Yaki Tender a Cappella Vecchia. A qualcuno, il Giappone piace caldo
di Ugo Marchionne
La cucina giapponese come ho molto spesso avuto modo di dire, è una realtà mutevole e varia. Moltissimi infatti sono i piatti che trovano spazio tra le fila del caldo nipponico e numerose sono le declinazioni possibili di questo filone. Proprio dalla volontà di esplorare questo terreno nasce la nuova creatura del gruppo Jap-One: Yaki Tender.
La sala è tenuta in mano dalla bravissima e solare Alessia Esposito. Yaki Tender ha una ed una sola mission, riconquistare il pubblico napoletano attraverso l’impiego di una materia prima di buon livello quale quella impiegata dai satelliti del gruppo Jap-One e attraverso i piatti della cucina calda giapponese, sicuramente più familiari e rassicuranti rispetto al crudo che purtroppo ancora oggi desta qualche preoccupazione sul grande palcoscenico. L’idea di Roberto Goretti, patron del gruppo Jap-One di azzardare un concept fondato quasi totalmente sul caldo potrebbe pagare in quanto la cucina giapponese è cosi poliedrica da potersi prestare a questo approccio totalizzante. La location è molto accattivante, minimal, post-moderna. Il decoro è essenziale ma funziona. Anche l’illuminazione, seppur misurata è ben dosata e soprattutto è concentrata sui tavoli.
Interessante la progressione dei piatti tratti dallo Street Food del Giappone. Gohan & Ebiten. Riso bianco e verdure saltate al Wok con Gamberi scottati. L’uso della salsa di soia e delle componenti dolci è ben dosato. Piatto equilibratissimo anche dal punto di vista nutrizionale. Più corroborante il Beef Shogayaki. Straccetti di bavetta di manzo, brasati e dunque laccati allo zenzero e sesamo bianco. I sapori sono netti e ben distinti. Forse il taglio della carne andrebbe più curato e migliorato. La riuscita complessiva estetica e gustativa del piatto c’è, la consistenza è rivedibile.
E dunque perchè il nome Yaki Tender? La Yaki in giapponese è la piastra, la plancha piatta sulla quale vengono preparate tutte le pietanze scottate che animano gli Izakaya del dopolavoro nipponico. Il richiamo nel nome al Tender vuole creare una soluzione di continuità con quello che era stato il vecchio Tender by Jap-One di Via Cappella Vecchia, senza alcun dubbio la creatura giovane meglio riuscita di tutto l’impero di Roberto Goretti. Tanti Noodles in carta. Piatto di grande carattere, intimamente connesso alla storia culinaria del Sol Levante. Ben eseguiti gli Udon in brodo Temari Shoyu di Ramen. Sufficientemente buona la variante con la carne, ottima quella con il pesce. La selezione di crostacei e pesci nella zuppa è ben calibrata ed abbondante. Davvero un piatto che vale il prezzo del biglietto. Abbinamento enologico azzardato ma centrato? Sicuramente un grande Aglianico. I brodi e le zuppe giapponesi sono il perfetto complemento ad uno per un rosso della nostra amata regione. Personale e di gran corpo.
Ottimo il valore dei crudi e del sushi tradizionale. Più fedele a quella che è l’impronta di Jap-One che sebbene in questo caso orfana di Ignacio Ito, riesce a trasmettere sempre i gusti, le sensazioni e gli abbinamenti di un progetto che da oltre sedici anni è affermatissimo nel panorama cittadino e non solo. La tartare di salmone è molto ben condita. Taglio giusto e ben proporzionato. Ben eseguito anche il sashimi, di cui si ricordano la Capasanta marinata e finita con le uova di salmone ed il fantastico sashimi di ricciola e pesce burro, ottimamente eseguito. Il misto di Roll è canonico e ben eseguito. Sfiziosi i Roll di carta di riso & King Crab.
Una degustazione da Yaki Tender vi può permettere di scoprire piatti giapponesi sconosciuti come l’Omu-Rice & Il Tonkatsu. Il primo è una omelette alla piastra ripiena di riso, carne e verdure. La seconda è la classica cotoletta alla giapponese. Ben fatta nella fattispecie, il pepe nero è giustissimo e ben dosato, nonchè eleva un piatto che altrimenti avrebbe sofferto di mono-dimensionalità. Vorremmo vedere più sperimentalismo con le verdure che finiscono per essere sempre le stesse e un po’ noiose. Divertenti e gustosi i bocconcini di salmone.
La cucina di Yaki Tender riesce ad essere giovane e confortevole al contempo. I prezzi contenuti sono un’attrattiva irrinunciabile, nonchè il fatto di essere aperto a pranzo e di servire sushi, offre la possibilità di poter degustare un sushi di grande qualità anche durante la pausa pranzo. La cucina calda giapponese è sicuramente ancora un territorio inesplorato se pensiamo alla sua linea tradizionale. La troppa fusion ha infatti corrotto a mio avviso l’immaginario collettivo. Il recupero di piatti quali il Tonkatsu, le zuppe, il Ramen, lo Shogayaki, può in un certo qual modo educare l’insieme della clientela alla scoperta di una realtà per troppo tempo rimasta nascosta a causa della cultura del crudo e della massificazione degli All You Can Eat. La nuova declinazione a firma Jap-One si propone di esplorare, speriamo con successo una nuova area ancor più storica del Tabemono. Il servizio è giovane e cordiale. Insomma, Yaki Tender è una realtà da scoprire e giudicare voi stessi se amate la cucina giapponese.
Via Cappella Vecchia 2, Napoli
Tel. 081.7643143
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