XA 2019 Fiano Paestum igt, Tempa di Zoe
Inizio l’anno con una manifesta dichiarazione di conflitto di interessi: un vino della mia terra, il Cilento, realizzato da carissimi amici, ossia Francesco Domini e Bruno De Conciliis. Battute a parte, Tempa di Zoe, la nuova azienda cilentana, ha vissuto un po’ di cambi societari ma adesso è chiaramente incamminata verso una strada ben delineata che potrà dare grandi soddisfazioni.
Bruno ritrova la sua dimensione in questa avventura, che è quella di non rinunciare all’istinto, corroborato, ed è questo il grande vantaggio dell’età, dalla esperienza che aiuta a premere sul freno o sull’acceleratore in base a quanto visssuto.
XA 2019 ci è piaciuto molto, XA come Xanthos, ossia giallo: appartiene alla stagione di un’ottima annata per i bianchi di queste zone: fermenta in botti grandi da 500 litri per poi affinare, sempre in botti grandi, per dieci mesi e poi ancora in bottiglia. A differenza di altri vini realizzati in passato, stavolta la scelta non è stata la macerazione, la ricerca della freschzza del frutto che è stata mantenuta integra. Talmente integra da farci pensar che questa uscita sia ancora prematura: l’acidità è infatti compensata da buon corpo, complessità olfattiva e fustativa, finale lungo e ricco, ma resta ancora una protagonista assoluta invece di essere la giusta comprimaria. Insomma, per dirla tutta, avrei scapolato anche l’inverno 22-22 prima di farla uscire in commercio.
Insomma un po’ di tempo in più pr fare evolvere ancora meglio il vino, dare spazio a quel cenno di idrocarburi che adesso fa appena capolino tra le note di erba fresca, mela, camomilla ma che sicuramente è destinata a prendere il sopravvento.
Le premesse per il grande vino bianco ci sono davvero tutte, favorete dalla scelta di prendre le migliori uve dai diversi vigneti invece di legarsi le mani con l’ideologia del cru che non può valere sempre e ovunque. Le premesse ci sono tutte purchè ci siano più pazienza e più ambizione. La prima nel farlo maturare un po’ di più prima di presentarlo in commercio (il 200 inftti arà presentato all’inizio del prossimo anno), la seconda nel farselo pagare più che bene allineandolo come prezzo ai bianchi italiani più costosi senza temere l’invenduto. Quando il prodotto c’è, eccome se c’è in questo caso, il prezzo alto aiuta, non ostacola. E su questo bisogna ragionare almeno dai 30-35 in su franco cantina.
Il Cilento continua ad essere la terra promessa del vino campano: con il global warming sarà possibile salire di quota, godere delle escursioni termiche, sono qui le montagne più alte della regione, negli spazi infiniti di un territorio selvaggio e ricco di biodiversità e sfruttare le cndizioni di un terreno ideale per vini bianchi.
Sede a Torchiara (Sa) – Località Carpineto
Tel. 0825 986686 – [email protected] – www.tempadizoe.com
Enologo: Bruno De Conciliis
Ettari vitati: 5 – Vitigni: Aglianico e Fiano
Un commento
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Sarà l Antece del futuro?