Più di cento cantine per la IX edizione di Wine&Thecity2016
A Napoli dal 6 al 25 maggio 2016
Un elenco lungo quanto lo Stivale: dal Trento Doc al Primitivo di Manduria, toccando le terre del Franciacorta e del Prosecco, la Toscana del Chianti e del Morellino di Scansano, la Liguria del Vermentino e naturalmente la Campania del Lacryma Christi, del Falerno, della Falanghina e delle grandi Docg irpine.
NAPOLI – Più di 100 cantine da tutta l’Italia per l’ebbrezza creativa di Wine&Thecity, la rassegna in movimento che dal 6 al 25 maggio invade la città di Napoli in un crossover di appuntamenti abbinando al vino l’arte, il design, la danza, la moda, la poesia, il gusto. Una grande festa mobile che reinventa luoghi e contenuti del tessuto urbano, complice il piacere di un calice di vino.
Dalle terre del Prosecco e dalla Franciacorta alle assolate vigne del Primitivo di Manduria, passando per i Colli Liguri, la Toscana, l’Abruzzo e naturalmente la Campania, fino a toccare la Calabria, il ventaglio di etichette che la rassegna propone è ampio e variegato. Con il patrocinio del Movimento Turismo del Vino, Wine&Thecity dal 2008 porta calici e sommelier in luoghi insoliti e non comuni della città – musei, ipogei millenari, giardini, boutique, chiese sconsacrate – con l’obiettivo di mettere insieme pubblici diversi e di promuovere la cultura del bere bene. Una formula di successo che si ripete da ormai nove edizioni e che conquista consensi crescenti. Quest’anno per la prima volta partecipano due consorzi: il Consorzio Tutela vini Campi Flegrei, Ischia e Capri che raccoglie 300 viticoltori e 30 aziende vitivinicole tra Campi Flegrei, Ischia e Capri e il Consorzio Tutela Vini d’Irpinia che dà identità unitaria alla comunità dei produttori vitivinicoli irpini, mettendo insieme aziende giovani e storiche. Il Movimento Turismo del Vino della Campania partecipa con i vini delle aziende aderenti all’associazione.
In 20 giorni si potrà assaggiare il meglio dell’Italia. Come per una degustazione tecnica si parte dalle bollicine: dal Trento Doc della Cantina Mori Colli Zugna al Prosecco della Cantina Colli del Soligo (Treviso), al metodo Franciacorta di Corteaura e Ferghettina senza tralasciare gli spumanti campani di DUBL di Feudi di San Gregorio, di Cantine Astroni ed altri ancora. Arriva a Napoli anche il nuovissimo spumante Liboll Spumante Extra Dry delle Cantine San Marzano, presentato in anteprima al Vinitaly. I vini bianchi raccontano l’identità dei territori italiani: dall’Alto Adige di Girlan al Friuli della cantina Sirch (Udine) passando per il Veneto con il Soave di Graziano Prà, toccando il confine tra Toscana e Liguria grazie al Vermentino delle Cantine Lunae di Ortonovo (La Spezia) fino a scendere nel Sud Italia con i grandi bianchi della Campania: il Fiano di Avellino Docg e il Greco di Tufo Docg delle più prestigiose cantine irpine come A Casa, Cantine di Marzo, Fonzone Caccese, La Molara, Mastroberardino, Quintodecimo, Tenuta Cavalier Pepe, Terredora.
I rossi sono ben rappresentati dalla produzione dei toscani Marchesi de’ Frescobaldi, di Val delle Rose vignaioli tra Bolgheri e Montalcino, dal Montepulciano d’Abruzzo di Citra Vini (di Ortona) e dal Negramaro e dal Primitivo del Salento di Apollonio Vini di Monteroni di Lecce. Naturalmente non mancano i grandi rossi della Campania come il Taurasi Docg delle Cantine Famiglietti e di Cantine Russo Taurasi, l’Aglianico del Taburno Docg di Fattoria La Rivolta, il Falerno del Massico Doc di Villa Matilde, di Viticoltori Migliozzi, delle Cantine Gennaro Papa, il Pallagrello nero di Terre del Principe.
Dal Sannio, grande vigneto della Campania, arrivano i vini di aziende storiche come Mustilli e di altre significative realtà come Ocone, Fontanavecchia, Masseria Frattasi, Tenuta Fontana, Cautiero.
I suoli vulcanici del Vesuvio danno il meglio di sé con il Lacryma Christi – di Cantine Matrone, Vigna delle Ginestre, Sorrentino Vini – e con il Caprettone di Casa Setaro e la Catalanesca di Cantine Olivella.
Ad accompagnare le degustazioni, in ogni luogo, c’è sempre il produttore o un sommelier dell’Associazione Italiana Sommelier, Delegazione di Napoli, partner storico di Wine&Thecity.
Per la prima volta fa capolino anche una birra: Kbirr, birra tutta napoletana e al suo debutto.
Si chiude in bellezza con liquori e distillati di E Curti di Sant’Anastasia, Alma de Lux di San Giorgio a Cremano e della Distilleria Marzadro di Nogaredo.
TUTTE LE AZIENDE DI WINE&THECITY 2016
Consorzio Tutela vini Campi Flegrei, Ischia e Capri
300 viticoltori e 30 aziende vitivinicole tra Campi Flegrei, Ischia e Capri
Consorzio Tutela Vini d’Irpinia
Il Consorzio dà identità unitaria alla comunità dei produttori vitivinicoli irpini, mettendo insieme aziende giovani e storiche.
Movimento Turismo del Vino della Campania
Delegazione campana del Movimento Turismo del Vino, l’associazione nazionale nata nel 1993 che riunisce 1000 fra le più prestigiose cantine d’Italia.
A Casa, Avellino
Un’azienda moderna ma con radici antichissime con vigneti nel cuore dell’Irpinia e nel Sannio: 12 vini in produzione, dalla Falanghina Doc al Taurasi Docg.
Apollonio vini, Monteroni di Lecce
Dalle vigne baciate dal sole del Salento, vini di alta qualità che raccontano uno dei territori più belli d’Italia.
Cantina Gennaro Papa, Falciano del Massico (Caserta)
Viticoltori dal 1900 nell’Ager Falernus, la terra dell’antico Falerno.
Cantina Mori Colli Zugna, Mori (Trento)
Nella Vallagarina, 700 ettari di vigneti e la più grande cantina ipogea d’Europa per vini che sono espressione autentica del territorio.
Cantina Sanpaolo, Torrioni (Avellino)
Nei territori delle Docg irpine, secondo il progetto di Claudio Quarta: “la migliore espressione di ciascun terroir in un vino che sia una perfetta sintesi fra la tradizione e uno stile nuovo”.
Cantine Astroni, Napoli
La passione e l’impegno di portare nel bicchiere il patrimonio aromatico ed organolettico dei vitigni dei Campi Flegrei.
Cantine dell’Averno, Napoli
Dal Vigneto Storico Mirabella, solo piccoli numeri di vini di qualità da vitigni autoctoni dei Campi Flegrei
Cantine Di Marzo, Tufo (Avellino)
Nel 1647 Scipione di Marzo si stabilì in Tufo e vi introdusse il vitigno Greco. La storia continua, tra il palazzo di famiglia e le cantine ipogee, con vini che ben interpretano il territorio.
Cantine Famiglietti, Paternopoli (Avellino)
Solo vini da uve aglianico dell’areale Taurasi, tutte di proprietà, curate e selezionate personalmente.
Cantine Federiciane, Marano (Napoli)
Viticoltori da quattro generazioni per vini tipici della Campania.
Cantine Lunae, Ortonovo (La Spezia)
Nel cuore della Lunigiana, l’azienda guidata da Paolo Bosoni produce vini da vitigni tradizionali dei Colli di Luni.
Cantine Matrone, Boscotrecase (Napoli)
Nel Parco Nazionale del Vesuvio, da terreni vulcanici ricchi di ginestre e fichi d’India nascono Lacryma Christi di eccellenza. Solo 2 ettari, solo 5000 bottiglie.
Cantine Militerni, Altavilla Irpina (Avellino)
La qualità più che la quantità delle uve: solo 4 etichette, espressione della migliore enologia irpina.
Cantine Olivella, Sant’Anastasia (Napoli)
Da oltre quindici anni la valorizzazione dell’antica uva catalanesca.
Cantine Rao, Caiazzo (Caserta)
Fancesco Rao, medico per professione e viticoltore per passione, produce vini da vitigni storici ed autoctoni, in primis Pallagrello bianco e nero.
Cantine San Marzano, San Marzano di San Giuseppe (Taranto)
Nella terra del Primitivo di Manduria, oltre 1200 viticultori danno vita a vini eleganti nel massimo rispetto della tradizione.
Caprarizzo, Castellabate (Salerno)
Nel parco del Cilento, solo due ettari di vigneto Greco che guardano il mare di Punta Licosa.
Carputo vini, Quarto (Napoli)
Nella zona maggiormente vocata alla viticoltura dell’area flegrea: vini da uve Falanghina e Piedirosso.
Casa d’Ambra, Forio d’Ischia (Napoli)
Dal 1863 una tenace ed eroica conduzione della vigna. Solo vitigni locali: biancolella, forastera, uvarilla, piedirosso e guarnaccia.
Casa Setaro, Trecase (Napoli)
Alle pendici del Vesuvio, solo uve locali per vini di carattere: Lacryma Christi Doc, Aglianico e Falanghina e lo Spumante Metodo Classico da uve Caprettone.
Cautiero, Frasso Telesino (Benevento)
Nella zona della Doc Sannio nel Parco del Taburno, solo vitigni autoctoni: falanghina, fiano e greco, aglianico e piedirosso.
Citra Vini, Ortona (Chieti)
Nove cantine sociali insieme dal 1973, tutte situate in un territorio che è culla del Montepulciano d’Abruzzo e Trebbiano d’Abruzzo.
Colli del Soligo, Pieve di Soligo (Treviso)
Tra Conegliano e Valdobbiadene, la cantina riunisce 700 viticoltori e trova la sua migliore espressione negli Spumanti a base di Prosecco.
Corteaura, Adro (Brescia)
Tutti i vini Corteaura sono volutamente non millesimati con un affinamento sui lieviti di almeno 26 mesi.
Di Meo, Salza Irpina (Avellino)
Vini dai vigneti di famiglia dislocati nelle aree di produzione Docg, Doc ed Igt della provincia di Avellino.
Di Nuzzo, Durazzano (Caserta)
Tra il comune di Durazzano e quello di Sant’Agata dei’ Goti: vigneti di falanghina e aglianico.
Fattoria La Rivolta, Torrecuso (Benevento)
A Torrecuso, nel cuore del Taburno, vini da vitigni autoctoni di qualità con metodo biologico.
Ferghettina, Adro (Brescia)
Fondata dal vignaiolo Roberto Gatti è tra le più rappresentative della Franciacorta con una gamma di spumanti in continua crescita
Feudi di San Gregorio, Sorbo Serpico (Avellino)
Tra le aziende leader del Sud. Spiccata vocazione all’innovazione e valorizzazione dei vitigni campani.
Fontanavecchia, Torrecuso (Benevento)
Azienda storica a conduzione famigliare: solo Aglianico e Falanghina.
Fonzone Caccese, Paternopoli (Avellino)
Dodici ettari di vigne coltivate ad aglianico, greco, fiano e falanghina irpina: una cantina giovane che ha già conquistato riconoscimenti importanti.
Girlan, Cornaiano (Bolzano)
Tra San Michele e la piana dell’Adige: vini che conquistano per la loro freschezza minerale, la struttura chiara e decisa.
Il Quarto Miglio, Quarto (Napoli)
Dai terreni vulcanici dei Campi Flegrei, tra crateri spenti e campi, nascono vini con aromi e sapori unici
Iovine, Pimonte (Napoli)
La più antica famiglia di vignaioli in Penisola Sorrentina
Iovino, Pozzuoli (Napoli)
Alle pendici del Vulcano Solfatara, nel cuore dei Campi Flegrei: vini da uve falanghina e piedirosso.
La Molara – Luogosano (Avellino)
A Luogosano dal 2002: Taurasi docg, Greco di Tufo docg e Fiano di Avellino docg.
La Pampa, Melizzano (Benevento)
Dall’incontro di Francesco Izzo e dell’enologo Nicola Trabucco nascono il Fiano Helios, l’Aglianico Pegaso, la Falanghina Anemos e l’Aglianico Riserva Narciso.
Marchesi de’ Frescobaldi, Firenze
Sei tenute per interpretare la diversità toscana. Da Montalcino al Chianti Rufina, da Pomino alle Colline di Firenze, fino alle coste della Maremma Toscana, i vini Frescobaldi da 700 anni sono espressione della Toscana.
Mario Portolano vini, Arco Felice (Napoli)
Vini prodotti con uve provenienti da antichi ceppi di piedirosso e falanghina, tipici dell’area flegrea.
Masseria Campito, Gricignano di Aversa (Caserta)
Un’azienda di piccole dimensioni che ben interpreta la tradizione con l’Asprinio, vino da uve tipiche dell’Agro Aversano.
Masseria Frattasi, Montesarchio (Benevento)
Ai piedi del Taburno, la famiglia Cecere Clemente coltiva vigneti di falanghina e aglianico intorno alla masseria in pietra del ‘700.
Mastroberardino, Atripalda (Avellino)
Una famiglia, dieci generazioni: una storia che inizia nella metà del ‘700 e che oggi è emblema della viticoltura irpina in Italia e nel mondo
Mustilli, Sant’Agata dei Goti (Benevento)
Fiore all’occhiello è la Falanghina, ma l’azienda si distingue anche per l’Aglianico in purezza e il Piedirosso
Nugnes, Carinola (Caserta)
Un’ampia gamma di vini: dal Falerno del Massico al Fiano di Avellino
Ocone, Ponte (Benevento)
Nel Sannio beneventano, la famiglia Ocone dal 1910 seleziona i vitigni storici e ne esalta le caratteristiche
Prà, Monteforte d’Alponte (Verona)
Una vita dedicata alla vigna quella di Graziano Prà che ha elevato a fama internazionale piccoli territori come il Colle Sant’Antonio, il Monte Grande e la Morandina.
Quintodecimo, Mirabella Eclano (Avellino)
L’azienda del prof. Luigi Moio, curata come un giardino, per dare vita solo a vini di eccellenza, purissima espressione dei cru di origine.
Cantine Russo Taurasi, Taurasi (Avellino)
Dal 1999 solo vini da vitigni autoctoni al 100%, espressione dell’identità del territorio irpino.
San Salvatore 1988, Giungano (Salerno)
Nel Parco nazionale del Cilento, l’azienda di Giuseppe Pagano, nata nel 2009, si è guadagnata un ruolo di primo piano nell’enologia campana anche con l’impiego di processi biologici e biodinamici.
Selezione Qualità Italia
Azienda selezionatrice, presenta la prima annata di due vini: l’Aglianico Altogrado e un blend di Fiano e Falanghina da uve provenienti dalla provincia di Salerno.
Sirch, Cividale del Friuli (Udine)
La cantina di Pierpaolo Sirch nata produrre vini ‘puliti e semplici’, dalle note varietali particolarmente spiccate.
Sorrentino, Boscotrecase (Napoli)
Una storia vesuviana di passione enologica, una famiglia con la viticoltura nel DNA.
Spadafora, Mangone (Cosenza)
Fondata nel 1915 è l’azienda più antica della provincia di Cosenza e punto di riferimento per tutti i produttori della zona delle colline di Donnici.
Tenuta Cavalier Pepe, Sant’Angelo All’Esca (Avellino)
Quaranta ettari di vigneti tra i comuni di Luogosano, Sant’Angelo all’Esca e Taurasi nell’areale del Taurasi Docg.
Tenuta Fontana, Pietrelcina (Benevento)
Dai vigneti di proprietà nel Sannio e nel Casertano, l’azienda produce vini come l’Asprinio d’Aversa, l’Aglianico, lo Sciascinoso, il Falerno.
Tenuta Matilde Zasso, Pozzuoli (Napoli)
Una delle più interessanti realtà enologiche della zona flegrea ed una tradizione vinicola lunga tre generazioni.
Terre del Principe, Castel Campagnano (Caserta)
Se oggi il casavecchia e il pallagrello sono nuovamente coltivati, si deve alla tenacia di Peppe Mancini. Con Manuela Piancastelli, sua compagna di vita e di vigna, produce vini di alta qualità.
Terredora, Montefusco (Avellino)
Dall’Irpinia delle Docg, vini che hanno contribuito al rinascimento vitivinicolo in Campania
Val delle Rose, Grosseto.
Tra Bolgheri e Montalcino, nella zona di produzione del Morellino di Scansano, una realtà dinamica che si estende per oltre 150 ettari, di cui oltre 100 vitati.
Vigna delle Ginestre, Boscotrecase (Napoli)
Solo Lacryma Christi che nasce dove la terra vulcanica è più ricca ed il sole regala i suoi raggi migliori.
Villa Matilde, Cellole (Caserta)
L’azienda che ha riportato in vita l’antico Falerno. Da oltre mezzo secolo, solo vini di qualità nei territori a maggiore vocazione vitivinicola: dall’Alto Casertano al Sannio beneventano, all’Irpinia.
Vinanda, Mirabella Eclano (Avellino)
Nel distretto delle Docg irpine, l’azienda produce Aglianico in purezza e Greco di Tufo
Viticoltori Migliozzi, Casale di Carinola (Caserta)
Dal 2004, il più pregiato dei vini dell’Ager Falernus: il Falerno. Un solo vino, una sola grande passione.
Liquori e distillati
‘E Curti, Sant’Anastasia (Napoli)
Un’antica ricetta e tecniche squisitamente artigianali per il celebre “Nucillo ‘e Curti”
Alma de Lux, San Giorgio a Cremano (Napoli)
Specializzata nella progettazione e nella produzione artigianale ed artistica di “creme alcoliche spiritose”.
Distilleria Marzadro, Nogaredo (Trento)
Dal 1949 produttori in Trentino di grappe, acqueviti e infusioni di alta qualità.
Wine&Thecity® è la rassegna in movimento che dal 6 al 25 maggio invaderà la città di Napoli in un cross over di appuntamenti che combinano cultura del vino e creatività diffusa. Nata da un’idea di Donatella Bernabò Silorata nel 2008, e giunta alla sua IX edizione, è una grande festa mobile che si reinventa ogni anno nei luoghi e nei contenuti; è performance e installazione sul tessuto urbano. Ogni anno mette insieme musei e palazzi storici, ipogei, cortili monumentali, alberghi, giardini e case private, gallerie d’arte e design, ristoranti, selezionate boutique e atelier d’artisti.
Wine&Thecity IX edizione
“coltiviamo ebbrezza creativa”
Da un’idea di Donatella Bernabò Silorata
Napoli 6 > 25 maggio
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