Winehouse: Contaminazioni d’Autore, il primo appuntamento con i piatti stellati dello chef Pasquale Palamaro
di Antonella Amodio
Metti una sera a cena, in un luogo che si afferma sempre di più come tempio del vino napoletano: il Winehouse.
Metti che quella sera cucini Pasquale Palamaro chef del ristorante Indaco, stella Michelin dal 2013, del Regina Isabella di Ischia, e la magia è assicurata.
La sua cucina racconta del mare del Golfo di Napoli, dei fondali di Ischia dove appunto pesca la lonza di morone che vive a 1,500 metri, al buio, con la quale prepara il lardo di mare che utilizza per diverse preparazioni, insieme con tutti i ”salumi di mare” che col tempo ha creato, come la bresaola di tonno, la nduja di spigola, il prosciutto di ricciola e il foie gras di fegato di merluzzo, giusto per citarne qualcuno.
Una cucina incentrata sulla sostenibilità e sulla stagionalità del pescato, che mette in risalto l’esperienza dello chef, fatta di competenza e tecnica.
Aspettando l’apertura del Ristorante Indaco, per il 27 p.v. al Winehouse Pasquale Palamaro ha preparato: Cremoso di bufala, gamberi gobbetti (specie poco conosciuta) e carciofo arrostito; Risi, bottarga e pesto limone di Procida; Bottoni ripieni di carbonara, lardo di mare e salsa.
Il tutto accompagnato da vini scelti dall’ampia selezione della cantina Winehouse: Champagne Henriot Blanc de blancs, Piper-Heidsieck Vintage 2012, Tarlant Zero Rosé e Charles Hubert Demi-Sec.
Winehouse
Via Nuova Marina, 5. 80133 Napoli
Gennaio 2022
Un concept dal taglio internazionale arriva per la prima volta a Napoli, basato su musica live, una cucina tradizionale con un tocco di innovazione ed una selezione unica di vini italiani ed internazionali.
Una cantina ampia e prestigiosa con 3.500 etichette, un programma artistico con oltre 100 serate di musica live che coinvolgeranno i migliori musicisti italiani, un menù gastronomico ideato per unire tradizione ed innovazione con l’utilizzo e ricerca di prodotti d’eccellenza.
L’amore per la musica e la passione per il vino e la cucina sono gli ingredienti principali di Winehouse, il nuovo locale inaugurato lo scorso dicembre a Napoli in Via Nuova Marina 5.
Un’atmosfera ricercata con design elegante e raffinato che si propone come luogo di incontro per professionisti, artisti, galleristi, cineasti e gente di cultura d’ogni provenienza.
Dal jazz al blues, dallo swing al bossa nova, la musica dal vivo sarà protagonista tutte le sere, dal martedì al sabato, dall’aperitivo al dopocena con cocktails creativi e i migliori abbinamenti enogastronomici.
L’offerta gastronomica, proposta da una crew giovane ed esperta, si basa sulla costante ricerca di materie prime di alta qualità, prediligendo prodotti del territorio partenopeo, in armonia con quelli provenienti dal resto d’Italia e del mondo. Un viaggio tra i sapori e le tradizioni della cucina sempre in osservanza della stagionalità con rivisitazioni classiche e contemporanee di piatti tradizionali.
Il locale, unico nel suo genere per accoglienza e stile, mira a diffondere la cultura del buon bere, dando ai propri clienti la possibilità di scegliere tra oltre 3.500 etichette italiane ed internazionali.
Obiettivo e mission del Winehouse e’ quello di offrire ai propri ospiti una esperienza unica, dall’accoglienza con l’esclusivo servizio di Car Valet alla proposta enogastronomica che proporrà un menù diverso in base ai migliori prodotti stagionali fino all’emozione di serate di musica live di alto livello alla portata di tutti in un contesto urbano di lavoro e di svago.
Orari e giorni di apertura
Martedì – Sabato: 19:30 – 24:00
Prenotazioni
Email: [email protected] Whatsapp/tel: +39 345 867 7620 Web: www.wine-house.it
Winehouse è presente anche sulle principali piattaforme social, come TripAdvisor, The Fork e Yelp.
Servizi Aggiuntivi
Parcheggio privato custodito
Car Valet
Un commento
I commenti sono chiusi.
Locale stupendo , personale squisitamente gentile, cantina vina d’eccellenza, musica jazz di alto livello.unica pecca la mia genovese era FREDDA, per carità ben presentata,ma forse propio per dare spazio al design del piatto ,ovvero la magistrale presentazione, si è perso tempo e il risultato e quella scioglievolezza mancata al palato .