Vun Andrea Aprea, top a Milano per intensità e carattere dei piatti
Ristorante VUN c/o Hotel Park Hyatt a Milano
Via Silvio Pellico, 3
Aperto la sera
Inutile nasconderlo, Il Seta di Antonio Guida e il Vun al Park Hyatt di Andrea Aprea sono i nostri posti preferiti a Milano: complessità, materia, esperienza, sala, carta dei vini, attenzione agli oli, fanno di questi due locali il top assoluto, riconosciuto tra l’altro anche dalla Michelin con due stelle. Sarà un caso che parliamo di due cuochi fuori dal circo mediatico, costantemente concentrati sulla cucina? Sarà un caso che preferiamo due ristoranti sempre in over booking? Sarà un caso che citiamo cuochi di grande mestiere? Che non giocano solo su estetica e stupore? Che strappano il wow quando il boccone è in bocca e non quando il piatto viene portato al tavolo?
Ma certo che no!
Andrea Aprea non rincorre facili acidità o desuete, ecumentiche e confortanti morbidezze, le usa entrambe senza problemi in un gioco continuo da un piatto all’altro. Ma quello che distingue questa cucina è la ricerca della intensità, una ricerca costante e spregiudicata, non ottenuta attraverso esaltatori come l’amaro, il bruciato o il salato, dalla pura estrazione di sapore dalla materia prima come pochi, pensiamo subito a Salvatore Tassa o Mauro Uliassi, riescono a realizzare attraverso le giuste tecniche. Amatriciana e ragù potrebbero sembrare i soliti giochi a rimpiattino con la tradizione, in realtà sono la sintesi assoluta e perfetta della intensità a cui queste preparazioni possono arrivare, quella che cerchiamo sempre, se ben trattate.
L’intensità del sapore, la complessità, il non appiattirsi alle mode del momento ma cercare invece sempre una soluzione originale.
Ecco dunque perché vale la pena di mangiare la cucina di Andrea Aprea. Una cucina lontana dalla noia che non rincorre il critico ma che lo aspetta ignaro al ristorante.
Nessun traguardo potrà mai essere precluso.
Alè.
Costo della cena degustazione da un minimo di 120 a un massimo di 180 euro vini esclusi.
Costoso ma non lussuoso considerant che siamo in un due stelle a Milano.
Alla carta sui 150.
2 Commenti
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Giocare a rimpiattino.http://www.witaly.it/sites/default/files/styles/articolo_big/public/6870/9263/97715-5-20181010115432.jpg?itok=UrChdzKI Con facile gioco di parole,rimanendo in ambito ristorazione,ecco il nome italiano e la confezione per portarsi a casa cibo e vino non consumati.Pensato e realizzato dalla Fipe per la campagna contro lo spreco alimentare.PS.A proposito del risotto sottomarino (spettacolare)vorrei consigliare al nostro inviato al Nord specialista in riso e sorriso che non necessariamente deve tuffarsi in mare armato di maschera per andarlo ad assaggiare.Buona domenica di sole e di mare perché pare che il freddo finalmente stia per arrivare.FM
Dopo essermi tuffato con soddisfazione in quello del Seta, indosserò la maschera, un po’ di apnea da Aprea non potrà farmi che bene…