Crema, Vitium di Michele Minchillo
Vitium a Crema
Via Ginnasio, 4, 26013
Telefono: 0373 622071
Aperto a pranzo e cena, sabato solo a cena
martedì chiuso
di Monica Caradonna
Al centro, nel bel mezzo della pagina bianca, l’ultima del menù, c’è scritto Enjoy. Sì, divertiti. Perché la tavola, intesa nella sua completezza, deve essere divertimento. È l’invito che Michele Minchillo, 26 anni, pugliese nell’anima, sognatore nel sangue, propone a chi sceglie la sua cucina. E Vitium, così si chiama il suo ristorante nel centro di Crema, a un’ora da Milano, è l’invito e l’esortazione a vivere appieno la parte quasi carnale, sicuramente emozionale, dello star bene a tavola. “Nel rispetto del cibo, che mai deve essere distrutto ma profondamente rispettato” scrive “godendo della natura, senza mai abusarne”.
È una gran bella sfida per chi non ancora trentenne e con una passione nata tardi decide di aprire un ristorante in quella che non è una meta di passaggio. Da Vitium bisogna andarci appositamente con la consapevolezza di fare il viaggio, alla scoperta di un luogo in cui si sta bene. Attento e ricercato il recupero delle antiche mura dove anche gli affreschi del ‘300 hanno trovato la loro giusta collocazione, immersi in una scelta di pantoni petrolio che valorizzano e incastonano un pezzo di storia.
Accogliente e appagante l’esperienza che dalla scelta dei materiali sino alla musica e alle luci fa star bene in un equilibrio armonico che spesso a fatica si realizza in un ristorante.
Il benvenuto è affidato a Federica Bernabini, classe ’94, romagnola, naturalmente vocata all’accoglienza, elegante e preparata donna di sala, che con Michele condivide il sogno di Vitium dentro e fuori la cucina. Un amore nato in Versilia, una passione che si ritrova nella complicità tra sala e cucina al ritmo di uno stile spartano ma estremamente elegante. Con Federica in sala anche il sommelier Fabrizio Annarelli.
La cucina di Michele Minchillo è divertente, centrata, gustosa, ricercata, una cucina di contaminazioni sicuramente saporita. Sin dall’inizio del percorso un’altalena tra acido e amaro, con un richiamo alle affumicature, in quello che diventa un puzzle di piatti sapientemente posizionati sulla tavola in un viaggio di sola andata da seguire dietro indicazione di Federica. Ci si diverte già dagli starter. Tartelletta ai cereali chutney di pomodoro; paté di faraona, rafano, toast di nocciole, burro mantecato alla soia, polvere di peperone arrostito; airbag di grano arso con capocollo di Martina Franca; bombetta al Salva Cremasco dop ricoperta di riso nero; gel di rapa rossa oliva candita e chips di rapa bianca; ravanello acido e composta al friggitiello per concludere con una carotina fermentata, sesamo nero e gel di limone.
Michele è cresciuto con gli insegnamenti di Luciano Tona, Silvio Salmoiraghi e Tiziano Rossetti tra i banchi dell’Alma dove è arrivato dopo aver frequentato i primi tre anni dell’Istituto alberghiero di Vieste; ha deciso quale sarebbe stato il suo futuro dopo il fortunato incontro con Isa Mazzocchi da La Palta che in pochi mesi lo ha promosso da ultimo arrivato a capo partita ai primi; ha fatto suoi gli insegnamenti di Matias Perdomo al Pont de Ferr per approdare successivamente da Aska, il 2 stelle Michelin di Fredrik Berselius nei sobborghi di una New York da film.
Contaminazioni, quindi. Ci sono i viaggi, c’è la sua terra che dalla coratina a tavola da accompagnare alla pagnotta o alla focaccia, alternandola al burro di Normandia, è un classico benvenuto made in Puglia.
C’è il desiderio di non essere mai banale. Ed è così che si comincia con le animelle per passare a un risotto mantecato con topinambur, pimenton – la paprika spagnola con una piacevole nota di affumicatura – tartufo nero e con al centro il brodo di midollo cotto al barbecue.
A seguire pluma iberica, burrata, nduja, e cavolo cinese.
Per concludere con un gelato al fior di latte, con dei flakes di funghi pioppini, lo sciroppo ai fiori di sambuco e il pepe bianco.
Michele, Federica e Fabrizio sono giovanissimi e determinati a far bene. Vitium è un’esperienza che a Crema mancava e il viaggio in questo caso, è una deviazione da mettere assolutamente in conto.
Vitium a Crema