Vitantonio Lombardo chiude Locanda Severino a Caggiano
Vitantonio Lombardo ha annunciato su Facebook la chiusura di Locanda Severino. Passano ormai circa 400 chilometri tra la Stella di Fabio Pesticcio al Papavero di Eboli e quella, la più vicina, di Caterina Ceraudo di Dattilo a Strongoli.
Abbiamo seguito questa avventura sin dall’inizio con amore e passione, tra i primi a scriverne quando la gestione era dei proprietari del bel palazzo nel centro storico di Caggiano e poi quando fu lo stesso Vitantonio a investire se stesso con l’aiuto della moglie e della sua squadra raggiungendo brillanti risultati e diventando la stella più a Sud della Campania. Lo abbiamo seguito anche in alcune vicissitudini, quando una baby gang gli devastò la locanda con l’assenso dei genitori che protestarono anche su TripAdvisor!
Una prova di coraggio infinito, un sogno realizzato in un paesino di 2600 abitanti a 140 chilometri da Salerno e a 40 da Potenza.
Provate con un compasso a mettere la punta su Milano e vedete quanta roba c’è nell’arco di 140 chilomentri.
Le distanze sono distanze, vere, spesso di curve e non di autostrada.
Tra spese di viaggio, autovelox istallati dagli stessi comuni che dovrebbero favorire lo sviluppo e che invece impongono la tassa di passaggio, anche in locali dove si paga poco il costo di una cena diventa difficilmente sostenibile per una famiglia media. Ed è questa la difficoltà concreta di chi lavora lungo la dorsale dell’Appennino meridionale dove la materie prime sono straordinarie.
Nonostante queste difficoltà oggettive, Vitantonio ha seguito il suo sogno, la sua visione della cucina. Adesso si è dato un limite, si cambia. Vuole tornare nella sua Basilicata, forse Matera che sta conoscendo un nuovo rinascimento e segna un boom di turisti. Già, perché alla fine si è capito che in Italia del Sud la cucina d’autore si può sostenere solo nei luoghi frequentati dai turisti. La gastronomia è la passione di una società del benessere.
Il ponte che si era lanciato da Cristian Torsiello sino ad Angelo Sabatelli passando per Vitantonio Lombardo e Frank Rizzuti, dal Tirreno all’Adriatico, una stagione di sogni, passione, scambio continuo di notizie, condivisioni di emozioni e delusioni si interrompe.
Ma io sono sicuro che il seme è stato gettato, e che alla prima pioggia tornerà a germogliare perché sono zone che hanno aria pulita, spazio, acqua e verde, i beni del futuro.
E voglio sperare che la Locanda, conoscendo la passione dei proprietari, produttori di olio e vino, dove abbiamo vissuto in questi otto anni bellissimi momenti, riapra. Forse non sarà più la stessa cosa, ma non possiamo vederla chiusa. No, questo no.
In bocca al lupo a Vitantonio. Il suo, per fortuna, è un arrivederci e non un addio.
Ecco il suo commiato
Io, Vitantonio Lombardo, attuale chef patron di Locanda Severino, annuncio ufficialmente che Locanda Severino di Vitantonio Lombardo chiuderà il 30 Novembre 2017. I motivi possono essere svariati, ma quello principale lo racchiudo in una semplice metafora…….LOCANDA SEVERINO È COME UNA MACCHINA CHE PUÒ ARRIVARE A 120 KM ALL’ORA E VISTO CHE IO PENSO DI AVERLI RAGGIUNTI NON VOGLIO FERMARMI MA PIUTTOSTO RISCHIARE DI PRENDERE QUALCHE MULTA PER LIMITE DI VELOCITÀ!!!!!!!
Questo è quello che penso davvero ed in realtà aver portato la Locanda Severino allo stato attuale mi inorgoglisce molto. Per questo ringrazio infinitamente il mio Staff a partire in primis da Donato Adesso, il Maître che tutti vorrebbero, e con il quale sicuramente continueremo in un nuovo progetto. Ringrazio anche tutti quelli che hanno contribuito a farci arrivare fino qui, a partire da Daniele per poi continuare con Jacopo, Tessa, Alessandro e tanti altri fino poi ad arrivare a Vincenzo, Cecilia, Tony, Andrea, Tiziano e Martina. Ringrazio in maniera assoluta mia moglie Nicolina che mi ha supportato e sopportato tantissimo in questo periodo non sempre facile e soprattutto la ringrazio per avermi dato in questi anni due meravigliose Stelle che sono i Miei Figli Giulia e Rocco.Ringrazio la mia famiglia che mi è stata sempre vicina, i clienti a noi affezionati che speriamo di incontrare nella prossima sede, come tutti gli operatori che ci hanno seguito e contribuito alla nostra crescita. Nel parlare di prossima sede specifico che non ho ancora deciso dove ma di sicuro non smetterò di fare il Cuoco, MAI!!!!!!! Al di là dei ringraziamenti potrebbero esserci anche dei non ringraziamenti, ma penso rimarrebbero inutili chiacchiere, le stesse che hanno fatto loro e che sono comunque servite a renderci presente.
Detto questo diamo a tutti l’arrivederci nel nostro prossimo progetto del quale appena né verremmo a conoscenza vi aspetteremo per continuare senza limiti a mostrarvi la nostra passione.
GRAZIE
Un commento
I commenti sono chiusi.
“Già, perché alla fine si è capito che in Italia del Sud la cucina d’autore si può sostenere solo nei luoghi frequentati dai turisti. La gastronomia è la passione di una società del benessere.”………….sante parole, mentre prima locali meritevoli in posti sperduti, resistevano poichè le persone giravano di più poichè potevano permettersi di mettere 40 euro di gasolio o spendere 80 di pernotto, oggi si tende ad andare in posti vicini. E questi bauardi (potrei fare altri 4-5 esempi) sono destinati a scomparire a meno che gli Chef non trovano fonti alternative di reddito quali consulenze, corsi di cucine ecc…. C’è poi da registrare come per l’alto sele e il vallo di Diano, ci sia una totale indifferenza di media, bloggers, associazioni gastronomiche. Contiamo in giro le segnalazioni di posti in questo areale e vediamo? A Montesano c’è un agriturismo (casa Cauli) il cui titolare e chef è stato allievo di importanti stellati, ma chi lo conosce?Girate gente, girate…