I nuovi vini di San Giovanni di Santa Maria di Castellabate
di Enrico Malgi
Toc, toc è qui il Paradiso? Si, prego entri la stavamo aspettando. Grazie, ma ditemi come si sta qui. Si sta in Paradiso naturalmente! Cosa credeva? Non è che avevo dubbi si capisce, d’altronde il posto mi è già familiare. Ah, bene ed allora non avrà problemi di adattamento.
Florida e folta la vegetazione di macchia mediterranea tutt’intorno; verde sfavillante il prato disteso sul pianoro, dove troneggia uno smisurato tavolo di legno protetto da un enorme e tremolante tendone; rigogliose vigne che cercano disperatamente di tuffarsi nel sottostante mare cristallino. Intanto giù nella scarpata, alimentato dal fastidioso ed inopportuno vento di aprile, “urla e biancheggia il mar” come dice Giosuè Carducci. In lontananza sulla destra si scorge l’inconfondibile sagoma dell’isola di Capri, che cerca di arrivare a nuoto fino alla Penisola Sorrentina, che a sua volta fa pendant con la Costiera Amalfitana. S’intravede anche uno spicchio del Vesuvio che dall’alto dei suoi 1.300 metri circa fa capolino dietro il valico di Chiunzi. Bene, ho capito allora siamo davvero in Paradiso non c’è dubbio!
Mario Corrado e Ida Budetta, custodi di questo luogo magico e paradisiaco mi accolgono con grande ospitalità e gentilezza. Subito mi portano a visitare la cantina, con degustazione dei loro vini segnati da qualche piacevole novità: lo spumante aglianico rosè metodo classico ancora in itinere che sarà pronto più in là e, soprattutto, il nuovo Fiano Aureus che debutterà a breve sul mercato dopo circa due anni dalla vendemmia e che ha sostato per molto tempo sulle sue fecce. A me il privilegio di assaggiarlo in anteprima.
Ed allora partiamo proprio dall’Aureus Fiano Paestum Igt 2015. Acciaio e vetro per la maturazione del vino. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 15,00 euro.
Colore giallo già carico, come si prevedeva. Bouquet esuberante e coinvolgente, che si dipana in profumi di pesca, ananas, mandarino, camomilla, biancospino e ginestra. Ricchi echi olfattivi alimentano connaturate percezioni di salsedine e di acqua di mare. L’attacco in bocca è subito fresco e vibrante. Vino nel complesso morbido, aggraziato, vellutato, polposo e scattante e che fa intravedere un infinito potenziale attraverso i precursori d’aroma che garantiscono un futuro di lunga e sicura serbevolezza. Piatti a base di pesce.
Paestum Bianco Igt 2016
Blend di fiano all’85% e saldo di greco e trebbiano. Solo acciaio e vetro. Tenore alcolico di tredici gradi. Prezzo della bottiglia intorno ai 10,00 euro.
Il colore che si scorge nel bicchiere è connotato da un giallo paglierino tenue e screziato da riflessi verdolini. Composizione odorosa pregevole per l’intensa aromaticità, ricca di frutta a polpa bianca, di fiori e di vegetali locali di buona stoffa. In bocca entra un sorso languido, ma che appare anche elegante e morbido. Buona la freschezza sostenuta dalla spalla acida. Trama slanciata e felpata. Silhouette seducente. Chiusura godibile. Latticini e formaggi giovani.
Tresinus Fiano Paestum Igt 2016
Fiano in purezza. Maturazione in acciaio e vetro. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale della bottiglia sotto i 15,00 euro.
Il Tresinus rappresenta senza dubbio una delle massime espressioni del Fiano cilentano ed una sicura e costante garanzia di qualità. Il colore è pregnato da un giallo paglierino brillante. Ventaglio olfattivo bene armonizzato per le profumate note di pesca, nespola, mandarino, fiori bianchi, muschio, lavanda, acacia, timo e salvia. Sorso succoso, minerale, salino, fresco. Toni tesi e sferzanti. Sviluppo palatale fascinoso. Retrogusto persistente. Frutti di mare e pesce crudo. Prosit!
Castellabate Rosso Paestum Igt 2014
Classico blend di aglianico all’80% e saldo di piedirosso. Affinamento in acciaio e legno ed elevazione in boccia. Tasso alcolico di tredici e mezzo. Prezzo in enoteca intorno ai 10,00 euro.
Qui l’aglianico ha il compito di sostenere la struttura portante del vino, mentre il piedirosso è deputato ad apportare morbidezza ed a contrastare l’irruenza del compagno di ventura. Cromatismo rubineggiante, con effetti purpurei. Naso intrigante e complesso, che aspira un ricco e variegato bouquet coronato da piacevoli sentori di sottobosco, drupe rosse, fiori e spezie orientali, intrecciato poi a leggere nuances di fumé e di mentolo. Tocco vegetale. Bocca fresca ed ampia che accoglie un sorso vivamente tannico, fine e perfino elegante. Fierezza aromatica seducente e scalpitante. Frutto sensuale. Toni morbidi e caldi. Ritmo incalzante. Chiusura persistente ed appagante. Su carni arrosto e formaggi semistagionati. Prosit!
Maroccia Rosso Paestum Igt 2012
Solo aglianico. Acciaio, legno e vetro. Tenore alcolico di quindici gradi. Prezzo finale della bottiglia di 24,00 euro.
Pregevole il colore rubino già assestato nel bicchiere. Spettro aromatico affascinante, che evolve in calibrate nuances fruttate, floreali e vegetali ed intessute poi di note terziarie balsamiche, vanigliate, tostate, di goudron e di cassis. In bocca entra un sorso caldo, potente, sontuoso, dinamico, reattivo e fresco. Superba e solida l’intelaiatura tannica, quella tipica dell’aglianico che sulle prime dissimula una carica aggressiva, ma che poi si stempera in svolazzi intriganti e beverini, stimolando così la beva. Timbro terroso. Accelerazione finale lunga ed articolata. Da preferire su agnello al forno e formaggi stagionati. Prosit!
Ficonera Rosso Paestum Igt 2014
Poche bottiglie di un piedirosso in purezza che rappresenta una rarità per il Cilento. Maturazione in acciaio e vetro. Tasso alcolico di tredici e mezzo. Prezzo della bottiglia in enoteca intorno ai 25,00 euro.
Cromatismo già assestato su un colore rosso rubino. Bouquet espansivo, che regala all’olfatto intensi profumi del sottobosco, di ciliegia, di prugna e di flora cilentana. Impatto del sorso in bocca strutturato, ma anche elegante e gentile, paradigma del classico piedirosso che solo in Campania riesce a liberare le sue doti naturali. Distillato di frutta purissimo sulla lingua, che incita a bere sempre di più. Grande ed irradiante finezza. Superbo appeal aromatico che espone tannini dolci, setosi e masticabili. Retrogusto persistente. Carne rossa e bianca, minestre, legumi, pesce in guazzetto e pizza margherita. Prosit!
Sede a Santa Maria di Castellabate (Sa) – Contra Punta Tresino
Tel. 0974 965136 – Fax 0974 2754259
[email protected] – www.agricolasangipovanni.it
Enologo: Michele D’Argenio
Ettari vitati: 4 – Bottiglie prodotte: 20.000
Vitigni: aglianico, piedirosso, fiano, greco e trebbiano.
4 Commenti
I commenti sono chiusi.
Son fermo ad un ingorgo
Leggo un pezzo sui vini
Scorron parole fini
L’anime a rallegrar
Ennesima conferma, caro Marco, che il Cilento sa emozionare chi ci abita e, soprattutto, chi viene a visitarlo. Della serie “quando vuoi qua ti aspettiamo…”. Ciao.
Cu nu viento ‘gazzuso e nu mari grifato penso propio che il”Paradiso” può attendere”.Stupidate a parte conosciamo il magnifico promontorio famoso per la bellezza e per il silenzio rotto nell’occasione dal mare agitato ed il vento spigliato.In più occasioni e di annate diverse abbiamo goduto del classico e premiato Teresinus e se tanto mi da tanto la sosta sui lieviti (aureus)non può che avergli giovato.Il Ficonero però non l’ho mai assaggiato:pare valga il viaggio per cui ,alla prima occasione ,non resta che fare un piacevole salto in “Paradiso “.FM.
Proprio così caro Francesco, una visita a Sangiovanni ti apre la mente e il cuore e ti rinfranca lo spirito, per il magnifico contesto paesaggistico, per i formidabili vini e per la cortesia e la disponibilità dei due giovani e coraggiosi coniugi.