VinoVip Cortina 2022: due giorni nella perla delle Dolomiti con degustazioni di oltre 170 vini e distillati
di Antonella Amodio
Dopo tre anni è tornato VinoVip Cortina, biennale firmata dalla rivista Civiltà del bere, che ha visto coinvolte oltre 59 aziende e circa 170 vini nel Grand Tasting, all’interno del Club House del Golf Club, ai piedi dei Monti Faloria e Cristallo, raccontando attraverso i calici, con la presenza dei protagonisti dei vini, storie di territori e di uomini.
Questa edizione segna i 25 anni dalla nascita di VinoVip, avvenuta nel 1997, della storica rivista italiana di vino e cultura gastronomica. Dopo tre anni di fermo torna “l’evento più iconico di Civiltà del bere”, ha commentato il direttore Alessandro Torcoli in apertura del talk-show “un appuntamento atteso dal mondo del vino per lo spessore dei contenuti e la qualità delle relazioni interpersonali”.
Il talk show dal titolo “Nuove Competenze” ha aperto la kermesse, puntando i riflettori sulla formazione, sul futuro del mondo del vino: un futuro che vede alla base della crescita del settore le competenze professionali, il patrimonio di conoscenze indispensabili a chi opera a livello professionale, nell’ambito della produzione, della comunicazione e dei servizi.
Un dibattito di grande attualità, che ha visto tra i temi affrontati la produttività e la resilienza ai cambiamenti climatici, la nuova viticoltura condizionata dal riscaldamento globale che sposta l’ago della produzione verso territori più freddi, nuovi, dove un tempo era impensabile produrre vini. Un problema che non riguarda solo l’Italia, ma il mondo intero, come ad esempio – giusto per citarne due – le nuove terre dei vini: la Normandia e la Bretagna, come ha raccontato Eugenio Sartori, direttore generale dei Vivai Cooperativi Rauscedo.
Così come cambiano le colture di alcuni vitigni, preferendo quelli che sopportano meglio la siccità.
Un mondo che si riformula e che si adegua al mutamento proponendo e valutando soluzioni, così come sono mutate l’internazionalizzazione e le strategie promozionali sui canali digitali, raccontate da Andrea degl’Innocenti, direttore Milano e responsabile dei servizi digitali alle imprese di Agenzia ICE.
Il tema della sostenibilità, della digitalizzazione e dei servizi per la tecnologia di cantina è stato affrontato invece da Andrea Stolfa, CEO del Gruppo Della Toffola, mentre Luca Castagnetti – Studio Impresa – ha presentato uno spaccato interessante, ricavato dall’analisi di centinaia di bilanci aziendali 2021, dove sono emerse performance molto diverse tra società con asset “light” o “strong” (ovvero con minore o maggiore incidenza delle immobilizzazioni – come la proprietà terriera – sul fatturato).
Per finire, gli strumenti finanziari più utili ai fini dello sviluppo dell’impresa vinicola sono stati affrontati da Emanuele Fontana di Crédit Agricole.
Temi di grande attualità e sensibilità che vedono sempre più interesse nel pubblico e negli appassionati, mentre le vendite non si fermano, con un trend in crescita per alcune denominazioni che sanno raccontare, attraverso lo “storytelling”, progetti e luoghi, nonché costruire il global networking, correlando non solo offerta e domanda, ma anche tendenze, innovazioni, idee e competenze che possano ispirare il futuro, come ha precisato Gianni Bruno, Exhibition manager Wine & Food di Vinitaly.
Per le esigenze di formazione delle aziende agricole ha parlato Stefano Bianchi, presidente di Foragri.
Durante il talk show è stato consegnato il Premio Khail 2022, riconoscimento destinato a un personaggio che si è distinto nella valorizzazione del vino italiano nel mondo, che quest’anno è andato a Chiara Lungarotti, AD della storica azienda umbra e prima donna a ricevere il premio, per lo spirito innovatore e la promozione di un territorio vitivinicolo italiano poco valorizzato in passato.
Tra i momenti importanti, la proiezione speciale del film “Continuavano a chiamarlo Trinità” che ha ricordato il 50esimo anniversario della pellicola che vide per la seconda volta in azione la coppia Bud Spencer-Terence Hill, firmata dal regista Italo Zingarelli, con la presenza di Sergio Zingarelli che ha tracciato la personalità del padre, e che oggi è alla guida dell’azienda Rocca delle Macìe, azienda vinicola e relais tra i più blasonati del Chianti Classico: fu il padre Italo a comprare le vigne in Toscana nel 1972.
Particolarmente bello, infine, il brindisi in alta quota, a 2120 metri, al Rifugio Faloria, riservato agli ospiti e ai produttori di VinoVip 2022, nell’ incantevole scenario delle Dolomiti.
Il prossimo appuntamento è stato fissato a Forte dei Marmi nel Giugno 2023.