Vino italiano, fatturati in crescita nel 2019: ecco i top player


La fascia premium, con un saldo positivo del 5% sui fatturati dei primi 10 player, è quella che cresce di più, seguita del segmento commerciale, cresciuto del 2% e dal segmento spumante dove i primi cinque specialisti registrano una crescita più contenuta (+1%).

Letti ora, i dati del 2019 presi in esame dallo studio Pambianco, sembrano quasi un ricordo. Se per il 2020 è impossibile fare previsioni, è infatti ormai certo che il giro d’affari del vino italiano sarà destinato a una contrazione piuttosto rilevante per le società più legate alla ristorazione e al canale horeca in generale, mentre chi opera nella distribuzione moderna dovrebbe riuscire a reggere l’urto.

Ciò non toglie che l’ultimo anno sia stato positivo in termini generali, con il record storico dell’export italiano pari a 6,4 miliardi, e che questo si rifletta anche fra i leader di comparto. Secondo l’analisi di Pambianco sui fatturati dei primi dieci gruppi del vino tricolore (dati di pre consuntivo), la crescita è stata del 2% per le realtà di fascia commerciale e del 5% in ambito premium.

Cantine Riunite & Civ si conferma leader assoluto con 624 milioni di ricavi, otto in più del 2018; il motore è stato rappresentato dalla controllata Gruppo Italiano Vini, che con i suoi 19 marchi di fascia medio/alta e alta ha raggiunto da sola un fatturato di 406 milioni contro i 388 dell’esercizio precedente. A seguire compare Caviro, altra realtà cooperativa, con un giro d’affari consolidato sostanzialmente stabile e di poco inferiore ai 330 milioni di euro. Terza in classifica generale, e prima nella speciale graduatoria dei gruppi di fascia alta, si conferma Marchesi Antinori, che è riuscita a crescere di altri 16 milioni portandosi a quota 250.

Nell’ambito commerciale, il risultato più significativo è quello ottenuto da Botter, cresciuto di oltre venti milioni di euro, da 195 a 217 milioni, performance che ha permesso al gruppo di Fossalta di Piave (Venezia) di salire sul podio della graduatoria, superando sia Zonin (quinto con 206 milioni) sia Fratelli Martini (quarto a 210). Un altro balzo rilevante è quello di Enoitalia, da 182 a 199 milioni, e spinge la realtà privata di Calmasino (Verona) a sorpassare i due big della cooperazione trentina, Cavit e Mezzacorona, piazzandosi al sesto posto della classifica di fascia media.

Tabella wine commerciale

Tabella wine commerciale

Le posizioni successive sono occupate da Italian Wine Brands, gruppo quotato in Borsa, che è cresciuto di 7 milioni, e dalla cooperativa trevigiana La Marca, specialista del prosecco, che chiude la graduatoria con 141 milioni.

La classifica dei produttori di fascia alta è invece priva di variazioni, in termini di posizioni nella top10, ma si nota un trend differente dei primi quattro gruppi a confronto con quelli che occupano le posizioni successive. In sostanza, oltre ad Antinori, sono cresciuti high single digit l’inseguitore Santa Margherita, da 177 a 189, e Frescobaldi che consolida la terza posizione, da 115 a 126. In evidenza anche Lunelli, quarto con 107 milioni (+6%). Dal quinto posto in poi troviamo realtà stabili, altre in lieve flessione o in lieve ascesa, ma il saldo attivo dipende in ogni caso dalle posizioni di vertice.

Tabella wine premium

Tabella wine premium

Nelle performance dei primi cinque gruppi italiani della spumantistica pesa il calo dei prezzi registrato a seguito dell’abbondante vendemmia 2018, commercializzata lo scorso anno.

Tabella spumanti

Tabella spumanti

Sommando i fatturati della top5, la crescita è minima: +1% sul 2018, contro il +7% del saldo precedente e addirittura contro il +13% raggiunto nel 2017. La top5 è formata dagli stessi gruppi e anche le posizioni di appartenenza appaiono invariate. Comanda pertanto la piemontese Fratelli Martini con 210 milioni, davanti alla coop trevigiana La Marca con 141 milioni e al gruppo trentino Ferrari/Lunelli che invece è in controtendenza, grazie al posizionamento alto, e si porta a 107 milioni. A seguire c’è la veronese Contri, stabile con 96 milioni, e Villa Sandi che incalza a quota 95 milioni.

Per informazioni:
PAMBIANCO Communication Lucia La Porta [email protected] Tel 02 76388600