Vino, enologia e hi-tech


Il 24 ottobre raduno dei blogger di vino in California
ROMA, 15 OTT – Satelliti che controllano la produzione, carte d’identità elettroniche, sms, mms, social network, blog, lingue artificiali e etichette intelligenti: questi i nuovi vocaboli che stanno rivoluzionando il mondo del vino. Se da un lato il vino non può che essere legato alla tradizione del proprio territorio, dall’altro il settore sta puntando sulla tecnologia per migliorare e ottimizzare la filiera.
Il vino si presenta hi-tech sin dalla prima infanzia: molti sistemi di controllo e gestione delle vigne sono oggi basati su satelliti, sensori, Gps, tecnologia wi-fi e internet. Grazie a questi strumenti è possibile monitorare a distanza e con precisione lo sviluppo dei vigneti, conoscere in tempo reale le loro caratteristiche, gestire la cantina. Una volta realizzato il prodotto, viene poi avviata una delle fasi a più alto impatto tecnologico: l’etichettatura. Se un tempo l’etichetta rappresentava «solo» il biglietto da visita di una bottiglia, oggi rappresenta sia un importante strumento anti-frode, sia un efficace canale di comunicazione tra produttore e consumatore. Essa può fornire informazioni complete sul vino, dalla produzione al luogo di provenienza, dall’azienda ai migliori abbinamenti con le pietanze. I dati possono essere ricevuti dai consumatori semplicemente tramite sms o mms.
L’etichetta è diventata anche uno strumento al servizio della distribuzione: di recente ne è stata realizzata una in grado di controllare e tracciare la temperatura del vino in fase di trasporto. Ad altissima tecnologia anche il tappo: all’interno del sughero oggi si nascondono infatti microchip che memorizzano l’intera filiera produttiva. Sul fronte anti-frode poi, i passi in avanti sono stati enormi. Il mercato del falso, per quanto tristemente prosperoso, deve fronteggiare strumenti sempre più sofisticati, come microchip, sigilli, bottle detector e dna digitale.
Grandi cambiamenti anche a valle della filiera: pur se le tecnologie non hanno stravolto il nostro modo di acquistare il vino, Internet è diventato un importante strumento di comunicazione, promozione e in alcuni casi anche vendita. Oltre eBay, adesso è entrata nel business del vino anche Amazon: la presenza di questi colossi commerciali nel settore potrebbe avere notevoli ripercussioni, affermando anche in questo ambito il fenomeno della cosiddetta coda lunga. Grandi aziende a parte, sono sempre più le imprese piccole e medie che sul web si fanno conoscere, instaurando un rapporto diretto e fiduciario con la clientela. In questo senso, fondamentali i blog e i social network, sempre più numerosi, che si occupano di vino, che di vino discutono, creando opinioni e tendenze.
Proprio tra pochi giorni (24 ottobre) si svolgerà in California un importante raduno internazionale del popolo di blogger del vino.
Dulcis in fundo, la tecnologia sembra voler spodestare l’uomo anche dal trono dell’assaggio: messa a punto dal Barcelona Institute of Microelectronics, la e-tongue, lingua elettronica capace di distinguere le diverse varietà di vino, ha per prima dichiarato guerra ai sommelier in carne ed ossa di tutto il mondo. (ANSA).