Le meraviglie del Ciliegiolo a Narni
di Marina Betto
Seconda edizione per la manifestazione dedicata al Ciliegiolo d’Italia quella che si è svolta a Narni. Come delle belle ciliegie in un cesto, una tira l’altra, il vino ciliegiolo di una quarantina di aziende si è fatto conoscere nelle sue diverse declinazioni e sfumature. Seminari, dibattiti, degustazioni e show cooking, cene di gala hanno visto protagonista per tre giorni questo vitigno nella suggestiva atmosfera offerta dalla cittadina umbra che ha messo a disposizione dei visitatori interessati all’evento le preziose sale di Palazzo Eroli, l’Auditorium di San Domenico e la Rocca di Albornoz di Narni. Il ciliegiolo è il vino che rappresenta Narni, territorio dove gli Etruschi e gli Umbri si stanziarono divisi solo dal letto dove scorreva il fiume Tevere.
Identificare un territorio con un vitigno costituisce un emblema, che diventa marchio e identità. Otto sono i soci che nel 2014 fondano l’Associazione Produttori Ciliegiolo di Narni: Società Agricola Leonardo Bussoletti, Fattoria Giro di Vento di Mazzocchi, Società Agricola Tenuta Casale Milli, Azienda Agricola Tenuta Fabbrucciano, Agraria Ponteggia, Azienda Vitivinicola Sandonna, Azienda Agricola Ruffo della Scaletta, Fattoria Didattica La Collina Incantata, a loro si deve il lancio di questo vitigno poco valorizzato fino ad ora e comunque non protagonista tra i vini italiani più conosciuti ma capace di sorprendere l’assaggiatore esperto e nello stesso tempo piacere per facilità di beva a colui che si avvicina al vino solo casualmente. Così tra i tantissimi assaggi è facile scoprire le diverse anime del ciliegiolo, quella più immediata e beverina di alcuni vini che sprigionano sentori fruttati e freschi facilmente apprezzabili e godibili che sono rappresentazione più viva e pura di questo vitigno ed espressioni più strutturate e solide dovute spesso al luogo di provenienza( solitamente la maremma toscana) e al metodo di vinificazione e affinamento che ne fanno un vino materico e complesso nei profumi e nel gusto snaturandone talvolta l’essenza. Tra i produttori del Ciliegiolo di Narni mi colpisce la Fattoria didattica la Collina Incantata- Ciliegiolo IGT 2015 di cui questo è il primo imbottigliamento. L’ affinamento per le 5.000 bottiglie prodotte avviene in acciaio per questo vino dal profumo complesso ed elegante che richiama il sottobosco umbro, il suo umido e la sua vegetazione e l’acidità dei piccoli frutti rossi. Così come piace il Leonardo Bussoletti ” Brecciaro” Ciliegiolo IGT 2014 molto floreale e dotato di una freschezza dinamica diverso dal Leonardo Bussoletti ” Vigna Vecchia” 2013 dal corpo più pieno e armonioso. Ritorna con il Ruffo della Scaletta- Ciliegiolo di Narni IGT 2015 quella caratteristica vena di freschezza fruttata che sembra quasi zuccherina in questo vino che è rinfrescante e beverino, piacevole da volerne assaggiare più di un bicchiere. Intenso è il profumo di Collecapretta- ” Lautizio” Ciliegiolo IGT Umbria 2015 nei profumi di geranio e rosa, ciliegie. Il gusto è pieno con una succosità che ricorda la ciliegia sottospirito, croccante, alcolica, saporita, tannino impercettibile e integrato, uno dei migliori esempi di questa tipologia.
Di Manciano ( GR) vicino Capalbio è l’Azienda Agricola Antonio Camillo dove 5 ettari sono coltivati a Ciliegiolo.”Principio” Ciliegiolo Toscana DOC 2015 affina in cemento, possiede naso dolce e accattivante con ricordi di fragole di bosco, biscotti e cipria. L’ingresso in bocca è morbido con un tannino rustico e allappante in centro bocca con finale in cui si sente la ciliegia e il suo nocciolo. Antonio Camillo “Vigna Vallerana Alta” 2014 rosso rubino trasparente profuma di rose e pepe, fresco e succoso con lieve amaricante sul finale è molto gradevole. Salustri Marco- Ciliegiolo Toscana IGT 2015 rappresenta un esempio di come dovrebbe essere il Ciliegiolo, fresco, fragrante, fruttato, lieve erbaceo fatto di erbe odorose; equilibrato in bocca con tannino presente ma levigato ed integrato, veramente un bel sorso. Alcuni Ciliegiolo provengono da altre regioni Lazio, Liguria,Marche, Puglia e Lombardia. Lombardo è Ligabue-Inamara Vino da tavola 2012 di un bel rubino trasparente e naso di frutta fresca ed elegante speziatura di pepe e chiodi di garofano, legna arsa. Il sorso fresco è leggerissimo e peccato un po’ sfuggente, mentre l’annata 2009 di questo vino presenta un naso più complesso, minerale con sfumature solfuree, marasca sottospirito e note sanguigne, erbe e balsamicità. In bocca la freschezza e la sapidità marina sono mescolate alla dolcezza di frutto che lo rendono un vino interessante. Tra i vini che provengono dalla Toscana Podere San Ferdinando Ciliegiolo Toscana Rosso IGT 2010 della Famiglia Grifoni presenta odore di gomma e idrocarburi. Fresco e leggiadro in bocca, piacevolmente morbido ha tannino liscio e levigato, molto rinfrescante è un vino frutto, strutturato ma semplice, straordinario nell’invecchiare. Diverso è il Sassotondo – Ciliegiolo Maremma Toscana DOC 2003 proveniente da Sovana(GR) zona vulcanica, da un vigneto di circa cinquant’anni; tredici anni sulle spalle non sono pochi e i sentori di questo Ciliegiolo si fanno ampi con riconoscimenti di frutta cotta( prugne) ed echi balsamici e mentolati, sensazioni empireumatiche. Il gusto è corposo, denso di una alcolicità che ricorda la frutta sottospirito e un tannino di seta. Anche Fontesecca Ciliegiolo IGT Umbria 2010 ha qualche annetto sulle spalle ma il profumo rimane floreale con note biscottate e refoli di erbe fresche e tenere, visioni di lampone e melograno; in bocca è equilibrato con sensazione amaricante sul finale.
Vini diversi dunque con esempi che mantengono un anima leggera e beverina, altri che si strutturano e appaiono più complessi, altri ancora capaci di invecchiare. Dei produttori colpisce la passione con la quale si raccontano e illustrano il loro prodotto vino, le idee che hanno nel vinificare, la storia e le motivazioni che li spingono e a volte basta osservarli per sapere cosa si troverà nel bicchiere, senza sorprese.