Vinitaly 2010. Taste Campania: le grandi annate
Si è svolta nell’arco del programma delle degustazioni di Vigna Felix organizzate dalla Regione Campania in collaborazione con Ais Campania, la degustazione TASTE OF CAMPANIA LE GRANDI ANNATE, condotta dal giornalista e responsabile settore vino Slow Food Luciano Pignataro con Marco Starace. Cinque i vini in degustazione, autentici crus di territorio, Irpinia e Costa d’Amalfi.
Greco di Tufo Vigna Cicogna 2006 Benito Ferrara, un grande bianco travestito da rosso, color giallo dorato, intensi sentori minerali e di pietra focaia con il caratteristico finale amarognolo dei vitigni campani di questa tipologia, lunghissima la persistenza aromatica , forse appena un po’ invadente l’alcool. @@@@
Fiorduva Costa D’Amalfi Doc 2006 Marisa Cuomo, la viticoltura eroica di una delle poche vere vignaiole campane, Marisa Cuomo. L’ azienda ha riportato in vita antichi vitigni autoctoni della zona: pepella, fenile, ginestra e ripoli.Colore giallo paglierino dorato, grande freschezza, complessità , mineralità e perfetta corrispondenza con questo fantastico territorio simile al paradiso @@@@@
Poi tre Taurasi docg di scuole diverse:
La prima è una versione classica , Clelia Romano famosa per il suo Fiano da manuale, produce da anni il Vigna Andrea Taurasi docg , abbiamo saggiato il 2006, grande frutto, amarena, tannini morbidi e finale speziato@@@
La seconda versione è un vino famoso a livello internazionale, Vigna CinqueQuerce Salvatore Molettieri. In degustazione il 2004, l’annata austera delle 5 stelle, frutto molto intenso, tutto molto sopra le righe, l’immagine piu’ conosciuta del Taurasi@@@@
L’ultima versione è quella della ricerca., il Taurasi dei professori, quello di Contrade Taurasi, della squadra Lonardo, De Simone, Moschetti. Abbiamo assaggiato la riserva 2003, grande profondità , colore rubino vivace, acidità strepitosa, fusa in un eccezionale e persistente corredo aromatico.
In chiusura divertente gioco didattico a riprova della grandezza del Greco di Tufo, abbiamo riportato al palato il Vigna Cicogna di Benito Ferrara, altro che blanc de noir, una potenza e una pulizia piu’ forte di qualsiasi rossoJ
Hanno partecipato alla degustazione molte persone non campane, l’immagine offerta è stata entusiasmante, il quadro della Campania enologica del futuro, la viticoltura che investe sui crus e sulla specificità delle singole annate.
autentici sorsi di territorio.
Giulia Cannada Bartoli
2 Commenti
I commenti sono chiusi.
Ho conosciuto personalmente la Sig.ra Ferrara aVerona: grandi vini, perfettamente in linea con la valida persona!
Achille
ps: qualcuno può spiegarmi perchè le nostre cantine maggiori non erano nel padiglione Campania?
Ciao Achille, te ne sei accorto soltanto adesso? Da anni, ormai, le aziende più blasonate ricercano “visibilità ” maggiori in aree più frequentate del Vinitaly. Il problema ora non è non farle andare in altri padiglioni, ma fare in modo che l’interesse verso la nostra regione aumenti e qundi rendere più appetibile l’area. Come? Promozione del territorio, più manifestazioni,fare sistema, istituzioni più attente allo sviluppo enoico e bla,bla,bla… Insomma le solite cose che ci diciamo da anni e che puntualmente sono disattese. Magari qualcuna di quelle aziende ha anche delle grosse responsabilità…