Cilento Fiano Vigna Castello di Rocca Cilento Dop 2020 – Verrone
di Enrico Malgi
Il Fiano cilentano possiede caratteristiche organolettiche abbastanza simili a quello irpino, specialmente quando il vitigno viene allevato in alta collina come nel caso del Cilento Fiano Vigna Castello di Rocca Cilento Dop 2020 dei Viticoltori Verrone di Agropoli, che viene coltivato a circa 700 metri.
Millesimo che avevo già degustato a giugno 2021 appena immesso sul mercato e che ho riassaggiato in questi giorni dopo circa tre anni trovandomi a pranzo presso il Ristorante Le Macine di Ascea Marina, per testarne la tenuta.
Raccolta delle uve a metà settembre. Affinamento per sei mesi in vasche di acciaio e poi elevazione in vetro per due mesi. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale attuale intorno ai 20,00 euro. Bottiglie prodotte numero 1.333.
Nel calice traspare un lucente colore giallo paglierino, che il trascorrere del tempo ha reso certamente più carico. Rimarchevole, coreografico e stuzzicante il bouquet, il quale è portatore di intensi e variegati profumi, che in prima istanza rilanciano gradevoli percezioni fruttate e floreali di mela renetta, nocciola, clementina, pesca bianca, pera, pesca gialla, albicocca, nespola, susina gialla, fichi dottati del Cilento, melone bianco, ananas, biancospino, mimosa e ginestra, accompagnate poi da credenziali vegetali di erbe aromatiche e da coriandoli speziati. In bocca penetra un sorso decisamente scorrevole, morbido, fresco, rotondo, ammiccante, delizioso, suadente, aggraziato, incisivo, tonico, seducente, rassicurante, sfaccettato, cristallino, intrigante, palpitante, reattivo e dinamico. Silhouette flessuosa, slanciata, ammaliante, voluttuosa, affascinante, vezzosa, garbata ed elegante. Ne avrà ancora almeno per altri sei-sette anni. Scatto finale persistente ed appagante. Ha accompagnato benissimo il mio pranzo a base di pesce, tra cui un risotto alla pescatora e frittura di pesce.
Scheda dell’11 luglio 2023
di Enrico Malgi
Ormai è risaputo che la viticoltura cilentana moderna e commerciale è partita con molto ritardo rispetto ad altri areali campani e nazionali. Diciamo che questo salto di qualità è incominciato verso la metà degli anni ’90 del secolo scorso. Ma tutto ciò non inficia assolutamente la precedente nascita di alcune aziende territoriali empiriche ed a carattere prettamente familiare e di cui alcune ancora insistono sul territorio. Tra queste è da annoverare certamente quella di Antonio Verrone di Agropoli che ha cominciato la sua attività nel 1967 e che attualmente è gestita dal figlio Paolo, con la collaborazione dell’enologo cilentano Alfonso Rotolo.
Produzione minimalista, ma contraddistinta da vini di eccellente qualità come ho potuto constatare per l’ennesima volta recentemente, attraverso la degustazione di sette bottiglie di nuove annate.
Cuore Puro Bianco Paestum Igp 2021. Fiano al 90% e saldo di Falanghina. Raccolta delle uve ad inizio di settembre. Maturazione in vasche di acciaio per quattro mesi e poi affinamento in vetro per altri quattro mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 10,90 euro. Bottiglie prodotte numero 2.500.
Nel calice fa capolino un interessante e luccicante colore giallo paglierino già abbastanza carico. Dal sontuoso bouquet risaltano copiosi profumi, che attaccano le narici per affermare subito un classico incipit fruttato di pesca bianca, susina gialla, pera williams, mela golden, fico cilentano, mandorla e nocciola, accompagnato da caratteristiche percezioni olfattive di ginestra, gelsomino, erbe aromatiche e coriandoli speziati. Approccio palatale bello fresco e morbido, elegante e rotondo, aggraziato e soave, sapido e salmastro, appassionato e tonico.
Migliorerà col tempo senz’altro. Affondo finale appagante. Perfetto l’abbinamento con un risotto all’insalata e mozzarella cilentana.
Vigna Castello di Rocca Cilento. Cilento Fiano Dop 2021. Fiano in purezza. Uve allevate a 635 metri di altezza e raccolte a fine settembre. Affinamento per sei mesi in acciaio e poi elevazione in vetro per altri sei mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 13,90 euro. Bottiglie prodotte numero 1.333.
Ecco qui un raro Fiano cilentano coltivato in altura, in modo tale da avvicinarsi a quello prodotto in Irpinia.
Veste cromatica affastellata da un lucido e limpido colore giallo paglierino. Ricco di spunti olfattivi il permissivo crogiolo, dal quale un naso indagatore ed intrigante aspira molteplici e variopinte fragranze di nettarina, albicocca, mela renetta, mandarino, melone bianco, nocciola, biancospino, credenziali di macchia mediterranea e connotazioni speziate. L’impatto del sorso sulla lingua apporta subito un’infinita freschezza, unitamente e percezioni tattili voluttuose, golose, sospirose, deliziose, cristalline e succose. Coté esemplare per ritmo, fibrosità, grazia, eleganza e raffinatezza. Stile adamantino. Longevità a lunga scadenza. Chiusura su toni estremamente godibili. Da preferire su un piatto di vermicelli a vongole e carne bianca. Si tratta di un Fiano che possiede un tasso di qualità molto elevato.
Isca Rosa Rosato Paestum Igp 2022. Soltanto Aglianico raccolto ad inizio di settembre. Maturazione in acciaio per quattro mesi ed affinamento in boccia per tre mesi. Gradazione alcolica di undici e mezzo. Prezzo finale di 10,90 euro. Bottiglie prodotte numero 3.000.
Un appariscente colore rosato ramato occhieggia gioiosamente nel calice. Al naso si manifestano pudiche e molteplici essenze di amarena, melagrana, agrumi, fragola, drupe del sottobosco,sambuco, geranio, timo e salvia. Gradevoli poi le briciole speziate. In bocca esordisce un sorso scorrevole, teso, gentile, vellutato, educato, aggraziato, fruttato, sapido, glicerico, lineare, suadente, vezzoso e succoso.
Finezza in souplesse. Silhouette affascinante, slanciata, agile, leggiadra ed elegante. Beva sublimata da un’ottima dinamica gustativa. Da bere giovane. Da provare su una bella zuppa di legumi e tagliere di salumi cilentani.
Le Mille Bolle Spumante Bianco Extra Dry Metodo Martinotti. Falanghina al 100%. Vendemmia a fine agosto. Affinamento in autoclave per tre mesi e poi altri tre mesi in bottiglia. Tasso alcolico di dodici gradi. Prezzo finale di 9,90 euro. Bottiglie prodotte numero 3.000.
Nel calice si intravede un brillante colore giallo paglierino. Spuma delicata e leggera. Perlage vivace ed ondeggiante. Il sensitivo bouquet è portatore di intensi e gradevoli profumi di mela verde, clementina, pesca bianca, mango, glicine, gelsomino, erbe officinali e reminiscenze speziate. In bocca scorre un sorso brioso, dissetante, arioso, languido, sinuoso, sbarazzino, non molto secco, sapido, pulito, setoso, accattivante, affabulatore, collaborativo e compiacente. Movenze aggraziate. Silhouette stilizzata e giocosa. Allure seducente. Spinta finale ottimamente registrata. Da abbinare a finger food e cozze gratinate.
Le Mille Bolle Spumante Bianco Brut Metodo Martinotti. Solo Fiano. Tutto uguale allo spumante precedente, a parte il dosaggio Brut invece che Extra Dry. Questo naturalmente comporta un residuo zuccherino più basso sotto i 15 gradi per litro. Anche il numero delle bottiglie prodotte è sempre di 3.000 unità.
Alla vista risalta un consueto colore giallo paglierino luminoso. Spuma abbastanza alta e compatta. Bollicine birichine e divertenti, che danzano felici nel calice. Al naso il bouquet espone fragranze fruttate di agrumi, pera spadona, mela golden, melone bianco e sussurri esotici. Sospiri di fiori bianchi e di erba appena falciata vanno a completare poi tutto il quadro olfattivo. L’impatto del sorso sulla lingua è annunciatore di voluttuosa freschezza, gradevolezza, sapidità e succosità, insieme ad un ottimo livello di effervescenza. Contatto palatale suadente, delicato, cristallino, glicerico, soave, fruttato e delizioso. Retroaroma edonistico. Da provare su un risotto ai frutti di mare e formaggi freschi.
Le Mille Bolle Vino Spumante Rosé Brut Metodo Martinotti. Soltanto Aglianico vendemmiato a fine agosto. Affinamento per tre mesi in autoclave e maturazione in bottiglia sempre per tre mesi. Tenore alcolico di dodici gradi. Prezzo finale di 9,90 euro. Bottiglie prodotte numero 3.000.
Veste cromatica segnata da un colore rosato radioso. Spuma soffice e vaporosa, che incorona un perlage delicatamente elegante e gioioso e che poi mette in mostra minuscole e durature bollicine ascensionali. Piglio olfattivo depositario di copiose essenze di marasca, pesca gialla, bergamotto, cantalupo, lamponi, mirtilli, rosa canina e lavanda. Sbuffi vegetali e sentori speziati. In bocca entraun sorso petillant, affilato, secco, morbido, immediato, carezzevole, godibile, fruttato e sapido.Appeal delizioso, leggiadro, voluttuoso, raffinato e genuino. Chiusura briosa e birichina, che pulisce la bocca ed invita a reiterare la beva. Perfetto su pizza margherita e pesce in guazzetto.
Cuore Matto Aglianico Paestum Igp 2020. Aglianico al 90% e saldo di Primitivo. Vendemmia a metà settembre. Maturazione per nove mesi in acciaio e poi affinamento in boccia per altri nove mesi. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale intorno ai 12,00 euro. Bottiglie prodotte numero 1.500.
Nel bicchiere emerge uno scintillante colore rosso rubino giovane. Spettro aromatico ricco di un affascinante e promiscuo ventaglio olfattivo. In primis riecheggiano marcate captazioni odorose di tanta buona frutta fresca, come la ciliegia, la prugna, la mela, i mirtilli, i ribes e le more. A seguire ecco qui evidenziarsi golose credenziali floreali di viola mammola, iris e rosa, sussulti di macchia mediterranea ed accenni speziati. In bocca penetra un sorso tonico, solido, sapido, terroso, morbido, arrotondato, aristocratico, incisivo, infiltrante e ben cesellato. Palato fresco, godurioso e di notevole stoffa, rigoroso nello sviluppo ed elegante nel tratto. Trama tannica talentuosa. Gusto pieno, equilibrato, composito, armonico e reattivo. Longevità tutta ancora da esplorare. Fraseggio finale epicureo. Da abbinare ad un piatto di pasta al pomodoro e carne rossa e bianca alla brace.
Solita batteria di grandi ed affidabili vini cilentani quelli dell’azienda Verrone, che ormai rappresenta un sicuro approdo vitivinicolo ed un marchio di elevata e costante qualità, insieme a prezzi praticati sempre molto contenuti. Un’azienda territoriale di lungo corso, ma che negli anni ha avuto la capacità di mutare pelle adeguandosi ai molteplici cambiamenti senza rimanere indietro, anzi proponendosi essa stessa come incontestabile
avanguardia.
Sede ad Agropoli (Sa) – Località Cannetiello
Tel. e Fax 089 236306
[email protected] – www.verroneviticoltori.it
Enologo: Alfonso Rotolo
Ettari vitati: 20 – Bottiglie prodotte: 30.000
Vitigni: Aglianico, Primitivo, Merlot, Cabernet Sauvignon, Fiano e Falanghina.
Scheda del 4 aprile 2022
di Enrico Malgi
Antonio Verrone ha iniziato ad interessarsi di viticoltura nel Cilento nel 1967, quando aveva ereditato una vecchia vigna di famiglia ad Agropoli. Parliamo, quindi, di un’epoca pioneristica dove ancora non era scattata l’ora “X” per produrre vino di alta qualità. L’allora giovane Antonio produceva poco vino solo per proprio uso personale, ma soprattutto era diventato conferitore di uve per molteplici aziende cilentane. Soltanto nel 2003 l’azienda agropolese, di cui si interessa in modo capillare il figlio Paolo, cominciò a produrre vino su scala commerciale. Attualmente continua a conferire le sue uve, ma nel frattempo è diventata soprattutto un’azienda vitivinicola affidabile e partecipativa come un sicuro punto di riferimento per tutta la viticoltura cilentana e salernitana.
Da molti anni Paolo mi fa assaggiare sempre i nuovi millesimi in anteprima. Stavolta si tratta di un’etichetta già da tempo sul mercato e di una inedita appena lanciata.
Vigna Girapoggio Aglianico Cilento Dop 2019. Soltanto Aglianico vendemmiato a fine settembre. Maturazione in vasche d’acciaio per un anno e poi affinamento in vetro per un altro anno. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 12,00 euro. Bottiglie prodotte numero 10.000.
Colore rosso rubino sfavillante e genuino. Bouquet espansivo e compiacente, che si apre gioiosamente al naso per affermare le sue voluttuose e sensoriali nuances. Ciliegia, prugna e sottobosco hanno il compito di aprire le danze, seguiti subito dopo da pregevoli e marcati profumi che evocano in successione un distillato purissimo di fiori rossi, sospiri di macchia mediterranea e fragranze di spezie orientali. In bocca esordisce un sorso affilato, sapido, morbido, voluminoso, accattivante e vibrante. Tessuto tannico sontuoso. Appeal sensuale, seducente e balsamico. Gusto permeato da percezioni incisive, infiltranti, rotonde e polpose. Longevità tutta ancora da scoprire. Finale responsabilmente appagante. Da preferire su piatti di carne arrosto e formaggi stagionati, farà sicuramente una bella figura.
Cuore Matto Aglianico Paestum Igp 2020. Aglianico al 90% e saldo di Primitivo. Uve raccolte a metà settembre. Maturazione in vasche di acciaio per nove mesi e poi affinamento in boccia per altri nove mesi. Tenore alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 13,00 euro. Bottiglie prodotte numero 1.500. Etichetta realizzata dall’artista salernitano Antonio Eusebio.
Si tratta di una bottiglia esordiente confezionata con Aglianico ed una piccola parte di Primitivo, che qui ha il compito di agire da spalla al posto del più usato Piedirosso nel classico blend campano.
Bicchiere tinto da un luminoso colore rosso rubino appena scalfito da lampi purpurei. Timbro aromatico interessato da costumate vocazioni olfattive di marasca, viola, garofano, iris, erbe aromatiche, ribes, mirtilli e zenzero. In bocca penetra un sorso pronto, acido, glicerico, sapido, salino, arrotondato, goloso, schietto e dinamico. Impalcatura tannica decisamente accomodante. Allure nobile, elegante ed aristocratica. Espansione palatale nitida, armonica, equilibrata, fine, intrigante e reattiva. Frutto giovane e croccante. Vino che durerà integro ancora per molti anni. Chiusura su toni intensi e persistenti. Da associare ad un piatto di spaghetti al pomodoro ed anche ad una bella zuppa di pesce. Si tratta, infatti, di un Aglianico giovane un po’ atipico, perché non mostra i muscoli ed è possessore di morbidi tannini. Una bella sorpresa davvero questo vino.
Sede ad Agropoli (Sa) – Località Cannetiello
Tel. e Fax 089 236306
[email protected] – www.verroneviticoltori.it
Enologo: Alfonso Rotolo
Ettari vitati: 20 – Bottiglie prodotte: 30.000
Vitigni: Aglianico, Primitivo, Merlot, Cabernet Sauvignon, Fiano e Falanghina.
Giugno 2021
di Enrico Malgi
Antonio Verrone e suo figlio Paolo, spalleggiati dal bravo enologo Alfonso Rotolo, fanno tremendamente sul serio. Spiegate le vele, si sono avventurati tra le onde di un mare procelloso, cercando comunque di tenere diritta la barra per arrivare al traguardo finale ed approdare così indenni sulla magnifica costa cilentana. Un paradigma questo per spiegare che bisogna osare e tentare sempre di percorrere nuove vie per uscire dall’impasse e dall’immobilismo che, salvo casi sporadici, da molti anni attanagliano la viticoltura nel Cilento. Per fortuna ogni tanto qualche azienda tira fuori dal cilindro qualche bella novità, com’è successo proprio alla famiglia Verrone di Agropoli, che ultimamente ha immesso sul mercato ben tre spumanti nuovi ed una delle rare bottiglie di Fiano cilentano coltivato in altura a 650 metri di altezza sotto il Castello di Rocca Cilento.
Recentemente ho già assaggiato due dei tre spumanti: Le Mille Bolle Bianco da uve Falanghina ed un rosato di Aglianico contrassegnato dallo stesso titolo. Ora, invece, è la volta di degustare un nuovo spumante bianco di Fiano ed un altro Fiano fermo inedito di cui sopra, insieme ad un rosato dell’ultimo millesimo.
Le Mille Bolle Vino Spumante Bianco Brut Metodo Martinotti. Soltanto Fiano raccolto a fine agosto e lavorato in acciaio. Presa di spuma in autoclave. Tasso alcolico di dodici gradi. Prezzo in enoteca di dodici euro. Bottiglie numero 3.000.
Colore giallo paglierino simpaticamente giovane e tenue. Il perlage, sotto il cappello di schiuma, evidenzia ottime, giocose e calibrate bollicine. Il naso si lancia alla scoperta di un bouquet fragrante e fruttato di clementina, pesca bianca, mela verde, pera e sottobosco. All’appello non mancano poi profumi di gelsomino, acacia ed erbe aromatiche. Sorso subito secco, divertente, pizzicorino, fresco, sapido e succoso. Espansione palatale pulita, elegante, deliziosa, briosa, aggraziata e delicata. Buona la chiusura. Da preferire in accompagnamento a finger food e latticini.
Vigna Castello di Rocca Cilento Fiano Cilento Dop 2020. Ecco qui la grossa novità di un Fiano allevato a circa 650 metri sotto il castello di Rocca Cilento. Vendemmia effettuata a metà settembre. Maturazione per sei mesi in vasche d’acciaio ed elevazione in vetro per due mesi. Tenore alcolico di dodici gradi. Prezzo finale di 18,00 euro. Bottiglie prodotte numero 1.333.
Nel bicchiere risalta un bel colore giallo paglierino attraente e lucente. Accattivante lo spettro aromatico, dal cui crogiolo il naso aspira un pot pourri di voluttuosi profumi, che rimembrano il mandarino, il fico, la nocciola, la susina bianca, il mango, il biancospino, la ginestra, il muschio ed il timo. In bocca fa il suo ingresso un sorso tagliente, avvolgente, succoso, morbido, cristallino, sapido, palpitante di gioia ed affascinante, manifestando così la sua nobile allure. Beva appagante, reattiva, scattante, pervasiva e dinamica. Migliorerà col tempo. Finale tonico e persistente. Ottimo vino davvero che si dimostra più complesso e rotondo, tanto da farlo sembrare un Fiano irpino che ama esprimersi al meglio in altura, dove può godere di un clima più fresco e/o di escursioni termiche. Ben vengano, quindi, vini di Fiano cilentano di altra collina. Da abbinare ad un risotto ai funghi porcini, latticini e piatti anche più strutturati.
Isca Rosa Rosato Paestum Igp 2020. Aglianico in purezza. Vendemmia ad inizio di settembre. Affinamento per quattro mesi in acciaio e poi in boccia per tre mesi. Alcolicità di tredici gradi. Prezzo in enoteca di dodici euro. Bottiglie prodotte numero 3.000.
Alla vista si presenta un limpido colore rosa salmonato. Impatto olfattivo di ottima presa, laddove emergono plastiche essenze di ciliegia, ribes, mirtilli, fragole, lamponi, chinotto, melagrana, agrumi, sambuco e geranio. Cadenze speziate e vegetali. Attacco in bocca fresco, suadente, educato, prezioso, sapido, succoso, lineare e gradevole. Sorso scorrevole, equilibrato, ammaliante, aggraziato, soave, gaudente e glicerico e focalizzato poi su pertinenze gioiosamente fruttate. Retroaroma sensuale, armonico ed intrigante. Da consumare su una pizza margherita e tagliere di salumi.
Come sempre si tratta di un’ottima interpretazione di vini prodotti da una storica azienda cilentana, che ha determinato una svolta epocale e territoriale alcuni anni fa e che continua imperterrita ancora adesso a tracciare una sicura via ed a mietere successi. Alè.
Sede ad Agropoli (Sa) – Località Cannetiello
Tel. e Fax 089 236306
[email protected] – www.verroneviticoltori.it
Enologo: Alfonso Rotolo
Ettari vitati: 16 – Bottiglie prodotte: 30.000
Vitigni: Aglianico, Fiano e Falanghina.