I vini Tenuta Cavalier Pepe
di Enrico Malgi
I multipremiati vini prodotti dall’azienda irpina Tenuta Cavalier Pepe, risultano sempre eccellenti e molto affidabili. Personalmente ho la fortuna di assaggiare le bottiglie da molto tempo, anche più di una volta all’anno, grazie alla piena disponibilità di Milena Pepe, la figlia del fondatore, come in questa occasione, in cui ne ho degustate sei: due di bianchi, uno di spumante e tre di rossi.
Bianco di Bellona Coda di Volpe Irpinia Doc 2022. Soltanto Coda di Volpe. Maturazione in acciaio. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 14,00 euro. Si tratta di un classico bianco territoriale, sicuramente uno dei migliori in assoluto.
All’aspetto visivo gli occhi hanno la possibilità di intravedere nel calice un bel colore giallo paglierino limpido, con lievi riflessi verdolini. Il variegato ed espressivo bouquet è portatore di nitide fragranze di pera coscia, mela cotogna, pesca bianca, albicocca, clementina, ananas, ginestra, camomilla, erbe aromatiche e soffi speziati. In bocca impatta un sorso secco, pulito, mediamente fresco, sapido, accomodante, essenziale, intrigante, elegante, gentile, armonico, fruttato e dotato di un ottimo corpo. Contatto palatale bene equilibrato, scattante, vivace e solido. Vino da bere giovane per apprezzarlo maggiormente. Allungo finale molto gradevole e convincente. Da preferire su un risotto ai funghi porcini e latticini freschi.
Brancato Fiano di Avellino Riserva Docg Riserva 2022. Fiano in purezza. Le uve, raccolte a mano a completa maturazione, vengono pressate intere. Il mosto fiore viene decantato a freddo e ne segue la fermentazione alcolica per una parte in barrique di rovere francese e per la restante parte in acciaio. Il vino rimane in affinamento sur lies sia in legno che in acciaio ed infine matura almeno 6 mesi in bottiglia. Prezzo finale di 22.00 euro.
Nel calice si scorge un luminoso ed attraente colore giallo paglierino appena appena sfumato di verdognole sfaccettature. Spettro aromatico depositario di caratteristici e poliedrici profumi, che in successione ricordano la varietale nocciola, la succosa pesca bianca, l’aromatica pera kaiser, il dolce mandarino, il dissetante melone bianco ed il gustoso ananas. In seguito il naso percepisce anche sussurri floreali di biancospino e di gelsomino, credenziali vegetali di macchia mediterranea, sospiri speziati e gentilizie fumé, balsamiche, mentolate e terziarie di ottima fattura. In bocca penetra un sorso che si rivela subito fresco, avvolgente, morbido, affascinante, aristocratico, delizioso, elegante, soave, leggiadro, aggraziato, arrotondato, sensuale, raffinato e deciso nel carattere com’è nelle corde del Fiano di Avellino, sicuramente tra i migliori bianchi d’Italia. Longevità a lunga scadenza. Affondo finale impagabile. Da provare su un piatto di spaghetti a vongole e carne bianca.
Oro Vino Spumante di Qualità Bianco Brut Metodo Martinotti. Blend di vitigni autoctoni a bacca bianca. Presa di spuma in autoclave per sei mesi. Gradazione alcolica di undici e mezzo. Prezzo finale di 17,00 euro.
Brillante, vivace ed attraente il colore giallo paglierino che fa capolino nel calice. Il perlaceo strato di schiuma è abbastanza consistente, mentre il perlage è affastellato da piccole, fini e fluttuanti bolle. Il naso esplora un delicato bouquet ricco di fragranze fruttate di agrumi, mela verde, pesca bianca, pera spadona e minimali effusioni di bacche del sottobosco, insieme a sospirosi e goliardici aromi di fiori bianchi e di erbe aromatiche. In bocca fa il suo ingresso un sorso sostenuto da una sorprendente bevibilità e che poi si rivela brioso, fresco, secco immediato, godibile, delizioso, ammiccante, aromatico e fruttato, Contatto tattile sapido, minerale, elegante, suadente, gentile e succoso. Finale sicuramente goloso. Da abbinare a finger food e carne di pollo.
Terra del Varo Irpinia Aglianico Doc 2019. Blend di Aglianico sll’85% e saldo di Merlot. Le uve, raccolte a mano intorno alla metà di ottobre, vengono pressate intere e il mosto fiore viene decantato a freddo. Segue poi la fermentazione alcolica che avviene per una parte in barrique di rovere francese e per la restante parte in acciaio. Il vino rimane in affinamento sur lies sia in legno che in acciaio ed infine matura almeno 6 mesi in bottiglia. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 14,00 euro.
Calice tinto da uno sfavillante e vivido colore rubino. Crogiolo portatore di cospicui e complessi profumi, che vanno subito lancia in resta all’attacco di un naso molto disponibile e goloso. L’incipit è appannaggio di performanti essenze fruttate di amarena, susina nera, mandorle, carruba, mirtilli, cassis e fragola, intrecciate poi a solide credenziali floreali, vegetali e speziate di ottima costumanza. Gradevoli gli accenni terziari. Impatto del sorso sulla lingua centrato, balsamico, sapido, morbido, armonico, reattivo, comunicativo, contrastato e tagliente. Vino che stupisce poi per un tannino che si rivela giocosamente affusolato, suadente e talentuoso. Tattilità palatale molto arrotondata, aggraziata, gentile, aristocratica, elegante ed ottimamente ricamata, che stimola la beva e comunica un senso di autenticità. Vino ancora in piena fase di spinta, per cui ne avrà ancora per molti anni. Chiusura su toni appaganti e goduriosi. Da consumare su un piatto di pasta e fagioli e formaggi semistagionati.
Opera Mia Taurasi Docg 2016. Aglianico in purezza allevato nei comuni di Luogosano e di Sant’Angelo all’Esca a 450 metri di altezza. Le uve sono state raccolte a completa maturazione e subito trasportate in cantina dove vengono accuratamente selezionate prima di essere diraspate. La fermentazione avviene a temperatura controllata e la macerazione sulle bucce si protrae per circa 20 giorni. Dopo la fermentazione il vino affina in barrique di rovere francese per 12 mesi, in vasche di cemento per altri 24 mesi ed infine per almeno 12 mesi in bottiglia. Tenore alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 32,50 euro.
Veste cromatica ben delineata su una tonalità di rosso rubino scintillante e concentrato. Profilo aromatico espansivo e copiosamente costellato di sontuosi e variegati profumi di ciliegia, prugna, scorza d’arancia, mirtilli, ribes, more, viola mammola, rosa appassita, macchia mediterranea, pepe nero, noce moscata ed afflati sulfurei. Il naso intercetta poi anche ghirigori terziari di incenso, tabacco, liquirizia, caffè, cuoio e goudron. Bocca di straordinaria purezza, in cui esordisce un sorso decisamente voluminoso, secco, profondo, pieno, corposo, austero, maestoso, spavaldo, tonico, solido e bene articolato. Percezione tattile guizzante di freschezza, glicerica, intrigante, ammaliante, armonica, raffinata, affascinante, seducente, dinamica e capace di svelare un’insondabile profondità gustativa. Intelaiatura tannica già smussata. Legno ben dosato e senza alcuna sbavatura. Zenit ancora molto lontano. Affondo finale edonisticamente persistente. Da preferire su un cosciotto di agnello al forno con patate e caprino laticauda.
Appio Campi Taurasini Irpinia Doc 2017. Solo Aglianico, le cui uve vengono raccolte a mano ad inizio di novembre dalla vigna piantata nel 1970 e allevata con l’antico e tipico sistema a Starseta. Esse vengono, diraspate a basso numero di giri, fermentate e macerate in anfora per 20 giorni, con rimontaggi e follature manuali. Dopo la macerazione, il vino continua il suo affinamento per 24 mesi in anfora e per una piccola parte in barrique. In seguito Appio prosegue il suo affinamento in bottiglia per altri 24 mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 83,00 euro. Se ne ricavano poche bottiglie ogni anno. Quella da me assaggiata porta il numero 949 su 1.910 pezzi totali.
Nel calice si staglia un luminoso colore rosso rubino concentrato che vira già verso un cromatismo granato. Bouquet fortemente attraente e pervasivo, che racchiude in sé espliciti, generosi, orgogliosi e multipli profumi, che vanno a stuzzicare le narici per avere subito l’approvazione di un naso compiacente, complice e molto disponibile. Si incomincia con una pervicace e gradevole diffusione aromatica, che estrapola dal contenitore percezioni fruttate di marasca, prugna secca, mandorla e gentilizie di bacche esotiche e del sottobosco. Gioiosi poi gli svolazzi floreali di violetta e di iris, così come risultano piacevoli le vibrazioni vegetali di eucalipto, genziana e salvia. In appresso risaltano gradevoli connotazioni speziate e terziarie di noce moscata, pepe nero, incenso, anice, liquirizia, tabacco, catrame e soffi empireumatici. Approccio palatale imperioso, avvolgente, strutturato, complesso, esuberante, plastico, energico, sontuoso, arioso, arrotondato, reattivo, armonico, equilibrato, confortante e ben calibrato. Ottima la freschezza che prende tutto il cavo orale. Impalcatura tannica ottimamente cesellata. Legno perfettamente dosato. Longevità infinita. Scatto finale epicureo. Da abbinare ad un piatto di pasta al ragù e formaggi stagionati.
Tenuta Cavalier Pepe
Via Santa Vara – Sant’Angelo all’Esca (Av)
Tel. 0827 73766 – Fax 0827 78163 – Cell. 349 3172480
[email protected] – www.tenutapepe.it
Enologo: Gennaro Reale
Ettari vitati: 70 – Bottiglie prodotte: 350.000
Vitigni: Aglianico, Sangiovese, Merlot, Fiano, Greco, Falanghina e Coda di Volpe.
Scheda del 25 settembre 2023
di Enrico Malgi
Circa quaranta giorni fa ho assaggiato una parte dei vini di Tenuta Cavalier Pepe di nuove annate, mentre pochi giorni orsono sono stato ospite di Milena per degustare le restanti nove bottiglie sempre di nuovi millesimi, in compagnia degli amici Rosario, Carlo e Giorgio.
Lila Falanghina Irpinia Doc 2022. Soltanto Falanghina allevata a circa 500 metri di altezza tra Luogosano e Sant’Angelo all’Esca. Maturazione in acciaio. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 12,00 euro.
Nel calice traspare un sontuoso colore giallo paglierino appena scalfito da schizzi verdognoli. Bouquet fine e complesso, che si apre al naso effondendo pregevoli e multiformi profumi di nespola, mela annurca, pompelmo, banana, ginestra, tiglio, salvia, coriandoli speziati e refoli balsamici. In bocca esordisce un sorso fresco e misurato, gentile e sapido, agrumato e pervicace, arrotondato e sospiroso. Timbro gustativo infiltrante, aggraziato, elegante, leggiadro, scattante ed ottimamente modulato. Buona la serbevolezza. Allungo finale decisamente appagante. Da preferire su una zuppa di legumi e latticini freschi.
Bianco di Bellona Coda di Volpe Irpinia Doc 2022. Coda di Volpe in purezza allevata anch’essa tra i comuni di Luogosano e Sant’Angelo all’Esca. Maturazione in acciaio. Tenore alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 12,00 euro.
Alla vista risalta un bel colore giallo paglierino limpido, con lievi riflessi verdolini. Spettro aromatico portatore di eterogenee e gradevoli fragranze di pera williams, mela cotogna, pesca bianca, albicocca, agrumi, mango, biancospino, camomilla, erbe aromatiche ed effluvi speziati. In bocca penetra un sorso secco, succoso, pulito, fresco quanto basta, sapido, accomodante, essenziale, intrigante, elegante, gentile, armonico e fruttato. Gusto palpitante, energico, tonico, vivace, scattante, rotondo, balsamico e seducente. Non durerà certamente quanto un Fiano di Avellino o un Greco di Tufo, ma certamente resterà in sella ancora per alcuni anni. Retroaroma lievemente e piacevolmente amarognolo. Su un piatto di spaghetti a vongole e carne bianca.
Nestor Greco di Tufo Docg 2022. Greco al 100% allevato a Santa Paolina e Montefusco tra i 400 d i 700 metri di altezza. Maturazione in acciaio. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 16,00 euro.
Veste cromatica segnata da un colore giallo paglierino carico quasi dorato, com’è costume del Greco di Tufo. Bouquet estremamente interessante, che si adopera subito per trasmettere i suoi avvolgenti e caratteristici profumi di una scorta di tanta buona frutta fresca come la pesca gialla, la mela renetta, l’albicocca, la papaya, la banana ed il frutto della passione. Di seguito emergono poi fluttuanti e variegati ricordi di fiori bianchi, camomilla, muschio, chiodi di garofano e zenzero. L’approccio palatale si rivela sontuoso, scattante, reattivo, puro, ficcante, morbido, balsamico, elegante e ricco di vibrante energia. Sferzante la spalla acida. Serbevolezza a lunga gittata. Slancio finale dinamico e ben ritmato su note molto godibili. Perfetto l’abbinamento con un risotto ai frutti di mare e mozzarella.
Refiano Fiano di Avellino Docg 2022. Il Fiano è stato coltivato negli areali di Lapio, Montefredane e Montefalcione. Affinamento in acciaio. Alcolicità di tredici gradi. Prezzo finale di 16,00 euro.
Nel calice brilla un lucente e vivace colore giallo paglierino. Piglio olfattivo deliberatamente affastellato da una caterva di profumi, che si permettono di stuzzicare proditoriamente le narici attraverso costumanze di nocciola, mandorla, pesca bianca, mela golden, pera spadona, melone bianco, clementina, ananas, acacia, mimosa ed erbe aromatiche. Solidali poi le effusioni di spezie orientali. In bocca penetra un sorso avvolgente, fresco, rotondo, sapido, elegante, equilibrato e morbido. Tensione palatale solida, fibrosa, balsamica, sensuale, leggiadra, affascinante, raffinata, intrigante, conturbante, corroborante e dinamica. Siamo appena all’inizio di un lungo percorso. Scatto finale lungo e persistente. Da provare su una paella di pesce e frittura di pesce di paranza.
Sanserino Rosso Irpinia Doc 2019. Blend di Aglianico al 70% e saldo di Sangiovese. Affinamento per 16 mesi in vasche di cemento e poi elevazione in boccia per quattro mesi. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 14,00 euro.
Limpido il bel colore rosso rubino sfavillante che occhieggia nel calice. Bouquet ampio e complesso dal quale si effondono voluttuose e promiscue essenze fruttate di visciola e di piccole drupe del sottobosco, suadenze di fiori rossi, echi vegetali e sospiri speziati. Impatto del sorso sulla lingua centrato, balsamico, avvincente, sapido, morbido, armonico e tagliente. Maglia tannica addomesticata. Accelerazione palatale generosa, rassicurante, solida, arrotondata, materica, vibrante, incisiva e deliziosa. Beva sostenuta da un frutto giovane, elegante, pulito e croccante. Vino nel complesso caratterizzato da un evolutivo dinamismo e da un perfetto equilibrio e che riesce a fondere classicità e rigore. Longevità tutta ancora da esplorare. La chiusura si rivela totalmente appagante. Da bere su un piatto di pasta al ragù e formaggi semistagionati.
Terra del Varo Aglianico Irpina Doc 2018. Blend di Aglianico all’85% e saldo di Merlot. Vendemmia effettuata a metà ottobre. Fermentazione e maturazione parte in acciaio e parte in barriques di rovere francese. Affinamento in bottiglia per sei mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 14,00 euro.
Cromatismo ancora giovane, segnato com’è da un colore rosso rubino splendente. Bouquet intensamente costellato da doviziosi profumi di tanta buona frutta della pianta e del sottobosco, insieme ad esplicite credenziali di violetta, erbe aromatiche e spezie orientali. Bene tratteggiata e modulata la componente terziaria. In bocca esordisce un sorso coinvolgente, fresco, emancipato, affidabile, comunicativo, ematico, sapido, morbido, aristocratico e seducente. Contatto tattile fondante, pimpante ed ottimamente ricamato. Legno dosato alla perfezione. Tannini fusi e gentili. Vino che durerà ancora integro per alcuni anni. Affondo finale edonistico. Da preferire su una tagliata di carne arrosto e salumi irpini.
Appio Campi Taurasini Irpinia Doc 2017. Soltanto Aglianico. Raccolta delle uve ad inizio di novembre. Affinamento in anfore per due anni ed una piccola parte in barriques. Elevazione in bottiglia per due anni. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 83,00 euro
Livrea dipinta da un colore rosso fuoco scintillante. Naso attento, indagatore e sospiroso, il quale è impaziente di aspirare voluttuose e molteplici nuances fruttate, floreali e vegetali di marasca, prugna, fragola, ribes, mirtilli, more, violetta, garofano ed erbe officinali. In appresso risaltano gradevoli connotazioni speziate e terziarie di noce moscata, pepe nero, incenso, anice, liquirizia, tabacco e goudron. Impatto del sorso sulla lingua energico, sontuoso, plastico, arrotondato, reattivo, armonico, equilibrato e ben calibrato. Acidità evoluta, che spira un’arietta molto fresca per tutto il cavo orale. Trama tannica perfettamente ordita. L’uso del legno non è prevaricante. Ampiezza palatale complessa, strutturata, austera, potente, esuberante e grintosa. Longevità a lungo raggio. Retroaroma impagabile. Ottimo l’abbinamento su un agnello al forno con patate e formaggi stagionati.
Opera Mia Taurasi Docg 2016. L’Aglianico matura per un anno in barriques di rovere francese e per due anni in vasche di cemento. Affinamento in vetro per un anno. Alcolicità di quattordici gradi. Prezzo finale di 33,00 euro.
Nel calice serpeggia uno scintillante colore rosso granato vivacemente giovane. Estasiante e pervasivo l’ampio bouquet, dal quale si espande un caleidoscopio di magnifici profumi che vanno a deliziare le narici. Come da copione, l’inizio racconta di molteplici e sintomatici profumi fruttati di ciliegia, prugna, carrube, mandorle, scorza d’arancia e minuscole bacche del sottobosco, ai quali si aggregano poi giocosità floreali di viola mammola e rosa appassita. Sentori vegetali ed echi speziati vanno poi a completare tutto il registro aromatico, insieme a suadenze terziarie di incenso, tabacco, liquirizia, caffè, cuoio e sospiri empireumatici. In bocca entra un sorso voluminoso, profondo ed avviluppante, tanto da occupare tutto lo spazio possibile e che poi si rivela potente, corposo, austero, maestoso, tonico e solido. Di contraltare risalta anche un gusto pieno, fresco, glicerico, armonico, raffinato, affascinante, aristocratico, seducente e dinamico, supportato poi da una trama tannica morbidamente affusolata. Longevità a lunghissima scadenza. Scatto finale edonisticamente persistente. Dategli tanta carne ed anche un caprino laticauda.
La Loggia del Cavaliere Taurasi Riserva Docg 2015. Aglianico vendemmiato ad inizio di novembre. Maturazione in barriques e botti grandi di rovere francesi per due anni ed altrettanto in vasche di cemento e poi elevazione in vetro per un anno e mezzo. Tenore alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 45,00 euro.
Calice tinto da un colore rosso granato concentrato. Impressionante la complessità olfattiva, che il naso riesce a decifrare attraverso una somma di caratteristici umori di amarena, prugna secca, mallo di noce, ribes, mirtilli, more, rosa antica, garofano, menta, timo, genziana, funghi, noce moscata, cannella, pepe nero, zenzero, cardamomo ed impronte terziarie. Impatto del sorso sulla lingua centrato, tagliente, etereo, scalpitante, temperamentale, carnoso, opulento, imponente, poderoso, grintoso, temprato e sulfureo. Avvolgenza palatale balsamica, mentolata, sapida e guizzante di intensi sapori. Tannini gentilmente cesellati e compiacenti. Uso del rovere ottimamente calibrato. Coté sublimato da una percezione tattile sfaccettata, reattiva, fine, solida e rassicurante. Vino ancora in piena fase di spinta, per cui continuerà a migliorare nel tempo. Retroaroma di grande spessore e molto persistente. Su piatti di cacciagione e formaggi stagionati a pasta dura.
Abbiamo degustato dei vini davvero speciali e di grande livello qualitativo. Vini che sono lo specchio fedele di un privilegiato e performante areale come quello irpino, che ha pochi eguali in tutta Italia. Milena Pepe rappresenta poi un valore aggiunto col suo modo di fare così genuino, sincero e partecipativo. La vedi sempre in piena attività e molto disponibile e non so proprio come faccia a fronteggiare tutto questo con pazienza e piena collaborazione, senza dimenticare che ha una famiglia da accudire ogni giorno. E’ una persona proprio da ammirare.
Tenuta Cavalier Pepe
Via Santa Vara Sant’Angelo all’Esca (Av)
Tel. 0827 73766 – Fax 0827 78163 – Cell. 349 3172480
[email protected] – www.tenutapepe.it
Enologo: Gennaro Reale
Ettari vitati: 70 – Bottiglie prodotte: 350.000
Vitigni: Aglianico, Sangiovese, Merlot, Fiano, Greco, Falanghina e Coda di Volpe.
Scheda del 10 agosto2023
di Enrico Malgi
Spesso la degustazione di pregevoli vini di aziende più o meno famose riescono a trasmettermimomenti di pura gioia, passione ed emozione.
Se cito la Tenuta Cavalier Pepe di Sant’Angelo All’Esca si può stare certi che essa entri di diritto in questo mio personale elenco, perché tutte le volte che ho assaggiato i vini aziendali sono rimasto sempre molto entusiasta. Regola rispettata anche stavolta, in quanto sono stato fortunato fruitore di otto etichette quasi tutte di nuove annate, di cui due inedite, che la “patronessa” Milena Pepe mi ha fatto provare.
Vigna Santa Vara Falanghina Irpinia Doc 2020. Soltanto Falanghina allevata a 430 metri s.l.m. Fermentazione ed affinamento in botte grande. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale in enoteca di 15,50 euro.
Nel calice risalta un coreografico e lucente colore giallo paglierino. Dal goloso bouquet si sprigiona un pluralistico corollario
aromatico di pesca bianca, albicocca, mela annurca, pera coscia, melone bianco, clementina, banana, mandorla, gelsomino, zagara e/o sospiri di macchia mediterranea. Ottimamente partecipi poi gli svolazzi speziati e terziari.
In bocca esordisce un sorso fresco, avviluppante, tonico, morbido, minerale, sapido, equilibrato, elegante, succoso, seducente e dinamico. Tensione palatale piena, raffinata, piacevole, leggiadra, aggraziata e scattante. Potrà resistere al tempo per altri 4-5 anni. Allungo finale molto gradevole. Da abbinare ad un risotto ai frutti di mare e carne bianca.
Grancare Greco di Tufo Riserva Docg 2021. Greco al100% raccolto verso la metà di ottobre ed allevato nelle vocate sponde di Montefusco e Santa Paolina. Maturazione in acciaio, affinamento in barriques e poi elevazione in vetro per sei mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale in enoteca di 19,00 euro.
Tipico il colore giallo paglierino carico e dorato che occhieggia nel calice. Spettro aromatico affastellato in primis da sospirosi afflati fruttati di pesca gialla, albicocca, pera spadona, melarenetta e pompelmo. In appresso si percepiscono gradevoli svolazzi floreali e vegetali territoriali, insieme a giocosità speziate di zenzero, cannella e chiodi di garofano. Oggettivamente godibili poi le immancabili sensazioni sulfuree e minerali e spunti palesemente terziari. In bocca esordisce un sorso che fa dell’acidità il suo cavallo di battaglia, in modo tale da sviluppare una fresca e godibile beva, unitamente a sentori di morbidezza, armonia,
pulizia, sapidità, raffinatezza, consistenza, plasticità e dinamicità. Longevità a doppia cifra. Esecuzione perfetta di un vino davvero straordinario, da abbinare ad un piatto di spaghetti a vongole e frittata di peperoni, melanzane e carote.
Brancato Fiano di Avellino Docg 2021. Fiano in purezza coltivato nel vocato territorio di Lapio. Maturazione ed affinamento uguale al greco Grancare e così anche il prezzo della bottiglia. Anche la gradazione alcolica ed il prezzo sono identici.
Cromatismo segnato da un suggestivo colore giallo splendente. Ventaglio olfattivo gioiosamente carico di
sontuose percezioni fruttate di pesca, mela golden, pera williams, clementina, ananas e naturalmente dell’inconfondibile tocco nocciolato. Pregevoli gli spunti floreali di tiglio e di acacia, così come le ottime fragranze di camomilla, muschio e citronella, insieme a sfumature balsamiche, fumé ed idrocarburiche. Bocca molto ricettiva, che accoglie orgogliosamente un sorso tagliente, sapido, glicerico, tensitivo, espressivo, avvolgente, seducente, equilibrato e dinamico. Contatto tattile leggiadro, sensuale, conturbante, corroborante, solido, intrigante e fibroso. Ovviamente anche qui la longevità è a lunga scadenza. Affondo finale persistentemente appagante. Perfetto l’abbinamento con un risotto ai frutti di mare e frittura di pesce.
TenorEvite Fiano di Avellino Docg 2022. Solo Fiano allevato nei comuni di Lapio, Montefredane e Montefalcione. Maturazione in acciaio e poi affinamento in bottiglia. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale in enoteca di 13,50 euro.
Si tratta di un’etichetta nuova appena lanciata sul mercato, dedicata al grande tenore partenopeo Enrico Caruso a 150 anni dalla nascita, insieme all’altra bottiglia TenorEvite Taurasi.
Alla vista si appalesa un performante, lucente e vivo colore giallo paglierino. Al naso salgonocomplessi e multiformi profumi di nocciola, pera abate, pesca bianca, melone bianco, mango, avocado, ananas, biancospino e gelsomino, insieme a pure credenziali di macchia mediterranea ed aframmenti speziati. In bocca penetra un sorso accattivante ed impagabile per freschezza,morbidezza, fruttuosità, succosità, sapidità e mineralità. Coté sferzante, incisivo, arrotondato, delizioso, sensuale, raffinato, tonico, reattivo e dinamico. Gusto pieno, intenso, preciso, affabulatore, prorompente, elegante, fine, arrotondato, affascinante ed ammaliante.
Serbevolezza tutta da scoprire. Fraseggio finale edonistico. Da preferire su un risotto alla pescatora e mozzarella.
Vela Vento Vulcano Irpinia Rosato Doc 2022. Aglianico al 100%. Vendemmia effettuata ad inizio ottobre. Affinamento in acciaio. Tenore alcolico di dodici gradi. Prezzo finale in enoteca di 12,00 euro.
Nel calice risalta un fulgido e trasparente colore rosato ramato. Al naso serpeggiano immediatamente goliardiche, deliziose e stuzzicanti nuances di tanta buona frutta fresca della pianta e del sottobosco: marasca, mela cotogna, chinotto, pompelmo rosa, fragole, lamponi, cassis e mirtilli. Accattivanti poi le rimembranze di rosa canina, mirto e zenzero. In bocca penetra un sorso scorrevole e riccamente ricamato da gentili percezioni carezzevoli, felpate, leggiadre, languide, fresche, sapide, armoniche, voluttuose, ariose ed ammalianti, che così alimentano una beva totalmente edonistica. Frutto integro e succoso. Silhouette slanciata ed intrigante. Buona la serbevolezza. Finale appagante. Da sorseggiare su un risotto alla zucca e tagliere di salumi irpini.
Oro Vino Bianco Spumante di Qualità Brut Metodo Martinotti. Si tratta di un blend di vitigni autoctoni a bacca bianca. Vendemmia effettuata nella prima metà di settembre. Presa di spuma per sei mesi in autoclave. Alcolicità di dodici gradi. Prezzo finale in enoteca di 15,00 euro.
Alla vista si presenta un brillante e vivace colore giallo paglierino. Spuma soffice e leggera. Sintomatico e ben calibrato il perlage che evidenzia una lodevole catena di bollicine a grana fine,numerose e persistenti. Un bouquet espansivo, composito e delizioso si presenta al naso per il consueto e regolare esame olfattivo e dal quale si sprigionano in primis gradevoli profumi fruttati di agrumi, pesca bianca, mela verde e melone bianco, unitamente ad un goloso corredo ricco di drupe del sottobosco. In appresso ecco appalesarsi congrue reminiscenze di fiori bianchi e sentori di erba fresca. In bocca scorre un sorso mosso, secco, freschissimo, divertente, morbido, sapido, gentile, suadente e molto aggraziato. Stilizzata ed elegante la silhouette. Finale accattivante e piacevole. Da abbinare a piatti di pesce, molluschi e
carne bianca
Or’osé Vino Spumante Rosato Brut. Metodo Martinotti. Uve a bacca rossa raccolte tra fine settembre e metà ottobre. Affinamento in autoclave sur lies per due mesi. Tenore alcolico di dodici gradi. Prezzo finale in enoteca di 15,00 euro.
Nel calice si intravede un colore rosato corallino luminoso. Una spuma ampia, spessa e vaporosa incorona un ricco e vivace perlage dotato di ascensionali, stuzzicanti, gioiose e minuscole bollicine. Bouquet estremamente gradevole, che propone al naso variegati e copiosi profumi di amarena, fragoline di bosco, lamponi, melagrana, pesca gialla, cantalupo, more selvatiche, ribes, mirtilli, agrumi, rabarbaro, rosa canina, glicine, lavanda e minuzie speziate. Pulsazioni minerali. Sorso fragrante, fresco, seducente, leggiadro, voluttuoso, affusolato, immediato ed ottimamente cadenzato, che sfocia poi in un gusto secco, morbido, cremoso, arrotondato, carezzevole, plastico, fruttato, garbato, elegante, sapido e dissetante. Affondo finale brioso, delizioso e paradisiaco.
Perfetto su un risotto alle fragole, tagliere di salumi e formaggi e pizza margherita.
TenorEvite Taurasi Docg 2015. Aglianico in purezza. Affinamento in vasche di cemento, barriques e vetro per complessivi quattro anni. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale in enoteca di 30.00 euro. Fratello rosso del TenorEvite Fiano, che vuole celebrare così i 150 anni dalla nascita del grande tenore Enrico Caruso.
Livrea colorata di uno sfavillante cromatismo rubineggiante tendente al granato. Naso indagatore, che si tuffa nel bicchiere per annusare eterei, elegiaci e variegati effluvi che mettono subito a disposizione
tutto un arsenale olfattivo di prima classe. L’incipit è appannaggio di voluttuose essenze fruttate di ciliegia, prugna, scorza di arancia, fichi, noci, nocciole, mirtilli, ribes e more, a cui danno manforte credenziali floreali e vegetali di violetta, rosa ed erbe aromatiche, insieme ad orientaleggianti aromi speziati di noce moscata, chiodi di garofano e pepe nero. Sospiri sulfurei e goudroneschi. Affascinanti poi le costumanze terziarie. In bocca esordisce un sorso ampio, voluminoso, avvolgente, complesso, profondo, infiltrante, centrato, balsamico, glicerico, sapido, armonico, equilibrato e performante. Spalla acida doviziosa. Legno ben modulato. Trama tannica ottimamente cesellata. Tattilità irradiante, sensuale ed aristocratica. Longevità a lunga gittata. Retroaroma monumentale, impagabile e persistente. Da preferire su un piatto di pasta al ragù, cosciotto di agnello al forno e formaggi stagionati.
Come al solito i vini di Milena Pepe fanno vibrare le profonde corde di un puro edonismo. Vini prettamente speculari, perché riflettono perfettamente il vocato e privilegiato areale irpino che ormai è considerato tra i migliori in Italia, potendo vantare al suo interno tre preziose e prestigiose Docg.
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Tenuta Cavalier Pepe – Via Santa Vara Sant’Angelo all’Esca (Av)
Tel. 0827 73766 – Fax 0827 78163 – Cell. 349 3172480
[email protected] – www.tenutapepe.it
Enologo: Gennaro Reale
Ettari vitati: 70 – Bottiglie prodotte: 350.000
Vitigni: Aglianico, Sangiovese, Merlot, Fiano, Greco, Falanghina e Coda di Volpe.
di Enrico Malgi
Si scrive Cavalier Pepe ma si legge Milena Pepe, con tutto il rispetto per papà Angelo al quale va il merito di aver fondato e sponsorizzato l’omonima azienda irpina di Luogosano. Ma dal 2005 Milena è la vera anima, la trascinatrice e la passionaria di questa impresa, sempre freneticamente attiva e determinante, dopo avere lasciato il Belgio, dove è nata, per stabilirsi qui definitamente. Nel frattempo nel 2009 si è anche sposata con un giovane locale ed ha avuto due magnifici figli.
Grande e pluripremiata produzione vitivinicola prettamente territoriale, dalla quale ho appena degustato tre bottiglie di cui una assolutamente inedita come vedremo poi.
Vigna Santa Vara Falanghina Irpinia Doc 2020. Soltanto Falanghina allevata ad oltre quattrocento metri di altezza. Fermentazione e maturazione in botte grande. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di circa 20,00 euro.
Intensamente splendente il caratteristico colore giallo paglierino carico che occhieggia nel bicchiere. L’ampio bouquet è affastellato in primis da coreografici e pertinenti profumi fruttati di mela, pesca bianca, clementina, melone bianco, pompelmo e mandorla, che poi fanno comunella con seducenti afflati di fiori bianchi e/o con gradevoli effluvi di macchia mediterranea. Timbro piacevolmente speziato. Sorso sospiroso, infiltrante, aggraziato, fresco, morbido, balsamico ed elegante. Profondità gustativa leggiadra, sapida, arrotondata, goduriosa, scattante e dinamica. Legno ben modulato. Resisterà al tempo che passa ancora per molti anni. Allungo finale decisamente appagante e persistente. Da abbinare ad un risotto alla pescatora e carne bianca.
Solitamente l’Irpinia vitivinicola è molto quotata, grazie a tre grandi vitigni autoctoni: Aglianico, Fiano e Greco, ebbene una Falanghina come questa fa riflettere, perché essa può stare alla pari con quelle prodotte in areali più vocati come il Sannio ed il territorio flegreo.
Vela Vento Vulcano Rosato Irpinia Doc 2021. Aglianico al 100%. Uve raccolte all’inizio di ottobre. Maturazione in acciaio. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 12,00 euro.
Sintomatico l’accattivante riverbero rosato ramato che si esalta nel calice. Generosità olfattiva espressa attraverso caratteristici e canonici umori di tanta buona frutta fresca, unitamente a svolazzi floreali ed a costumanze vegetali. In concreto questo vuol dire che un naso particolarmente pervicace e fortunato riesce ad “accarezzare” languide proposizioni di amarena, sottobosco, melagrana, mela cotogna, agrumi, rosa canina, geranio, scorza candita, mirto, salvia ed aneto, insieme a postille delicatamente speziate. In bocca fa il suo ingresso un sorso scorrevole, voluttuoso, raffinato, teso, sapido, avviluppante, intrigante, stuzzicante e riccamente composito. Souplesse giocosa, slanciata e fine. Palato blandito poi da una chiusura reattiva ed edonistica. Classico l’accoppiamento con la pizza margherita ed un tagliere di salumi.
Appio Campi Taurasini Irpinia Doc 2017. Aglianico in purezza. Le uve provengono soltanto dalla Vigna Piergolo di Luogosano a quattrocento metri di altezza allevata col metodo a strarseta. Una sorta di Grand Cru, quindi. Vendemmia effettuata ad inizio di novembre. Fermentazione in anfore di ceramica per venti giorni. Affinamento sempre in anfora ed una piccola parte in barriques per due anni e poi elevazione in vetro ancora per due anni. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 90,00 euro. Bottiglie prodotte di questo millesimo 1.910.
Si tratta di una nuova etichetta appena messa in commercio e presentata al pubblico per la prima volta a Vinitaly ad aprile scorso. Poche le bottiglie numerate di un Aglianico molto particolare, che viene affinato per quattro anni.
Il cromatismo svela un colore rosso scuro impenetrabile, così concentrato e sfavillante. Estasiante il sontuoso bouquet, dal quale si spargono nell’aria eteree e multiformi nuances di ciliegia, ribes, fragola, mirtilli, more, violetta e garofano, agganciate a raffinate suadenze di noce moscata, pepe nero, incenso, anice, liquirizia, tabacco, balsamo, cenere, funghi ed anche sussulti empireumatici. In bocca penetra un sorso superbo per avvolgenza, spessore, fittezza, equilibrio, armonia, complessità, struttura, austerità, maestosità, imponenza, opulenza e corposità. Acidità ottimamente evoluta, tanto da donare un’infinita freschezza a tutto il cavo orale. Trama tannica imperiale. Legno ben coordinato. Percezione tattile ottimamente sfaccettata, vibrante e rotonda. Vino che sa perfettamente fondere sostanza ed incisività. Longevità a lunga gittata. Retroaroma impagabile ed epicureo. Da preferire su un agnello al forno con patate e pecorino laticauda.
Stavolta ho assaggiato soltanto tre bottiglie aziendali della ventina sfornate annualmente, ma sono rimasto favorevolmente impressionato come al solito, perché Milena, insieme con il bravo enologo Gennaro Reale, non sbaglia mai un colpo riuscendo a produrre sempre ottime etichette. La novità del Campi Taurasini Appio si è rivelata davvero una notevole perfomance. Diciamo soltanto che il prezzo lo penalizza un pochino, ma vista l’esiguità delle bottiglie prodotte e l’altissima qualità del vino questo è ampiamente giustificato.
Sede a Luogosano (Av) – Via Pietà, 7
Tel. 0827 73766 – Cell. 349 31772480
[email protected] – www.tenutacavalierpepe.it
Enologo: Gennaro Reale
Ettari vitati: 60 – Bottiglie prodotte: 350.000
Vitigni: Aglianico, Sangiovese, Merlot, Fiano, Greco, Falanghina e Coda di Volpe.
25 maggio 2021
di Enrico Malgi
Milena Pepe, figlia del Cavaliere Angelo, è una donna giovane, attraente, forte e sensibile e che non si ferma mai nella sua frenetica attività, come ho potuto costatare nella mia recente visita.
Dal 2005 si è sobbarcata l’onere di condurre l’azienda vitivinicola di famiglia, trasferendosi dal natìo Belgio dove il papà tanti anni fa era emigrato in cerca di fortuna, in quel di Luogosano, piccolo e caratteristico borgo collinare in provincia di Avellino. Ma questo non l’ha affatto spaventata, perché, come dicevo prima, Milena è una donna forte e molto preparata. Si è diplomata in Wine Marketing ed in Viticoltura ed Enologia e parla correntemente quattro lingue. Nel frattempo si è anche sposata con un giovane irpino, diventando madre di due splendidi figli. In questi anni ha dato prova tangibile delle sue enormi capacità imprenditoriali, portando avanti con sagacia, carisma e competenza l’azienda, col supporto di un’affiatata équipe di collaboratori, tra cui spicca l’enologo Gennaro Reale.
Ampia, affidabile e di eccellente spessore la produzione di vini territoriali, che hanno conquistato sia il mercato nazionale e sia quello internazionale.
Visitando l’azienda ho potuto assaggiare i vini delle nuove annate, esclusi i rossi per adesso, ed anche una novità in anteprima.
Lila Falanghina Irpinia Doc 2020. Soltanto Falanghina lavorata in acciaio. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale intorno ai 15,00 euro.
Nel bicchiere si esalta un limpido e gioioso colore giallo paglierino, con leggeri riflessi verdolini. Interessante ed accattivante il fulgido bouquet, dal quale si espandono compositi e variegati profumi di clementina, pesca bianca, mela, banana, ginestra, erbe aromatiche e balsamo. In bocca fa il suo ingresso un sorso bello fresco e morbido, suadente, soave, gentile, affusolato, accomodante, sapido e fruttato. Il palato si avvale poi di una tattilità succosa, elegante, aggraziata e cristallina. Impagabile il bel finale. Da consumare su una mozzarella di bufala e carne bianca.
Vigna Santa Vara Falanghina Irpinia Doc 2019. Falanghina in purezza fermentata e maturata in botte di legno grande. Prezzo finale di 18,00 euro.
Cromatismo segnato da un lucente e dorato colore giallo. Pot pourri affastellato da intense ed avvincenti credenziali, che, come da prassi, hanno nella frutta fresca indigena e tropicale la loro punta di diamante. E così si appalesano al naso coreografici vezzi di mandarino, mela annurca, pera, ananas e mango. Seducenti poi le marcate modulazioni sapide, minerali e mentolate, insieme a sospiri di macchia mediterranea. In bocca penetra un sorso secco, citrino, tagliente, fine, avvolgente e morbido. Cotè elegante, stuzzicante, avviluppante, scattante e dinamico, che rinvigorisce ancora di più un palato già tonico e ben ritmato. Buona serbevolezza. Fraseggio finale lungamente persistente. Un’ottima Falanghina davvero da abbinare a piatti di mare naturalmente, ma che sa cavarsela bene anche su piatti più strutturati di terra senza pomodoro.
Bianco di Bellona Coda di Volpe Irpinia Doc 2020. Coda di Volpe al 100% lavorata in acciaio e vetro. Tenore alcolico di tredici gradi. Prezzo finale orientativo di 12,00 euro.
Nel bicchiere si staglia un colore giallo paglierino non troppo carico. All’olfatto il vino dispiega i suoi prorompenti e costumati profumi di pera, mela cotogna, pesca gialla, ananas, banana, ginestra e camomilla. Sorso subito fresco, secco, scorrevole, gradevole, ammaliante, sapido, ed elegante. Sviluppo palatale fruttato, gentile, armonico, intrigante ed impreziosito poi da un garbato e carezzevole vezzo tattile. Compostezza gustativa ben ricamata nella sua naturale ed evolutiva espressione. Chiusura leggermente amara ed abbastanza persistente. Da associare a formaggi freschi e verdure scottate.
Refiano Fiano di Avellino Docg 2020. Solo acciaio e vetro. Alcolicità di tredici gradi. Prezzo finale di circa 15,00 euro.
Alla vista si espone un bel colore giallo paglierino giovane e lucente. Il naso fa subito festa, avendo la possibilità di intercettare copiose e variopinte essenze di tanta buona frutta, in modo particolare mela, albicocca, melone, cedro, ananas, lime, nocciola e mandorla. Deliziose poi le effusioni di acacia, tiglio, muschio e citronella. Attacco in bocca vibrante, sapido, teso, strutturato, pimpante, tonico e scattante. Ampiezza tattile sublimata da un aplomb elegante e propositivo, che anticipa così un finale espansivo e lunghissimo. Ne avrà ancora per molti anni. Perfetto su un risotto ai frutti di mare e latticini.
Nestor Greco di Tufo Docg 2020. Maturazione ed affinamento in acciaio e boccia. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale suppergiù di 15,00 euro.
Goliardico e luminoso il bel colore giallo paglierino già carico e splendente. Dall’ampio crogiolo olfattivo si sprigionano sensitivi profumi di pesca gialla, albicocca, mela, arancia candita, pompelmo, iris e macchia mediterranea, insieme a godibili sentori sulfurei. In bocca esordisce un sorso giovane, pulito, fruttato, sapido e reattivo. Calibrata la spalla acida che alita tanta freschezza per tutto il cavo orale. Tessitura solida e compatta, quasi quanto un vino rosso. Registro palatale succoso, sontuoso ed anche vivace. Siamo ancora all’inizio del percorso. Retroaroma ficcante ed arioso. Da consumare su un piatto di vermicelli a vongole e carne bianca.
Vela a Vento Vulcano Rosato Irpinia Doc 2020. Aglianico in purezza lavorato in acciaio. Elevazione in vetro. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 12,00 euro.
Tipico il radioso colore corallino. Il bouquet si lascia languidamente scansionare, per poter affermare così l’incipiente gamma dei suoi variegati profumi, che ricordano tout court la ciliegia, il ribes, il mirtillo, la melagrana, l’arancia, i petali di rosa, il terriccio, lo zenzero e le bacche mediterranee. L’impatto del sorso sulla lingua si manifesta in modo voluttuoso, profondo, elegante, raffinato e, soprattutto, molto fresco. La beva risulta elegante, affascinante, morbida e godibile. Tratto finale del tutto appagante. Da preferire su un tagliere di salumi e pesce in guazzetto.
Oro Classico Spumante Metodo Classico Pas Dosè. Nuova entrée in casa Pepe, che va a completare così il trittico di spumati targati “Oro”. Gli altri due, bianco e rosato, sono confezionati col metodo Martinotti. Blend di Fiano, Falanghina e Coda di Volpe. Sosta sui lieviti per tre anni. Gradazione alcolica di tredici gradi. Prezzo finale di 40,00 euro.
Spumante senza aggiunta di zuccheri attraverso il liqueur d’expédition dopo la sboccatura, per cui il residuo zuccherino è inferiore a tre grammi per litro.
Colore stupendamente coniugato ad un colore giallo paglierino brillante di gioia. Perlage ben calibrato, ricco com’è di minuscole bolle che si esaltano alla vista costellate di cadenze persistenti e reiterate, sotto un “cappello” di spuma spesso, soffice e compatto. Al naso salgono eteree nuances fruttate di melone cantalupo, pesca bianca, mela verde, piccoli frutti del sottobosco e/o tropicali. In appresso si appalesano credenziali di glicine, fiori di arancio, mughetto, gelsomino, zagara, timo, menta, burro fuso e biscotti della nonna. L’accogliente palato riceve un sorso freschissimo, fine, divertente, giocoso, brioso, sapido e cremoso. Carbonica elegante. Timbro minerale e di ottima verve. Finale edonistico. Da spendere su finger food, molluschi e crostacei.
Chicco D’oro Passito Campania Igt. Fiano in purezza. Vendemmia effettuata nel mese di novembre, quando le uve hanno raggiunto il giusto appassimento e poi rimangono sulle canne per un ulteriore carico zuccherino. Fermentazione e maturazione in barriques di rovere.
Dorato e luccicante il bel colore che si riverbera nel bicchiere. Espansivo e coinvolgente il gradevole bouquet, che espande a profusione copiosi e deliziosi profumi di frutta fresca, secca ed anche in confettura: albicocca, mandarino, fichi, cocco, datteri, nocciole e uva passa. Prelibati i risvolti di miele, spezie, caprifoglio, magnolia e salvia. In bocca penetra un sorso dolce quanto basta, ma sicuramente non stucchevole, bilanciato com’è da una carica di ottima acidità. Silhouette pulita, vellutata, affascinante, sapida e sensuale. Gusto pieno, seducente, avvolgente e stimolante. Allungo finale appagante ed edonistico. Va bene in abbinamento con formaggi erborinati, pasticceria secca senza crema e cioccolato fondente.
Eccellente degustazione certamente di vini di alto rango. A breve assaggerò quelli rossi.
Sede a Luogosano (Av) – Via Pietà, 7
Tel. 0827 73766 – Cell. 349 31772480
[email protected] – www.tenutacavalierpepe.it
Enologo: Gennaro Reale
Ettari vitati: 60 – Bottiglie prodotte: 350.000
Vitigni: Aglianico, Sangiovese, Merlot, Fiano, Greco, Falanghina e Coda di Volpe.
6 Commenti
I commenti sono chiusi.
Puntare verso l alto in termini di qualità e di prezzo allo scaffale non può non fare bene al vino campano vista l esigua quantità di bottiglie per questo Irpinia doc aglianico
Ma quanti adesso e in futuro potranno permettersi di spendere 90 euro per un prodotto edonistico ?
In teoria ha ragione sig. Alfredo, perché il prezzo del Campi Taurasini Appio sembra un poco alto, come ho già sottolineato. Ma tenga presente che si tratta di un unicum connotato da scarse bottiglie di un prodotto destinato attualmente a privilegiati consumatori di una fascia medio-alta. E poi il vino le posso assicurare è davvero eccellente, Sono sicuro che la signora Milena abbasserà il prezzo appena aumenterà la produzione e così tutti potranno godere di queta grossa chicca enologica. Per ultimo bisogna anche considerare che la produzione aziendale è molto ampia e per cui si possono trovare altre ottime etichette a prezzi molto convenienti.
Chiaramente dall annata e dal tipo di affinamento potrebbe ricadere anche nella docg taurasi riserva e vista l esiguita delle bottiglie ragionando a tutto tondo il prezzo ci può anche stare anche se comunque 90 euro di questi tempi non è che si possono spendere sempre per un prodotto edonistico quale è il vino
Degustazione ieri annunciata ed oggi già arrivata!Più veloce di un falco pellegrino. Altro che volpe!Ma tornando al tema Coda di Volpe sempre in grande spolvero con Fiano e Greco sempre nelle mie corde.Per il rosso mi fermerei al Campi Taurasini :tipologia spesso bistratta ma da me molto amata se non altro per la sua beva meno impegnativa del Taurasi pur rimanendo nell’ambito dell’amato Aglianico purosangue.FRANCESCO
Si caro Francesco, si può scegliere tra un vasta gamma di ottime bottiglie da Milena Pepe senza sbagliare. Poi ognuno è libero di preferire quale etichetta gli sta più a cuore. Il vantaggio di una produzione cosi numerosa risiede proprio nel fatto che si possono assaggiare vini diversi e complementari, che riflettono tutti il vocato territorio irpino e che riscuotono ampi consensi sia da parte dei consumatori e sia dalla critica specializzata.
ma 83 euro per un Campi Taurasini ho letto bene? Ma tutt’ a post’? kist’ so pazz’….