I 18 di Ricci Curbastro festeggiati a Roma da Francesco Apreda
Riccardo Ricci Curbastro è un personaggio chiave in Franciacorta e nel mondo del vino italiano. Il papà è stato tra i fondatori del Consorzio, lui presidente Federdoc. Ma la sua famiglia si dedica all’agricoltura da 17 generazioni, 18 per la precisione con l’ingresso del primo figlio Gualberto in azienda.
Tutti noi giornalisti del vino lo conosciamo per la sua capacità persuasiva, i modi signorili, sempre più apprezzati in un’epoca tatuata di volgarità e di urla che non dicono nient, competenza e, soprattutto, per i suoi grandi prodotti. Sempre apprezzati e premiati.
Ecco perchè alla chiamata di Mg Logos per la presentazione aziendale a Divinity, la terrazza di Idylio di Francesco Apreda abbiamo risposto praticamente tutti. Un momento di aggiornamento ma anche un attestato di stima a una azienda bandiera del vino italiano nel mondo.
Ci si aspettava una serata bollicine, ma invece Riccardo e Gualberto Ricci Curbastro hanno presentato la propria attività a tutto tondo, partendo dalla Toscana, regione d’origine della famiglia, dove producono olio, alla Romagna dove c’è un’altra azienda storica di famiglia, partendo ovviamente dalla Franciacorta.
Il Saten brut 2010 non ha bisogno di presentazione: è un must aziendale interpretato moto bene. Freschissimo, è nel pieno della maturità gustativa, favorito in serata dalla versione magnum.
Grande attesa per la nuova versione del pluripreiato Extrabrut, che nella versione 2014 è ancora più buono della precedente.
Un po’ troppo giovane ancora il doc bianco ottenuto da Pinot Bianco e Chardonnay. Al naso aromi citrici di fermentazione, il nostro consiglio è fargli scapolare almeno l’estate prima di stapparlo.
Il super blend bordolese si conferma un altro must aziendale. Fresco, complesso, ricco al naso e al palato con una chiusura precisa e pulita.
Una versione di Sangiovese solo in acciaio, fresco, non impegnativo, scattante e agile al palato.
Da citare l’olio di una annata difficile ma non terribile per la tenuta toscana della famiglia.
Notizie sulla famiglia
La dinastia Ricci Curbastro diventa ‘maggiorenne’ e guarda già al futuro scommettendo sul giovane Gualberto. E’ lui infatti il primo degli eredi del ‘patrimonio’ di casa, che vanta due tenute vitivinicole (l’omonima azienda di Capriolo in Franciacorta e la tenuta Rontana di Brisighella in Romagna), uno straordinario Museo Agricolo e del Vino ed un agriturismo a due passi dal Lago d’Iseo. A lui spetterà il ruolo di nuovo ‘corridore’ di questa staffetta generazionale che risale al XIII secolo che annovera personaggi del calibro di Gregorio Ricci Curbastro, illustre matematico a cui si deve il calcolo differenziale assoluto su cui si fonda la teoria della relatività di Einstein, e di Gualberto Ricci Curbastro, tra i fondatori della Doc Franciacorta e antesignano a livello nazionale del turismo enogastronomico. Ad affiancarlo saranno il padre, Riccardo Ricci Curbastro, e presto anche i fratelli Filippo, enologo con alle spalle diverse esperienze in Toscana, Franciacorta, Romagna, Nuova Zelanda e Bordeaux, e Daniele, startupper del settore immobiliare con una forte propensione artistica, al punto da firmare alcune delle più recenti etichette aziendali.
E’ stato il nonno Gualberto Ricci Curbastro (1932-2013) ad avviare un processo di profonda trasformazione aziendale fin dal 1967, anno di istituzione della DOC Franciacorta cui partecipò con altri dieci fondatori. Aiutato dal figlio Riccardo, entrato nel management a fine anni Settanta, ha avviato coraggiosi investimenti che hanno permesso di ampliare la cantina di venticinque volte rispetto a quella costruita nel 1946, raggiungendo gli oltre 2500 mq con una profondità di 15 metri, e di accrescere la superficie di vigneti da 2,30 ettari agli attuali 29. Insieme hanno inoltre realizzato l’agriturismo (12 appartamenti in tutto) e aperto il Museo Agricolo e del Vino, oggi diventato un polo di attrazione unico sulla storia agricola della Franciacorta visitato annualmente da oltre 8mila persone. Ciò anche a testimonianza di una tradizione agricola che si tramanda sin dal XIII secolo, da quando il capostipite Pietro decise di dedicarsi alle proprie terre a Lugo e Bagnacavallo in Romagna, dopo l’esilio da Firenze. Ma i campi non furono gli unici interessi nel corso delle generazioni, tant’è vero che alcuni membri di famiglia si distinsero in altri ambiti. Come Lorenzo (1818-1886), che da valoroso rivoluzionario partecipò attivamente alle Guerre d’Indipendenza Italiane stringendo amicizia con Giuseppe Garibaldi; come il già citato Gregorio (1853-1925); come Costanza, la Venerabile Madre Margherita che fondò con Monsignor Morelli l’Istituto delle “Ancelle del Sacro Cuore di Gesù Agonizzante” per la cura e l’educazione delle ragazze povere; come l’ufficiale di fanteria Gian Gualberto (1894-1915), morto da eroe durante la Prima Guerra Mondiale e Medaglia d’Argento al Valor Militare; oppure come Riccardo (1892-1955), ufficiale dei Granatieri di Sardegna e tra i primi piloti militari italiani nel 1914 che tornato contadino in Romagna e in Franciacorta costruì la cantina, ancora oggi il cuore dell’azienda Ricci Curbastro.