Vini Paolo Calì – Annate recenti


Vini Paolo Cali'

Vini Paolo Cali’

di Enrico Malgi

Paolo Calì è un simpatico giovanottone siciliano alto e robusto. L’ho conosciuto a Radici del Sud qualche anno fa dove è solito partecipare e dove poi lascia immancabilmente il segno della sua presenza, perché vince spesso con i suoi ottimi e originali vini. Lui si definisce “farmacista – vignaiolo”, perché innanzi tutto esercita la nobile professione così cara a Galeno. Poi è diventato viticoltore per assecondare la sua forte vocazione e passione, quando ha ereditato una vigna nel comune di Vittoria nel Ragusano, realizzando così il suo sogno da bambino. Quindici gli ettari vitati, coltivati soltanto con le tre varietà tipicamente territoriali: frappato, nero d’avola e grillo e con cui si confezionano otto tipologie di vino, che in questi giorni ho avuto l’occasione di degustare.

Controetichette vini Paolo Cali'

Controetichette vini Paolo Cali’

Blues Bianco Terre Siciliane Igt 2018. Grillo in purezza. Fermentazione e maturazione in acciaio e poi elevazione in vetro. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale della bottiglia di 12,00 euro.

Luminoso il bel colore giallo paglierino, con riflessi verdolini. Tipici e preziosi profumi diarancia, fichi d’india, pesca, melone, pera, gelsomino, zagara, erbe officinali, fieno e tè verde. In bocca entra un sorso scorrevole,tagliente, sapido, minerale, salmastro, morbido ed elegante. Polpa tenera e succosa. Retroaroma rinfrescante, citrino, godibile e persistente. Sulla classica cucina marinara siciliana.

Osa! Frappato Rosato Terre Siciliane Igt 2018. Frappato al 100%. Solo acciaio e vetro. Tenore alcolico di tredici gradi. Prezzo in enoteca di 16,00 euro.

Il frappato è un vitigno molto interessante e versatile, impiegato sia in purezza e sia in blend.  Si coltiva soprattutto nelle province della Sicilia sud-orientale di Ragusa e di Siracusa con ottimi risultati. Nella versione in rosso sembra quasi un incrocio tra pinot nero e piedirosso, perché di entrambi condivide il colore poco concentrato, la morbidezza e tannini affusolati. Del pinot nero, inoltre, ha in comune la finezza e l’eleganza e come il piedirosso, quando si combina con l’aglianico, possiede la capacità di affastellarsi splendidamente insieme col nero d’avola.

Questo rosé esordisce alla vista con un colore vividamente rosato cerasuolo. Bouquet subito di grande presa al naso, per via di eccellenti effluvi di frutti di bosco, di melagrana, di ciliegia, di rosa canina e di zenzero. In bocca il vino stupisce per un’inusuale nota briosa, che dona allegria e piacevolezza a tutto il cavo orale. Frutto croccante, fresco e fragrante. Bocca avvolgente, polposa, morbida, voluttuosa e tesa. Dinamicità, reattività e sapidità sono le altre prerogative di un vino davvero eccellente e fuori dagli schemi e che mi ha davvero stupito. Finale edonistico. Su formaggi freschi, pizza margherita e spaghetti al pomodoro.

Mandragola Frappato Vittoria Doc 2015. Frappato in purezza lavorato in acciaio e poi elevato in bottiglia. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo in enoteca di 15,00 euro.

Nel bicchiere si scorge un colore rosso rubino scarico e brillante. Il corredo olfattivo è caratterizzato da ricchi e persistenti respiri di frutta rossa piccola e grande, bella fresca e fragrante come lo stesso nome del vitigno sta ad indicare. Delicato il bouquet floreale di violetta e di iris. Buona la sapidità. Sorso molto elegante, fine, morbido, carezzevole e delicato, perché nel Frappato, soprattutto quello lavorato in acciaio, non ci troverete assolutamente corposità e potenza. Tannini quasi assenti. Buona l’acidità, che alita freschezza. Bocca croccante, armonica, equilibrata, aggraziata e fruttata. Il finale è gradevole e suadente. Da bere non troppo vecchio. Da preferibile su piatti poco strutturati, carne bianca, salumi e formaggi giovani.

Pruvenza Frappato Vittoria Doc 2015. Altro modo di intendere il Frappato, che qui sperimenta l’uso del rovere francese per quattordici mesi prima di essere imbottigliato, cercando così di dargli più struttura e longevità. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo in enoteca di 32,00 euro.

Il cromatismo rubineggiante è sicuramente più carico rispetto alla bottiglia del Mandragola. Anche i profumi sono più intensi e pervasivi, come quelli fruttati di sottobosco, di ciliegia matura e di prugna. Florealità tinta di rosso. Preziosi i risvolti odorosi speziati di noce moscata, di vaniglia e di chiodi di garofano. Leggero sentore fumé. Accenno idrocarburico. In bocca il vino mantiene come marchio di fabbrica il suo delicato e varietale appeal di finezza e di eleganza, intrecciato però ad elementi gustativi più complessi e strutturati. Il palato risulta così profondo, vitale, avvolgente, rotondo e dinamico. L’ottima percezione tattile sperimenta poi mineralità, sapidità, freschezza ed armonia. Trama tannica ben tessuta. Chiusura totalmente appagante e persistente. Durerà ancora per alcuni anni. Da spendere su carni rosse, formaggi stagionati e salumi.

Jazz Frappato e Nero d’Avola Terre Siciliane Igt 2016. Blend di frappato al 55% e saldo di nero d’avola. Vengono raccolte prima le uve del frappato e poi dopo quindici giorni quelle del nero d’avola. Un anno e mezzo di maturazione in acciaio e vetro. Alcolicità di tredici gradi. Prezzo finale della bottiglia di 12,00 euro.

Veste cromatica connotata da un bel colore rosso rubino luminoso, con lampi violacei ai lati. Intenso e sospiroso il bouquet che si appalesa alle narici con fieri profumi fruttati di mora, ribes, lampone, ciliegia e melagrana. Elevati i sussurri floreali di acacia e di violetta e l’umorale vegetale di timo e di salvia. Sottofondo speziato. Sorso subito accattivante per freschezza, morbidezza, eleganza e suadenza e che espone poi tannini di risoluta composizione. Gradevoli e sontuosi i virtuosismi palatali. Finale bene evoluto. Buona la serbevolezza. Su piatti di terra e di mare, con preferenza su una bella zuppa di pesce.

Manene Cerasuolo di Vittoria Classico Docg 2016. Blend di nero d’avola al 60% e saldo di frappato. Macerazione in acciaio per venti giorni e poi successiva maturazione. Il nero d’avola fa un breve passaggio in legno. Elevazione in boccia. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo in enoteca di 16,00 euro.

Tipico il colore rosso rubino. Avvolgenti ed intensi i respiri odorosi di rosso fruttato in bella mostra, con sanguinello in primis, seguiti da elegiaci rigurgiti di fichi d’india, capperi, rosa appassita, cardamomo, coriandolo, zenzero e chiodi di garofano. Sentori di grafite, cuoio, menta e basilico. Leggiadro e prepotente al tempo stesso l’input palatale. Sorso versatile, schietto, compiacente, vivace, agile, composito e succoso. Gusto morbido, sapido e fresco. Tannicità alquanto labile, che evolve in un palato armonico, bene equilibrato ed elegante. Retroaroma del tutto appagante. Anche qui abbinamento trasversale di terra e di mare, per affermare ancora una volta la poliedricità delle due varietà siciliane.

Forfice Cerasuolo di Vittoria Classico Docg 2013. Fifty-fifty di nero d’avola e di frappato. Lunga macerazione sulle bucce per circa cento giorni. Maturazione ed affinamento del vino in botte grande di rovere di Slavonia per tre anni, prima di essere imbottigliato. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo in enoteca di 32,00 euro.

Rosso sfavillante segnato da un colore rosso rubino, schizzato di porpora. Preziose le impronte olfattive, che si presentano in rivista al naso per la giusta approvazione. Sussurri di frutta a go-go: amarena, prugna secca, fragola, ribes, mora, gelso nero e carruba. Florealità presente e molto gradevole. Cadenze speziate di pepe nero, cannella e vaniglia. Note terziarie di incenso, tabacco, liquirizia, mentolo e balsamo. In bocca fa il suo ingresso un sorso epicureo, pulito, materico, sensitivo, vibrante, rotondo e bene strutturato. Nobile allure, che esprime un portamento elegante e signorile. Impalcatura tannica ben tessuta. Il finale è lungo e persistente. Diamogli piatti strutturati della terragna cucina siciliana.

Violino Nero d’Avola Vittoria Doc 2016. Nero d’avola in purezza. Lavorazione in acciaio e poi elevazione in vetro. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 15,00 euro.

Luminoso e vivace colore rosso amaranto, con riflessi violacei di gioventù. Bouquet complesso e coinvolgente, in cui predominano ottimi vezzi fruttati di bacche rosse e nere, piccole e medie. Lievi folate speziate. In bocca il vino è pieno, tagliente e morbido. Incedere elegante e raffinato. Tannino imperiale. Percezione palatale sapida, armonica, avvolgente, tonica, lineare, fine e dinamica. Frutto compatto e polposo. Slancio finale persistentemente godibile. Da spendere su un piatto di pasta ‘ncasciata siciliana, carne al ragù e formaggio Ragusano.

Dopo avere assaggiato questi vini devo confermare la bontà di tutta la produzione di Paolo Calì, fedele specchio dell’areale siciliano che già da qualche anno è diventato la locomotiva di tutta la viticoltura meridionale. I numeri parlano chiaro: nel 2018 sono state prodotte 80 milioni di bottiglie, esportate all’estero ed in tutta Italia, addirittura con una crescita esponenziale del 173% rispetto all’anno precedente. In modo particolare sono due i vitigni autoctoni che fanno da traino e che riscuotono ampio successo: il rosso nero d’avola ed il bianco grillo. E le previsioni per il futuro fortunatamente sono sempre molto rosee, a testimonianza di un trend in continua ascesa. Una Sicilia, quindi, diventata un modello virtuoso da esportare e da imitare. Chapeau!

Sede a Vittoria (Rg) – Contrada Salmè – Via del Frappato, 100
Tel. e Fax 0932 510082 –
[email protected]www.vinicali.it
Enologo: Emiliano Falsini
Ettari vitati: 15 – Bottiglie prodotte: 90.000
Vitigni: nero d’avola, frappato e grillo.

2 Commenti

  1. Vittoria.W il Cerasuolo.Ragusa sorniona fa le fusa ma ti conquista col violino gran vino,ma accidenti che fil-otto.PS.tutti concordi che lei si sta svenando a furia di stappare e di conseguenza pagare pegno a sostegno della causa comune ma tanto vino fa buon sangue che non mente e rispetta l’ambiente.Ad maiora e alla buon’ora da FM.

  2. Sono contento così caro Francesco. E poi vale davvero la pena di assaggiare questi grandi vini siciliani.

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