Vini Montevetrano – Nuove annate
di Enrico Malgi
C’è un famoso detto napoletano, tra i tanti della filosofia spicciola del popolino, che dice: “Cca se ferma ‘o rilorge”! per fare capire anche quelli che vivono fuori la regione Campania questo significa “Qui si ferma l’orologio”, per indicare qualcosa di straordinario che non ha paragoni, insomma una sorta di non plus ultra! Per esemplificare, se dico “Montevetrano” allora questo fa fermare veramente l’orologio, perché i vini prodotti da madame Silvia Imparato e da sua figlia Gaia sui monti Picentini con la datata, sapiente e professionale collaborazione dell’enologo Riccardo Cotarella sono veramente speciali.
In principio c’era soltanto il Montevetrano Rosso, un vino incomparabile e super premiato, che ha segnato la storia di tutta la vitienologia campana ed italiana fin dall’inizio degli anni ’90 del secolo scorso. Poi dopo sono stati “partoriti” due gemelli il Core bianco ed il Core rosso.
Come ogni anno, ecco qui che mi ritrovo tra le mani i nuovi millesimi da assaggiare.
Core Bianco Campania Igt 2022. Blend di Fiano e Greco allevati nel Sannio. Maturazione in acciaio per otto mesi e poi elevazione in vetro per altri quattro mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 18,00 euro.
Nel calice brilla uno scintillante ed accattivante colore giallo paglierino. Bouquet decisamente affascinante, il quale si concede spudoratamente ad un intrigante e lascivo naso che agogna avidamente di annusare i molteplici e generosi profumi. In primis risaltano compiuti aromi fruttati di albicocca, pesca gialla, pera spadona, mela annurca, clementina, nespola, mandorla, nocciola, ananas e pompelmo. Birichini e complici poi gli umori floreali di biancospino e di ginestra, che si alleano poi con compositi sentori vegetali e speziati di muschio, camomilla, acacia, tiglio, tè, chiodi di garofano, cannella e zenzero. Dopo tutto questo in bocca esordisce un sorso così esplicito nel tratto gustativo, tanto da trasmettere eleganza, freschezza, morbidezza, sapidità, succosità, equilibrio, grazia, soavità, incisività e dinamicità. Serbevolezza tutta ancora da scoprire. Slancio finale ritmico, tonico e persistente. Da abbinare ad un piatto di vermicelli a vongole e fritturina di pesce di paranza e farà sicuramente la sua bella figura.
Core Aglianico Campania Igt 2021. Aglianico in purezza anch’esso coltivato nel Sannio. Maturazione per dieci mesi in barriques nuove. Affinamento in boccia per quattro mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 18,00 euro
Calice tinto da un coreografico e sfavillante colore rosso rubino già abbastanza carico. Piglio olfattivo beneficiario di un nutrito pot pourri aromatico, che elargisce calibrati e sintomatici profumi di amarena, prugna, fichi, piccole drupe del sottobosco, cadenze floreali di viola, rosa damascena e geranio, credenziali di erbe aromatiche e coriandoli speziati di noce moscata e chiodi di garofano. All’appello non mancano poi umori terziari di cacao, cioccolato fondente, china, grafite, cuoio e goudron. Una ricettiva ed ospitale bocca accoglie benevolmente un sorso avvolgente, avviluppante, teso, glicerico, arrotondato, reattivo, contrastato, strutturato, fine, armonico, cenerino e perfino elegante nel suo sicuro incedere. Legno ottimamente dosato. Trama tannica non invadente. Longevità a lungo raggio. Fraseggio finale dotato di ottima persistenza gustativa. Perfetto su un piatto di pasta al ragù e tagliata di carne arrosto.
Montevetrano Rosso Colli di Salerno Igt 2021. Blend franco-campano di Cabernet Sauvignon al 60%, Aglianico al 30% e saldo di Merlot. Affinamento per oltre un anno in barriques di rovere francese e poi elevazione in bottiglia per almeno sei mesi. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale di 60,00 euro.
Alla vista si presenta per la prima chiamata della rivista generale una tonalità di un rosso conniventemente rubino, appena scalfito da lampi purpurei. Crogiolo depositario di un sontuoso mix di profumi, che ricordano nell’ordine la ciliegia, la prugna, la carruba, il ribes nero, i mirtilli rossi, le more, la violetta, il giaggiolo, la macchia mediterranea e gioiose percezioni speziate di cannella, pepe nero e zenzero. Terziarietà espressa attraverso vibranti svolazzi di tabacco, liquirizia, caffè torrefatto, ginepro, incenso, balsamo e catrame. In bocca penetra un sorso caldo, intenso, profondo, voluminoso, infiltrante, etereo, maestoso, materico, potente, complesso, sostanzioso, sensuale, seducente, ammaliante, scattante, temperamentale, elegante e morbido. Portamento austero. Impalcatura tannica avvincente. Rovere impagabile. Pregnanza gustativa scalpitante, evoluta, emozionale, intrigante e dinamica. Se volete questo vino dopo averlo comprato lo potete anche dimenticare in cantina per molti anni, perché il tempo è galantuomo e lo migliorerà sicuramente. Retroaroma persistentemente edonistico. Da preferire su un agnello al forno con patate e formaggi stagionati.
Non c’era nessun dubbio nel prevedere l’indiscussa e costante bontà di questi vini meravigliosi di Montevetrano. D’altra parte il connubio Silvia Imparato-Riccardo Cotarella è sempre sinonimo di garanzia ed alta affidabilità.
Azienda Agricola Montevetrano
Via Montevetrano, 3 – San Cipriano Picentino (Sa)
Tel. 089 882285 – Fax 089 882011 – Cell. 329 3769453
[email protected] – www.montevetrano.it
Enologo: Riccardo Cotarella
Ettari vitati: 5 – Bottiglie prodotte: 70.000
Vitigni: Aglianico, Cabernet Sauvignon, Merlot, Fiano e Greco.
Scheda del 29 settembre 2023
di Enrico Malgi
Se si parla di Montevetrano come azienda vitivinicola subito si pensa all’iconico, speciale ed omonimo vino rosso, che tra la fine degli anni ’80 e l’inizio di quelli del ’90 ha scalato le classifiche di tutto il mondo e fatto conoscere a tutti gli appassionati un piccolo e sconosciuto territorio vitivinicolo dei Monti Picentini a ridosso di Salerno. Nel corso degli ultimi anni l’affiatato binomio Silvia Imparato (proprietaria) – Riccardo Cotarella (enologo) ha pensato bene di produrre altre due etichette di un bianco e di un altro rosso, che potessero incontrare ugualmente il favore dei consumatori e dei critici. Operazione questa perfettamente riuscita.
In questi giorni ho potuto assaggiare le nuove annate di due di questi vini, più il riassaggio del Montevetrano 2020 che avevo già degustato poco più di un anno fa. Meglio così, perché questo mi fornisce l’occasione di poter testare la sua relativa evoluzione temporale.
Core Bianco Campania Igt 2022. Blend di Greco e Fiano. Maturazione in acciaio per otto mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 18,00 euro.
Nel calice si evidenzia uno splendente colore giallo paglierino attraversato da riflessi verde clorofilla. Bouquet intensamente affastellato da eccellenti e promiscui profumi di pesca bianca, pera williams, mela renetta, albicocca, pompelmo, nocciola, mandorla, ginestra, gelsomino, acacia, tiglio, citronella e cannella. In bocca penetra un sorso ampio, fresco, morbido, rotondo, polposo, ammaliante, impertinente, cristallino elegante, leggiadro, composito, espressivo e connotato da una verve piacevolmente sapida. Progressione palatale voluttuosa, agrumata, equilibrata e dinamica. Serbevolezza tutta da scoprire. Perfetto l’abbinamento con un piatto di spaghetti a vongole e latticini freschi.
Core Rosso Campania Igt 2020. Aglianico in purezza affinato per dieci mesi in barriques nuove. Elevazione in vetro per quattro mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 20,00 euro.
Veste cromatica segnata da un colore rosso rubino abbastanza carico. Lo spettro aromatico elargisce solidali e gradevoli fragranze, che investono il naso attraverso credenziali di un’ottima scorta fruttata di amarena, susina nera, ribes, more, mandorle e fichi e poi con un mix di pregevoli percezioni di viola, rosa, erbe aromatiche e spezie a go go. Afflati terziari di caffè, tabacco, liquirizia ed incenso vanno poi a completare tutto il puzzle olfattivo. Attacco in bocca avvolgente, intenso, tagliente, incisivo, scattante, scalpitante, vibrante, terroso, glicerico, espansivo, temperamentale ed intrigante. Tattilità fine, armonica, reattiva e raffinata. Legno ben dosato. Trama tannica perfettamente in riga. Longevità a lunga gittata. Affondo finale decisamente appagante e lungo. Da preferire su un piatto di pasta al ragù e formaggi semistagionati.
Montevetrano Rosso Colli di Salerno Igt 2020. Blend di Cabernet Sauvignon al 60%, Aglianico al 30% e saldo di Merlot. Maturazione in barriques di rovere francese per un anno. Affinamento in boccia per sei mesi. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 50,00 euro.
Calice tinto da uno scintillante colore rosso rubineggiante. Crogiolo densamente costellato da una pletora di soavi essenze, che si accostano al naso per essere gradevolmente decodificate. L’incipit racconta di articolate effusioni fruttate di ciliegia, prugna, mora, mirtilli e cassis, innestate poi su cangianti ed eterogenei palpiti di violetta, erbe officinali, peperone verde, baccelli di piselli, foglia di pomodoro, pepe nero, noce moscata, chiodi di garofano, balsamo, china, cioccolato fondente e catrame. Approccio palatale avvolgente, etereo, profondo, voluminoso, maestoso, potente, autoritario e strutturato. Bonus di calore. Lama di acidità. Trama tannica bene intessuta. Rovere già digerito. Timbro terroso. Finezza tattile. Appeal raffinato, seducente e sontuoso. Gusto armonico, equilibrato, sapido, morbido, arrotondato, elegante e dinamico, che prelude ad uno scorcio finale decisamente persistente ed epicureo. Siamo appena all’inizio del percorso, che comunque si è arricchito di uno step in più rispetto alla degustazione dell’anno scorso. Da provare su una grigliata di carne e formaggi stagionati.
Bene ecco qui una batteria di grandi vini, frutto di un sinergico e certosino lavoro aziendale, che non finiscono mai di stupire. Come accennavo all’inizio, sono trascorsi più di trent’anni da quando si è formato il perfetto duo Imparato-Cotarella, sostenuto in tutti questi anni sempre da eccellenti e costanti risultati. E questo a pensarci bene rappresenta una rarità nel mondo del vino, spesso soggetto ad episodici exploit di scarsa durata.
Azienda Agricola Montevetrano
Via Montevetrano, 3 – San Cipriano Picentino (Sa)
Tel. 089 882285 – Fax 089 882011 – Cell. 329 3769453
[email protected] – www.montevetrano.it
Enologo: Riccardo Cotarella
Ettari vitati: 5 – Bottiglie prodotte: 70.000
Vitigni: Aglianico, Cabernet Sauvignon, Merlot, Fiano e Greco.
Scheda del 4 luglio 2022
di Enrico Malgi
Per molti anni il Montevetrano Rosso è stato l’unico vino prodotto dall’Azienda Agricola Montevetrano di Silvia Imparato e di sua figlia Gaia, poi si è provveduto nel 2011 a confezionare il Core Rosso ed infine nel 2015 è stato lanciato sul mercato anche il Core Bianco. Entrambe queste etichette hanno riscosso un grande successo, merito anche del certosino e lungimirante lavoro da parte del famoso enologo aziendale Riccardo Cotarella.
Come capita puntualmente da alcuni anni a questa parte in questi giorni ho assaggiato i nuovi millesimi di questo trittico.
Core Bianco Campania Igt 2021
Blend delle due varietà a bacca bianca più famose e coltivate della Campania insieme con la Falanghina, quali il Fiano ed il Greco, allevate nel Sannio. Fermentazione separata per le rispettive uve. Maturazione in acciaio. Elevazione in vetro per quattro mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 15,00 euro.
Un disco per l’estate o un vino per l’estate? Beh visto che la famosa manifestazione canora televisiva ha chiuso definitivamente i battenti nel 2003 allora meglio preferire il vino. E che vino! Un vero capolavoro, tanto è vero che il millesimo 2019 ha ricevuto i Tre Bicchieri da parte del Gambero Rosso.
Con questo duetto viene fuori un vino limpidamente colorato di giallo paglierino luminoso appena sfiorato da lampi verdolini. Il bouquet si apre voluttuosamente al naso, dispiegando leggiadri profumi di clementina, pesca bianca, mela, albicocca, fiori bianchi ed erbe aromatiche. In bocca esordisce un sorso bello fresco ed elegante, morbido e sapido,
soave e cristallino, fruttato e succoso. Perfetta la purezza gustativa di elevata risonanza, tanto da appagare tutto il cavo orale. Tenuta in perfetto equilibrio. Siamo appena all’inizio del percorso. Allungo finale aggraziato, dinamico e persistente. Da preferire su un risotto ai frutti di mare e latticini.
Core Rosso Campania Igt 2019
Aglianico in purezza coltivato nel Sannio. Maturazione in acciaio e barriques nuove per dieci mesi. Quattro i mesi di affinamento in vetro. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di circa 20,00 euro.
Ecco qui un ottimo ed inossidabile Aglianico campano, che sa recitare bene la sua parte. Alla vista si presenta un fulgido colore rosso rubino attraversato da riflessi purpurei.
Ventaglio olfattivo depositario di un complesso e sontuoso pot pourri di tanta buona frutta fresca, espansiva florealitàed influssi vegetali. In concreto risaltano eccellenti connotazioni di amarena, susina, sottobosco, violetta, rosa e macchia mediterranea. In appresso si percepiscono anche svolazzi speziati e costumanze terziarie perfettamente integrati.
Timbrica terrosa. Impatto del sorso sulla lingua accattivante, incisivo, ficcante, tagliente e glicerico. Trama tannica gradevole. Legno ben calibrato. Percezione tattile fine, elegante, armonica e lodevolmente ritmata. Scatto finale del tutto appagante. Da consumare su un piatto di pasta al ragù e tagliata di carne arrosto.
Montevetrano Colli di Salerno Igt 2020
Blend di Cabernet Sauvignon al 60%, Aglianico al 30% e saldo di Merlot. Vinificazione in acciaio per venti giorni. Affinamento per un anno in barriques di rovere francese. Elevazione in boccia per sei mesi. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 50,00 euro.
E così il cerchio si chiude. In questi ultimi giorni ho avuto la possibilità di assaggiare le nuove annate dei migliori vini campani, con particolare riferimento a quelli rossi. Ebbene il compendio di tutto questo è rappresentato dall’iconica etichetta del Montevetrano, millesimo 2020. Su questo vino pluripremiato nel mondo si è parlato e discusso infinitamente a giusta ragione. Un vino straordinario che per una volta tanto ha messo d’accordo sulla sua affermata validità un vasto stuolo di appassionati, consumatori, tecnici specializzati e professionisti della comunicazione. Vediamo allora come si presenta questa annata.
La veste cromatica è segnata da uno sfavillante colore rubineggiante. Composito e pluralistico l’ampio crogiolo, dal quale il naso annusa in primis imberbi e stimolanti profumi di ciliegia, prugna, ribes, mirtilli, more, violetta e petali di rosa. Subito dopo ecco approcciarsi sussurri speziati di noce moscata, chiodi di garofano e pepe nero, insieme a suadenze di liquirizia, tabacco, caffè grafite e goudron. In bocca penetra subito un sorso imponente, esuberante, profondo, voluminoso, strutturato, etereo, caldo, balsamico, vigoroso e maestoso, ma che sa anche esprimere finezza, freschezza, sensualità, verticalità, morbidezza e perfino eleganza. Tannini palesemente giovani. Barrique perfettamente dosata. Allure nobile, affascinante e seducente. Sviluppo palatale bene equilibrato ed articolato e sapido al punto giusto. Longevità a lunghissima scadenza. Retroaroma persistente ed edonistica. Da preferire su un capretto al forno con patate e formaggi stagionati.
Bene, fatemi dire che la vincente accoppiata Silvia Imparato-Riccardo Cotarella ha confermato per l’ennesima volta la grande valenza e l’immutato fascino di questi magnifici vini, che risultanocostantemente fedeli alle grandi aspettative riposte su di loro.
Azienda Agricola Montevetrano
Via Montevetrano, 3 – San Cipriano Picentino (Sa)
Tel. 089 882285 – Fax 089 882011c – Cell. 329 3769453
[email protected] – www.montevetrano.it
Enologo: Riccardo Cotarella
Ettari vitati: 5 – Bottiglie prodotte: 70.000
Vitigni: Aglianico, Cabernet Sauvignon, Merlot, Fiano e Greco.
Luglio 2020
di Enrico Malgi
Da alcuni anni Silvia Imparato, titolare dell’azienda salernitana Montevetrano, produce due vini da varietà autoctone, come il Core bianco e osso. Il primo, nato nell 2015, è confezionato con un blend paritario di fiano e greco, mentre il secondo, nato nel 2011, è Aglianico in purezza. E lo stesso cru aziendale Montevetrano col passare del tempo ha visto aumentare la percentuale di Aglianico a discapito dell’internazionale Merlot. Una cosa è certa però: i vini di Montevetrano mantengono sempre un proprio fascino. La loro qualità si esprime sempre con costante puntualità, tanto è vero che immancabilmente sono premiati e ricercati. Tutto questo grazie alla storica collaborazione tra Silvia e l’enologo Riccardo Cotarella.
Core Bianco Campania Igt 2019. Come si diceva prima, si tratta di un blend di Fiano e Greco, varietà allevate nel Sannio. Fermentazione separata, data la differente maturazione delle uve. Elevazione in vetro per quattro mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 15,00 euro.
Colore giallo paglierino-verdolino. Al nasopesca, mela, pera, albicocca, nocciole, mandorla e/o sospiri esotici. In appresso risaltano elementi aromatici che ricordano delicate essenze di fiori e di macchia mediterranea e supportati da sottofondo speziato.Sorso elegante, fresco, morbido, equilibrato. Palato incisivo, puro, sapido e polposo. Finale persistente ed estremamente godibile. Da consumare su un piatto di vermicelli ai frutti di mare e latticini.
Core Rosso Campania Igt 2017. Aglianico in purezza coltivato nel Sannio, lavorato in acciaio e poi affinato in barriques nuove per dieci mesi. Quattro i mesi di elevazione in boccia. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 15,00 euro.
Il fratello minore del “Montevetrano” ormai cammina spedito sulle sue gambe, confortato da una sua precisa ed autonoma personalità, che subito si esalta in una veste cromatica segnata da un colore rubino. Al naso amarena, susina e sottobosco. Impronta aromatica terrosa e sulfurea. Finemente cesellato e ricamato il sorso: percezioni di eleganza, morbidezza, sapidità, mineralità, armonia ed equilibrio. Incisiva la spalla acida. Trama tannica bene intessuta. Progressione palatale profonda, scattante e tonica, che anticipa una chiusura ben ritmata e godibile. Abbinamento classico su piatti di carne e di formaggi.
Montevetrano Colli di Salerno Igt 2018. Blend di Cabernet Sauvignon al 50%, Aglianico al 30% e saldo di Merlot. Fermentazione per venti giorni in acciaio. Maturazione in barriques nuove per un anno ed affinamento in boccia per sei mesi. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale intorno ai 50,00 euro.
Vino pluripremiato ed ormai diventato oggetto di culto a livello planetario, vanto di un territorio in parte ancora vergine e poco sfruttato come quello dei Colli di Salerno.
Alla vista si presenta un colore rosso rubino scintillante e lievemente screziato di porpora. Corredo aromatico interessato da un’intensa ed eterea complessità di profumi. Ricca e variegata la componente fruttata di ciliegia, prugna, ribes, mora e mirtilli, che si mescola insieme con effusioni floreali di iris e di violetta. Immancabili poi i sentori speziati di noce moscata, pepe nero, cannella, chiodi di garofano e zenzero. Molteplici suggestioni terziarie. Sorso monumentale, sensuale, imponente, corposo, affascinante e vibrante di finezza. Vino dal carattere fmorbido ed elegante nel suo incedere, anche perché i tannini sono ben risolti. L’ottima freschezza da parte sua alimenta una beva facile e rinfrancante. Legno ben calibrato e non invasivo. Allure di alta classe, austera, nobile, seducente ed armoniosa. Evoluzione temporale a lunghissima scadenza. Dategli tanta carne e formaggi stagionati. Alé.
Azienda Agricola Montevetrano
Via Montevetrano, 3 – San Cipriano Picentino (Sa)
Tel 089 882285 – Fax 089 882011 – Cell. 329 3769453
[email protected] – www.montevetrano.it
Enologo: Riccardo Cotarella
Errati vitati: 5 – Bottiglie prodotte: 70.000
Vitigni: Aglianico, Cabernet Sauvignon, Merlot, Fiano e Greco.
4 Commenti
I commenti sono chiusi.
Lei ci mette il core quando assaggia il Montevetrano ! Vino ormai veterano nella stima e nei premi ma negli anni meno austero e godibile,come dovrebbe essere per ogni etichetta ,già all’uscita dalla cantina.I miei sempre più sinceri complimenti allo staff aziendale e a Silvia in particolare che mi permetto,come d’uso per la grande Salermitana,di chiamarla La Bersagliera.FRANCESCO
Caro Francesco tu sei un grande intenditore di vino e quindi sai benissimo che il Montevetrano negli anni si è sempre mantenuto su un ottimo e costante livello qualitativo, a prescindere da qualche annata non propriamente favorevole. Questo lo testimonia l’abbondanza dei riconoscimenti ricevuti ogni anno a livello nazionale ed internazionale come sai.
Rimanendo sempre a Napoli e i suoi famosi detti potremmo così parafrasare:questi vini so piezze e core.FRANCESCO
Bravo Francesco hai detto proprio bene.