Vini Masseria Surani – Tommasi
di Enrico Malgi
Tra le altre anche la storica azienda veronese Tommasi è stata fortemente attratta dal richiamo di poter scommettere su questo territorio, acquistando ottanta ettari di terra nel cuore della Doc di Manduria, laddove sorge l’antica Masseria Surani. Cinque le tipologie di vino prodotte in coltivazione biologica, che sulle etichette riportano tutte nomi della mitologia greca e che proprio in questi giorni ho testato.
Arthemis Fiano Puglia Igt 2017. Maturazione in acciaio per quattro mesi e poi elevazione in vetro. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo in enoteca di 15,00 euro.
Un Fiano davvero sorprendente, che mi ha molto affascinato, più simile alla tipologia campana che a quella pugliese. A dispetto della gioventù, la veste cromatica è già segnata da un bel colore giallo pieno e splendente. Al naso deliziosi profumi di frutta fresca indigena e straniera. In appresso si appalesano anche sentori floreali di lavanda e di glicine. E’ in bocca, tuttavia che il vino fa la differenza, esprimendo in toto la sua valenza con credenziali palatali polpose, sapide, fresche e fruttate. Il sorso è anche elegante, delicato. Allungo finale seducentemente piacevole. Da preferire su piatti di mare.
Helios Negroamaro Rosato Puglia Igt 2017. Ovviamente fermentazione e maturazione del vino in acciaio e poi elevazione in bottiglia. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 12,00 euro.
Ormai anche in Puglia si sono convinti di produrre rosati sempre meno concentrati, seguendo la moda dettata dai vini della Provenza. In questo caso il colore è segnato da un rosa pallido e tenue. Al naso salgono pregevoli profumi di frutti di bosco, di agrumi, di mela cotogna, di spezie, di mirto, di timo e di pepe rosa. L’approccio palatale testa un sorso fresco e morbido, fascinoso ed avvolgente. La progressione gustativa è molto fine ed elegante. Ben modulate la sapidità e la mineralità. Chiusura davvero piacevole ed appagante. Da spendere su un bel risotto ai funghi, crostacei, pizza margherita, tagliere di salumi e/o su finger food.
Ares Rosso Puglia Igt Primitivo & Cabernet Sauvignon 2016. Primitivo al 70% e saldo di cabernet sauvignon. Maturazione per sei mesi in acciaio e due mesi in botti di rovere e poi affinamento in boccia. Tenore alcolico di tredici gradi. Prezzo in enoteca di 15,00 euro.
Da un po’ di tempo a questa parte si è ribaltata la situazione precedente: adesso sono i vitigni francesi che stanno invadendo la Puglia. Niente in contrario intendiamoci, se questo serve ad elevare la qualità del prodotto finale. Ma rimane comunque qualche perplessità, se si pensa che le molteplici specie a bacca rossa pugliesi sono considerate di ottimo livello.
Ed adesso cerchiamo di capire com’è questo millesimo. Colore rosso rubino luccicante. Bouquet espansivo, che regala preziosi e voluttuari aliti di pregiata frutta del sottobosco, in modo particolare mirtilli, lamponi e more, alleati poi a svolazzi profumati floreali e vegetali di buona stoffa. In sottofondo si colgono anche sfumature odorose di peperone verde, foglia di pomodoro e menta piperita, tipiche del cabernet sauvignon. In bocca entra un sorso elegante e sensuale, contraddistinto da una morbida allure tannica. Vino nel complesso fine, armonico ed equilibrato. Retroaroma di ottimo spessore ed abbastanza persistente. Diamo ai denti una bella bistecca ai ferri da azzannare.
Heracles Primitivo Puglia Igt 2015. Qui il primitivo è in purezza ed è stato lavorato in acciaio e botti di rovere per più di un anno. La gradazione alcolica raggiunge i tredici gradi e mezzo. Prezzo finale della bottiglia di 20,00 euro.
Nel bicchiere scruto un colore rosso rubineggiante, con riflessi purpurei. Naso subito affascinato dalla bontà delle eterogenee nuances che invadono prepotentemente le narici. Ai canonici profumi di frutta rossa piccola e grande, si accodano creptii odorosi di tabacco, di liquirizia, di mentolo, di balsamo, di spezie e di erbe mediterranee. L’impatto del sorso sulla lingua è seducente e propositivo per l’ottima freschezza e per un frutto fragrante e maturo. Fittezza materica ed espressiva. Trama tannica morbida ed affusolata. Vino bene strutturato e godibile. Finale persistente ed appagante. Da spendere sulla classica e terragna cucina pugliese.
Dionysos Primitivo di Manduria Doc Riserva 2012. Acciaio e poi maturazione per venti mesi in botti di rovere ed elevazione in bottiglia per altri quattro mesi. Tasso alcolico di quindici gradi. Prezzo in enoteca di 36,00 euro.
Ecco lo splendido top aziendale. Colore vivido e scintillante di un bel rosso rubino-granato. Molteplici i descrittori che stuzzicano il naso. Frutta a go-go in confettura e fresca: mirtilli, ribes, cassis, fragola, ciliegia e prugna. E poi spiccate credenziali olfattive di pepe nero, noce moscata, cannella, vaniglia, funghi, grafite, liquirizia, caffè torrefatto e goudron. In bocca entra un sorso caldo ma rassicurante, per via dell’elevato grado alcolico. Per spegnere il fuoco arriva in aiuto una bella dose di acidità che apporta un vero refrigerio a tutto il cavo orale. Gli aristocratici tannini risultano morbidi e stemperati. Vino potente e vigoroso, ma anche sensuale ed avvolgente, connotato da un’intensità gustativa notevole, da un’ottima struttura e da un perfetto equilibrio, prodromo ad una chiusura persistente. Si tratta sicuramente di un’etichetta di grande validità. Da servire su cacciagione e formaggi stagionati.
Masseria Surani della famiglia Tommasi
Contrada Surani – Manduria (Ta)
Tel. 045 7701266
[email protected] – www.masseriasurani.it
Enologi: Fabio Mecca, Giancarlo Tommasi
Ettari vitati: 80
Vitigni: primitivo, negroamaro, cabernet sauvignon, fiano e chardonnay