Vini Marisa Cuomo – Nuove annate
di Enrico Malgi
Ormai fa parte di un consolidato ed affascinante progetto il rituale che si ripete costantemente almeno una volta all’anno per l’irrinunciabile assaggio delle nuove annate dei vini di Marisa Cuomo e di suo marito Andrea Ferraioli che si tiene sempre in location diverse.
Il palcoscenico questa volta è stato quello del ristorante Le Macine di Ascea Marina del patron Luciano Ferolla e di suo genero Oreste Angelico, mentre in sala un pubblico molto attento ed interessato era formato da un nutrito stuolo di commensali che hanno molto apprezzato sia i vini e sia i piatti preparati dalla cuoca Maria Grazia Marra che hanno accompagnato la degustazione di otto bottiglie, frutto di varietà locali allevate a piedefranco.
A tenere banco, come di consueto, è stato Andrea Ferraioli, collocato alla mia sinistra, che ha vergato tutto il suo profondo “sapere” all’intero uditorio, mentre, di contro, alla mia destra Marisa Cuomo se ne stava in religioso silenzio.
Costa d’Amalfi Bianco Doc 2023. Blend di Falanghina al 60% e saldo di Biancolella. Maturazione in acciaio per quattro mesi. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 15,00 euro.
Nel calice brilla un coreografico e giovane colore giallo paglierino appena intaccato da riflessi verdolini. Ampio e gradevole lo spettro aromatico che si manifesta in primis attraverso un corollario fruttato di mela golden, pesca bianca, pera spadona, nespola e banana. In seguito si rivelano poi espansivi profumi di fiori bianchi, vegetali freschi e chiodi di garofano. In bocca penetra un sorso bello fresco e morbido, languido e succoso, sapido ed infiltrante, vellutato e compiacente. Da bere giovane. Retroaroma godibile ed appagante. Da spendere su un piatto di vermicelli a vongole e carne bianca.
Costa d’Amalfi Furore Bianco Doc 2023. Blend uguale al vino precedente. Affinamento in acciaio. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 18,00 euro.
Alla vista si appalesa un luccicante colore giallo paglierino ancora imberbe.
Crogiolo depositario di un ricco pot pourri di aromi, che rievocano sfaccettature fruttate di mela renetta, pera kaiser, melone bianco e pesca bianca, seguite da godibili effusioni di ginestra, biancospino, tiglio, timo, menta, refoli speziati e parvenze iodate. Bocca che si rende preziosa, denotando equilibrio, leggiadrìa, soavità, freschezza, sapidità, amalgama ed ottima tensione gustativa. Sviluppo palatale gentile, flessuoso, accattivante e gioioso. Affondo finale molto soddisfacente. Da abbinare ad un risotto ai frutti di mare e latticini di Agerola.
Costa d’Amalfi Ravello Bianco Doc 2023. Sempre tutto identico ai due vini precedenti. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale orientativo di 18,00 euro.
Nel calice si scorge il consueto colore giallo paglierino giovane e limpido, attraversato da lampi verdognoli. Al naso salgono intensi e piacevoli profumi fruttati e floreali di ottima caratura, agganciati a credenziali di macchia mediterranea ed a spunti speziati di anice e di cardamomo. Affascinante il sorso che blandisce il palato e che prelude ad una beva fresca, glicerica, felpata, aggraziata, soave, succosa, reattiva, cristallina, seducente, agrumata e ben cadenzata.
Silhouette slanciata, elegante ed agile. Chiusura edonistica. Da preferire su un risotto ai funghi porcini epezzogna all’acqua pazza.
Costa d’Amalfi Rosato Doc 2023. Blend di Aglianico e Piedirosso in parti uguali. Maturazione in acciaio. Tenore alcolico di tredici gradi. Prezzo finale approssimativo di 15,00 euro.
Nel calice sfavilla uno splendente colore rosato corallino. Profilo olfattivo di ottimo impatto, laddove primeggiano subito essenze fruttate di fragoline di bosco, ribes, amarena, melagrana,bergamotto
e mela cotogna, intrecciate poi a sospiri floreali, a gentilizie vegetali ed a rimembranze speziate di zenzero e di pepe rosa. Bocca molto disponibile ad accogliere un sorso fresco, elegante, agile, gentile, soave, leggiadro, sapido, morbido, succoso e gradevole. Fraseggio finale infinitamente appagante. Perfetto su pizza margherita ed un tagliere di salumi.
Costa d’Amalfi Rosso Doc 2023. Blend paritario di Aglianico e Piedirosso. Maturazione in acciaio e legno. Alcolicità di tredici gradi. Prezzo finale intorno ai 18,00 euro.
Veste cromatica segnata da un colore rosso rubino luminoso. Fierezza aromatica intessuta di una promiscua connotazione olfattiva, che riecheggia una scorta di profumi fruttati della pianta e del sottobosco, unitamente a credenziali floreali di rosso vestiti, a svolazzi vegetali di erbe officinali, a percezioni speziate orientaleggianti ed a parvenze terziarie. Sorso morbido, elegante, raffinato, corroborante, infiltrante, collaborativo, assuefatto, sapido, reattivo e dinamico. Trama tannica aggiustata, per via dell’apporto del Piedirosso. Buona la serbevolezza. Allungo finale coinvolgente. Da provare su un piatto di pasta al pomodoro e carne alla pizzaiola.
Costa d’Amalfi Rosso Furore Doc 2023. Solita commistione tra Aglianico e Piedirosso fifty-fifty. Affinamento per sei mesi in barriques di secondo passaggio. Tenore alcolico di tredici gradi. Prezzo finale intorno ai 20,00 euro.
Sfavillante il colore rosso rubino attraversato da riflessi purpurei che occhieggia nel calice. Appeal aromatico intenso e pervasivo, che declina una grazia fruttata di marasca, susina nera, mandorla e piccole drupe del sottobosco, insieme ad una ricchezza floreale rosseggiante,
a captazioni vegetali di rimo e di salvia, ad una mini invasiva speziatura orientale e giocosità terziarie. Attacco in bocca teso, croccante, masticabile, glicerico, minerale, arrotondato e godibile. Tannini morbidi. Longevità tutta da scoprire. Sequenza finale lunga e piacevole. Da abbinare ad un piatto di pasta al ragù e tagliere di formaggi semistagionati.
Costa d’Amalfi Furore Rosso Riserva Doc 2020. Solito mix di Aglianico e Piedirosso in perfetta parità. Affinamento in acciaio e legno. Tenore alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 40,00 euro o poco più.
Livrea tinta da uno scintillante colore rubino, che vira verso un più concentrato cromatismo granato. Dall’ampio crogiolo si sprigionano eterei, inebrianti e coinvolgenti profumi che vanno a stuzzicare il naso sviscerando aromi di ciliegia, prugna, carruba, mandorle, fichi, scorza d’arancia, violetta, iris, mirtilli, ribes, more, erbe aromatiche, noce moscata, chiodi di garofano, pepe nero e costumanze terziarie di liquirizia, tabacco, balsamo, cioccolato fondente e goudron. Espansione palatale
avvolgente, vibrante, carnosa, materica, austera, scalpitante, imponente, tonica, solerte, solida, pimpante e fascinosa. Tannini esemplari. Pregnanza gustativa arrotondata, polposa, intrigante ed ottimamente modulata.
Longevità a lunga scadenza. Finale appagante e persistente. Da provare su un piatto di lasagna al forno e tagliata di carne arrosto.
E per finire in gloria ecco qui l’iconico, famoso e pluripremiato Costa d’Amalfi Furore Bianco Fiorduva Doc 2022. Blend di solo uve raccolte surmature ad ottobre che attecchiscono nell’areale di Furore di Ripoli al 40% e saldo paritario di Fenile e di Ginestra. Affinamento in barriques. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale di circa 70,00 euro.
Occhi lustrati da un fervido e smagliante colore giallo dorato, nonostante l’incipienza di questa etichetta. Dal sontuoso, esplosivo e pluralistico caleidoscopio di profumi emergono in primis dolci e preziosi afflati di tanta buona frutta fresca ed essiccata, che ricordano in modo particolare l’albicocca, l’uva passa, la mandorla, la nocciola, i canditi, la mela fuji, la pesca gialla, gli agrumi della Costiera, la papaia, il mango ed il frutto della passione. Solidali le fittezze floreali di gelsomino e di biancospino, così come parimenti risaltano essenze vegetali di macchia mediterranea dei Monti Lattari, insieme a complesse e rigogliose percezioni olfattive di spezie orientali, miele e sospiri terziari. In bocca esordisce un sorso paradisiaco, avvolgente, irresistibile, vitale, tagliente di freschezza nonostante la surmaturazione delle uve. Il vino sa conquistarsi il palato poi attraverso un seducente appeal significatamente elegante, raffinato, leggiadro, ammaliante, sensuale, arrotondato, sfizioso, comprensivo, armonico, equilibrato, plastico,
passionevole e dotato di uno slancio felino.
Siamo appena all’inizio del percorso. Scatto finale persistentemente epicureo. Si tratta sicuramentedi uno dei migliori bianchi d’Italia e del mondo e questa annata lo conferma in pieno.
In conclusione si può sicuramente affermare che questi vini hanno magnificamente accompagnato un’eccellente cena, goduta insieme con un’ottima compagnia di amici.
Foto di Toni Isabella e di Enrico Malgi
Azienda Marisa Cuomo
Furore (Sa) – Via G.B. Lama 16/18
Tel. 089 830348 – Fax 089 8304014 – Cell. 333 4313667
[email protected] – www.marisacuomo.com
Enologo: Andrea Ferraioli con i consigli di Luigi Moio
Ettari vitati: 30 – Bottiglie prodotte: 120.000
Vitigni: Aglianico, Piedirosso, Falanghina, Biancolella, Ripoli, Fenile e Ginestra.
Ristorante Le Macine
Ascea Marina (Sa) – Via Grisi, 14
Tel. 0974 972142 – Cell. 338 7732156
[email protected] – www.ristorantelemacine.eu
Sempre aperto a pranzo e cena
Scheda del 19 luglio 2023
di Enrico Malgi
Ormai è diventata per me una regolare e piacevole costante quella di assaggiare periodicamentevini aziendali di nuove annate. Oggi si tratta della produzione di un’iconica azienda della Costiera Amalfitana, quella di Marisa Cuomo e di suo marito Andrea Ferraioli di Furore, ispirata ed inossidabile coppia sia nella vita quotidiana e sia in ambito professionale.
Sette le bottiglie assaggiate: tre di vino bianco, una di rosato e tre di rossi.
Costa d’Amalfi Furore Bianco Doc 2022. Blend di Falanghina al 60% e saldo di Biancolella. Vendemmia effettuata ad inizio di ottobre. Affinamento in acciaio per quattro mesi. Gradazione alcolica di tredici e messo. Prezzo finale intorno ai 20,00 euro.
Alla vista si appalesa un luminoso colore giallo paglierino appena striato di giovani riflessi verde clorofilla. Il voluttuoso bouquet evidenzia gradevoli profumi di stampo prettamente mediterraneo, in sui spiccano molteplici
e suggestive fragranze di pesca bianca, mela annurca, clementina, melone bianco, nespola, mandorla, ginestra e tiglio, insieme a caratteristici sospiri speziati. In bocca penetra un sorso piacevolmente fresco, morbido, sapido, iodato, goloso, avvincente, gentile, leggiadro e soave. Silhouette elegante, agile e flessuosa. Buona la serbevolezza. Affondo finale totalmente appagante. Da abbinare ad un risotto ai frutti di mare e latticini di Agerola.
Costa d’Amalfi Ravello Bianco Doc 2022. Uguale blend del vino precedente. La differenza consiste nel fatto che le uve sono allevate nella sottozona di Ravello e di Scala. Stesso procedimento di vinificazione e di affinamento, così come la gradazione alcolica ed identico prezzo finale.
Nel calice occhieggia un luminoso ed imberbe colore giallo paglierino. Crogiolo densamente affastellato da godibili essenze di mela limoncella, agrumi della Costiera Amalfitana, banana, papaya, zagara, biancospino, macchia mediterranea e profusioni gradevolmente speziate. Il sorso recita bene la sua parte, esordendo subito con un guizzo di gioiosa freschezza, seguito a ruota da intense percezioni tattili felpate, armoniche, arrotondate, aggraziate, carezzevoli, sapide, fruttate, affascinanti ed ottimamente ritmate. Aplomb elegante e fiero. Chiusura su toni estremamente lunghi. Perfetto su un piatto di spaghetti a vongole e carne bianca.
Costa d’Amalfi Furore Bianco Fiorduva Doc 2021. Classico e composito blend prettamente territoriale di Ripoli al 40% e saldo paritario di Fenile e di Ginestra. Uve raccolte quasi a fine ottobre. Maturazione in barriques per tre mesi. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 70,00 euro.
Quante volte ho assaggiato questo meraviglioso e pluripremiato vino bianco, diventato ormai oggetto di desiderio da parte di tutti gli appassionati del mondo enologico alla stregua di un Riesling alsaziano di Zind-Humbrecht, uno Chablis dello Yonne di Francois Raveneau, oppure un Sancerre della Valle della Loira di Vincent Pinard? Onestamente non me lo ricordo, so solo che questo stratosferico vino mi è sempre piaciuto e continua a piacermi da morire.
Com’è allora questo millesimo 2021? Certamente è performante come quelli delle altre annate precedenti, a cominciare da un colore sempre vivo, brillante, accattivante e dorato che serpeggia nel calice. Al naso salgono
voluttuosi e promiscui profumi di tanta buona roba: albicocca, mandorla, limone sfusato amalfitano, fichi, ananas, frutto della passione, frutta candita, gelsomino, mimosa, fiori di limone, timo, salvia, muschio, miele, chiodi di garofano, cannella, zafferano, zenzero, pietra focaia e salsedine. Sulla lingua impatta un sorso esplosivo, voluminoso, grasso, opulento, rotondo, tagliente, minerale, balsamico, pervasivo, sublime e dinamico. Cadenze toniche, solide, seducenti, ammalianti e sontuose. Fraseggio finale connotato da un incedere mozartiano. Un bianco davvero straordinario che si iscrive a giusta ragione nell’empireo dei grandi vini d’autore, vanto della produzione vitivinicola campana.
Costa d’Amalfi Rosato Doc 2022. Aglianico e Piedirosso in parti uguali. Vendemmia effettuatanella terza decade di ottobre. Affinamento in acciaio. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale intorno ai 18,00 euro.
Cromatismo ammantato da uno splendente colore rosato corallino. Spettro aromatico costellato da nutrite credenziali di mela cotogna, fragoline di bosco, lamponi, melagrana, pompelmo rosa, garofano, geranio, erbe aromatiche, radici ed essenze speziate. In bocca penetra un sorso scorrevole, fresco, avviluppante, intrigante, succoso, suadente, agrumato, sapido, armonico, vellutato e delizioso. Finezza in souplesse. Vezzo garbato. Coté fine, leggiadro e sospiroso. Allungo finale godibile. Da provare su pesce in guazzetto ed un tagliere di salumi.
Costa d’Amalfi Furore Rosso Doc 2022. Anche qui Aglianico e Piedirosso fifty-fifty. Uve raccolte a metà ottobre. Maturazione in barriques di secondo passaggio per sei mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 22,00 euro.
Livrea colorata di un rosso rubino luminoso, leggermente screziato di porpora ai bordi. Crogiolo depositario di multiple pregnanze olfattive, che esprimono immediatamente risvolti odorosi di medi e piccoli frutti della pianta e del sottobosco, costumanze di fiori rossi ed afflati di erbe officinali. In appresso si concretizzano anche accenni speziati di noce moscata e di chiodi di garofano. L’attacco in bocca registra un sorso morbido, reattivo, teso, infiltrante, croccante, pervasivo, raffinato e bene amalgamato. Trama tannica giovane, ma gradevole. Serbevolezza a lunga gittata. Retroaroma impagabile. Da preferire su un piatto di pasta al sugo e carne alla brace.
Costa d’Amalfi Rosso Furore Riserva Doc 2019. Parità tra Aglianico e Piedirosso. Uve raccolte quasi a fine ottobre. Affinamento per un anno in barriques nuove di rovere francese. Tenore alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale intorno ai 40,00 euro.
Bicchiere tinto da uno sfavillante e coreografico colore rosso rubino concentrato. Piglio aromaticocomplesso e coinvolgente, che subito va a stuzzicare le narici. In primis risaltano deliberate nuances fruttate di ciliegia, prugna, ribes, mirtilli, more e carrube, unite a sontuose fragranze di violetta, rosa, erbe aromatiche e stille speziate. In appresso si percepiscono anche aliti di incenso, tabacco, caffè, balsamo, tostatura, cuoio, resina e catrame. Rovere ben dosato ed aggraziato. L’ingresso del sorso in bocca risulta voluminoso, intenso, centrato, fresco, etereo, glicerico, tonico, austero, imponente e materico. Solida l’intelaiatura tannica. Sviluppo palatale raffinato, ammaliante, scattante, vibrante, esuberante e solido. Longevità a lunga scadenza. Fraseggio finale epicureo e persistente. Da abbinare ad un cosciotto di agnello con patate al forno e provolone del monaco deiMonti Lattari.
Costa d’Amalfi Rosso Ravello Riserva Doc 2019. Qui cambia la composizione del blend che vede primeggiare il Piedirosso col 70% e saldo di Aglianico, coltivati nell’areale di Ravello insieme con il comune di Scala. Per il resto tutto è uguale alla bottiglia precedente, compreso il prezzo finale.
Tipico il solare colore rosso rubineggiante che si staglia nel calice. Sensitivi ed interessanti profumi si propagano abbondantemente nell’etere, svelando in successione suggestive tracce fruttate di amarena, susina viola, cassis e
scorza d’arancia, incrociate a credenziali di fiori appassiti e di macchia mediterranea, a percezioni speziate di cannella, noce moscata, pepe nero, chiodi di garofano e zenzero ed a giocosità terziarie. Pulsazioni balsamiche, mentolate, empireumatiche e grafitiche. Frammenti sapidi e minerali. Impatto del sorso sulla lingua strutturato, poderoso, complesso, energico, temperamentale, fascinoso e carnoso. Spalla acida compiacente. Tannini talentuosi. Timbro gustativo rotondo, accattivante e portatore di un grande potenziale, che fa ben sperare per un futuro a lungo termine. Retroaroma insuperabile. Diamogli tanta buona carne cotta in tutte le maniere e sarà sicuramente un successo.
Siamo così arrivati alla conclusione di questo magico ed affascinante viaggio attraverso un mondo vitivinicolo unico e meraviglioso come quello che comprende tutto l’areale della Costa d’Amalfi, in cui preziosi, storici e rari vitigni sono fortunatamente allevati ancora a piede franco, per una resa minimale e che richiede un assiduo impegno estremamente coraggioso e sacrificato, ma sempre connotata da un’eccellente qualità dei vini.
L’azienda di Marisa Cuomo ed Andrea Ferraioli, insieme con i figli Raffaele e Dorotea e rispettivi consorti, in questo contesto territoriale rappresenta sicuramente una performante e centrale realtà.
Azienda Marisa Cuomo
Furore (Sa) – Via G.B. Lama 16/18
Tel. 089 830348 – Fax 089 8304014 – Cell. 333 4313667
[email protected] – www.marisacuomo.com
Enologo: Andrea Ferraioli con i consigli di Luigi Moio
Ettari vitati: 30 – Botttiglie prodotte: 120.000
Vitigni: Aglianico, Piedirosso, Falanghina, Biancolella, Ripoli, Fenile e Ginestra.
Scheda del 10 settembre 2022
di Enrico Malgi
Quante volte ho assaggiato i vini di Marisa Cuomo e di Andrea Ferraioli negli ultimi anni? Onestamente non so rispondere a questa domanda, anche perché bisognerebbe distinguere tra vini e vini. Cioè se si fa riferimento alle mie molteplici recensioni, oppure a bevute fatte per puro piacere personale. In ogni modo sono davvero numerose e di questo ne vado molto fiero.
Un caso emblematico è accaduto proprio recentemente, in cui a distanza di una settimana ho degustato i vini di Andrea e di Marisa per due volte: prima presso il Ristorante Melchiò di Furore durante un pranzo consumato con amici e poi quando ho avuto l’occasione di testare cinque bottiglie di nuove annate.
Vediamo allora quali impressioni ne ho tratto in riferimento a queste ultime.
Furore Bianco Costa d’Amalfi Doc 2021. Blend di Falanghina al 60% e saldo di Biancolella. Maturazione in acciaio per quattro mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 15,00 euro.
Nel bicchiere si staglia un limpido e luminoso colore giallo paglierino, appena riflesso di giovani lampi verdolini. Dall’ampio bouquet si sprigionano voluttuosi profumi, che rimembrano in primis essenze fruttate di limone sfusato, pesca bianca, mela, pera e melone bianco. Ben calibrate ed accattivanti poi le fragranze di gelsomino, tiglio, timo e salvia, agganciate insieme con gradevoli credenziali speziate. Sorso scorrevole, aggraziato, elegante, flessuoso, morbido e suadente. Guizzante il tono acido. Sviluppo palatale equilibrato, sapido e sospiroso. Scatto finale appagante e godurioso. Da associare ad un piatto di spaghetti a vongole e mozzarella.
Fiorduva Furore Bianco Costa d’Amalfi Doc 2020. Tipico il blend di sole uve locali di Ripoli, Fenile e Ginestra, raccolte surmature. Maturazione in acciaio, affinamento in barriques e poi elevazione in vetro. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 60,00 euro.
Un vino iconico di straordinaria purezza organolettica che non finisce mai di stupire il Fiorduva, subito segnato da un riverbero giallo dorato e lucente a discapito della sua giovinezza. Spettro aromatico portatore di eclettici e solidali profumi, che si concretizzano in sensitive effusioni di albicocca, mandorla e fichi anche in versione secca, seguite da rigurgiti di pesca gialla, nespola, frutta tropicale, biancospino, ginestra e macchia mediterranea. In appresso ecco emergere poi caratteristiche percezioni olfattive di spezie orientali e di miele di acacia. Sottofondo idrocarburico. In bocca penetra un sorso sbalorditivo per avvolgenza, opulenza, esplosività palatale e seduzione al limite della decenza. Vino che nel complesso si dimostra grasso, tonico, voluminoso ed etereo, ma anche fresco e morbido, elegante e profondo, rotondo e coinvolgente, balsamico ed aggregante. Appeal avvincente, ammaliante, armonico, leggiadro, arioso ed ammiccante. Siamo ancora all’inizio del percorso. Chiusura espansiva, godereccia ed epicurea. Tanta buona roba di mare e/o di terra in abbinamento.
Furore Rosso Costa d’Amalfi Doc 2021. Classico blend campano di Aglianico e Piedirosso in perfetta parità. Maturazione in acciaio, Affinamento per sei mesi in barriques di secondo passaggio. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 16,00 euro.
Bicchiere tinto da un luminoso ed attraente colore rosso rubino. Piglio aromatico intessuto da intensi e sospirosi profumi di tanta buona frutta fresca, sia della pianta e sia del sottobosco che deliziano le narici. Fiori rossi in sospensione, ghirigori vegetali e contaminazioni speziate brigano per attirare tutta l’attenzione dell’olfatto. Impatto del sorso sulla lingua arrotondato, glicerico, affabulatore, pervasivo e tagliente. Trama tannica ottimamente ordita. Appeal generoso, pimpante, infiltrante e raffinato. Buona serbevolezza. Allungo finale abbastanza persistente. Da abbinare ad un piatto di pasta al pomodoro e carne grigliata.
Costa d’Amalfi Ravello Rosso Riserva Doc 2018. Blend di Piedirosso al 70% e saldo di Aglianico. Maturazione in acciaio, affinamento per un anno in barriques nuove di rovere francese e poi elevazione in vetro. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale intorno ai 40,00 euro.
Alla vista si appalesa un fulgido colore rosso rubino, delimitato ai lati da spicchi di purpurea bellezza. Dall’ampio e pluralistico crogiolo il naso riesce ad annusare eterei profumi di amarena, prugna, ribes, mirtilli, garofano, erbe aromatiche, noce moscata e chiodi di garofano tutti insieme appassionatamente. Evidenti le tracce speziate. In bocca esordisce un sorso autentico, abbondante, strutturato, imponente, solido e tonico. Percezione tattile balsamica, elegante, reattiva, affascinante, intrigante e dinamica. Tannini imperiosi. Legno ben dosato. Longevità a lunga gittata. Chiusura voluttuosa ed edonistica. Da consumare su un piatto di pasta al ragù e cacciagione.
Costa d’Amalfi Furore Rosso Riserva Doc 2018. Fratello di sangue del Ravello Rosso Riserva. Cambiano soltanto le percentuali dei vitigni impiegati. Nel caso specifico qui si arriva ad un dosaggio paritario di Aglianico e di Piedirosso. La maturazione e l’affinamento è uguale al Ravello Rosso e così anche il prezzo che si aggira sempre intorno ai 40,00 euro.
Coreografico e bellamente in mostra il sontuoso colore rosso rubineggiante, appena laminato di purpurei tocchi scintillanti. Al naso salgono impettite le deliberate e molteplici nuances di ciliegia, susina, fichi, cassis, viola, iris, muschio, timo, pepe nero e zenzero. Suadenze terziarie di goudron, caffè, tabacco, cioccolato fondente e resina vanno poi a completare tutto il quadro aromatico. Bocca ampia e disponibile che accoglie un robusto sorso così intenso, pieno, materico, esuberante, scattante, vibrante e ben ritmato. Radiosa la sensazione palatale di un fresco venticello. Percezione tannica delicatamente gradevole. Longevità tutta ancora da esplorare. Retroaroma impagabile ed edonistico. Da preferire su un cosciotto di agnello al forno con patate e formaggi stagionati.
L’avventura continua ancora e non finisce mai. Marisa ed Andrea, insieme ai loro due figli Raffaele e Dora, hanno scritto e, per fortuna stanno ancora scrivendo, pagine indelebili di storia vissuta che parlano della loro splendida vita familiare e professionale. In un territorio particolarmente difficile e risicato come quello della Costa d’Amalfi hanno saputo costruire una realtà vitivinicola straordinaria di grande spessore. Il loro strepitoso successo è frutto di tanta fatica, impegno, amore, passione e determinazione, che li ha portati a primeggiare prima in Campania e poi in Italia e nel mondo intero, conseguendo premi e riconoscimenti a getto continuo.
L’ultimo in ordine cronologico è il prestigioso Premio Magister Della Costiera Amalfitana ricevuto da Marisa con questa motivazione: “Oggi Marisa Cuomo è senza dubbio una delle ambasciatrici della Costa d’Amalfi nel mondo, una donna che ha saputo con la sua impresa accreditarsi con la qualità sui mercati al di fuori dei confini nazionali. Prima donna a occuparsi di viticoltura dividendosi tra la famiglia, i terrazzamenti scavati lungo i fianchi delle rocce e la suggestiva cantina dove da sempre si punta sulla qualità, elemento fortemente distintivo nel panorama dell’enologia italiana, Marisa Cuomo è da considerarsi una delle pioniere della grande rivoluzione enologica in Costa d’Amalfi”.
Sede a Furore (Sa) – Via G. B. Lama 16/18
Tel. 089 830348 – Fax 089 8304014 – Cell. 333 4313667
[email protected] – www.marisacuomo.com
Enologo: Andrea Ferraioli con i consigli di Luigi Moio
Ettari vitati: 30 – Bottiglie prodotte: 120.000
Vitigni: Aglianico, Piedirosso, Falanghina, Biancolella, Ripoli, Fenile e Ginestra.
18 giugno 2021
di Enrico Malgi
Cosa si può dire ancora della famosa, inossidabile, ed affiatata coppia Marisa Cuomo – Andrea Ferraioli? Penso che ci sia poco da aggiungere ormai, se non certificare per l’ennesima volta la costante bontà dei loro vini straordinari, che sono diventati oggetto di culto in tutto il mondo. Basti pensare, infatti, che una bottiglia di Fiorduva è stata venduta in un’enoteca di Barcellona a circa 400 euro!
Una cosa nuova sono riuscito a scoprirla comunque nel recente incontro avvenuto a Furore (anche se la sapevo già): sono diventati cinque volte nonni con i tre figli di Dorotea e due di Raffaele. E questo rappresenta il compendio e la piena gratificazione della loro vita vissuta insieme in tutti questi anni, che va a completare e premiare i loro sforzi, impegni e sacrifici spesi in campo professionale, ma sempre orientati dal preciso intento di non penalizzare mai il preminente aspetto familiare. Oltretutto entrambi i figli ed il genero contribuiscono col loro lavoro a portare avanti con orgoglio e passione l’azienda di Furore insieme con i titolari, garantendo così già da adesso la piena continuità generazionale.
Ho assaggiato tutti e sette i vini delle nuove annate: tre bianchi, un rosato e tre rossi.
Ravello Bianco Costa d’Amalfi Doc 2020. Blend di Falanghina a Biancolella. Maturazione in acciaio. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 15,00 euro.
Limpido e lucente il colore giallo paglierino con riflessi verdolini. Bouquet inebriante, caratteristici profumi di tanta buona frutta fresca, seguito da nuances floreali di ginestra e di gelsomino e da credenziali di salvia, timo e anice. Sorso fluido e scorrevole, gusto fresco, elegante, affascinante, soave e morbidamente affusolato. Palato ben registrato su toni cadenzati e sapidi. Scatto finale gioiosamente appagante. Da preferire su un piatto di vermicelli a vongole e latticini di Agerola.
Furore Bianco Costa d’Amalfi Doc 2020. Stesso blend del bianco precedente. Maturazione in acciaio. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 15,00 euro.
Colore giallo paglierino. Al naso salgono baldanzosi e variegati accrediti di pera, mela, pesca bianca, melone, nespola, banana, ginestra, tiglio, zagara e macchia mediterranea. Goloso il sorsoa, comunicando freschezza, morbidezza, eleganza e flessuosità. Beva pregevole, equilibrata, succosa, languida, propositiva, vellutata, sapida e dinamica. Note fruttate. Chiusura edonistica e godibile. Da abbinare ad un risotto ai frutti di mare e carne bianca.
Furore Bianco Fiorduva Costa d’Amalfi Doc 2019. Classico blend territoriale di Ripoli, Fenile e Ginestra. Maturazione del vino in acciaio e legno. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo orientativo intorno ai 50,00 euro.
Veste cromatica segnata da uno splendido colore giallo paglierino già carico a discapito della giovinezza del vino. Magnificamente voluttuoso il bouquet che affascina e blandisce le narici con i suoi prorompenti e variopinti profumi di agrumi della Divina Costiera, che si propongono al naso come incipit, seguiti subito dopo da incidenze aromatiche fruttate di albicocca, mandorla, pesca, banana, ananas, mango, papaya e frutto della passione. Sontuose le fittezze floreali di gelsomino, ginestra e biancospino, intrecciate a pervasivi aromi di frutta candita e secca, capperi, rosmarino, timo e miele di acacia. Sussurri speziati. L’atterraggio del sorso sulla lingua è esplosivo, etereo, imperioso, espansivo, grasso, opulento, solido e seducente, ma anche glicerico, tagliente, elegante e godurioso. Può durare ancora per molti e molti anni. Retroaroma infinito ed epicureo. In abbinamento a tutte le preparazioni di mare, ma va bene anche con quelle più strutturate di terra. In ogni caso sarà sempre un successo per questo iconico e famoso vino.
Costa d’Amalfi Rosato Doc 2020. Aglianico e Piedirosso in parti uguali. Maturazione in acciaio. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 12,00 euro.
Nel bicchiere scruto un colore rosato corallino luminoso. Ventaglio aromatico pregnante di gradevoli effusioni fruttate di fragoline di bosco, ciliegie, bergamotto e melagrana, che intercettano poi pertinenze floreali di ciclamino, zagara e campanula, insieme a percezioni di macchia mediterranea e di spezie. Sorso fresco, scorrevole, sospiroso, agile, accomodante, gentile, soave, leggiadro, sapido e succoso. Gusto armonico, equilibrato, fruttato e composito, che imprime così una sterzata allo sviluppo palatale. Slancio finale appagante e gioioso. Da proporre in accompagnamento ad una bella pizza margherita e ad un ricco tagliere di salumi.
Furore Rosso Costa d’Amalfi Doc 2020. Classico blend di Aglianico e Piedirosso. Maturazione in acciaio, legno e vetro. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 15,00 euro.
Alla vista si presenta uno sfavillante colore rosso rubino-purpureo. Corredo aromatico permeato di un ottimo impatto olfattivo, laddove vengono svelati in primis oggettivi profumi di drupe rosse e nere, di piccole e medie dimensioni. In seconda battuta ecco qui farsi avanti espressivi afflati floreali e vegetali di buona costumanza ed anche sospiri speziati e terziari. In bocca fa il suo ingresso un sorso tenero, aggraziato, morbido, elegante e fine e detentore poi di un’ottima spalla acida che apporta infinita freschezza a tutto il cavo orale. Trama tannica bene affusolata. Buona serbevolezza. Allungo finale infiltrante. Su un piatto di pasta al sugo e parmigiana di melanzane.
Ravello Rosso Costa d’Amalfi Riserva Doc 2017. Blend di Aglianico al 70% e saldo di Piedirosso. Maturazione in acciaio e legno ed elevazione in boccia. Tenore alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 40,00 euro.
Scintillante il bel colore rosso granato. Dall’ampio crogiolo emerge un traboccante ed aromatico caleidoscopio di tante buone cose. L’incipit è appannaggio di calibrati sentori fruttati e floreali di ciliegia, prugna, sottobosco, viola, geranio e garofano e che poi intessa una complicità con proposizioni speziate di noce moscata, pepe nero e zenzero. Pulsazioni terziarie di tabacco, liquirizia, china e grafite. In bocca esordisce un sorso carnoso, energico, esuberante ed ottimamente strutturato. Tannini talentuosi. Sviluppo palatale acido, glicerico, intrigante e fascinoso. Longevità a lunga scadenza. Retroaroma persistente ed epicureo. Da spendere su un cosciotto di agnello al forno con patate e formaggi stagionati.
Furore Rosso Riserva Costa d’Amalfi Doc 2017. Qui il blend è perfettamente paritario tra Aglianico e Piedirosso. Processo di maturazione simile al Ravello Riserva. Ed è uguale anche la gradazione alcolica, così come il prezzo della bottiglia.
Il colore vira più verso un rubino luminoso meno carico, frutto della maggiore percentuale di Piedirosso. Etereo e coreografico il bouquet, dal quale il naso aspira voluttuose ed eterogenee essenze fruttate di amarena, prugna, ribes, mirtilli e more. Contaminazioni floreali e tocchi speziati. Ghirigori di balsamo, mentolo, cuoio, cioccolato fondente, caffè torrefatto, ginepro e resina. Timbro terroso. L’impatto del sorso sulla lingua trasmette subito abbondanza, voluminosità, imponenza, austerità, solidità e tonicità. Carica tannica aristocratica. Guizzo di ottima acidità. Tattilità morbida, raffinata ed elegante. Rovere ben dosato. Lo zenit è molto lontano. Fraseggio finale caratteristicamente persistente. Da abbinare a piatti di terra molto strutturati.
Marisa ed Andrea non si smentiscono mai, sono sempre più uniti sia nella vita di coppia e sia nella produzione di grandi vini, che ormai da tanti anni conservano inalterati lo smalto ed il fascino di un grande successo mondiale. Un perfetto e tetragono connubio che riesce a resistere alle insidie del tempo, tanto da proiettarli verso traguardi impensabili fino a pochi anni fa. Così come la costanza, che fa parte del loro dna ricco d’impegno, passione, amore ed unità familiare, si è rivelata una sicura carta vincente nel corso degli anni. Certamente ai loro figli e nipoti essi lasceranno un testamento di grandi valori innanzi tutto ed anche l’esempio di un gratificante compito da portare avanti per non disperdere questo grande patrimonio enologico, culturale e territoriale che hanno creato dal nulla.
Sede a Furore (Sa) – Via G. B. Lama 16/18
Tel. 089 830348 – Fax 089 8304014 – Cell. 333 4313667
[email protected] – www.marisacuomo.com
Enologo: Andrea Ferraioli con i consigli di Luigi Moio
Ettari vitati: 30 – Bottiglie prodotte: 120.000
Vitigni: Aglianico, Piedirosso, Falanghina, Biancolella, Ripoli, Fenile e Ginestra.
6 Commenti
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Prima dice che sono inossidabili e poi scantona con nonnetti .Ma in fondo se la sono cercata.Testimonianza ne è la bellissima foto di famiglia che meglio di tante parole fotografa l’armonia che regna in questa ormai storica azienda che in un territorio impegnativo come quello della Divina Costiera ha dato lustro alla viticoltura salernitana.Cosa dire sui vini se non che sono una garanzia di qualità anno dopo anno fermo restando le inevitabili differenze che ogni stagione presenta.Ad maiora da FM
Si Francesco, Andrea e Marisa sono l’esempio vivente di come si può essere felici in tutto e per tutto. Come sai la loro fama di grandi produttori di vini è ormai diventata planetaria, ma vuoi mettere la gioia che provano come genitori e nonni? Auguriamo che sia mantengano sempre così.
Egregio Enrico ho assaggiato più volte i cosiddetti base Furore Bianco e Rosso e le riserve Ravello rosso e Furore rosso trovandolo sempre perfetti e rispondenti ai vitigni usati dove l uso del blend tra Biancolella e Falenghina e Aglianico e Piedirosso non fa altro che mutuare i pregi e rendere infinitesimi i difetti.
Per quanto riguarda il Fiorduva che considero una sorta di Furore bianco riserva il blend di quei tre rari vitigni ne determina l unicità e la particolarità, unica pecca il prezzo elevato anche se assaggiai una 2010 pagandola 34 €.
Comunque penso che li valga tutti
Esatto sig. Alfredo, i vini di Marisa ed Andrea sono eccezionali comunque, anche se possono variare in base all’annata più o meno favorevole. Per quanto riguarda poi i prezzi praticati essi rappresentano il risultato finale di tanti elementi messi insieme: l’unicità dei vitigni territoriali impiegati, il territorio così scarno e non troppo generoso in fase di produzione, un marchio aziendale ormai famoso in tutto il mondo e la bontà universalmente riconosciuta di tutte bottiglie. Senza trascurare poi che i vini base si vendono in enoteca ad un prezzo molto vantaggioso.
Cosa si può ancora dire su questi vini conosciuti ed apprezzati da tempo a livello internazionale?Solo complimenti sopratutto riguardo ad annate non certo facili.PS Convivio che personalmente ho vissuto in differita grazie ad un infiltrato non certo invisibile a questa serata che ha dimostrato che anche nel Cilento con un poco di buona volontà si possano organizzare eventi di alto livello per il piacere di turisti e locali competenti.Ad maiora da FRANCESCO
Avevo già scoperto la talpa nel frangente: se non sbaglio si tratta di tuo cugino Giuseppe, che poi è anche un mio caro amico, il quale si è molto divertito, bevendo e mangiando benissimo. Oltretutto presentando i vini di Marisa Cuomo si va sempre sul sicuro, tanto è vero che si è raggiunto il pienone.