Vini Marchesi De’ Cordano – Nuove annate
di Enrico Malgi
Un’azienda giovane (è nata nell’anno 2000) che propone periodicamente di assaggiare i suoi ottimi vini è quella dei Marchesi De’ Cordano di Loreto Aprutino, appartenente a Francesco D’Onofrio. Della dozzina di vini sfornati ogni anno ne ho assaggiati la metà equamente divisi: tre bianchi e tre rossi.
Brilla Cococciola Colline Pescaresi Igt 2021.
Acciaio e vetro per la lavorazione del vino. Tasso alcolico di tredici gradi.
La Cococciola è un raro vitigno a bacca bianca, coltivato soprattutto in Abruzzo nella provincia di Chieti e parzialmente in quella di Pescara. Trova, però, una certa diffusione anche in Puglia.
In questa etichetta alla vista si rileva un giovane e luminoso colore giallo paglierino-verdolino. Ventaglio olfattivo giocosamente costellato da gradevoli profumi di agrumi, pesca bianca, pera, melone bianco, ananas,
pompelmo, fiori bianchi e vegetali freschi. In bocca entra un sorso bello fresco e polposo, morbido e sapido, gentile ed elegante. Percezione tattile citrina, croccante, deliziosa, aggraziata e lineare. Allungo finale godibile. Da spendere sui piatti di mare della cucina abruzzese e carne bianca.
LuSciabli Cococciola Colline Pescaresi Igt 2018.
Soltanto Cococciola maturata in anfore di terracotta per un anno. Gradazione alcolica di tredici e mezzo.
Dal bicchiere occhieggia un vivido colore giallo paglierino dorato. Spettro aromatico decisamente interessante e seducente, dal quale un naso birichino annusa sontuose e molteplici nuances di clementina, albicocca, susina gialla, ginestra,
zagara ed erbe aromatiche, insieme a lievi captazioni speziate. Approccio palatale giustamente rinfrescante, intrigante,
agrumato, sapido e perfettamente equilibrato.
Coté grazioso e delicato. Buona serbevolezza. Fraseggio finale abbastanza persistente. Da consumare su un risotto ai frutti di mare e latticini.
Diamine Pecorino Colline Pescaresi Igt 2021.
Maturazione in acciaio. Tasso alcolico di tredici gradi.
Anche il Pecorino è un raro vitigno recentemente riscoperto e rilanciato, che si coltiva soprattutto nelle Marche ed in parte in Abruzzo.
Colore giallo paglierino limpido attraversato da riflessi verdolini. Un intenso corredo aromatico si impossessa delle narici, proponendo subito golosi e promiscui effluvi che ricordano la mela golden, il mandarino, il cantalupo, il mango, il frutto della passione, la ginestra, il timo e la maggiorana. In bocca penetra un sorso decisamente acido, scorrevole, pulito, glicerico, vivace, sapido, rotondo, elegante e raffinato.
Silhouette felpata e giocosa. Sviluppo palatale suadente e ben calibrato. Chiusura gradevolmente appagante. Da consumare su una zuppa di legumi e formaggi freschi.
Aida Montepulciano d’Abruzzo Doc 2019.
Montepulciano in purezza maturato in acciaio ed affinato poi per nove mesi in botti di legno. Gradazione alcolica di tredici e mezzo.
Il Montepulciano, che è la seconda varietà a bacca rossa più coltivata in Italia dopo il Sangiovese, è di casa in Abruzzo, così come nelle Marche e nel Molise ed in parte anche in Puglia, soprattutto nella provincia di Foggia, in Umbria e nel Lazio. Si tratta, quindi di una specie allevata in massima parte in Italia centrale.
Nel caso specifico il colore è segnato da un cromatismo rosso rubino intenso, con giovani riflessi violacei. Espressivo e tendenzialmente varietale il sospiroso bouquet, dal quale il naso aspira tout court goliardici profumi di amarena, prugna, viola, mandorla amara, sontuose elargizioni speziate e minimali essenze floreali. Pregevoli poi le percezioni terziarie. Sorso pieno, tagliente, corposo, strutturato, sfaccettato, balsamico, seducente, morbido e rotondo. I tannini accarezzano gentilmente le gengive. Buona la longevità. Chiosa finale godibilmente persistente. Perfetto l’abbinamento con un piatto di pasta al ragù e carne arrosto.
Trinità Montepulciano d’Abruzzo Riserva Dop 2017.
Soltanto Montepulciano maturato per un anno in barriques e poi affinato in vetro per un altro anno. Tenore alcolico di quattordici gradi.
Bicchiere tinto da un fulgido colore rosso rubino carico e luminoso. Dall’ampio e multiforme crogiolo si sprigionano voluttuose credenziali di ciliegia, di sottobosco, dell’immancabile e varietale mandorla amara, di geranio e di viola. Il naso intercetta poi anche effluvi di noce moscata, chiodi di garofano, pepe nero, liquirizia, tabacco e cuoio. L’ospitale bocca accoglie un sorso sospirosamente fresco, asciutto, armonico, arrotondato ed equilibrato. Come da copione la trama tannica è gradevolmente evoluta. Legno ben dosato. Longevità tutta da esplorare. Scatto finale epicureo. Da associare ad un cosciotto di agnello al forno con patate e formaggio grana stagionato.
Santinumi Montepulciano d’Abruzzo Terra dei Vestini Riserva Dop 2015.
Montepulciano al 100%, maturato per complessivi tre anni: un anno in barriques di primo passaggio, un anno in botti da 50 hl ed ancora un anno di elevazione in boccia. Alcolicità di quindici gradi.
Livrea tutta pura, costellata com’è da un appariscente e sfavillante colore rosso granato che fa luccicare gli occhi. Un naso particolarmente curioso, decide di
decifrare
un esemplare caleidoscopio ricco di espansivi
e variegati profumi. In primis tira la volata un’esplosione fruttata di marasca, prugna (fresca, secca ed in confettura),
mandorla, ribes, mirtilli e more, subito seguita a ruota da svolazzi floreali, suadenze speziate e tocchi terziari. Attacco in bocca
caldo, avvolgente, profondo, complesso, strutturato, esuberante, etereo, carnoso, sanguigno e vibrante. Tannini imperiali. Legno ottimamente bilanciato. Percezione tattile tesa, sapida, glicerica,
sensuale, scattante, polposa, fascinosa, aristocratica e dinamica. Vino in perfetto stato di grazia, che può durare integro almeno per altri dieci anni. Retroaroma impressionante ed edonistico. Da preferire su un piatto di spaghetti alla chitarra ed
arrosticini di carne di pecora.
L’areale abruzzese non fa rumore, zitto, zitto però sa presentare vini territoriali superlativi, frutto di una dotazione ampelografica in massima parte autoctona, in cui la parte del leone è appannaggio del rosso Montepulciano e del bianco Trebbiano, insieme a tante altre specie varietali locali di ottimo livello.
Marchesi De’ Cordano
Contrada Cordano, 43 – Loreto Aprutino (Pe)
Tel. 085 8289526 – Fax 085 8289906 – Cell. 371 3802312
[email protected] – www.cordano.it
Enologo: Vittorio Festa
Ettari vitati di proprietà: 26. Bottiglie prodotte: 250.000
Vitigni: Montepulciano, Trebbiano, Pecorino, Passerina, Cococciola e Pinot Grigio.
Maggio 2020
di Enrico Malgi
L’azienda agricola Marchesi de’ Cordano di Loreto Aprutino è nata nel 2000, ma è già bene inserita nel panorama dell’eccellente produzione vitivinicola abruzzese. Il titolare è Francesco D’Onofrio, che si avvale della consulenza enologica di Vittorio Festa.
Ventisei gli ettari vitati piantati con specie locali come Trebbiano, Pecorino, Cococciola, Passerina, Montepulciano e poco altro.
Sono state sei le etichette che ho assaggiato.
Brilla Cococciola Colline Pescaresi Igt 2019. Acciaio e vetro per la lavorazione del vino. Tasso alcolico di tredici gradi. Produzione minimale di buona qualità.
Colore giallo paglierino lucente, lievemente screziato di verde clorofilla. Profilo olfattivo molto delicato e signorile, che espone al naso i suoi profumi fruttati, floreali e vegetali di buona sostanza. In primis prende il sopravvento una buona essenza citrina, seguita da effluvi di pera, pesca e mandarino. Sorso fresco, gradevole, affusolato, sapido, agrumato, succoso e palpitante. Caratteristico il finale leggermente ammandorlato. Su piatti di mare e sfiziosità.
Lu Sciabli de lu Marchese Cococciola Colline Pescaresi Igt 2016. Cococciola in purezza lavorata in anfora di terracotta per quattro-cinque mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo.
Colore giallo dorato. Complesso olfattivo decisamente interessante con tocchi fruttati di arancia, pesca bianca, susina gialla, uva spina, ananas e mela e di magnolia, gelsomino e camomilla. Aspirazioni di erbe di campo. Accenni speziati di pepe nero e di chiodi di garofano. In bocca arriva un sorso decisamente fresco e conturbante. Silhouette molto delicata, elegante e semplice. Gusto sapido, minerale e caratteristico. Chiusura non molto persistente, ma sicuramente piacevole ed appagante. Da provare su carne bianca e latticini. Non sarà certamente uno Chablis di Raveneau, come il nome scherzosamente vorrebbe fare intendere, ma comunque di tratta di una buona etichetta di un vino raro e pregevole.
Diamine Pecorino Colline Pescaresi Igt 2019. Maturazione in acciaio e vetro. Tenore alcolico di tredici gradi.
Alla vista si presenta un bel colore giallo paglierino con riflessi verdognoli. Bouquet connotato da un ampio registro olfattivo, in cui prevalgono umori di frutta fresca come la pesca, l’albicocca, la mela renetta, la clementina ed il melone bianco, uniti insieme a sospiri più esotici. Rimembranze di fiori bianchi, salvia, rosmarino e menta. Sorso leggiadro, scorrevole, fresco, sapido, morbido e polposo. Incedere elegante e raffinato. Retroaroma gradevole e soddisfacente. Da preferire su piatti leggeri, formaggi freschi e zuppa di legumi.
Aida Montepulciano D’Abruzzo Dop 2018. Lavorazione in acciaio, affinamento in botti grandi per nove mesi e poi elevazione in vetro. Alcolicità di tredici gradi.
Colore rosso rubino. Al naso tanta buona frutta rossa come l’amarena, la prugna, il mirtillo ed il ribes. Minimi segnali odorosi di fiori sempre rossi. Note balsamiche, cenerine e speziate. Caratteristiche le cadenze terziarie di liquirizia, tabacco, mentolo, cuoio e goudron. In bocca fa il suo ingresso un sorso affascinante, teso, seducente, intrigante, morbido e scattante. Appeal rotondo equilibrato e sapido. Tannini dolci e remissivi. Buona serbevolezza. Chiusura pregevole. Da abbinare a piatti di carne arrosto e formaggi semistagionati.
Trinità Montepulciano D’Abruzzo Riserva Dop 2015. Maturazione del vino per un anno in barriques e poi elevazione in boccia per un altro anno. Tasso alcolico di quattordici gradi.
Nel bicchiere traspare un colore rosso rubineggiante. Fragranze fruttate del sottobosco e della pianta e poi di noce moscata, zenzero, chiodi di garofano e pepe nero. Sulla lingua plana un sorso acceso da una viva fiammella alcolica, ma subito stemperato da un alito di ottima freschezza. Legno ben calibrato. Trama tannica evoluta. Ne avrà ancora per molti anni. Retroaroma dinamico e persistente. Sulla classica cucina terragna abruzzese.
Santinumi Montepulciano D’Abruzzo Terra dei Vestini Riserva Dop 2012. Uva leggermente appassita. Acciaio, botte grande per un anno e poi affinamento in barriques ancora un altro anno ed elevazione in vetro per dodici mesi. Tenore alcolico di quindi gradi.
Sicuramente ci troviamo alla presenza di un grande vino territoriale. Note di ciliegia, altre drupe, piccole e medie, tocchi floreali, vegetali, speziati e terziari di grande rilievo. In bocca sorso complesso, potente, carnoso, esuberante, essenziale, terroso, aristocratico e profondo. Gusto sublimato da un’invadente dose di freschezza e fatto segno poi ad una carezzevole tannicità. Longevità a lunga scadenza. Slancio finale appagante, persistente e godibile. Su un bel cosciotto di agnello al forno, selvaggina e formaggi stagionati.
Sede a Loreto Aprutino (Pe) – Contrada Cordano, 43
Tel. 085 8289526 – Cell. 371 3802312 – Fax 085 8289906
[email protected] – www.cordano.it
Enologo: Vittorio Festa
Ettari vitati di proprietà: 26 – Bottiglie prodotte: 250.000
Vitigni: Montepulciano, Trebbiano, Pecorino, Passerina, Cococciola e Pinot Grigio