Vini Guerriero
di Enrico Malgi
La piccola Azienda Claudio Guerriero, attiva dal 1995, si trova ad operare in un areale a forte vocazione vitivinicola come quello di Taurasi. Appena tre gli ettari vitati e circa 30.000 le bottiglie prodotte annualmente con i tipici vitigni irpini di Aglianico, Fiano, Greco e Coda di Volpe. Nella mia recente visita ho avuto l’occasione di assaggiare quattro bottiglie, un rosso e tre bianchi.
Coda di Volpe Igt 2019. Soltanto Coda di Volpe. Maturazione in botti di rovere e poi affinamento in vetro. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 13,00 euro.
Colore giallo paglierino luminoso. Emblematico il gradevole bouquet, che espande i suoi pregevoli profumi a tutto tondo. In primis emergono nuances fruttate di pera, mela, pesca e banana, intrecciate poi a credenziali floreali e vegetali di ottima costumanza. In bocca arriva un sorso ben centrato, fresco quanto basta, piacevole, sapido, elegante, pulito, essenziale, equilibrato, puntiglioso, agrumato e connotato poi da una buona struttura di base, per merito di un legno ben bilanciato. Gusto senz’altro avvincente, secco, scattante, armonico ed intrigante. Chiusura leggermente amara. Ottima esecuzione sicuramente di un vino da proporre su piatti di mare, ma va bene anche su minestre di legumi e tagliere di salumi.
Greco di Tufo Docg 2019. Maturazione in botti di rovere. Tenore alcolico di quattordici gradi. Prezzo in enoteca di 15,00 euro.
Alla vista risalta un bel colore giallo paglierino già assestato, come da copione. Il naso si tuffa avidamente nel bicchiere per aspirare deliziosi, eterogenei e pervasivi profumi di pesca, albicocca, nespola, pompelmo, mandorla, caprifoglio e gelsomino, insieme a suadenze prettamente speziate ed a respiri sulfurei e minerali. Un ottimo sorso va lancia in resta alla conquista del palato, rilasciando così proposizioni tattili raffinate, vitali, eleganti, morbide e bene strutturate. Tonica l’agrumata freschezza che alita per tutto il cavo orale. Timbro seducente, affabulatore, stimolante ed appagante. Migliorerà col tempo. Finale libidinoso. Da provare su un classico piatto di vermicelli a vongole e mozzarella.
Fiano di Avellino Docg 2019. Anche qui, come per gli altri due bianchi precedenti, la maturazione del vino avviene attraverso l’uso di botti di rovere. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 15,00 euro.
Nel bicchiere si staglia un limpido colore giallo paglierino lucente. Spettro aromatico deliziosamente affastellato da sospirose e variopinte credenziali di nocciola, melone, lime, ananas, tiglio, acacia, citronella ed eucalipto. In bocca penetra un sorso teso, balsamico, solido, aggraziato, equilibrato, ritmato, dinamico e vibrante di energia. Ottima, densa e concentrata la materia fruttata che allieta il palato. Cotè affascinante, irresistibile, reattivo, aristocratico, arioso e sensuale. Longevità a lunga scadenza. Slancio finale persistentemente godibile. Da abbinare ad un risotto ai frutti di mare e carne bianca.
Anubis Aglianico Campania Igt 2019. Aglianico in purezza lavorato in botti di rovere. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale di 12,00 euro.
Bel colore rosso rubino attraversato da lampi purpurei. Il bouquet si concede voluttuosamente al naso, elargendo rimarchevoli profumi di piccole drupe del sottobosco, insieme a quelle più grandi della pianta, in modo particolare, ciliegia, prugna, ribes e mirtilli. In appresso si appalesano svolazzi floreali e connotazioni vegetali, che recitano bene la loro parte insieme ad una folta speziatura e ad articolati umori terziari. Impatto del sorso sulla lingua gradevolmente fresco, avviluppante, armonico, rotondo, balsamico e perfino elegante nel suo sicuro incedere. Trama tannica infiltrante. Portamento austero. Bocca ampia, contrastata, succosa, sapida, satura e ben ricamata. Buona serbevolezza. Retroaroma scalpitante e cadenzato. Da consumare su un piatto di pasta al forno e carne arrosto.
Sede a Taurasi (Av) – Viale Risorgimento, 1
Tel. e Fax 0827 74033
[email protected] – www.guerrierovini.it
Enologo: Ferdinando Limone
Ettari vitati: 3 – Bottiglie prodotte: 30.000
Vitigni: Aglianico, Fiano, Greco e Coda di Volpe.
2 Commenti
I commenti sono chiusi.
@Codadivolpe Questa sconosciuta! Grazie però all’impegno del Gran capo, al nostro baffo volpino e soprattutto a viticoltori illuminati ed appassionati oggi un po’ meno tanto è vero che, a proposito di vitigni a bacca bianca campani ed in particolare irpini, si comincia a parlare di FAB FOUR .FM
Ciao Francesco. Si è vero la Coda di Volpe è stata spesso bistrattata e sottovalutata. Per anni in passato, come sai, era utilizzata quasi esclusivamente per smorzare l’elevata acidità del Greco di Tufo e del Fiano di Avellino. Ma poi grazie ad alcuni viticoltori coraggiosi e lungimiranti è riuscita a ritagliarsi il suo spazio vitale come vino in purezza, oltre che in Irpinia anche in altri areali campani con ottimi risultati.