Vini Garofano Vigneti e Cantine
di Enrico Malgi
L’ho più volte affermato e lo ribadisco sempre: ho un debole per il Negroamaro rosso salentino e parimenti per quello rosato, specialmente quello prodotto da alcune prestigiose aziende.
Prendiamo per esempio il rosato Girofle di Garofano Vigneti e Cantine, una garanzia. Un vino davvero straordinario, che è diventato un’icona territoriale ed un simbolo di tutta la viticoltura pugliese. Stefano Garofano, titolare insieme con la sorella Renata dall’azienda di famiglia fondata dal compianto padre Severino grande enologo, riferendosi al nome della bottiglia, che vuol dire “chiodo di garofano”, afferma che: “Il marchio in questione è stato scelto non solo per il potere che possiede, evocativo delle qualità affascinanti delle spezie, ma soprattutto perché l’autore ha avuto sempre il chiodo fisso di arrivare all’eccellenza del vino di qualità”.
Dunque dicevamo dell’etichetta Girofle Negroamaro Rosé Salento Igp millesimo 2019. Si tratta dell’ultima annata messa recentemente in commercio. Solita trafila: in acciaio per tre-quattro mesi e poi elevazione in vetro. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 12,00 euro, cioè un vero regalo.
Colore rosato corallo carico e brillante. Al naso note che ricordano la ciliegia, la fragola, la melagrana, il pompelmo, il rosmarino il mirto ed il gelsomino. In appresso altre gradevoli reminiscenze caratterizzano lo spettro aromatico: humus, zenzero e pepe rosa, insieme a frammenti di ottime spezie orientali. In bocca arriva un sorso esplosivo, fresco, accattivante, sapido, vellutato, scorrevole. Aplomb fine, seducente ed elegante. Silhouette profondamente armonica, leggiadra, intrigante e dinamica, che poi passa la palla ad un finale leggermente amarognolo, edonistico e persistente. Un vero capolavoro. Una felicità che si può acquistare a buon prezzo. Da provare su pesce in guazzetto, tagliere di salumi e pizza margherita.
Ma oltre al Girofle, Stefano Garofano mi ha voluto fare assaggiare anche un’altra nuova etichetta da poco lanciata sul mercato: Bianca Censi Puglia Igp 2019. Blend paritario di Greco e Trebbiano. Quattro mesi in acciaio e poi vetro. Tasso alcolico di dodici gradi. Prezzo finale in enoteca sui 9,00 euro. Un altro grosso regalo.
Paglierino tenue e luccicante il colore che traspare nel bicchiere. Le piacevoli percezioni olfattive hanno la capacità di catturare subito l’attenzione del naso, che si inebria beatamente dal momento che respira eccellenti fragranze. In primis risaltano deliziosi profumi fruttati di pesca, pera, mela, fiorone e clementina. Intensamente agganciati poi ad uno svolazzante collage di acacia, biancospino, ginestra, timo, salvia, muschio e camomilla. Voglia di salsedine e di acqua di mare. Sulla lingua plana un sorso profumato, sapido, morbido, elegante, sferzante e fascinoso. Palato soddisfatto al massimo per grazia, vellutatezza, seduzione e voluttà. Sviluppo gustativo dinamico, scattante, soave e sensuale. Gran bel vino davvero, da accostare a piatti di mare senza pomodoro, minestre di verdure e burrata andriese.
Anche stavolta le due solide etichette che mi ha proposto Stefano non hanno tradito le aspettative, perché si tratta di vini che richiamano i veri valori della tradizione e tipicità salentina. Un territorio unico il Salento, ricco di colori e di sapori e che respira aria di mare a destra ed a manca e si nutre di vento e di terra rossa.
Sede a Copertino (Le) – Località Monaci
Tel. 0832 947512 – Fax 0832 1830364 – Cell. 333 4584028
[email protected] – www.vinigarofano.it
Enologo: Stefano Garofano
Ettari vitati di proprietà: 16, più 20 in affitto
Bottiglie Prodotte: 220.000
Vitigni: Negroamaro, Malvasia Nera e Bianca, Montepulciano, Greco, Trebbiano e Chardonnay.