Vini Ettore Sammarco – Nuove annate


Vini Ettore Sammarco

Vini Ettore Sammarco

di Enrico Malgi

Tra le molteplici prerogative che contraddistinguono la Costiera Amalfitana è quella di potere annoverare al suo interno un’eccellente produzione di vini ricavati da vitigni prettamente territoriali nelle tre sottozone specifiche di Furore, Ravello e Tramonti.

Oggi vi voglio portare a Ravello e precisamente presso la Casa Vinicola Ettore Sammarco, vale a dire la prima azienda commerciale della Costiera, che produce vino di qualità fin nel 1962. Un’azienda vitivinicola che seguo da molti anni, connotata com’è da una produzione non molto ampia, ma sicuramente di ottima qualità. L’attuale titolare è
Bartolo Sammarco, il quale è subentrato a papà Ettore, pioniere della prima ora della nascente viticoltura amalfitana.

Sette le bottiglie assaggiate nell’occasione: tre di bianchi, una di rosato, due di rosso ed uno di spumante bianco Metodo Classico.

Controetichette vini Ettore Sammarco

Controetichette vini Ettore Sammarco

Costa d’Amalfi Terre Saracene Bianco Doc 2023. Blend di Biancolella al 50%, Pepella al 30% e saldo di Falanghina. Vendemmia effettuata ad inizio di ottobre. Maturazione in acciaio. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale intorno ai 15,00 euro.

Nel calice risalta un giovane e lucente colore giallo paglierino riflesso di verde clorofilla. Dalcaratteristico bouquet si sprigionano gradevoli e promiscui profumi, il cui incipit è portatore di un’ottima scorta fruttata di pesca bianca, susina, limone sfusato della Costiera, pera spadona emandorla, insieme ad umori di biancospino, mughetto, salvia, timo, camomilla e minuzie speziate. In bocca esordisce un sorso bello fresco e puro, morbido e sapido, elegante e languido, raffinato, ed elegante, suadente e voluttuoso. Silhouette agile e slanciata. Finale seducente ed appagante. Da consumare mediamente giovane su un risotto ai frutti di mare e fiordilatte di Agerola.

Costa d’Amalfi Selva delle Monache Bianco Ravello Doc 2023. Blend di Falanghina al 70% e saldo di Biancolella. Raccolta delle uve ad inizio di ottobre. Affinamento in acciaio per tre mesi. Tenore alcolico di tredici gradi. Prezzo finale intorno ai 18,00 euro.

Alla vista si appalesa un affascinante colore giallo paglierino, attraversato da lampi verdolini. Risvolti aromatici intensi e propositivi, che manifestano al naso cospicue fragranze tipicamente mediterranee di mandorla, melone bianco, limone, gelsomino, ginestra, menta, aneto e finocchietto selvatico, unitamente a briciole speziate. L’ingresso del sorso in bocca risulta subito fresco, morbido e sapido e supportato poi da doviziose vibrazioni eleganti, cristalline e minerali. In sottofondo si evidenzia anche una leggera nota sulfurea. Chiusura appagante e persistente, che soddisfa tutto il cavo orale. Da abbinare ad un piatto di pasta con gamberi rossi e carne bianca.

Costa d’Amalfi Vigna Grotta Piana Bianco Ravello Doc 2023. Blend di Ginestrella al 40% e saldo di Biancolella e Falanghina in parti uguali. Fermentazione metà in acciaio e l’altra metà in barriques di rovere francese. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 35.00 euro. Bottiglie prodotte numero 1.900.

Costa d'Amalfi Selva delle Monache Bianco Ravello Doc 2023 Ettore Sammarco

Costa d’Amalfi Selva delle Monache Bianco Ravello Doc 2023 Ettore Sammarco

Veste cromatica punteggiata da un colore giallo paglierino carico e lucentemente vivo. Lo spettro aromatico è depositario di pregevoli e sospirosi profumi di tanta buona roba, a cominciare da gioiosi afflati fruttati di clementina, pompelmo, mela annurca, pera coscia, banana, nocciole e mandorle. In appresso il naso intercetta soavità floreali, vegetali e speziate di iris, fiori d’arancio, acacia, tiglio, muschio, caprifoglio, citronella, zenzero e chiodi di garofano. In bocca penetra unsorso che stimola immediatamente le papille gustative, attraverso percezioni taglienti, morbide, sapide, succose, fini, equilibrate, deliziose, eleganti e raffinate.
Buona la serbevolezza. Retroaroma persistente. Da spendere su un piatto di vermicelli a vongole e mozzarella.

Costa d’Amalfi Terre Saracene Rosato Doc 2023. Blend di Piedirosso al 70% e saldo diAglianico. Vendemmia a fine ottobre. Maturazione per tre mesi in acciaio. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di circa 15,00 euro.

Costa d'Amalfi Terre Sarracene Rosato Doc 2023 Ettore Sammarco

Costa d’Amalfi Terre Sarracene Rosato Doc 2023 Ettore Sammarco

Nel calice traspare un brillante colore rosato tenue. Crogiolo riccamente affastellato da profondi ed increspati umori di amarena, melagrana, chinotto, lamponi, piccole drupe del sottobosco, rosa canina, erbe aromatiche, frammenti speziati e percezioni iodate. In bocca fa il suo ingresso un sorso scorrevole, fresco, glicerico, appassionato, goliardico, gentile, sapido, elegante, fascinoso, felpato, suadente, garbato, fine, rotondo, affusolato, intrigante, e slanciato. Palato blandito da una composita souplesse ottimamente ricamata. Chiusura edonistica. Da bere giovane in abbinamento ad una bella zuppa di pesce all’amalfitana e parmigiana di melanzane.

Petit Blanc Spumante Bianco Brut Metodo Classico 2019. Soltanto Biancolella, che resta per più di quattro anni in bottiglia a contatto con i lieviti. Sboccatura effettuata a marzo 2024. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 25,00 euro.

Alla vista si manifesta un brillante colore giallo paglierino carico. Cappello della mousse soffice e vaporoso, che sovrasta un perlage fittamente ricamato da minuscole, intense e continue bollicine.
Il bouquet è fine, elegante ed espansivo e dal quale si diffonde nell’aria una miniera di elegiaci e pluralistici profumi, che rimembrano plastiche percezioni di pesca bianca, mela golden, ribes, magnolia, glicine, lavanda, crosta di pane e burro fuso. Sorso bellamente effervescente, secco, fresco, agrumato, aggraziato, cremoso, pimpante, voluttuoso, divertente, avvincente, giocoso,morbido, spigliato, aromatico, sapido e ben calibrato. Scatto finale epicureo. Da provare su un risotto ai frutti di mare e latticini freschi.

Costa d’Amalfi Selva delle Monache Ravello Rosso Doc 2023. Blend di Piedirosso ed Aglianico fifty-fifty. Maturazione in acciaio e barriques. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 25,00 euro. Il vino sosta per tre mesi in acciaio e poi matura per dieci mesi in barriques di rovere francese ed infine viene affinato in bottiglia ancora per altri tre mesi. L’alcolicità raggiunge i quattordici gradi. Prezzo finale intorno ai 20,00 euro.

Calice tinto da un profondo e lucido colore rubino. Bouquet complesso e variegato, in cui prevalgono in primis percezioni olfattive fruttate di marasca, prugna, more, mirtilli e ribes. In prosieguo si alternano credenziali di fiori rossi, sentori di erbe aromatiche ed infine emergono toni speziati, balsamici, tostati, grafitici e goudroneschi. Bocca ampia ed accogliente che riceve un sorso sensuale e materico, aristocratico e raffinato, fresco e morbido. Appeal dinamico, strutturato e terroso, che infittisce il gusto e che evolve poi in uno slancio finale avvolgente e seducente. Siamo appena all’inizio di un lungo percorso. Da associare ad un bel piatto di pasta al sugo e tagliata di carne arrosto.

Costa d’Amalfi Selva delle Monache Riserva Ravello Rosso Doc 2019.
Mix di Aglianico al 70% e saldo di Piedirosso. Maturazione di un anno e mezzo in rovere francese e poi affinamento in boccia per sei mesi. Gradazione alcolica di quattordici gradi e mezzo. Prezzo finale di 45,00 euro.

Costa d'Amalfi Selva delle Monache Rosso Riserva Ravello Doc 2019 Ettore Sammarco

Costa d’Amalfi Selva delle Monache Rosso Riserva Ravello Doc 2019 Ettore Sammarco

Controetichetta Costa d'Amalfi Selva della Monache Rosso Riserca Ravello Doc 2019 Ettore Sammarco

Controetichetta Costa d’Amalfi Selva della Monache Rosso Riserca Ravello Doc 2019 Ettore Sammarco

Livrea disegnata da un pennello intinto di un rosso puramente rubino, che vira già verso una tonalità di colore più scuro tanto da sfociare nel granato. Il bouquet appare esemplare nel suo approccio olfattivo, perché è sinonimo di
un calibrato caleidoscopio di espressivi profumi, che iniziano a deliziare il naso attraverso un puro distillato fruttato fifty-fifty di bacche rosse della pianta e del sottobosco.
Subito dopo si percepiscono suadenze floreali di viola e di garofano e giocosità vegetali di macchia mediterranea, unitamente a credenziali speziate, empireumatiche, idrocarburiche e terziarie. Sulla lingua atterra un sorso tagliente di freschezza, morbido, minerale, sulfureo, sensuale, materico e reattivo. Trama tannica bene evoluta e profonda, che ricama un ordito prezioso. Sviluppo palatale dinamico, il quale è prodromico ad una lunga longevità e che stimola poi un finale persistente ed espressivo. Da consumare su un piatto di ravioli ripieni di carne e formaggi stagionati.

Gli iconici vini di Sammarco rappresentano la perfetta espressione di un territorio minimalista e quasi unico come quello della Costiera Amalfitana, laddove si allevano specie varietali in buona parte rari e comunque prettamente territoriali. Il risultato finale è quello di una produzione altamente qualitativa, che rispecchia in modo significativo questo difficile ma fortunato areale.

 

Azienda Agricola Ettore Sammarco

Ravello (Sa) – Via Civita, 9

[email protected]  – www.ettoresammarco.it

Enologo: Bartolo Sammarco con la collaborazione di Carlo Roveda

Ettari vitati: 11 – Bottiglie prodotte: 80.000

Vitigni: Aglianico, Piedirosso, Falanghina, Biancolella, Ginestrella e Pepella.

 

Scheda del 3 giugn0 2023

Vini Ettore Sammarco

Vini Ettore Sammarco

di Enrico Malgi

Dissertare sui vini di papà Ettore e di suo figlio Bartolo Sammarco di Ravello è come andare alla ricerca della primordiale storia di tutta la viticoltura della Costiera Amalfitana. E’ qui, infatti, che nel 1962 il giovane ed entusiasta Ettore cominciò a produrre vino di qualità in modo commercialmente costante in un areale estremo, ancora vergine e che allora era dedito soltanto ad una sporadica elaborazione di etichette che per lo più privilegiavano un discreto rosato, che faceva gola a tutti i numerosi turisti. In più quello amalfitano è un comprensorio totalmente privo di specie varietali internazionali e perfino nazionali. Gli unici vitigni “stranieri” ammessi alla coltivazione sono l’Aglianico, il Piedirosso, lo Sciascinoso, la Falanghina, la Biancolella e poco altro, che comunque sono di origine chiaramente campana. Ma per lo più si utilizzano varietà minimali locali come il Tintore di Tramonti, la Serpentaria, il Tronto, il Moscio, il Fenile, la Ginestra, la Pepella, la Biancazita, la Biancatenera, la Ginestrella ed il Ripoli,

Ogni anno Bartolo, che ormai è subentrato a papà Ettore in modo stabile alla guida aziendale, mi fa assaggiare in anteprima le nuove annate, come puntualmente è successo anche questa volta. Quattro le bottiglie da testare, due di bianchi, una di rosato ed un’altra di rosso.

Controetichette vini Ettore Sammarco

Controetichette vini Ettore Sammarco

Costa d’Amalfi Ravello Bianco Selva delle Monache Doc 2022. Blend di Biancolella e Falanghina. Maturazione in acciaio per quattro mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 18,00 euro.

Selva delle Monache Ravello Bianco Costa d'Amalfi Doc 2022 Ettore Sammarco

Selva delle Monache Ravello Bianco Costa d’Amalfi Doc 2022 Ettore Sammarco

Attraente il colore giallo paglierino lucente e riflesso di lampi verdolini che si appalesa nel bicchiere Spettro aromatico affastellato da intensi e promiscui profumi, che manifestano una concreta derivazione fruttata, floreale e vegetale di pesca bianca, susina, mela verde, melone bianco, agrumi della Costiera, mandorla, biancospino, ginestra, mughetto e macchia mediterranea. Sottofondo bellamente speziato. In bocca esordisce un sorso che subito si rivela fresco, morbido, iodato e sapido e supportato poi da doviziose vibrazioni palatali così eleganti, gradevoli, aggraziate, suadenti, soavi, cristalline e minerali. Da bere giovane. Allungo finale decisamente appagante. Da preferire sulla classica cucina di mare della Costiera e carne bianca.

Costa d’Amalfi Ravello Bianco Vigna Grotta Piana Doc 2022. Blend di Biancolella, Falanghina e Ginestrella. Fermentazione per metà in acciaio e l’altra metà in barriques di rovere francese. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 35,00 euro. Di questo vino si producono poche bottiglie soltanto in annate molto favorevoli. Questo millesimo consta di 1.900 pezzi.

Veste cromatica segnata da una tonalità di giallo paglierino luminoso e già carico a dispetto della gioventù del vino. Dal ricco e variegato bouquet esplode immantinentemente un magnifico pot pourri di gradevoli fragranze di tanta ottima frutta fresca come la mela annurca, la clementina, l’albicocca, la pera kaiser, la nespola, il fico, il mango, il kiwi, la papaya e l’ananas. In seguito risaltano poi credenziali floreali e vegetali di sambuco, tiglio, muschio, lavanda, menta, timo e salvia. Timbro speziato, sulfureo e salmastro. Attacco in bocca tagliente, sapido, glicerico, delizioso, voluttuoso, fine, balsamico, succoso, sferzante, armonico e sospiroso. Progressione palatale oggettivamente elegante, affascinante, raffinata, aggraziata, seducente ed incisiva. Potenzialità di serbevolezza a lunga scadenza. Scatto finale persistente ed edonistico. Perfetto per accompagnare un risotto ai frutti di mare ed un fiordilatte di Agerola. Un bianco davvero eccellente.

Costa d’Amalfi Ravello Rosato Selva delle Monache Doc 2022. Perfetta fusione tra il Piedirosso al 60% e saldo di Aglianico. Maturazione in acciaio per tre mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 17.00 euro.

Nel calice serpeggia un brillante colore rosato ramato. Al naso salgono profondi, stimolanti ed increspati effluivi di amarena, mela cotogna, chinotto, lamponi, drupe del sottobosco, rosa, erbe aromatiche, frammenti speziati e percezioni iodate. In bocca entra un sorso scorrevole, appassionato, gentile, sapido, elegante, fascinoso, felpato, suadente, garbato, fine, fresco, morbido, affusolato, intrigante, slanciato e sontuosamente ricamato. Contatto tattile sensitivo, gradevole, rotondo, avviluppante, composito e godibile.  Ritornano alla menta poi dolci sensazioni floreali e fruttate già percepite al naso, accompagnate da intensi ricami tipicamente mediterranei. Chiusura edonistica. Da bere giovane in abbinamento ad una bella zuppa di pesce amalfitana e pizza margherita.

Costa d’Amalfi Pietre di Tramonti Rosso Riserva Doc 2017. Blend di Tintore al 70%, Piedirosso al 20% e saldo di Aglianico. Maturazione in tonneaux per due anni e poi affinamento in vetro per sei mesi. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 30,00 euro.

Per la verità si tratta di un millesimo di un vino non inedito, perché ho scoperto che lo avevo già degustato e raccontato quasi un anno e mezzo fa. Però questo mi dà l’occasione di riassaggiarlo per potere testare la sua tenuta nel tempo.

Ad onor di cronaca è da sottolineare che l’etichetta della bottiglia porta impressa la sottozona di Tramonti anziché quella di Ravello, questo perché il Tintore è allevato proprio nel comune di Tramonti, il solo che si può fregiare di questa denominazione.

Livrea colorata di un sacro rosso fuoco concentrato e sfavillante. Dall’olimpico crogiolo si espande nell’etere un calibrato timbro di molteplici, variegati ed intensi profumi di ciliegia, prugna, carruba, mirtilli, cassis, more, fichi, mandorla, violetta, iris, timo, salvia e sospiri speziati. In appresso risaltano poi goduriose fragranze terziarie di liquirizia, tabacco, cioccolato fondente, china, grafite e goudron. In bocca si approccia un sorso caldo, pieno, voluminoso, secco, materico, prorompente, balsamico, mentolato, avvolgente, infiltrante, sfaccettato, polposo, sulfureo, morbido, minerale ed ottimamente equilibrato. Bene articolata l’acida freschezza. Tannini connotati da una piacevole trama e tessitura. Nobile l’allure di un portamento sicuro e disinvolto. Tattilità palatale temprata, scattante, sensuale, vibrante di energia e dinamica. Ne avrà ancora per molti anni. Retroaroma impagabile. Un grande vino davvero da abbinare a grigliate di carne e provolone del monaco.

Azienda Agricola Ettore Sammarco

Ravello (Sa) – Via Civita, 9

[email protected]  – www.ettoresammarco.it

Enologo: Bartolo Sammarco con la collaborazione di Carlo Roveda

Ettari vitati: 11 – Bottiglie prodotte: 80.000

Vitigni: Aglianico, Piedirosso, Tintore, Sciascinoso, Serpentaria,

 

3 gennaio 2022

Vini Ettore Sammarco

Vini Ettore Sammarco

di Enrico Malgi

Nel corso degli ultimi 50-60 anni in Costiera Amalfitana si è sviluppata un’eccellente viticoltura, seppur minimalista per produzione e per numero di aziende che sono costrette ad operare in un territorio impervio che non permette l’utilizzo di mezzi meccanici. Ma nonostante questo si producono comunque bottiglie eccezionali, confezionate quasi esclusivamente con vitigni locali.

Un’azienda della prima ora è stata quella di Ettore Sammarco di Ravello, attiva già dal 1962, gestita attualmente dal figlio Bartolo sempre coadiuvato dal padre e supportato dall’enologo Carlo Roveda.

In questi giorni ho assaggiato quattro etichette aziendali, di cui due inedite.

Controetichette vini Ettore Sammarco

Controetichette vini Ettore Sammarco

Bianco Nature Vino Biologico Falanghina Campania Igp 2020. Falanghina in purezza lavorata in acciaio. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 15,00 euro.

Colore giallo paglierino gioiosamente luminoso e appena sfiorato da giovani lampi verdolini. Bouquet riccamente ricamato da espressive effusioni di un accumulo di tanta buona frutta fresca come la mela, la pera, l’albicocca, il mandarino, il melone bianco, la banana e l’ananas. Gli intrecci successivi poi esprimono un alto potenziale floreale e vegetale di ottimo livello, insieme a lievi sussurri speziati. In bocca penetra un sorso fresco, morbido, delicato, sapido, elegante e citrino. Appeal lineare, aggraziato e seducente. Fraseggio finale molto godibile. Da provare su un piatto di vermicelli a vongole e latticini.

Costa d’Amalfi Vigna Grotta Piana Ravello Bianco Doc 2020. Blend di Biancolella, Falanghina e Ginestrella. Maturazione per metà in acciaio e l’altra metà in barriques di rovere francese. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 20,00 euro. Vino prodotto in poche bottiglie e soltanto in annate particolarmente favorevoli. Di questo millesimo sono state confezionate infatti millenovecento pezzi.

Alla vista si appalesa un fulgido colore giallo paglierino brillante ed attraente. Spettro aromatico depositario di un input olfattivo gradevolmente intrigante, che subito elargisce copiosi profumi di mela annurca, cantalupo, agrumi della Costiera, mandorla, gelsomino, biancospino, tiglio, muschio e menta. Pertinenti le cadenze speziate che vanno ad ammantare e completare l’ottimo bouquet. L’approccio palatale esprime un linguaggio estasiante, epicureo, profondo, delizioso, fine, minerale, cristallino e glicerico. Bocca di fusione, che determina una purezza del tratto gustativo affascinante, incisiva, composita, equilibrata, tagliente, polposa e cangiante. Ne avrà ancora per molti anni. Scatto finale oltremodo appagante e persistente. Vino da godere su un risotto ai funghi porcini e carne bianca.

Petit Blanc Spumante Bianco Brut Metodo Classico 2020. Soltanto Biancolella lavorata nel 2016, mentre la sboccatura è stata effettuata nel 2020, ciò vuol dire che il vino ha trascorso quattro anni sui lieviti. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 25,00 euro. Primo spumante aziendale prodotto in sole ottocento bottiglie.

Fine e brillante il colore giallo carico. Soffice e coreografica la spuma che sovrasta un perlage composito ed intrigante. Bouquet eterogeneo, espansivo ed ottimamente affastellato, dal quale si sprigionano intensi profumi di frutta fresca nostrana ed esotica, plastiche credenziali floreali e raggianti nuances vegetali. Sorso che spinge e va dritto al cuore, portatore com’è di un input secco, fresco, avvincente, petillant, goloso, morbido, spigliato, aromatico, sapido e ben calibrato, che avvolge tutta la bocca. Sensazione palatale elegante, giocosa, fruttata e minerale. La chiusura evidenzia toni compiacenti ed edonistici. Perfetto su un risotto ai funghi porcini e mozzarella.

Costa d’Amalfi Pietre di Tramonti Rosso Riserva Doc 2017. Blend di Tintore al 70%, Piedrosso al 20% e saldo di Aglianico. Affinamento per due anni in tonneaux e poi elevazione in vetro per sei mesi. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale di 30,00 euro. Ecco qui la seconda novità aziendale, con le uve allevate a Tramonti come dichiarato sull’etichetta.

Nel bicchiere si staglia un esemplare colore rosso rubino scuro. Affascinante il ventaglio olfattivo, che registra un pop pourri di profumi che risaltano in primis   orgogliose fragranze fruttate di ciliegia, prugna, ribes, mirtilli, more e lamponi. In seguito si percepiscono essenze floreali, unitamente a sospiri di macchia mediterranea e/o a sentori terziari di ottima costumanza. Le sensazioni olfattive rilevano anche aromi empireumatici e sulfurei. In bocca esordisce un sorso monumentale, pieno, voluminoso, profondo, caldo, materico, corposo, temprato, vibrante ed ottimamente strutturato. Frutto compatto e vivace. Tannini gradevolmente ammansiti. Ottima la spalla acida. Gusto tagliente, comunicativo, polposo, glicerico, balsamico, speziato, rotondo e reattivo. Stile cerebrale ed incline al dialogo. Nel complesso si tratta di un grande vino ricco di sfumature e di personalità. Resisterà al tempo ancora per molti anni. Da preferire su un agnello al forno con patate e formaggi stagionati.

Vecchi o nuovi che siano i vini di Ettore e Bartolo Sammarco riescono sempre a toccare le corde giuste. Vini prettamente territoriali che, pur tanta fatica e molteplici difficoltà, rappresentano a giusta ragione la vera anima della Costiera Amalfitana.

 

Azienda Agricola Ettore Sammarco

Ravello (Sa) – Via Civita, 9

[email protected]  – www.ettoresammarco.it

Enologo: Bartolo Sammarco con la collaborazione di Carlo Roveda

Ettari vitati: 11 – Bottiglie prodotte: 80.000

Vitigni: Aglianico, Piedirosso, Tintore, Sciascinoso, Serpentaria, Falanghina, Biancolella, Pepella, Ginestra e Ginestrella.

2 Commenti

  1. Cantina storica di ottimi vini territoriali buoni ovunque ma bevuti nella divina costiera sposati a piatti locali aggiungono una magia senza eguali. FRANCESCO

  2. E’ proprio così caro Francesco, la proposta enogastronomica della Costiera Amalfitana è di altissimo livello. Le poche aziende vitivinicole poi, che devono fare i conti con un territorio impervio e difficile da curare e che consente di praticare soltanto una viticoltura in verticale, sono segnate comunque da un grande successo. Questo grazie anche alla disponibilità ampelografica di specie varietali quasi tutte locali ed introvabili altrove come il Tintore, la Serpentaria, il Fenile, la Ginestra, la Ginestrella, il Ripoli, la Pepella, ecc.

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