Vini di San Giovanni a Santa Maria di Castellabate – Nuove annate
di Enrico Malgi
Il bello inteso nella sua globalità come filo conduttore della storia che sto per raccontare: bella l’azienda, bello il posto, belli i proprietari, belli i figli, bella la vigna e belli i vini prodotti. Di chi sto parlando? Ma dell’azienda San Giovanni di Punta Tresino a Marina di Castellabate naturalmente.
Mario Corrado ed Ida Budetta condividono insieme ai loro tre figli una fetta di Paradiso nel cuore del Cilento, dopo aver lottato tanto per conquistarsi il posto al sole. Gente tosta e caparbia che non si è mai smontata o tirata indietro quando ha dovuto affrontare (ed affronta ancora adesso) le tante difficoltà ed ora finalmente si gode il meritato successo, perché i loro vini sono davvero eccellenti e le vendite vanno a gonfie vele. In più qui si vive veramente bene in perfetta simbiosi con una natura incontaminata e rigogliosa.
In questi giorni ho avuto l’occasione di testare quattro etichette aziendali di nuove annate.
Paestum Bianco Igt 2017. Blend di fiano all’85% e saldo di greco e trebbiano. Per la maturazione del vino soltanto acciaio e vetro. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale della bottiglia di 10,00 euro.
Colore giallo paglierino, con riflessi verdolini di incipiente gioventù nel bicchiere. Impatto olfattivo connotato da intensa aromaticità, che mette subito in evidenza una dolce carica fruttata di agrumi, di mela, di pera e di susina, intrecciata poi a svolazzi floreali e vegetali di ottima stoffa. In bocca entra un sorso fresco, elegante, soave, suadente, morbido, felpato e sapido. Finale totalmente appagante. Da spendere su una mozzarella di bufala e carne bianca.
Tresinus Paestum Igt 2017. Solo fiano. Anche qui soltanto acciaio e vetro. Tenore alcolico di quattordici gradi. Prezzo in enoteca di 15,00 euro.
Colore paglierino più carico. Il ventaglio olfattivo, come naturale osmosi, è in perfetta sintonia ed armonia con i frutti, i fiori e le erbe che circondano le vigne degradanti verso il lucido mare di Punta Tresino. Ecco allora proporsi al naso una per una profumate essenze di pesca gialla, di nespola, di mandarino, di gelsomino, di biancospino, di ginestra, di muschio, di timo e di salvia. L’ingresso del sorso in bocca è succoso, salino, tagliente, sferzante, fascinoso e vibrante. In appresso il palato si concede voluttuosamente per un incontro oltremodo aggraziato, vellutato e seducente. Retroaroma persistente. Da preferire su un bel piatto di spaghetti a vongole e molluschi.
Castellabate Rosso Paestum Igt 2015. Blend di aglianico all’80% e saldo di piedirosso, come vuole la tradizione campana. Maturazione in acciaio e legno ed elevazione in boccia. Alcolicità di quattordici gradi. Prezzo finale di 10,00 euro.
Colore rubino, con schizzi purpurei ai lati. Naso subito curioso ed intrigante, che vuole indagare a fondo com’è questo vino. Bene, allora vediamo quali sono i risultati. Un ricco crogiolo olfattivo mette in mostra respiri odorosi di sottobosco, sussurri di drupe rosse più grandi, variegate proposizioni floreali, vegetali e speziate e nuances di leggera affumicatura. Bocca ampia e subito salivante per un fresco approccio del vino. Trama tannica ancora giovane. Portamento fiero e sensuale. Toni morbidi. Venature sapide. Ritmo incalzante per dinamicità, reattività, vitalità, terrosità, tonicità, rotondità e vigore e che prelude ad un incedere finale lungo e godibile. Carne e formaggi soprattutto.
Maroccia Aglianico Paestum Igt 2013. Aglianico in purezza. Acciaio, legno e vetro. Tasso alcolico di quindici gradi. Prezzo in enoteca di 25.00 euro.
Ci troviamo in presenza di un grande e valido rappresentante dell’aglianico cilentano. La veste cromatica è lampeggiante di rosso scuro. Lo spettro aromatico cattura subito in modo affascinante con pregevoli profumi di frutta del sottobosco, come ribes, lamponi e mirtilli, seguiti poi da sussurri di prugna e di amarena. Vibrazioni terziarie balsamiche, mentolate, vanigliate e tostate. Sulla lingua atterra un sorso caldo e focoso, ma che viene subito stemperato da un’ottima freschezza che alita per tutto il cavo orale. Sensazioni tattili opulenti, nitide, sontuose e strutturate. Solida e superba l’intelaiatura tannica. Persistente l’allungo finale. Sulla classica cucina terragna del Cilento.
Sede a Santa Maria di Castellabate (Sa) – Contrada Punta Tresino
Tel. 0974 965136 – Fax 0974 2754259
Enologo: Michele D’Argenio
Ettari vitati: 4 – Bottiglie prodotte: 20.000
Vitigni: aglianico, piedirosso, fiano, greco e trebbiano.
3 Commenti
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Tanto per dire e concludendo in bellezza bella coppia bella gente senza mai scordarsi che una caratteristica di questo Paradiso in terra è il silenzio e,a Punta Teresino ,parafrasando una famosa canzone della mia gioventù ,il rumore del silenzio è presente eccome se è presente.Noto che le nuove etichette riprendono angoli dell’azienda ,ma la cosa più importante sono i descrittori invitano all‘assaggio di queste nuove e promettenti annate.PS.Del ” Ficonero” ho perso le tracce.Ci sono notizie a tal proposito? Salute e Saluti da FM.
Ottimi vini davvero. Il FICONERA, l’unico piedirosso in purezza del Cilento, non era ancora disponibile.
Ottimo articolo….mi ci ritrovo su alcuni vini che ho bevuto nel corso delle mie vacanze estive nel Cilento. E per prolungarle, appena tornato a casa ne ho ordinato una confezione mista. Quella di Sangiovanni, per quanto possa valere il mio parere, è un’ ottima realtà.