Vini Planeta – Nuove annate
di Enrico Malgi
L’inizio della viticoltura siciliana è storicamente molto datato. Si ritiene infatti che prima ancora dell’arrivo dei coloni Greci già esistevano in loco alcune varietà embrionali di viti, probabilmente piantate dai Fenici. Bisogna dare atto comunque che gli stessi Greci introdussero nell’VIII secolo a.C. le tecniche di potatura e della coltivazione ad alberello, oltre alla diffusione di altre specie varietali, che in parte sussistono ancora ai tempi nostri.
Per ribadire il concetto di storicità bisogna considerare che sul territorio siculo insistono molteplici aziende che possono vantare questo invidiabile primato, come quella di Planeta che da cinque secoli ed attraverso 17 generazioni è impegnata seriamente in campo agricolo prima e/o vitivinicolo poi con risultati davvero eccellenti, frutto di una coltivazione biologica.
Attualmente al comando c’è Alessio Planeta il quale, dopo aver completato gli studi in scienze agrarie, negli anni ’90 ha assunto le redini dell’azienda, dedicandosi all’approfondimento della storia della Sicilia e della sua viticoltura con l’obiettivo di portare avanti lo straordinario lavoro iniziato dallo zio Diego Planeta e lanciare i vini siciliani sulla scena nazionale ed internazionale. Alessio ricopre le cariche di amministratore delegato e di responsabile tecnico aziendale oltre a quella di enologo. Ed in quest’ultima veste nel 2023 ha conquistato il prestigioso titolo di “Winemaker of the Year” della ventiquattresima edizione del premio “Wine Star Award” di Wine Enthusiast, la più importante rivista enologica nordamericana.
Qui si pratica una produzione altamente qualitativa e/o quantitativa attraverso una ventina di etichette e frutto di circa 400 ettari vitati collocati in tutta la Sicilia, con i quali si ricavano poi 2.500.000 di bottiglie l’anno, con la disponibilità ampelografica di quasi 20 vitigni autoctoni ed alloctoni.
Negli ultimi anni mi capita spesso di assaggiare i vini aziendali, come in questa occasione dove ho potuto testare cinque bottiglie: due di vino bianco e tre di vino rosso.
Terebinto Sicilia Menfi Doc 2022. Grillo in purezza, classico vitigno a bacca bianca siciliano. Vendemmia effettuata a fine agosto. Maturazione per sei mesi in acciaio. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 14,00 euro
Nel calice traspare un regale e limpido colore giallo paglierino, appena venato di brillanti toni verdolini. L’esplicito e conturbante bouquet comunica subito al naso un risvolto fruttato di arancia, pesca bianca, melone cantalupo, pera spadona, pistacchi e mandorle. Avviluppanti poi le essenze di gelsomino, lavanda, erbe officinali e tè verde. In bocca penetra un sorso fresco, sapido, morbido, accattivante, aggraziato, delizioso, genuino, intrigante, elegante, vellutato, cristallino e succoso. Sensazioni tattili voluttuose, pervasive, affascinanti ed aromatiche. Da bere adesso oppure entro 4-5 anni. Affondo finale godurioso. Perfetto su un risotto ai frutti di mare e formaggi freschi e giovani. Ottimo vino davvero questo Grillo, sicuramente tra i migliori bianchi siciliani, frutto di un’ibridazione tra lo zibibbo ed il catarratto.
Eruzione 1614 Carricante Sicilia Doc 2020. Quasi tutto Carricante, con una piccola percentuale di Riesling. Coltivazione sui fianchi dell’Etna ad oltre 800 metri di altezza. Uve raccolte ad inizio di ottobre. Maturazione in acciaio. Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 20,00 euro.
Alla vista risalta un solare e luminoso colore giallo carico quasi dorato. Spettro aromatico ottimamente affastellato da intensi, eterogenei e ricamati profumi di fichi d’india, clementina, bergamotto, nespola, mela verde, susina gialla, pesca gialla, albicocca, melone bianco, ananas, banana, zagara, glicine, anice, sambuco, erbe aromatiche, roccia lavica e giocosità speziate. Approccio palatale gradevole, tagliente, rotondo, arioso, leggiadro, sulfureo, minerale, agile, armonico, glicerico e connotato da un’eccellente purezza fruttata. Contatto tattile bene equilibrato, tonico, soave, leggiadro, voluttuoso, reattivo, dinamico ed incalzato poi da un chiaroscuro agrumato e sulfureo. Longevità a lunga scadenza. Da provare su un antipasto di salumi e formaggi e su un piatto di vermicelli a vongole.
Controdanza Sicilia Noto Rosso Doc 2020. Blend di Nero d’Avola all’85% e saldo di Merlot. Vendemmia effettuata a fine settembre. Affinamento in barriques di rovere francese non nuove per un anno. Imbottigliamento a giugno 2022. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 12,00 euro.
Veste cromatica segnata da uno sfavillante ed accattivante colore rosso rubino. L’approccio olfattivo regala subito al naso intensi, promiscui ed avvolgenti aromi di amarena, susina nera, gelso, carruba, fragola, bacche del sottobosco, viola, salvia, timo, chiodi di garofano, vaniglia, coriandolo, mallo di noce, liquirizia, cioccolato fondente, cuoio e tabacco. In bocca esordisce un sorso dotato di buona corposità, ma che si segnala soprattutto per un tratto elegante e raffinato che pervade tutta la beva. Spiccata al palato poi la piacevole percezione di morbidezza, acidità, sapidità e fruttuosità. Trama tannica decisamente affusolata e compartecipe. Legno ben dosato. Gusto espressivo, equilibrato, rigoroso, balsamico, pervasivo ed ottimamente modulato. Serbevolezza a lunga scadenza. Fraseggio finale persistente ed edonistico. Si tratta senz’altro di un ottimo vino venduto poi ad un prezzo molto conveniente e da abbinare ad un piatto di pasta al sugo e tagliata di carne arrosto.
Cerasuolo di Vittoria Sicilia Docg 2021. Blend di Nero d’Avola al 60% e saldo di Frappato. Raccolta delle uve a metà settembre. Maturazione in acciaio. Imbottigliamento a giugno 2022 Gradazione alcolica di dodici e mezzo. Prezzo finale di 12,00 euro.
Nel calice serpeggia un luminoso ed attraente colore rosso rubino. Propedeutico alla bisogna il sontuoso e multiforme bouquet, dal quale un naso particolarmente meticoloso riesce a captare in primis un purissimo distillato fruttato di ciliegia, melagrana, fichi d’india, lampone, cassis e more, a cui fanno seguito poi pervicaci fragranze di viola, macchia mediterranea e spunti prettamente speziati. Bocca vivace, sottile, ammiccante, succosa e glicerica, che si fonde perfettamente con note di freschezza e di sapidità. Tannini molto vellutati. Tensione palatale agile, fine, suadente, schietta, armonica, pulita, arrotondata, plastica, schietta e leggermente pepata. Aplomb elegante, raffinato e signorile. Da bere adesso, oppure entro massimo cinque anni. Retroaroma impagabile. Da provare su un piatto di tagliatelle al sugo di carne, tagliere di salumi e perché no, anche su una bella zuppa di pesce.
Eruzione 1614 Nerello Mascalese Sicilia Doc 2020. Nerello Mascalese in purezza allevato ad oltre 800 metri sulle pendici dell’Etna e vendemmiato a fine ottobre. Il nome Eruzione 1614, così come quello del Carricante, si riferisce all’anno in cui si succedettero varie e continue eruzioni vulcaniche che durarono ben 10 anni. Affinamento in botti di rovere francese per un anno. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 21,00 euro.
Livrea segnata da un colore rosso rubino brillante e vivace. Piglio aromatico intrigante e propositivo, dal cui crogiolo eruttano intensi e doviziosi profumi di marasca, prugna, tamarindo, fragoline di bosco, ciclamino, violetta, rosa canina, finocchietto selvatico, eucalipto, menta, felce, pepe nero, noce moscata e chiodi di garofano. In appresso risaltano anche caratteristiche impronte terziarie di cioccolato fondente, cacao, caffè, liquirizia, china, incenso, balsamo, cera d’api e goudron, insieme a zaffate piritiche e sulfuree. Il sorso plana sulla lingua bello teso e morbido, acidamente fresco e ricamato da aristocratici e superbi tannini. La struttura portante risulta poi elegante, armonica, equilibrata, vibrante e dinamica. Il retrogusto è decisamente persistente e godibile da parte di un vino che assurge al rango di eccellenza assoluta. Longevità tutta da scoprire. Da spendere su carni rosse e bianche, pesce in guazzetto e formaggio Ragusano.
Che dire, si tratta davvero di una batteria di vini territoriali molto privilegiati e che riflettono un areale particolarmente fortunato come quello siciliano. L’azienda Planeta si avvale a pieno titolo del ruolo di ambasciatrice della viticoltura isolana nel mondo, attraverso l’elaborazione di queste eccellenti etichette.
Sede a Menfi (Ag) – Contrada Dispensa
Tel 091 327965 – [email protected] – www.planeta.it
Enologo: Alessio Planeta
Ettari vitati: 390 – Bottiglie prodotte: 2.500.000
Vitigni: Nero d’Avola, Frappato, Nocera, Nerello Mascalese, Cabernet Sauvignon e Franc, Merlot, Syrah, Fiano, Grecanico, Grillo, Moscato Bianco, Carricante, Riesling, Viognier e Sauvignon Blanc.
Scheda del 22 marzo 2019
di Enrico Malgi
Da quando mi sono imposto di tratteggiare un excursus delle più antiche imprese vitivinicole siciliane mi sento sempre più attratto ed affascinato dall’insita storia che riguarda ogni singolo profilo aziendale. Questa volta frutto della mia indagine è l’azienda Planeta, che può vantare un background lungo cinque secoli, passando attraverso diciassette generazioni. Produzione ricca ed ampiamente premiata in tutto il mondo, che il “Pianeta Planeta” sforna nelle cinque tenute siciliane di proprietà: Menfi, il cuore di tutte le attività e dove è dislocata la sede principale, Vittoria, Noto, Etna e Capo Milazzo. In tutti questi territori l’obiettivo principale è quello di portare avanti una sostenibilità ambientale, attraverso protocolli, comportamenti e procedure che vengono adottati a favore dell’ambiente ed a tutela dei consumatori. Di pari passo, poi, si pensa sempre ad elevare la qualità di ogni singola etichetta, attraverso un impegno costante, strumenti ultramoderni e tecnologici e personale qualificato ed altamente professionale. Senza dimenticare poi la pratica di una politica dei prezzi davvero molto favorevoli.
Quattro le etichette per una verifica organolettica.
Allemanda Sicilia Moscato di Noto Doc 2017. Moscato bianco in purezza, lavorato in acciaio, dopo decantazione statica del mosto, diraspapigiatura e pressatura soffice. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 10,00 euro, davvero conveniente.
Il titolo dell’etichetta si riferisce ad una danza barocca, adatta proprio a questo vino connotato com’è da un colore giallo paglierino chiaro e lucente. Impressionante il bouquet di pompelmo rosa, mandorla fresca, pesca bianca, gelsomino, sambuco, petali di rosa, zagara, macchia mediterranea e miele. Tratto odoroso puro, integro e cristallino. Bocca aromatica, sapida e fresca. Sorso secco, fruttato ed avvolgente. Sviluppo palatale connotato da intensa dinamicità. Chiusura caratteristica ed ammaliante. Da provare su un risotto ai frutti di mare, crostacei e formaggi freschi.
Eruzione 1614 Carricante Sicilia Doc 2017. Blend di Carricante al 90% e saldo di Riesling. Acciaio e vetro. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo della bottiglia di 21,00 euro.
Il nome dell’etichetta si rifà alla famosa eruzione dell’Etna del 1614 che durò addirittura dieci anni. Splendente il colore giallo paglierino nel bicchiere. Credenziali olfattive di ottima caratura e di estremo interesse, che evidenziano sentori di cenere, cappero, anice, fichi d’india, carrube, arbusti, ginestra e salvia. Approccio palatalesapido, minerale e sulfureo. Sorso dinamico, morbido ed elegante. Bocca tagliente quanto basta ed anche aggraziata. Silhouette agile, incalzata da un ritmo arioso e leggiadro. Nel persistente e godibile retroaroma ritornano le rimembranze sulfuree. Buona serbevolezza. Da preferire su piatti di pesce, latticini e carne bianca.
Mamertino Doc 2016. Blend di Nero d’Avola al 60% e saldo di Nocera. Fermentazione in acciaio, maturazione in botti di legno di 35 ettolitri per un anno e poi elevazione in vetro. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo in enoteca di 17,00 euro ben spesi.
Una denominazione questa che affonda le radici nell’antichità, quando il popolo dei Mamertini, di origine campana, produceva un vino speciale descritto da Strabone e Plinio il Vecchio e molto amato anche da Giulio Cesare.
Colore rosso rubino non troppo carico. Tratto olfattivo interessato subito da vezzi fruttati di more, ribes, prugna, marasca, bergamotto e fichi d’india. Cadenzati i risvolti odorosi di zagara, viola e salvia. Preponderanti le terziarie effusioni di pepe nero, cannella e vaniglia. Irresistibile il sorso che fa il suo ingresso in bocca e che denota esuberanza e struttura, ma al tempo stesso anche finezza, eleganza, morbidezza e raffinatezza. Buona la freschezza ed ottimamente diluita la componente tannica. Vino dinamico, tonico, equilibrato, lineare e sapido. Finale armonico, gradevole e persistente. Davvero una scoperta questa etichetta, connotata da ottima longevità. Su carne rossa e bianca, minestre e zuppa di pesce.
Nocera Sicilia Doc 2017. Nocera al 100%, lavorato in acciaio e vetro. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo in enoteca di 13,00 euro.
Il Nocera è un raro ed antico vitigno siciliano di origine ellenica, coltivato soprattutto in provincia di Messina fin dal VIII secolo a.C. ed in parte anche in Calabria e Provenza.
Colore rosso rubino concentrato. Gamma olfattiva incentrata frutta come le ciliegie, le prugne, il fico ed il sottobosco, che si intersecano poi floreali di geranio, a sussurri di macchia mediterranea, a note di balsamo e ad impronte di spezie orientali, come i chiodi di garofano e la vaniglia. Sorso solido, compatto, asciutto, intrigante ed abbastanza astringente, puntellato però da una guizzante freschezza e da bilanciate preposizioni morbide, suadenti e fragranti. Progressione palatale vibrante, complessa, reattiva e dinamica, che fa da prodromo ad una chiusura bene articolata, accattivante e sensoriale, per un vino che si impone per il suo stile originale. Agnello al forno e formaggio Ragusano.
Sede a Menfi (Ag) – Contrada Dispensa
[email protected] – www.planeta.it
Enologo: Alessio Planeta
Ettari vitati: circa 400 – Bottiglie prodotte 2.500.000
Vitigni: Nero d’Avola, Frappato, Nocera, Nerello Mascalese, Cabernet Sauvignon e Franc, Merlot, Syrah, Fiano, Grecanico, Grillo, Moscato Bianco, Carricante, Riesling, Viognier e Sauvignon Blanc.
2 Commenti
I commenti sono chiusi.
Il caciocavallo ragusano(per chi non lo sapesse è un grosso parallelepipedo) c’è l’ho mi manca il Nocera,ma di questo passo credo che per il convivio Pasquale rimarrà ben poco..Stupidate a parte cosa aggiungere a questa grande azienda se non che ,almeno per me,è difficile trovare il Cometa Fiano in purezza chiaramente diverso da quelli irpini ma che mi intriga molto anzi parecchio.FM
Caro Francesco mi dispiace ma purtroppo non possiedo né il Cometa né il Nocera, altrimenti te li avrei fatto assaggiare. Resta il fatto, comunque che Planeta produce vini straordinari. E proprio il Nocera mi ha davvero sorpreso.