Vini De’ Gaeta – nuove annate
di Enrico Malgi
La passione vince sempre su tutto se è bene alimentata e se è accompagnata da un’alta professionalità. Due fratelli napoletani, impegnati già in una gratificante attività lavorativa, nel 2009 hanno voluto sperimentare una nuova avventura, lasciandosi tentare dall’intrigante mondovitivinicolo. E così Bruno e Salvatore Gaeta, con la fattiva collaborazione dell’enologo stabiese Vincenzo Mercurio, hanno fondato l’azienda biologica irpina Kumor Bozena De’ Gaeta.
Produzione minimalista ma di grande spessore qualitativo che consta di cinque etichette, di cui ho appena assaggiati tre vini di nuove annate.
Vino Bianco Biologico Vintage 2021. Soltanto Fiano allevato a Monocalzati ad oltre 400 metri di altezza. Uve raccolte all’inizio di ottobre. Affinamento in acciaio sulle fecce fini per sei mesi e poi elevazione in vetro per due mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 18,00 euro.
Alla vista si appalesa un lucente colore giallo paglierino di grande effetto cromatico. Bouquet decisamente esaltante, che dispensa tout court esemplari profumi varietali come la nocciola, la pesca bianca, la susina gialla, il melone bianco, la pera spadona, il fico, la clementina, l’ananas, i fiori di acacia, il tiglio, la citronella, il muschio, e l’eucalipto.
Caratteristico e performante poi il sottofondo speziato. In bocca penetra subito un sorso vibrante di freschezza, morbidezza, polposità, grazia, eleganza, sapidità e dinamicità. Beva ammaliante, scattante, carezzevole, leggiadra, palpitante e pervasiva. Vino che durerà integro ancora per molti anni. Chiusura gradevolmenteappagante. Da abbinare ad un piatto di spaghetti a vongole e mozzarella.
Aglianico Campania Igt Vintage 2019. Aglianico in purezza coltivato a circa 700 metri di altitudine nel comune di Montemarano. Vendemmia fine ottobre-inizio novembre. Maturazione in acciaio per un anno e mezzo. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 13,00 euro.
Nel bicchiere traspare un luminoso e gioioso colore rosso rubino intenso. Spettro aromatico estremamente affascinante, detentore com’è di marcate, variegate e deliziose fragranze, che subito investono un naso particolarmente disponibile e curioso. Ecco qui allora diffondersi composite elargizioni olfattive di rara precisione, che ricordano in successione la ciliegia, la prugna, le drupe del sottobosco, la violetta, la macchia mediterranea e sensitivi afflati speziati. Il sorso impatta in modo ben calibrato sulla lingua, rilasciando così eteree sensazioni di puro edonismo, che si materializzano attraverso percezioni tattili profonde, strutturate, rotonde, taglienti, gliceriche, sapide, equilibrate ed armoniche. Trama tannica molto responsabile. Sviluppo palatale sontuoso, solido, incisivo, caratteriale e raffinato. Serbevolezza a lungo raggio. Affondo finale persistente. Da preferire su un piatto di pasta al ragù e formaggi semistagionati.
Campi Taurasini Irpinia Doc 2019. Aglianico al 100% proveniente dalla proprietà di Castelvenere sul Calore a circa 500 metri di altezza. Raccolta delle uve a fine ottobre-inizio novembre. Affinamento per venti mesi in acciaio. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 25.00 euro.
Calice tinto da uno scintillante colore rosso rubino concentrato. Ampio e bene articolato il sontuoso crogiolo, dal quale si sprigionano voluttuose e molteplici essenze di amarena, prugna, cassis, mirtilli, more, iris, erbe aromatiche ed orientaleggianti sentori speziati. In bocca esordisce un sorso bello fresco e morbido, rotondo ed intrigante, sapido e minerale, centrato e goloso. voluminoso e profondo, sostanzioso e penetrante. Progressione palatale corroborata da una trascinante energia motrice, così poderosa, armonica. materica, complessa, plastica e scalpitante.
Portamento austero e temperamentale.
Matrice artigianale. Ritmo incalzante.
Un rosso che riesce a coniugare benissimo grazia espressiva e grinta tannica nello spirito dei migliori Campi Taurasini. Longevità tutta sa scoprire. Perfetto su un piatto di cannelloni ripieni al forno e cosciotto di agnello con patate al forno.
I vini prodotti dai fratelli Gaeta e curati da Vincenzo Mercurio risultano sempre molto affidabili ed incentivanti e sanno poi rispecchiare fedelmente il vocato e privilegiato areale irpino, che non tradisce mai le aspettative.
Sede a Castelvenere sul Calore (Av) – Via Toppolocozzetto, 1
Cell. 335 5814696 – [email protected] – www.degaeta.it
Enologo: Vincenzo Mercurio
Ettari vitati: 5 – Bottiglie prodotte: 10.000 – Vitigni: Aglianico e Fiano.
Scheda del 14 aprile 2022
di Enrico Malgi
I fratelli Bruno e Salvatore Gaeta sono due viticoltori sui generis, perché la loro principale attività professionale è tutt’altra, ma nel corso degli anni si sono totalmente appassionati alla viticoltura di qualità tanto da farli decidere nel 2009 di investire le loro risorse umane ed economiche in una minuscola azienda vitivinicola biologica irpina situata a Castelvenere sul Calore. Pregevole senz’altro la minimale produzione, che recentemente ha visto ampliare la gamma di bottiglie che è arrivata a contare su cinque etichette: tre rossi, un bianco ed un rosato, di cui quattro di esse sono state oggetto di una mia degustazione.
Vino Bianco Biologico Vintage 2020. Soltanto Fiano lavorato in acciaio per sei mesi e poi affinato in vetro per altri due mesi. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 18,00 euro. Bottiglie prodotte numero 1.000.
Limpido e luminoso il colore giallo paglierino nel bicchiere. Bouquet sontuosamente permeato da calibrati e pluralistici profumi di pesca, albicocca, susina gialla, pera, mela, melone bianco, agrumi, nocciola, biancospino, sambuco ed erbe aromatiche. Sorso subito accattivante per scorrevolezza, leggiadrìa, morbidezza, freschezza, sapidità, eleganza e soavità. Tensione gustativa bene articolata, scalpitante, aggraziata, seducente, raffinata, cangiante, fruttata, dinamica e sfaccettata. Buona serbevolezza. Affondo finale solido e persistente. Da provare su un risotto ai frutti di mare e mozzarella.
Irpinia Rosato Biologico Doc Vintage 2019. Aglianico in purezza maturato in acciaio per otto mesi. Tenore alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 15,00 euro. Bottiglie prodotte numero 2.000.
Nel bicchiere risalta un fulgido colore rosato cerasuolo. Dall’ampio e multiforme spettro aromatico si sprigionano in primis voluttuose essenze di un’ottima scorta fruttata della pianta e del sottobosco che vanno a stuzzicare le narici. In appresso emergono poi giocose credenziali floreali e vegetali di una perfetta risonanza olfattiva. Affascinanti le minuzie speziate. In bocca penetra un sorso teso, sollecito, intrigante, sospiroso, corroborante, morbido, succoso, equilibrato e carezzevole. Percezione tattile deliziosa, ariosa, ammaliante ed ottimamente espressiva. Chiusura appagante. Perfetto sulla pizza margherita ed un tagliere di salumi irpini.
Irpinia Campi Taurasini Doc Vintage 2017. Aglianico al 100% vendemmiato ad inizio di novembre. Maturazione in acciaio per venti mesi. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale di 22.00 euro. Bottiglie prodotte numero 4.000.
Alla vista si presenta un colore rosso rubino scintillante. Dal variegato crogiolo si alzano nell’aria sospirose e variopinte folate di amarena, sottobosco, peonia, geranio, macchia mediterranea e golosi intrecci di spezie orientali. In bocca fa il suo ingresso un sorso avvolgente, sensuale, fresco, glicerico, indulgente, minerale, arrotondato, croccante e sostanzioso. Tessitura tannica ottimamente ordita. Timbrica gustativa piena, tonica, vitale, viscerale, materica, armonica, strutturata, affascinante e reattiva. Resisterà al tempo che avanza ancora per molti anni. Retroaroma lungo ed appagante. Da abbinare ad un piatto di pasta al ragù e tagliata di carne arrosto.
Due Cape Taurasi Docg 2017. Ovviamente solo Aglianico maturato per due anni in acciaio, un anno in tonneaux e poi affinato in boccia. Tenore alcolico di quindici gradi. Prezzo finale di 32.00 euro. Bottiglie prodotte numero 2.000.
Scintillante e raggiante il colore rubino carico che si appalesa nel bicchiere. All’esame olfattivo come da copione l’incipit è appannaggio di soavi e sospirosi effluvi fruttati di ciliegia, prugna, ribes, mirtilli, fragole e lamponi. Altisonanti le palpitazioni floreali di violetta, iris e garofano, seguiti subito dopo da gradevoli afflati vegetali e da aliti speziati di noce moscata, chiodi di garofano e pepe nero. Calibrato il grip terziario. Attacco in bocca ampio, voluminoso, etereo, austero, profondo, carnoso, esuberante, magistrale, caldo, strutturato e balsamico. Sviluppo palatale intenso, sontuoso, rotondo, plastico, sapido, armonico, irradiante, aristocratico e glicerico. Maglia tannica giovane, fine ed ottimamente cesellata. Legno ben dosato. Performante il guizzo di solidale acidità, che alita così freschezza a tutto spiano. Potenzialità di serbevolezza a lunga gittata. Chiosa finale intensa, persistente ed edonistica. Perfetto l’abbinamento con l’agnello al forno con patate e formaggi stagionati.
Sede a Castelvenere sul Calore (Av) – Via Toppolocozzetto, 1
Cell. 335 5814696 – [email protected] – www.degaeta.it
Enologo: Vincenzo Mercurio
Ettari vitati: 5 – Bottiglie prodotte: 10.000 – Vitigni: Aglianico e Fiano.