Vini Cantine Pliniana – Nuove annate
di Enrico Malgi
Le Cantine Pliniane di Manduria sono nate nel 1964 e rappresentano un solido punto di riferimento di cooperativa sociale territoriale con la dotazione di circa 800 ettari vitati. Il Presidente è Giovanni Dinoi, che opera con la fattiva collaborazione dell’enologo principale Teodosio D’Apolito e del suo coadiutore Francesco Gorgoglione. Ennesima conferma questa che fa della Puglia la prima regione meridionale di associazionismo vitivinicolo, con una produzione molto ampia e variegata e anche connotata da un’ottima qualità dei vini, venduti poi a prezzi particolarmente favorevoli.
Nove le bottiglie aziendali di nuove annate che ho assaggiato recentemente: una di bianco, una di rosato ed il resto tutti rossi.
Re Blanc Salento Bianco Igp 2022. Blend di Fiano e Chardonnay. Maturazione in acciaio per tre mesi. Tasso alcolico di dodici gradi. Prezzo finale franco cantina di 3,80 euro.
Nel calice occhieggia un colore paglierino trasparente e poco concentrato. Il goloso bouquet mette a disposizione di un naso irreprensibile gradevoli, gentili e promiscui profumi di pesca bianca, albicocca, susina, melone bianco, clementina, mandorle, biancospino, ginestra, sambuco, salvia, rosmarino e menta, insieme a frammenti speziati. In bocca esordisce un sorso morbido, suadente, soave, fresco, cristallino e scattante. Souplesse attraente, elegante e fascinosa. Buona la capacità di conservazione. Pregevole l’affondo finale. Tipico bianco locale perfetto per accompagnare portate di pesce senza pomodoro e latticini.
Messapo Salento Primitivo Rosato Igt 2022. Soltanto Primitivo lavorato in acciaio per tre mesi. Tenore alcolico di dodici gradi. Prezzo finale franco cantina di 3,90 euro.
Coreografico e di bello aspetto il colore rosato ciliegioso. Al naso serpeggiano divagazioni fruttate di visciola, melagrana, pompelmo rosa, mela cotogna, chinotto e deliziose bacche del sottobosco. In seguito si appalesano anche goliardiche effusioni di rosa canina, mirto, menta e zenzero. Sorso rinfrescante, scorrevole, placido, felpato, carezzevole, accomodante, aggraziato, succoso, leggiadro, arioso e fruttato. Silhouette stilizzata, agile, elegante ed intrigante. Chiusura su toni molto seducenti. Da bere giovane su pizza margherita e minestrone in salsa di pomodoro.
Messapo Salento Negroamaro Igp 2020. Negroamaro al 100% maturato in acciaio. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale franco cantina di 3,80 euro.
Lucente il cromatico aspetto rubino. Spettro aromatico portatore di pregnanti umori fruttati di amarena, fichi, mandorle, carruba e drupe del sottobosco, ben sostenuti da una vitale carica floreale di violetta e da suadenti percezioni olfattive di macchia mediterranea e di spezie orientali. Attacco in bocca asciutto, tenero, stuzzicante, glicerico, sapido, affilato, polposo, terroso, raffinato e reattivo. Tannini dolcemente ammansiti. Gusto evoluto e sublimato da percezioni tattili sensuali, vibranti, armoniche e dinamiche, che preludono ad una buona serbevolezza. Scatto finale appagante. Da provare su un piatto di pasta al sugo di carne e pecorini murgiani.
Messapo Salento Primitivo Salento Igp 2021. Primitivo in purezza lavorato in acciaio. Tenore alcolico di quattordici gradi, Prezzo finale franco cantina di 3,90 euro.
Alla vista si presenta un bel colore rosso rubino giovane e scintillante. Crogiolo riccamente costellato da pure e giocose credenziali fruttate, floreali e vegetali di ottima caratura, che in successione evocano ricordi di amarena, fragoline di bosco, more, fichi fioroni, mandorle fresche, garofano ed erbe aromatiche, unitamente a briciole speziate. In bocca penetra un sorso ben calibrato, nitido, sensuale, teso, morbido, accondiscendente ed elegante nel suo sicuro incedere. Trama tannica affidabile. Resistenza al tempo ancora per alcuni anni. Chiosa finale soddisfacente. Perfetto l’abbinamento su una tagliata di carne alla griglia e/o su formaggi semistagionati.
Tridente Salento Rosso Igt 2021. Blend di Primitivo, Negroamaro e Malvasia Nera. Affinamento in acciaio. Alcolicità di quattordici gradi. Prezzo finale franco cantina di 4,30 euro.
Bicchiere tinto da un colore rosso rubino giovane. Bouquet interessato da intensi profumi fruttati del sottobosco, evidenziando soprattutto aromi di ribes, di more e di mirtilli e poi anche frutta della pianta, che insieme vanno ad innestarsi su goliardiche essenze floreali, vegetali e speziate. In bocca arriva un sorso che si distingue per freschezza, eleganza, morbidezza, sapidità, ariosità ed equilibrio. Tannini vellutati di finissima trama, che svelano un profilo slanciato e profondo e che stimolano la beva. Buona longevità. Retrogusto appagante e persistente. Sulla tipica cucina di terra salentina.
Juvenis Primitivo di Manduria Dop 2021. Solo Primitivo maturato in acciaio. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale franco cantina di 5,50.
Splendente la tonalità di rosso rubino schizzata di riflessi violacei. Naso birichino che si tuffa nel calice per annusare pervasivi e poliedrici profumi di tanta buona frutta fresca, cadenze floreali di rosso vestite, umori vegetali di erbe aromatiche e suadenze di spezie orientali. Bocca bene affilata da una lama acida e che ostenta più eleganza che potenza, ma anche solidità, compattezza, energia vibrante ed un modulato ritmo dinamico, insieme ad una tensione palatale sapida ed irradiante. Tannini già ammorbiditi. Anche qui è facile vaticinare una buona serbevolezza. Chiusura generosa. Da preferire su un piatto di pasta al forno e capocollo di Martina Franca.
Priscus Primitivo di Manduria Dop 2021. Primitivo in purezza affinato in barriques per quattro mesi. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale franco cantina di 7,50 euro.
Nel calice traspare un solare colore rubino carico e sfavillante. Pertinenti ed incisivi gli innumerevoli aromi che si rivelano al naso sotto forma di fragranze di amarena, prugna, fichi secchi, mirtilli, more, iris, erbe officinali, noce moscata, zenzero, china, grafite e goudron. Impatto del sorso sulla lingua caldo, espansivo, complesso, scalpitante, schietto, contrastato, glicerico, balsamico, tagliente, armonico e terroso. Finezza tannica fitta e profonda. Gusto seducente, sensuale, intrigante e gradevole. Ne avrà ancora per molti anni. Scatto finale epicureo. Perfetto su un piatto di orecchiette al ragù di cavallo e formaggi stagionati.
Re Noire Primitivo di Manduria Dop 2020. Primitivo al 100%. Maturazione in barriques di rovere francese per otto mesi. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale franco cantina di 14,00 euro.
Livrea segnata da uno scintillante colore rosso rubino scuro. Il sontuoso bouquet si concede pudicamente ad un naso indagatore per affermare i suoi avvolgenti ed intensi afflati di ciliegia ferrovia, prugna, piccole drupe del sottobosco, violetta, geranio, tiglio, salvia, muschio, zafferano, cera d’api, pietra focaia, liquirizia, tabacco e catrame. In bocca esordisce un sorso portatore di una vampata di calore e che poi si dimostra avviluppante, carnoso, balsamico, corposo, potente, strutturato, rotondo e dinamico. Spalla acida ottimamente in riga. Trama tannica ben tessuta. Longevità a lunga scadenza. Retroaroma impagabile. Su un piatto di zite alla sangiovanniello e bombette pugliesi.
Plinius Maior Primitivo di Manduria Riserva Dop 2017. Primitivo al 100%. Uve raccolte surmature. Affinamento per un anno in barriques di rovere francese. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale franco cantina di 16,00 euro.
Nel bicchiere risalta un cromatismo rosso fuoco. Fierezza aromatica permeata di eccellenti credenziali di tanta buona frutta parzialmente fresca ma soprattutto secca, come le prugne, i datteri, le noci, le mandorle, le nocciole, i fichi e l’uva passa. In seguito si rivelano caratteristici profumi di violetta, rosa appassita, foglie di geranio, noce moscata, chiodi di garofano, cannella, pepe nero, incenso, caffè torrefatto, tabacco, cioccolato fondente, cuoio e goudron. Bocca calda e voluminosa, che accoglie un sorso penetrante, coinvolgente, appassionato, esuberante, vigoroso, opulento, grasso, ma anche ben bilanciato, fresco quanto basta, rotondo, superbo, morbidamente tannico e perfino elegante. Struttura tannica affievolita. Zenit ancora motto lontano. Finale persistente, ammaliante e delicatamente dolcino. Da spendere su un piatto di carne al ragù, formaggi sia stagionati, ma anche erborinati e volendo pure su una bella zuppa di pesce gallipolina, per via dell’ottima morbidezza e bevibilità di questo vino.
Una batteria di vini tipicamente territoriali che non deludono affatto le aspettative, prodotti da un’azienda vitivinicola che opera “con molta passione per la terra e per il proprio lavoro e che non dimentica le sue origini e tradizioni, pur continuando ad agire sul solco di una meritoria innovazione”.
Agricola Pliniana Società Cooperativa
Circonvallazione Taranto-Lecce, 159 – Manduria (Ta)
Presidente: Giovanni Dinoi
Enologo: Teodosio D’Apolito con la collaborazione di Francesco Gorgoglione
Ettari vitati: 800 – Bottiglie prodotte: 200.000
Vitigni: Primitivo, Negroamaro, Malvasia nera e bianca, Fiano, Minutolo e Chardonnay.
2 Commenti
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Questa non la conoscevo e di ciò la voglio ringraziare anche perché da sempre fan della cooperazione sopratutto quando sanno ben lavorare e quando ai vertici c’è un enologo di fama come Teodosio autore di CANTINA VINCENTE un bestseller nel mondo del vino poco conosciuto dal grande pubblico ma letto e studiato dagli addetti ai lavori.I vini ed il Negramaro in particolare mi sembrano molto intriganti per cui non resta che attivarsi per andare al fondo della questione che poi per noi significa fare quanto prima un’attenta degustazione.FRANCESCO
E dici bene caro Francesco. Come sai le cantine sociali, che nel nostro Paese sono quasi esclusivamente appannaggio delle regioni settentrionali, invece latitano al Meridione, a parte la Puglia, il Beneventano e qualcosa a macchia di leopardo qua e là. Il vantaggio di chi compra bottiglie da queste cooperative è innegabile per la bontà media del prodotto, per il prezzo molto favorevole, per la storia e la tradizione aziendale e per l’ottima preparazione professionale, come tu hai giustamente fatto rilevare. Senza dimenticare poi un altro fattore altrettanto importante e cioè che queste cooperative assicurano un lavoro stabile ai piccoli produttori conferitori, i quali altrimenti non potrebbero sopravvivere.