Vini Cantine Barone – Nuove annate
di Enrico Malgi
Ecco qui un’altra azienda vitivinicola cilentana della prima ora e detentrice di un prestigioso curriculum. Si tratta delle Cantine Barone di Rutino appartenente a tre soci: Di Fiore, Perrella e Barone e la cui consulenza enologica è affidata a Vincenzo Mercurio.
Come di consueto, anche quest’anno ho potuto degustare in anteprima otto vini dell’ultima annata in commercio: quattro bianchi, un rosato, uno spumante bianco e due rossi.
Falanghina Campania Igp 2022. Soltanto Falanghina maturata in acciaio per sei mesi e poi elevata in boccia per un mese. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 8,00 euro.
Nel calice si scorge un fulgido colore giallo paglierino giovane e vivace. Naso subito allertato da intensi e calibrati profumi fruttati di pera, pesca bianca, mela verde, banana, ananas e frutto della passione, agganciati poi a sussurri di ginestra e di resina di pino ed anche a svolazzi di puramacchia mediterranea. In bocca fa il suo ingresso un sorso languido e fresco, secco e citrino, elegante e sapido, morbido ed aggraziato, minerale e iodato. Appeal soave, affusolato, raffinato e dinamico.
Buona la serbevolezza. Fraseggio finale persistente ed appagante. Da abbinare ad un piatto di vermicelli a vongole e formaggi freschi.
Marsia Bianco Campania Igp 2022. Blend di Fiano, Moscato e Malvasia. Maturazione in acciaio per cinque mesi e poi affinamento in bottiglia per un mese. Tenore alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 7,00 euro.
Nel bicchiere risalta un bel colore giallo paglierino luccicante. Dal composito bouquet si sprigionano evoluti e variegati profumi di tanta buona frutta fresca e candita, intersecati poi a gradevoli gentilizie di glicine, zagara, tiglio, muschio, finocchietto selvatico ed erbe prettamente mediterranee. In bocca esordisce un sorso caratterizzato subito da dolci note di freschezza, sapidità, morbidezza, delicatezza ed aromaticità. Tensione palatale pulita, comunicativa, arrotondata, godibile, scattante, sferzante e seducente. Discreta la serbevolezza. Allungo finale gioioso. Abbinamento ideale su minestra di legumi e carne bianca.
Vignolella Fiano Cilento Doc 2021. Fiano in purezza maturato in acciaio. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 12,00 euro.
Nel calice serpeggia un luminoso e canonico colore giallo paglierino. La screziata timbricaaromatica è riccamente costellata di golose pregnanze fruttate e floreali di pesca, pera spadona, clementina, melone bianco, fichi, nocciola, ginestra e biancospino.
Accattivante e delizioso il piglio vegetale. Attacco in bocca ampio e generoso, segnato subito da connotazioni fresche, sapide, gliceriche, cristalline, succose, leggiadre, pervasive, dense e fibrose. Tattilità elegante, vellutata, affascinante, conturbante, reattiva, dinamica e ben ritmata. Longevità a lunga scadenza.
Allungo finale persistente. Perfetto su un risotto ai frutti di mare e mozzarella.
Mater Fiano Cilento Doc 2020. Fiano al 100%. Uve raccolte surmature e poi fatte leggermente appassire sui graticci. Maturazione in acciaio e tonneaux. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale di 20,00 euro.
Un Fiano estremo, in cui si esplorano le grandi potenzialità di questo vino meraviglioso.
Alla vista si appalesa un dorato e brillante cromatismo. Adamantino e ben fornito il vasto crogiolo, il quale è depositario di sontuose gentilizie fruttate fresche e secche in egual misura, in cui la parte del leone viene recitata fifty-fifty dai fichi e dalle nocciole. Florealità sospirosa, insieme a caratteristiche note fumé e ad edonistici palpiti speziati ed idrocarburici. Approccio palatale caldo, avvolgente, secco, sapido, arrotondato e solido. Toni tesi e sferzanti. Allure nobile ed aristocratica. Potrà dire la sua ancora per alcuni anni. Da sposare ad un risotto alla pescatora e frittura di pesce di paranza.
Primula Rosa Rosato Campania Igp 2022. Soltanto Aglianico maturato in acciaio per sei mesi dopo il contatto pellicolare durato sei ore. Tasso alcolico di quindici gradi. Prezzo finale di 11,00 euro.
Veste cromatica segnata da un brillante colore rosa salmonato. Timbro olfattivo tipicamente varietale, segnato subito da percezioni fruttate di amarena, melagrana e piccole drupe del sottobosco. In seguito
si rivelano tocchi di rosa appassita e coriandoli erbacei. Appena entrato in bocca il sorso blandisce il palato con un guizzo di pura acidità ed un vezzo prettamente sapido. Tensione palatale accattivante, ammaliante, intensa, morbida, arrotondata, affusolata, spigliata, elegante, aggraziata, voluttuosa e gioiosa. Da bere giovane. Ottimo l’abbinamento con una zuppa di pesce e tagliere di salumi cilentani.
Stizze re’ Luna Vino Spumante Bianco di Qualità Brut Metodo Martinotti. Nuova proposta aziendale di uno spumante bianco confezionato solo con Falanghina, le cui uve sono state raccolte ad agosto. Alcolicità di dodici gradi. Prezzo finale di 12,00 euro. Bottiglie prodotte numero 4.000.
Ecco qui uno spumante bianco territoriale di ottima presa prodotto soltanto con la Falanghina, tipica uva campana particolarmente adatta ad essere spumantizzata perché nel suo Dna possiede un’eccellente carica di acidità, come quasi tutte le uve a bacca bianca regionali.
Questo significa avere un vino sicuramente molto fresco, immediato, fruttato, aromatico e beverino e che poi fasalivare e sa pulire bene la bocca. Nel caso specifico si presenta alla vista un solare colore paglierino tenue, con lampi verdolini. Orlo spumoso alto e vaporoso. Perlage abbastanza persistente, connotato da bollicine fini e nutrite. Il naso è destinatario di un calibrato bouquet fragante di agrumi, pera, pesca, mela, bacche del sottobosco, fiori di acacia ed erbe aromatiche. In bocca scorre un sorso rinfrescante e godibile, secco e morbido, sapido e cristallino, affidabile e succoso.
Chiusura piacevole. Dategli tanto pesce, frutti di mare, fagiolini e verdure appena scottate.
Pietralena Aglianico Cilento Doc 2020. Aglianico al 100%. Maturazione in acciaio per tre mesi, affinamento in botte per nove mesi ed elevazione in boccia per tre mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 11,00 euro.
Livrea segnata da un fulgido colore rosso rubino.
Ampiezza aromatica intensamente affastellata da calibrati e promiscui profumi di marasca, prugna, mandorla, mirtilli, viola, macchia mediterranea, noce moscata, chiodi di garofano e vaniglia. Gradevoli le percezioni terziarie.
In bocca penetra un sorso molto deciso nel farsi analizzare ed il risultato finale rivela un approccio palatale tagliente, ammaliante, pervasivo, balsamico, sapido, materico, armonico, fiero e caratteriale. Trama tannica ottimamente intessuta.
Legno ben dosato. Timbro fresco, materico, glicerico, rotondo, intrigante e solido. Portamento austero. Longevità tutta da esplorare. Chiusura molto compiacente. Da provare su un piatto di pasta al sugo e grigliata di carne.
A Primo Primitivo Paestum Igp 2022. Primitivo in purezza. Maturazione in acciaio e legnogrande. Tenore alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 11.00 euro.
E’ da poco tempo che il Primitivo viene coltivato in provincia di Salerno con ottimi risultati, come sta a testimoniare
questa bottiglia.
Alla vista si presenta un bel colore rosso rubino giovane e scintillante. Dal sensitivo, invitante ed ampio bouquet un naso estremamente fortunato aspira senza soluzione di continuità generose fragranze, che coinvolgono in primis credenziali fruttate di ciliegia, prugna, fragoline di bosco, ribes, mirtilli, more, fichi cilentani e mandorle. Subito dopo ecco emergere gioiosi sospiri floreali e vegetali di ottima caratura. Non mancano all’appello poi pulsazioni speziate di pepe nero, cannella e noce moscata. Ed infine risaltano anche voluttuose essenze di liquirizia, tabacco, balsamo, mentolo e goudron. In bocca arriva un sorso ben calibrato, modulato, voluminoso, austero, complesso e strutturato. Tannini ben ricamati. Ottima la spalla acida. Un’ampiezza gustativa di notevole finezza alimenta una beva tonica, avviluppante, infiltrante, seducente, morbida,equilibrata, elegante, rotonda e dinamica. Longevità a lunga gittata. Fraseggio finale da manuale, che si esprime su note lunghe, persistenti e godibili. Ottimo vino davvero, connotato da molteplici sfaccettature e per questo va abbinato ad un tagliere di salumi, ma anche a pesce in guazzetto.
Ottima davvero questa batteria di vini di Barone, un’azienda cilentana che non finisce mai di stupire per la capacità di mantenere sempre alto e costante nel tempo il suo solido valore di produzione. E poi, come succede sempre nel Cilento, i prezzi praticati si rivelano perennementeconvenienti.
Azienda Agricola e Vitivinicola Barone
Rutino (Sa) – Via Giardino, 2
[email protected] – www.cantinebarone.it
Enologo: Vincenzo Mercurio.
Ettari vitati: 8, più 4 in affitto e conferitori di fiducia
Bottiglie prodotte: 100.000
Vitigni: Aglianico, Piedirosso, Primitivo, Fiano, Falanghina, Santa Sofia, Moscato e Malvasia bianca.
Scheda dell’8 ottobre 2022
di Enrico Malgi
Continuando nel mio excursus sulle aziende vitivinicole cilentane più anziane non potevo non menzionare quella delle Cantine Barone di Rutino, che ufficialmente sono nate all’inizio di questo secolo grazie ai tre soci fondatori Di Fiore, Barone e Perrella, ma che di fatto hanno visto la luce molti anni prima attraverso un’altra gestione.
Ottimi vini ricavati quasi tutti da vitigni territoriali sotto la direzione dell’enologo Vincenzo Mercurio caratterizzano un’ampia ed eccellente produzione, di cui ogni anno ho il privilegio di testare in anteprima le nuove annate. Per la precisione questa volta sono sette etichette: quattro di vini bianchi, una di rosato e due di rossi.
Falanghina Campania Igp 2021. Falanghina in purezza maturata in acciaio per sei mesi e poi affinata in vetro per un mese. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di circa 8,00 euro.
Nel bicchiere risalta un limpido, coreografico e giovane colore giallo paglierino attraversato da lampi verdognoli. Dal caratteristico bouquet si diffondono esemplari e molteplici profumi di mela verde, pesca bianca, clementina, banana, ginestra ed erbe aromatiche di ottimo livello. Coriandoli speziati in sottofondo. Sorso approcciabile, mediterraneo, costumato, fruttato, morbido, elegante, aggraziato e molto rinfrescante. Bocca setosa, vellutata, felpata, cristallina, citrina e succosa. Scatto finale appagante. Da provare su un piatto di spaghetti a vongole e carne bianca.
Marsia Bianco Campania Igp 2021. Blend di Moscato, Malvasia e Fiano.
Maturazione in acciaio e boccia. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 10,00 euro.
Tipico il colore giallo paglierino vivo che occhieggia nel bicchiere. Ventaglio olfattivo portatore di sontuose credenziali che vanno a stuzzicare le narici. In primis si riscontrano afflati fruttati di mela, ananas, agrumi, melone e mandorla. In un secondo momento si approssimano al naso voluttuose cadenze di muschio, finocchietto selvatico, glicine e zagara. In bocca esordisce un sorso ben calibrato, che rilascia al palato percezioni fragranti, seducenti, fresche, languide, sapide
edintriganti. Allure giustamente elegante ed aromatica. Deliziosa e godibile la chiusura. Da abbinare ad un risotto ai frutti di mare e latticini.
Vignolella Fiano Cilento Doc 2021. Soltanto Fiano maturato in acciaio. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 15,00 euro.
Classico Fiano cilentano più floreale che fruttato rispetto al suo omonimo irpino. Il colore che serpeggia nel bicchiere è oggettivamente non molto carico, segnato di un giallo paglierino lucente. Dal conturbante crogiolo il naso aspira goliardici profumi di pesca, albicocca, fico, mela, nocciola, biancospino e ginestra, insieme a refoli di macchia mediterranea. In bocca esordisce un sorso volutamente fresco e morbido e generosamente aggraziato e seducente. Sviluppo palatale vibrante, accattivante, arrotondato e polposo. Allungo finale abbastanza persistente. Ideale su un risotto alla pescatora e frittura di pesce.
Mater Fiano Cilento Doc 2019. Fiano al 100% le cui uve sono state raccolte tardivamente e poi fatte appassire leggermente sui graticci. Maturazione in acciaio e tonneaux. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di circa 20,00 euro.
Alla vista si appalesa un luminoso colore giallo dorato. Al naso salgono subito intensi profumi di frutta matura e secca, con in bella evidenza sospirosi sentori di fichi secchi, mandorle, noci e nocciole. In appresso si rilevano costumanze floreali e vegetali, seguite subito dopo da note speziate, fumé e terziarie e/o idrocarburiche. In bocca penetra un sorso caldo, sapido, aggiustato, rotondo, composito, fibroso, sferzante e scattante. Buona la spalla acida, che dona una ventata di freschezza a tutto il palato. Tensione gustativa polposa, solida, leggiadra ed affascinante. Per come è stato pensato questo è un Fiano che durerà molto a lungo. Fraseggio finale molto persistente. Perfetto su carne bianca e formaggi semistagionati.
Primula Rosa Campania Igp 2021. Aglianico in purezza macerato per dieci ore. Maturazione in acciaio per sei mesi. Tenore alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale intorno ai 10,00 euro.
Splendente cromatismo rosa salmonato. Spettro aromatico ampiamente profumato di ottima frutta piccola e media come l’amarena, la melagrana, la fragola ed i mirtilli. Compositi poi gli afflati di violetta, mirto e bacche mediterranee. In bocca fa il suo ingresso un sorso morbido, suadente, sapido, vezzoso, garbato, aggraziato, accondiscendente e gradevolmente fresco. Silhouette slanciata, elegante, delicata, affusolata ed impertinente. Chiusura su toni appassionati. Fedele compagno di una zuppa di pesce, pizza margherita e tagliere di salumi.
A Primo Primitivo Paestum Igp 2021. Soltanto Primitivo maturato in acciaio. Affinamento in legno per sei mesi e poi elevazione in vetro per altri tre mesi. Alcolicità di tredici gradi. Prezzo finale intorno ai 10,00 euro.
Un Primitivo in terra cilentana è una grossa novità, ma si sa che questo vitigno di origine pugliese si trova bene anche in altri territori. In Campania, per esempio, è diventato stanziale nell’areale casertano del Falerno.
Bicchiere tinto da uno sfavillante colore rosso rubino giovane. Ricco e sontuoso il turbinante caleidoscopio, dal quale emergono calibrate e multiple essenze di ciliegia ferrovia, prugna, uva passa, fichi secchi, ribes nero, mirtilli, geranio, funghi, spezie e respiri terziari. Impatto del sorso sulla lingua avvolgente, profondo, carnoso, espansivo, pimpante, balsamico, scalpitante, pervasivo, seducente, sensuale e stillato di freschezza. Trama tannica ben tessuta. Percezione tattile intensa, arrotondata e schietta. Buona la serbevolezza. Retroaroma persistente. Da consumare su un bel piatto di pasta al forno e tagliata di carne alla brace.
Pietralena Aglianico Cilento Dop 2019. Aglianico al 100%. Maturazione in acciaio per tre mesi, affinamento in botte per nove mesi e poi elevazione in boccia per tre mesi. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 15,00 euro.
Nel bicchiere traspare un colore rubino scintillante. Ampiezza olfattiva di ottima presa, laddove si appalesano gentilizie di marasca, prugna, more, cassis, violetta, erbe aromatiche, tartufo, noce moscata, chiodi di garofano e pepe nero. Soffi terziari. In bocca entra un sorso avviluppante, ammaliante, materico, concentrato, sostanzioso, infiltrante, equilibrato, armonico, tagliente e dinamico e che poi esibisce un fraseggio tannico ottimamente affastellato.
Portamento austero, intrigante, altolocato, ficcante, incisivo
e temperamentale. Legno ben dosato. Longevità a lunga scadenza. Scatto finale epicureo. Perfetto su selvaggina e formaggi stagionati e pasta dura.
I vini di Barone rappresentano sempre una garanzia assoluta, perché sono lo specchio fedele di un territorio in parte ancora vergine ed inesplorato, ma sicuramente in continua evoluzione. Perché non si può negare che negli ultimi trent’anni il Cilento abbia saputo compiere enormi progressi e farsi apprezzare per una produzione vitivinicola di alto livello.
Sede a Rutino (Sa) – Via Giardino, 2
Tel. 0974 830463 –
[email protected] – www.cantinebarone.it
Enologo: Vincenzo Mercurio
Ettari vitati di proprietà: 8, più 4 in affitto e conferitori di fiducia.
Bottiglie prodotte: 100.000
Vitigni: Aglianico, Primitivo, Piedirosso, Fiano, Falanghina, Santa Sofia, Moscato e Malvasia Bianca.
di Enrico Malgi
Le Cantine Barone di Rutino possono vantare uno storico curriculum che riguarda tutta la giovane viticoltura cilentana fin dagli albori. Durante la mia recente visita aziendale ho potuto assaggiare nove etichette, di cui due sono inedite.
Falanghina Campania Igp 2020. Soltanto Falanghina lavorata in acciaio per sei mesi e poi elevata in vetro per un mese. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 8,00 euro.
Luccicante il colore giallo paglierino con riverberi verdolini. Ventaglio olfattivo gradevolmente affastellato da calibrati profumi di pesca bianca, albicocca, mela, frutta esotica, ginestra e macchia mediterranea. Accenno speziato. Sorso morbido, languido, setoso, citrino, soave, raffinato e bello fresco. Silhouette elegante, slanciata, affusolata ed aggraziata. Finale da manuale. Da preferire su un piatto di spaghetti a vongole e latticini.
Marsia Bianco Campania Igp 2020. Blend di Moscato al 60% e saldo di Malvasia bianca. Maturazione in acciaio. Tenore alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 10,00 euro.
Nel bicchiere si staglia un bel colore giallo paglierino giovane. Al naso risalta un intenso bouquet, che rilascia gioiose nuances di frutta fresca e candita, intersecate ad essenze di fiori bianchi ed erba appena falciata. In bocca penetra un sorso stillato di pura freschezza ed aromaticità. Gusto morbido, fragrante, succoso, seducente, carezzevole, delicato e fruttato. Delizioso il fraseggio finale. Da consumare su un risotto ai frutti di mare e carne bianca.
Una Mattina Fiano Campania Igp 2020. Fiano in purezza, lavorato in acciaio. Alcolicità di tredici gradi. Prezzo finale di 12,00 euro.
Alla vista si appalesa un fulgido colore giallo paglierino-verdognolo. Spettro aromatico interessato da compositi sussulti di pesca, pera, clementina, biancospino, ginestra ed erbe aromatiche, associate poi a frammenti speziati. Sulla lingua plana un sorso teso, felpato, suadente, vellutato e cristallino. Sviluppo palatale dinamico e ben ritmato. Siamo appena all’inizio di un lungo percorso. Chiusura appagante. Da abbinare a minestre di verdure e formaggi freschi.
Vignolella Fiano Cilento Doc 2020. Fiano al 100% lavorato in acciaio e boccia. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale intorno ai 15,00 euro.
Splendente il giovane colore giallo paglierino. Esuberante e ricco di accattivanti e poliedrici profumi l’ampio turbinio olfattivo, che presenta un incipit di oggettive proposizioni fruttate di pesca, mela, susina gialla, cantalupo, fico e mandarino. Ad alimentare ancora di più il sensitivo crogiolo concorrono anche sospiri floreali e vegetali di ottima costumanza. Impatto del sorso sulla lingua decisamente rinfrescante, sapido e pervasivo e costellato da toni tesi e sferzanti. Sviluppo palatale delizioso e seducente. Ottima serbevolezza. Allungo finale appassionato. Da spendere su una bella mozzarella pestana e risotto ai funghi porcini.
Mater Fiano Cilento Doc 2019. Etichetta nuova di un Fiano in purezza, frutto di una vigna vecchia di trent’anni, le cui uve sono state raccolte tardivamente. Fermentazione ed affinamento in acciaio e tonneaux. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 15,00 euro.
Alla vista si espone un gioviale cromatismo delineato su un colore giallo carico e dorato. Al naso il vino sciorina in primis captazioni odorose di frutta fresca e secca in egual misura, seguite subito dopo da vezzi floreali di ginestra, biancospino e zagara e da sussurri vegetali di ottima caratura. Lievi sentori tostati ed idrocarburici. L’attacco in bocca del sorso disegna un arco tendenzialmente fresco e polposo e segnato poi da una trama densa e fibrosa. Gusto secco, avvolgente, scattante, sapido, leggiadro, affascinante ed ottimamente strutturato. Retroaroma persistentemente godibile. Evoluzione di un ottimo Fiano cilentano, pensato per durare all’infinito e non molto lontano dal modello irpino. Ne parleremo da qui ad almeno altri dieci anni.
Primula Rosa Campania Igp 2020. Soltanto Aglianico lavorato in acciaio e vetro. Gradazione alcolica di quattordici e mezzo. Prezzo finale di 15,00 euro.
Colore rosato salmonato. Interessante il piglio olfattivo, che elargisce con nonchalance voluttuosi profumi di tanta buona frutta fresca della pianta e del sottobosco. Gradevoli poi le credenziali di rosa appassita, mirto, salvia e rosmarino. In bocca fa il suo ingresso un sorso morbido, spigliato, sapido, suadente, garbato e connotato da una fresca beva. Perfetta l’allure così sicura ed aggraziata. Chiusura fruttata e godibile. Da spendere su una bella zuppa di pesce e pizza margherita.
Marsia Rosso Campania Igp 2019. Blend di Aglianico e Piedirosso. Maturazione un acciaio e boccia. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 10,00 euro.
Scintillante il bel colore rosso rubino. Variegato lo spettro aromatico, che in primis propone un solido pot pourri fruttato di amarena, prugna e sottobosco, intrecciato a golose essenze floreali e vegetali. Sorso scorrevole, intrigante, propositivo, teso, glicerico e succoso. Trama tannica gentile. Percezione tattile pulita, equilibrata ed ammaliante. Buona la serbevolezza. Da associare ad un bel piatto di pasta al pomodoro e/o ad un tagliere di salumi.
Pietralena Aglianico Cilento Dop 2019. Aglianico al 100% lavorato in acciaio e legno grande. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale di 15,00 euro.
Bicchiere tinto da un attraente colore rosso rubino attraversato da lampi purpurei. Un ampio crogiolo di profumi evoca rimembranze fruttate, floreali e vegetali di ottima caratura, in cui prevalgono svolazzi di marasca, prugna, ribes, mirtilli, more, viola e macchia mediterranea. In appresso si percepiscono anche calibrati umori speziati e terziari. Attacco in bocca scalpitante, terroso, materico e tonico. Un guizzo di salivante acidità alita freschezza per tutto il caro orale. Trama tannica ben tessuta. Un coté fiero, sontuoso e rotondo anticipa un finale decisamente appagante. Migliorerà senz’altro col tempo. Da preferire sui piatti della terragna cucina cilentana.
A Primo Primitivo Paestum Igp 2020. Soltanto Primitivo lavorato in acciaio e legno grande. Tenore alcolico di quattordici gradi. Prezzo finale di 12,00 euro.
Ecco qui la seconda novità in casa Barone. Ormai il Primitivo sta progressivamente conquistando l’areale cilentano, che sul versante rossista, a parte l’affidabile e stanziale Aglianico ed un po’ di Piedirosso, risulta carente.
Alla vista si presenta uno struggente colore rosso rubino-porpora. Eterei ed intensi profumi si sprigionano dal variegato caleidoscopio, per affermare soprattutto la primogenitura fruttata di ciliegia, prugna e del vasto ambito del sottobosco. Coreografici gli afflati floreali di violetta e di geranio, uniti insieme a sospiri speziati di chiodi di garofano, noce moscata e pepe nero. Orgogliosi gli aliti terziari di ottima costumanza. In bocca esordisce un sorso austero, avvolgente, complesso, voluminoso, balsamico e rotondo. Sciabolata di fresca acidità. Tannini imperiali. Gusto morbido, affabulatore ed armonico. Allungo finale impagabile e superbo. Da abbinare ad un piatto di pasta al forno ed agnello con patate.
Anche stavolta si è trattato di un’ottima degustazione di vini territoriali di Barone, che più passa il tempo e più alzano il valore della propria qualità.
Sede a Rutino (Sa) – Via Giardino, 2
Tel. 0974 830463 – [email protected] – www.cantinebarone.it
Enologo: Vincenzo Mercurio
Ettari vitati di proprietà: 8, più 4 in affitto e conferitori di fiducia.
Bottiglie prodotte: 100.000
Vitigni: Aglianico, Primitivo, Piedirosso, Fiano, Falanghina, Moscato e Malvasia bianca.
2 Commenti
I commenti sono chiusi.
Rutino terra di Fiano non fosse altro per la vicinanza (200 m in linea d’aria)con la cantina Rotolo che per anni è stato e per me continua ad essere il bianco di riferimento nel Cilento.Ma torniamo a Barone enologicamente seguito da un piccolo grande uomo che risponde al nome di Vincenzo Mercurio e che da tempo ormai ha “messo le ali”.Vignolella alla sua prima uscita fu amore a prima vista per me da sempre bianchista ma oggi come oggi sarei incuriosito da Mater un esperimento che immagino abbia richiesto del coraggio perché sappiamo che le uve di questo vitigno fatte surmaturare alla fine possono dare esagerati sentori ammandorlati che se ben dosati rendono la beva lineare e scorrevole ma se dovessero scappare di mano allora il piacere della beva passerebbe in secondo piano FRANCESCO
Ciao Francesco, si nel Cilento il Fiano dal punto di vista ampelografico è diventato ormai il simbolo stesso della viticoltura territoriale insieme all’Aglianico, sempre confortato da ottimi risultati. Un Fiano di mare e di bassa collina che esprime una sua connotazione diversa da quello irpino, ma i risultati, come sai, sono molto incoraggianti. Una sfilza di ottime bottiglie, vendute poi a prezzi stracciati, lo stanno ampiamente dimostrando.