Vini bianchi Torricino – Nuove annate
di Enrico Malgi
Da tempo ormai Stefano Di Marzo, titolare insieme a Maria Concetta e Federica, nonché enologo, della minuscola azienda agricola Torricino di Tufo, ha consolidato il proprio successo sul territorio irpino, sfornando immancabilmente ogni anno eccellenti etichette locali.
Come capita spesso, anche quest’anno ho avuto l’occasione di testare tre nuovi millesimi aziendali: due di Greco di Tufo ed uno di Fiano di Avellino.
Greco di Tufo Docg 2019. Soltanto Greco lavorato in acciaio per quattro mesi e vetro. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 12,00 euro.
Il Greco, come si sa, è depositario di una capacità cromatica giallo carico anche da giovane, proprio come in questo caso. Esplosivo il caleidoscopio aromatico che investe le narici, emanando così perforanti ed eterogenei profumi di pesca gialla, albicocca, pera, mandorla, mandarino, confettura di mela cotogna, zenzero, zolfo, caprifoglio, iris e cannella. In bocca entra un sorso potente, vitale, raffinato e bene strutturato come fosse un rosso. Una tonica ed agrumata freschezza alita per tutto il cavo orale. Timbro elegante, seducente, sapido e stimolante. Progressione palatale fine e soddisfacente. Migliorerà col tempo. Chiusura appagante e sostenuta. Su una zuppa di legumi, mozzarella di bufala e carne bianca.
Raone Greco di Tufo Docg 2018. Cru di Greco in purezza. Uve raccolte surmature a metà ottobre. Il vino ha sostato per sei mesi sui propri lieviti e poi è stato imbottigliato all’inizio dell’estate successiva alla vendemmia. In bottiglia riposa per ulteriori sei mesi prima di essere messo in commercio. Tenore alcolico di tredici gradi. Prezzo finale di 18,00 euro.
Veste cromatica affastellata da un bel colore giallo dorato. Bouquet d’intensa profusione aromatica, che svela al naso tutta la sua nitidezza olfattiva. In rivista passano impettite genuine nuances di clementina, pesca, mela cotogna, gelsomino, fieno, anice stellato, curry, zafferano e chiodi di garofano. Sentori fumé. In bocca arriva un sorso tagliente come una scimitarra e che poi si dimostra integro, grasso, rotondo, centrato, nerboruto, sulfureo, fruttato ed avvolgente. Connivente il palato che evoca morbidezza, pulizia gustativa, succosità, equilibrio ed eleganza. Estremamente piacevole la nota balsamica. Longevità senza limiti. Retroaroma persistente e libidinoso. Per come è strutturato il vino può essere abbinato a piatti di mare, ma va bene anche su formaggi erborinati e di media stagionatura.
Serrapiano Fiano di Avellino Docg 2018. Fiano al 100% ovviamente. Maturazione ed affinamento uguale al Greco Raone. Alcolicità di tredici gradi. Prezzo finale di 18,00 euro.
Splendente di gioia l’ottimo colore giallo paglierino. Senza temporeggiare lo spettro aromatico si presenta sicuro di sé davanti alle narici per essere scansionato. In primis si gioca la carta del varietale sussurro di nocciola, seguito subito dopo da elegiaci profumi di melone, lime, ananas, tiglio, camomilla, muschio, citronella, acacia ed eucalipto. Credenziali mentolate e balsamiche e/o di finocchietto selvatico. Sulla lingua plana un sorso teso, opulento, minerale, solido, scattante e dinamico. Trama fibrosa e densa, frutto di una materia molto concentrata. Sviluppo palatale squillante, succoso, aggraziato, slanciato, ritmato e reattivo. Vino ricco di personalità, connotato un’articolata espressione gustativa. Lungo il seducente finale, che tiene in perfetta tensione tutto il cavo orale. Aspettiamolo tra qualche anno, quando sarà al massimo del suo enorme potenziale. Va bene su un bel vermicello alle vongole, ma anche su piatti più strutturati.
Sede a Tufo (Av) – Via Nazionale – Località Torricino
Tel e Fax 0825 998119 – [email protected] – www.torricino.it
Enologo: Stefano Di Marzo
Ettari vitati: 11 – Bottiglie prodotte: 40.000
Vitigni: Aglianico, Greco, Fiano e Falanghina.