Vini azienda Ettore Sammarco – Nuove annate bianche


Vini azienda Ettore Sammarco

Vini azienda Ettore Sammarco

di Enrico Malgi

Dici Ettore Sammarco e subito si pensa alla produzione di vini originali, figli di un territorio unico ed ineguagliabile come la Costiera Amalfitana, di cui lo stesso Ettore è stato l’antesignano ed il principale artefice della scoperta e del rilancio a livello nazionale, avendo iniziato la sua attività a Ravello nel  1962. Coadiuvato dall’enologo Carlo Roveda e spalleggiato dal figlio Bartolo e dalle figlie Maria Rosaria ed Antonella, Ettore, nonostante la sua non più giovane età, è  costantemente presente al suo posto.

Vediamo i bianchi. Si tratta di due millesimi 2017 di vino bianco e di un altro, sempre bianco, del tutto inedito. I vitigni sono stati allevati a piedefranco.

Controetichette vini azienda Ettore Sammarco

Controetichette vini azienda Ettore Sammarco

Terre Saracene Bianco Costa d’Amalfi Doc 2017.  Blend di biancolella (biancatenera), biancazita e pepella. Fermentazione e maturazione in acciaio e vetro. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale della bottiglia intorno ai 10,00 euro.

Questo è il bianco base aziendale, ma che possiede sicuramente una propria identità e personalità, non fosse altro perché i vitigni impiegati per il blend sono soltanto quelli territoriali. Il colore che scruto nel bicchiere è segnato da un giallo paglierino ancora tenue ma brillante. Impatto aromatico di sicuro effetto, che regala spunti fragranti di pesca, di agrumi, di mandorla, di mughetto, di ginestra e di biancospino. Aspirazione di freschi sussurri di salvia e di camomilla. Sentori sapidi e minerali. Un sorso voluminoso conquista tutto lo spazio del cavo orale, infondendo una dolce sensazione edonistica. Suadenza, morbidezza, freschezza, soavità, gradevolezza, eleganza, armonia e raffinatezza sono soltanto alcune connotazioni palatali di estrema piacevolezza. Chiusura modulata e disegnata su uno spartito slanciato, delicato e seducente. Un bianco scanzonato, tonico e reattivo da bere a canna sulla cucina marinara della Costiera.

Selva delle Monache Ravello Bianco Costa d’Amalfi Doc 2017. Soltanto biancolella e biancazita. Acciaio e boccia. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo in enoteca sempre intorno ai 10,00 euro.

Pregevole il cromatismo giallo lucente e leggermente riflesso di verdolino. Bouquet delicato: frutta fresca in primo piano, come la mela, la pesca bianca, l’albicocca, il mandarino ed il limone amalfitano. In sottofondo anche accenni di frutta esotica. Sbuffi di macchia mediterranea. Pregnanze saline e minerali. In bocca il sorso si fa preferire per l’ottima dose di acidità, per la deliziosa ed elegante silhouette, per le cristalline e succose vibrazioni, per i toni tesi e sferzanti e per l’appeal aggraziato. Finale in crescendo, intenso, persistente ed appagante. Piatti di mare, risotti e latticini.

Brusara Ravello Bianco Costa d’Amalfi Doc 2017. Blend di biancolella al 40% e biancazita al 60%. Qui bisogna sottolineare che, erroneamente a quello che si è creduto fino a poco tempo fa, la biancazita non è un clone della falanghina, a cui era stata impropriamente accostata, ma che invece si tratta di un sinonimo della ginestra locale. Un’etichetta nuova messa sul mercato soltanto quest’anno, che prende il nome dalla collina che domina lo sperone di roccia su cui sorge Ravello. Maturazione in acciaio e col 20% in barriques e poi elevazione in boccia. Gradazione alcolica di tredici e mezzo. Prezzo finale della bottiglia intorno ai 15,00 euro.

Splendente il colore giallo paglierino ancora in itinere. Al naso pesca bianca, albicocca, mela, pera, susina, anguria, mandorle ed agrumi. Respiri odorosi di ginestra, di biancospino, di gelsomino e di salvia. Sentori sapidi, minuzie speziate e sottofondo lievemente affumicato. Bocca ampia, ospitale e goduriosa, che accoglie un sorso affilato, fine, elegante, morbido, equilibrato e suadente. Sviluppo palatale vitale, corroborante, vibrante, profondo ed aggraziato. Accelerazione finale impagabile e persistente. Un bianco di carattere, longevo e dal grande potenziale. Da preferire su spaghetti con la colatura di alici, mozzarella di bufala e carne bianca.

In conclusione è da rimarcare che, nonostante l’annata calda e siccitosa, i bianchi di Sammarco si sono rivelati ottimi, connotati da buona acidità e da un’esemplare nitidezza di frutto. Daranno sicuramente il meglio tra qualche anno.

Sede a Ravello (Sa) – Via Civita, 9
Tel e Fax 089 872774
[email protected]www.ettoresammarco.it
Enologo: Bartolo Sammarco con la collaborazione di Carlo Roveda
Agronomo: Bartolo Sammarco
Ettari vitati: 11 – Bottiglie prodotte: 80.000
Vitigni: aglianico, piedirosso, sciascinoso, serpentaria, pepella biancolella, biancazita, biancatenera, ginestrella e ginestra

 

2 Commenti

  1. L’amato Cilento quando entra in gioco la “divina costiera “deve mettere in conto anche il tradimento con vini che marcano il territorio in modo tanto perentorio.Da sempre estimatore di Selva delle Monache devo riconoscere che il Brusara intriga anche se la boccia è un po’ cara,ma si sa:dove c’è piacere non c’è pendenza e sono sicuro che,una volta provato, non si possa più farne senza.Grazie sempre per le novità:ben vengano quando parlano il linguaggio della qualità.Buon estate a tutti e…..dovesse capitare di andare in bianco consoliamoci con un vino campano che con questa tipologia rimette in moto l’allegria.FM

  2. Noblesse oblige caro Francesco quando scende in campo la Divina Costiera. La produzione territoriale negli ultimi tempi ha acquisito una connotazione di assoluta eccellenza, soprattutto attraverso i vini bianchi che si confezionano con varietà originali e prettamente locali. Ed a questa regola non viene meno l’azienda Sammarco, che produce quattro ottime tipologie di bianchi.

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