Villa Matilde, ecco come produrre vino con l’energia pulita: programma a emissioni zero
di Mario Basco
Alla domanda, si può produrre vino rispettando l’ambiente? Salvatore Avallone e la sorella Maria Ida, rispondono si, si può!
E non lo dicono solo a parole, ma lo stanno mettendo in pratica con un progetto avviato all’inizio del 2009, che attraverso un impegnativo programma >di investimenti nel giro di pochi anni trasformerà l’azienda di Cellole in un’azienda ad “emissioni zero”.
Fare vino tutelando l’ambiente, dichiara Salvatore Avallone, è una scelta derivata dalla consapevolezza che il settore vitivinicolo rappresenta uno dei >settori a maggiore consumo energetico e più alto impatto ambientale.Ed è per questo che i titolari di questa ormai storica azienda hanno deciso di invertire la rotta.
Cominciando, grazie alla collaborazione di un team di tecnici esperti del settore, ad analizzare il fabbisogno energetico e cercando li dove è stato possibile di individuare gli sprechi al fine di evitarli.
Contemporaneamente si è fatto ricorso alle energie alternative per soddisfare l’accresciuto fabbisogno energetico dell’azienda, istallando ben 339 pannelli fotovoltaici. I pannelli sono stati applicati sui tetti di sei strutture del complesso aziendale, senza alterare il paesaggio agricolo circostante. La produzione da energia solare che ne deriva dà un contributo alla salvaguardia dell’ambiente, garantendo una mancata emissione in aria di oltre 73 tonnellate all’anno di anidride carbonica che corrisponde circa a quella che viene assorbita da 110 alberi.
Quindi da oggi a Villa Matilde il sole del sud oltre a contribuire alla maturazione delle loro splendide uve servirà anche a produrre energia pulita!
Però Villa Matilde non si ferma al fotovoltaico. Si stanno compiendo una serie di azioni per il risparmio delle acque utilizzate per l’irrigazione e per la lavorazione delle uve, l’utilizzo di materiali da costruzione altamente isolanti fino all’utilizzo delle più moderne tecnologie per il contenimento dei consumi.
Quindi non ci resta che augurarci che altre aziende campane seguano la strada della sostenibilità evitando gli sprechi e facendo sempre più ricorso alle energie rinnovabili.
Un commento
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scusate. è nello statuto societario del blog il divieto di parlare di vini di Friuli, veneto, Piemonte?
Tre aglianico e due fiani al giorno tolgono il lettore di torno.