La cucina di Antonino Cannavacciuolo a Villa Crespi
Villa Crespi Relais & Chateaux
Via G. Fava
28016 Orta San Giulio (Novara)
www.villacrespi.it
Tornare a Villa Crespi da Antonino Cannavacciuolo è sempre una grande esperienza, i motivi arabeggianti dell’architettura ed i suoi colori intensi risaltano sul paesaggio del lago e dei boschi. Un gioiello architettonico dagli interni ancora più fiabeschi dell’esterno. Varcarne la soglia, grazie sempre alla principesca accoglienza, vi darà proprio la sensazione di entrare in una fiaba.
Se il principe azzurro esiste avrà filo da torcere a guadagnare la vostra attenzione appena in sala inizieranno a comparire i piatti di “Tonino” Cannavacciuolo. Aperitivi sempre tra i migliori in circolazione, buoni, appaganti e divertenti, un’apparente semplicità esaltata da materie prime di altissimo livello.
Il benvenuto mette subito allegria alla tavola e traghetta verso degli antipasti dai gusti netti, eleganti e sorprendenti per la loro capacità di tenere insieme dolcezza e opulenza con sfumature aromatiche e fresche di delicato equilibrio come nella tartare di tonno con acqua di mozzarella cocco e lime o le tagliatelle di seppia con crema di piselli e bottarga di muggine, un piatto composto da ingredienti classici proposto in modo oltre che elegante anche moderno. La sapidità marina squisitamente controllata di questo piatto unita alla dolcezza della crema di piselli che restituisce integralmente il legume ne fanno un piatto al limite della perfezione. Sempre intenso ed attuale sia il polpo con l’anguria che lo scampo alla pizzaiola, tecniche di cottura precise, materia prima importante, gusto nell’abbinamento molto evoluto.
Altro piatto emblematico della cena il plin al limone con crema di cozze e pomodoro San Marzano, qui l’idea della cucina è quella di coniugare Piemonte e Campania, come in tutta la sua cucina di Antonino del resto, sontuosa carnalità e profumi della costiera sorrentina. Gioco riuscito e godibile soprattutto per chi a tavola non ama annoiarsi poiché le note citriche e sapide tengono il palato in continua tensione.
Altro omaggio alla tradizione campana, sempre interpretato in maniera coerente con la linea di cucina, è lo spaghetto alla genovese con lumache di mare e gamberi, appagante con la sua dolcezza intensa sostenuta dai gamberi e bilanciata dall’aroma iodico delle lumachine.
La triglia con guazzetto di provola affumicata e melenzana è un altro dei piatti simbolo dello chef che è riuscito nell’intento sempre difficile di inquadrare in un gusto armonico il mare, la terra ed il formaggio. Se ne trae una cartolina dei monti lattari visti dalla spiaggia del Bikini.
Il lato dolce è sempre un vero spasso dal pre dessert alle coccole finali. Questa volta il dessert è a base di verdura, fresco e di un’aromaticità intensa, ogni ingrediente è riconoscibile e valorizzato amplificando la sua dolcezza naturale. Interessante e provocatorio farà felice chi ama chiudere con leggerezza, senza paura per gli amanti dei dolci “cioccolatosi” che qui troveranno sempre qualcosa di squisito e rassicurante.
In generale una cucina con obiettivi chiari nella quale mantengono centralità le materie prime ed i gusti definiti, sottolineati da attenzione maniacale sia in cucina che in sala.