Vigna del Fragno Rosso Valle d’Itria Igp 2011 | Voto 83/100
Cardone Vini Classici
Uve: Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Malbec
Fascia di prezzo: 15,00 – 18,00 euro in enoteca
Fermentazione e maturazione: acciaio
Vista 5/5 – Naso 26/30 – Palato 26/30 – Non omologazione 26/35
La Valle d’Itria, più collinare che pianeggiante, è situata nell’altopiano delle Murge meridionali ed è contraddistinta da splendidi, bianchi ed abbacinanti paesaggi e dai famosi trulli. Questo territorio rappresenta il comprensorio pugliese a maggior vocazione nella produzione di vini bianchi da vitigni autoctoni, quali la verdeca, il bianco d’Alessano, il minutolo, il fiano e la malvasia bianca, che sono coltivati insieme con specie rare come l’uva della scala, l’uva attina, il maruggio e l’impigno.
Ma la viticoltura pugliese spesso va oltre le potenzialità ampelografiche locali, utilizzando anche particolari vitigni extraterritoriali. Come nel caso dell’etichetta Vigna del Fragno Rosso Valle d’Itria 2011 dell’Azienda Cardone Vini Classici di Locorotondo, con cabernet sauvignon, cabernet franc, merlot e malbec. Si tratta, quindi, di un taglio bordolese allargato in terra d’Apulia! Oltretutto l’utilizzo del malbec, tipico vitigno del Sud-Ovest della Francia con cui si ottiene il celebre Cahors ed allevato con ottimi risultati anche in Argentina, è raro in Puglia.
L’azienda Cardone, attiva dagli anni ’70 e con una conduzione gestionale prettamente familiare, oltre alle varietà locali, utilizza anche altri vitigni internazionali come il pinot nero, lo chardonnay ed il sauvignon blanc, con i quali produce ottimi vini, a testimonianza delle grandi risorse del territorio itriano. Il Vigna del Fragno, com’è riportato nella controetichetta, evoca il nome della Quercus Trojana, mitico albero trapiantato in Puglia dalle sponde dell’antica Ilio. Pianta che da millenni dona l’ombra ristoratrice alle fatiche dei vignaioli nella Valle dei Trulli. Si dice che non c’è trullo senza vigna e non c’è vigna senza fragno.
Devo subito confessare che questo vino, una volta assaggiato, è stato per me una sorprendente scoperta. Evidentemente si è creato quell’unicum in cui convivono insieme molti aspetti positivi: l’assemblaggio di più specie varietali in un contesto territoriale particolarmente vocato, in cui prevalgono condizioni pedoclimatiche eccezionali, connotate da forti escursioni termiche tra il giorno e la notte; la vicinanza del mare; l’altezza in cui crescono rigogliose le uve; un team di qualificati professionisti; e la disponibilità di moderne tecnologie contribuiscono sicuramente alla perfetta riuscita di un prodotto di alta qualità.
Dopo la fermentazione, il vino ha sostato per sei mesi in acciaio e due mesi in bottiglia per l’affinamento. La gradazione alcolica si è attestata a 13,5 gradi.
Il colore che traspare nel bicchiere è ancora un luminoso rubino. L’affascinante e cangiante timbrica olfattiva è multiodorosa di fiori, frutti, spezie e vegetali. In primis risaltano fragranze di ribes nero, ciliegia, mora e prugna e poi sussurrati profumi di violetta, pepe verde, menta, macchia mediterranea e sentori iodati. In bocca lo sviluppo palatale ha una finezza espansivamente bordolese con un gusto morbido e vellutato e connotato da un gentile registro tannico. Il vino è anche strutturato, complesso, ficcante, equilibrato, fresco, polposo, profondo, scattante, caratteriale, brillante, slanciato e cristallino.
Il finale è lungo e piacevole. Pur essendo ancora giovane, il vino va associato a paste al sugo di carne, formaggi semistagionati e/o a carne bianca e taglieri di salumi. Prosit!
Questa scheda è di Enrico Malgi
Sede a Lororotondo (Ba) – Via Martiri della Libertà, 32
Tel. 080 4312561 – Fax 080 4311624
[email protected] – www.cardonevini.com
Enologo: Leonardo Palumbo
Ettari vitati di proprietà: 7, più conferitori di fiducia
Bottiglie prodotte: 100.000
Vitigni di proprietà: pinot nero, cabernet sauvignon, merlot, malbec, fiano e verdeca.
Uve provenienti da conferitori fidelizzati: negroamaro, primitivo, bianco d’Alessano, verdeca, chardonnay e sauvignon blanc.