Viaggio a Taurasi
Sembrava finita per sempre quando il capostazione di Avellino fischiò l’ultima corsa al treno del vino: la fillossera arrivata in ritardo in Campania aveva distrutto tutte le viti e i contadini si preparavano a combattere la guerra fascista. Sembrava finita per sempre quando le cento cantine del centro storico diventarono depositi agricoli mentre il rosso più importante del Mezzogiorno sopravviveva per quasi mezzo secolo solo grazie alla sala di rianimazione ad Atripalda nell’azienda di Angelo, Antonio e Walter Mastroberardino. Insomma, la viticoltura in queste zone sembrava finita, poi per fortuna anche Taurasi si è accorta di produrre il Taurasi e si è cominciato a risalire la china, dopo i primi passi negli anni’90 la situazione è decisamente migliorata. Eccoci allora, siamo proprio nel periodo più adatto e tranquillo per fare un giro tra una ventina di aziende, assaggiare le novità, concludere qualche affare, provando l’ebrezza di una scoperta per fortuna ancora non mediata dai flussi turistici di massa o dagli uffici stampa.
La strada
Arrivare a Taurasi è semplice: sull’autostrada Napoli-Bari l’uscita è Benevento, poi si segue l’indicazione per Taurasi ben visibile 500 metri dopo il casello. C’è una sola difficoltà: quando la provinciale arriva sull’Appia in teoria non si sa se svoltare a destra o a sinistra, manca un cartello. Girate a sinistra in direzione Foggia e dopo tre chilometri troverete sulla destra il bivio che vi porta in paese stavolta ben indicato.
Le aziende
Di Antonio Caggiano (tel. 0827.74043) pochi ignorano l’esistenza essendo il suo Macchia dei Goti uno dei vini più importanti d’Italia. La cantina è costruita in tufo, con sala degustazione, percorso guidato, un museo della civiltà contadina ben ricostruito: da qui è partito l’impulso alla rinascita enoturistica. Dal suo omonimo, Alessandro Caggiano, potete andare per ritrovare il vecchio spirito di Taurasi (tel. 0827.74262), cioé il rosso affinato in botte dall’unghia aranciata. Chiedete di lui al tabaccaio della piazza, abita a fianco. Stesso spirito nella vicina Venticano, da Mario Struzziero (tel. 0825.965065) dove l’aglianico matura nelle grandi botti oggi snobbate dagli enologi superstar: qui il Foscaro, il Taurasi base, i cru Campoceraso e Villa Fosca, costituiscono quattro possibilità di scegliere la migliore interpretazione tradizionale. Torniamo a Taurasi dove puntiamo il compasso della docg, l’unica di un rosso nel Mezzogiorno, per fermarci alle porte del paese, sulla sinistra, alla cantina Antica Hirpina (tel. 0827.74730) la struttura diretta da Antonio Buono alla quale 170 soci conferiscono le uve: qui trovate il miglior rapporto tra qualità e prezzo. Molto favorevole al consumatore l’offerta di Antico Borgo (tel. 0827.74713) e di Colli Irpini a Montefusco (tel. 0825.963970), proprio a fianco all’azienda di Walter Mastroberardino e dei suoi figli Paolo, Lucio e Daniela, Terredora (tel. 0825.968215): grandissimi prodotti il CampoRe e il Fatica Contadina, due cru argillosi capaci di migliorare vendemmia dopo vendemmia.
Ma non mancano le novità: il Taurasi pensato da Maurizio De Simone per Contrade di Taurasi (tel. 0827.74704) nell’annata 1998 è una delle migliori espressioni assolute della docg, nella vicina Paternopoli Cantine Manimurci (tel. 0827.771012) hanno aperto da poco i battenti, così come Tenuta Ponte a Luogosano (tel. 0827.73564) appena alle porte del paese propone il Taurasi e un merlot, il rosso Cossano. A Fontanarosa una salto da De Prisco (tel. 0825.475738), a Torre Le Nocelle da Ciriaco Cefalo che ha organizzato la cantina I Capitani (tel. 0825.969182) per accogliere il visitatore in una bella e attrezzata sala degustazione, parte dell’azienda agrituristica con stanze, sala pranzo, piscina e frantoio oleario. Ancora a Taurasi per provare Guerriero (tel. 0827.743149), Piano d’Angelo (tel. 0827.74459) e Vinicola Taurasi Gmc (tel. 0827.74061).
A Castelfranci ha da poco aperto i battenti Perillo (tel. 0827.72252) con un Taurasi di buona stoffa. Infine la chiusura più soddisfacente, prima di riprendere l’Ofantina per il ritorno, è naturalmente Molettieri a Montemarano (tel. 0827.63424), forse la migliore sintesi tra la tradizione e le moderne esigenze di concentrazione. Nello stesso paese registriamo l’esordio di Cortecorbo (tel. 0827.66055). Quando tornare? Per la grande festa estiva organizzata in piazza dalla Pro Loco presieduta da Gaetano Iannuzzi: cucina tipica, bicchieri da degustazione e soprattutto tutti, ma proprio tutti, i produttori con il loro Taurasi. Ove si apprende il suo segreto: alcol, frutto e barrique devono sempre regalare soprattutto eleganza.
L’olio
Vicino Taurasi produzioni di olio extravergine di oliva di qualità. Su tutte, la Fam a Venticano (Contrada Ilici, 5. Tel. 0825.965829) con il Dominus Riserva, extravergine di Ravece in purezza equilibrato e deciso al punto giusto. A Torre Le Nocelle, I Capitani (Contrada Bosco Faiano, 14. Tel. 0825.969182) produce anche un buon denocciolato. Sono tre gli indirizzi giusti di Paternopoli: Famiglietti (via Sottochiesa, 3. Tel. 0827.71023) estrae un monocultivar di Ravece soltanto da olive di proprietà, Barbieri (località Acquara, 16. Tel. 0827.71978) punta al blend di Ravece, Marinese, Frantoio e Leccino. Caterina Martone, nella sua azienda «Le Masciare» (contrada Barbassano. Tel. 348.6412799) realizza un bel mix di Ravece e Marinese. A Montemiletto, l’Oleificio Fina (Via Casale S. Nicola, 27. Tel. 0825.968498) dispone del più grande stabilimento irpino.
Dormire
Taurasi non ha ancora una ospitalità attrezzata per i grandi numeri, ma la nascita di agriturismi ha iniziato a risolvere il problema. Nella vicina Venticano ci sono l’Antica Masseria (Castel del Lago, tel. 0827. 966093) e Iuorio (Contrada Toppoli, tel. 0825. 442171) mentre a Torre Le Nocelle l’azienda I Capitani (tel. 0825. 682542) è ben attrezzata per l’ospitalità. A Mirabella Eclano ci sono tre alberghi: Aeclanum (tel. 0825. 449065), L’Ulivo (tel. 0825. 447130) e Mirabella Hotel (tel. 0825. 449724), a Venticano c’è Valleverde (tel. 0825. 965008).