Valorizzazione di vitigni storici campani. Tenuta Adolfo Spada a Galluccio (CE)
di Phyllis De Stavola
Storia di tre uomini e di un territorio.
A Galluccio, in provincia di Caserta, sui verdeggianti declivi del Parco regionale Roccamonfina – Foce Garigliano, a si trova un’area dall’elevatissima vocazione vitivinicola, dove sono coltivati vitigni storici quali l’Aglianico e la Falanghina al confine con i comuni, anch’essi noti nella storia del vino campano, di Conca della Campania, Roccamonfina e Sessa Aurunca. In quest’area si trova dal 1973 la Tenuta Adolfo Spada.
Nel corso della manifestazione Vitigno Italia svoltesi nelle sale del suggestivo Castel dell’Ovo a Napoli dal 22 al 24 maggio 2011, l’ingegnere Ernesto Spada, contitolare di Tenuta Adolfo Spada assieme al fratello Vincenzo ed al fondatore, il papà Adolfo, racconta la storia dell’azienda di famiglia. E’ la storia di tre uomini e di un territorio. Tre ingegneri e viticoltori che operano, come sottolinea lo stesso tag-line aziendale, con ‘Rigore e Passione’. Prima viticoltori per passione per trenta’anni, poi dal 2000 con rigore,
oltre che per passione, il rigore della ragione al servizio della valorizzazione della tradizione. Il 2000 fu, infatti, l’anno in cui Adolfo Spada decise di chiamare l’enologo Riccardo Cotarella, di reimpiantare parte dei vigneti scegliendo le varietà autoctone di Aglianico, Falanghina e Piedirosso e di reimpostare il sistema d’allevamento adottando il cordone speronato. Le condizioni climatiche ottimali dell’area per la coltivazione della vite, con vento costante e la vicinanza al mare, implicano il vantaggio di assenza di malattie tipiche della vite (oidio, peronospora) e di muffe, consentendo all’agronomo Sergio Pappalardo di impostare un lavoro di lotta integrata con irrorazioni di zolfo e rame in bassissime quantità.
Oggi i vigneti della Tenuta, con una densità d’impianto di 6.000 viti per ettaro, situati sulle pendenze del vulcano spento di Roccamonfina, a 300 metri slm, a 20 km dalla costa domiziana e a 5 km dalla Foce del Garigliano, producono vini campani per eccellenza. Nel 2003 arrivò la prima vinificazione e quindi la prima bottiglia etichettata del cru Gladius – termine latino che indica la spada corta con un solo taglio usata dai romani – Roccamonfina Aglianico IGT (85% Aglianico, 15% Piedirosso). Nel corso degli anni seguenti, la linea dei cru si è ampliata con Sabus – dal nome del personaggio mitologico che insegna a bere ai Sabini – Piedirosso Roccamonfina IGT (100% Piedirosso) e Fior Flores – dal nome della moglie del fondatore Flora – Roccamonfina IGT (100% Falanghina).
La linea Gallicius ricomprende, oltre all’Aglianico Galluccio DOC, la Falanghina Galluccio DOC e il Per ‘e Palummo Campania IGT, anche il Fiano Campania IGT e il Greco Campania IGT. In particolare, per soddisfare una domanda di Fiano e Greco proveniente dal mercato fuori dalla Campania, le uve di questi due bianchi campani provengono dai vigneti di Lapio e San Paolina in provincia di Avellino.
Nel corso della manifestazione Vitigno Italia, l’ing. Ernesto Spada, anche Vice-Presidente della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (FIVI), assieme a due giovani collaboratori dell’azienda, hanno presentato e fatto degustare, oltre ai tre cru ed ai vini della linea Gallicius, un vino prodotto con le uve di un’altra varietà esclusivamente campana: l’Asprinio d’Aversa, in anteprima nella duplice versione fermo e spumante.
Le uve provenienti dalle alberate dell’agro aversano sono state trasportate anch’esse dal camion refrigerato alla Tenuta per la vinificazione. L’ing. Ernesto Spada racconta che nell’ambito di un progetto di ricerca condotto con il Dipartimento di Arboricoltura della Facoltà di Agraria dell’Università Federico II di Napoli, furono scandagliate tutte le alberate di Asprinio, oltre che condotte analisi sul biotipo, intraprese azioni di risanamento delle viti malate affette da virosi dovute all’età (oltre 100 anni) per avere rami curati da innestare per la moltiplicazione. Ricca anche dell’esperienza di questo progetto di ricerca, dalla vendemmia 2010, l’azienda ha eseguito delle prove di micro vinificazione con l’obiettivo di lasciare al vino Asprinio le sue peculiarità, in particolare la sua elevata freschezza e un titolo alcolometrico volumico di non oltre i 10°. Il risultato è un vino bianco fermo ma lievemente pétillant da accompagnare a pietanze estive light ‘da barca’ ed uno spumante da abbinare oltre che per tradizione alla mozzarella di bufala campana, anche al lardo di colonnata IGP.
Il territorio di riferimento dell’azienda vitivinicola in realtà non è uno solo, quello di origine vulcanica di Galluccio, ma è anche quello dell’avellinese e dell’agro-aversano. La forza della commistione di rigore e passione di Tenuta Adolfo Spada concorre dunque a valorizzare la Campania nelle sue differenti identità enologiche riconducibili a diverse declinazioni di terroir.
Tenuta Adolfo Spada Srl agricola
SP 14 Sessa – Mignano snc
81044 Galluccio (Caserta)
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