Vallo della Lucania, Cilento. Ristorante La Chioccia d’Oro
Una soleggiata e insolitamente calda domenica di fine novembre. Dico a mia moglie che oggi vorrei andare a pranzo fuori, magari rimanendo in zona. Detto fatto, scegliamo di non fare molta strada: appena due-trecento metri da casa nostra è situato il ristorante La Chioccia d’Oro dell’amico Giovanni Positano, che appena pochi giorni fa è stato insignito dell’ambito simbolo Bib Gourmand da parte della guida Michelin. Per il 2012 in Campania ne sono stati assegnati appena 11, di cui 2 nel Cilento (l’altro è quello di Angiolina di Pisciotta). Per i pochi che ancora lo ignorano, questo prestigioso riconoscimento vuole premiare quegli esercizi che offrono un eccellente rapporto qualità-prezzo e che propongono piatti realizzati con prodotti territoriali e stagionali. Cioè proprio tutto quello che da oltre trent’anni l’ottimo Giovanni immancabilmente propone ai suoi affezionati e numerosi clienti.
Sono le 12,45 quando varchiamo la porta del locale e, con mio sommo stupore, noto che la sala è già quasi tutta piena ed i pochi tavoli ancora vuoti mettono in bella evidenza la scritta “riservato”. Domando a Giovanni se possiamo trovare un posto e quello mi fa “Ma tu hai prenotato?”. No – gli rispondo io – non pensavo che ce ne fosse bisogno. “E allora – riprende lui – purtroppo non ti posso ospitare, perché ho tutti i tavoli prenotati già dall’inizio della settimana scorsa”. Ma come – incalzo io – noi siamo amici da tanti anni e mi tratti così? Vedi che siamo appena due persone, ci arrangiamo. Non puoi sistemarci su uno strapuntino, un posto vicino alla cucina o ai bagni? Fallo per la nostra amicizia, imploro, e poi vedi che ero venuto qui anche per dirti che hai ricevuto un premio importante dalla guida Michelin e volevo ricavare un pezzo da mettere in rete sul blog del nostro comune amico Luciano Pignataro, azzardo per convincerlo. E’ inutile, Giovanni non ci casca, non si lascia corrompere, né blandire e poi mi dice che del riconoscimento non ne sa niente, anche se è contento, ma in ogni caso i clienti a lui non mancano. Del servizio sul blog, poi, se ne può parlare in un’altra occasione. Mi devo arrendere, non c’è niente da fare. Dico a mia moglie che siamo ancora in tempo per recarci all’Heraion o alla Montanara, che si trovano a pochi chilometri distanti e che fanno ugualmente un’ottima cucina territoriale.
E qui succede qualcosa d’imponderabile perché, appena facciamo marcia indietro ed apriamo la porta, incontriamo una coppia di amici che sono venuti anch’essi a pranzo qui, ma per loro fortuna “regolarmente” prenotati. Mi dicono che avevano prenotato anche per due loro amici che all’ultimo momento sono venuti meno. Ed allora, quale migliore occasione per approfittare di questo caso fortuito: facciamo finta che i due amici siamo noi. E così è successo davvero, proprio come nel film di Peter Howitt del 1998 “sliding doors” con Gwyneth Paltrow, in cui la protagonista tutte le volte che apriva la porta le azioni precedenti cambiavano radicalmente.
Naturalmente, abbiamo mangiato e bevuto divinamente e pagato relativamente poco. Non vi dico cosa, perché volevo rilassarmi e godermi il pomeriggio in tutta tranquillità e non ho preso appunti.
E poi sono troppo amico di Giovanni per essere imparziale. Se ne volete sapere di più recatevi di persona e sarete accontentati, oppure consultate prima il suo sito. E’ appena il caso di sottolineare che dovete chiamare qualche giorno prima, altrimenti Giovanni non vi ospiterà, anche se siete persone importanti e raccomandate…
Enrico Malgi
Ristorante La Chioccia d’Oro di Giovanni Positano – Vallo della Lucania – Bivio Novi Velia (SA) – Tel. 0974/70004 – [email protected] www.chiocciadoro.com – Aperto a pranzo e cena e chiuso il venerdì.
5 Commenti
I commenti sono chiusi.
ma non si fa così….te la sei goduta e noi ci fai partecipi della tua bella giornata?
non si fa così….
bello e surreale questo non-racconto… complimenti Enrico! :-)
Beh, se volete siete invitati entrambi come miei ospiti appena potete venire qui, va bene? Ne vale veramente la pena.
Abbracci.
Enrico
A proposito di voi due. Ho visto una foto vostra sul blog e, onestamente, non pensavo che Enrico fosse così magnanimo nei confronti del cognato Romualdo, tanto da donargli quasi integralmente la propria chioma per confezionare la folta barba di Romualdo :-)))))))))))))))))))))))
Abbracci.
P.S. L’invito, conunque è ancora valido. Sempre se Giovanni è disponibile, s’intende…
Verrò a trovarvi!!!