Valentina Fiano Paestum Igp 2015 Alfonso Rotolo
di Enrico Malgi
E’ Natale e quindi è d’uopo lasciarsi andare a qualche trasgressione enogastronomica in più, tenendo presente comunque di non esagerare.
Bene, allora, come si dice, “in alto i calici” e quindi ben venga una consumazione adeguata di ottime bottiglie.
La vigilia come si sa è rigorosamente “di magro” e quindi i vini bianchi assurgono al ruolo di assoluti protagonisti sugli antipasti, sui piatti di pasta col pesce, anche nella variante fritta, sul baccalà, sulla verdura scottata, ecc. Tra le tante bottiglie stappate ecco qui una cilentana datata che mi ha davvero entusiasmato: Valentina Fiano Paestum Igp 2015 dell’azienda Alfonso Rotolo di Rutino. Millesimo che avevo già assaggiato due volte in precedenza: nel 2016 e nel 2021. Vediamo allora come l’ho trovata dopo otto anni di invecchiamento.
Fiano in purezza maturato in acciaio e barriques. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo attuale di circa 20,00 euro.
Nel calice spicca un solare colore giallo dorato. Sintomatico e propositivo il bouquet che si approccia al naso, il quale trasmette subito esuberanti, plastici, coinvolgenti e pluralistici profumi di clementina, mela annurca, pera williams, melone bianco, susìna bianca, nocciola, fiori di acacia, gelsomino, muschio, timo e parvenze speziate. In bocca penetra un sorso deliberatamente morbido, arrotondato, elegante, raffinato, arioso, voluttuoso, intrigante e fruttato. Ottima la spalla acida che comunica una carica di assoluta freschezza a tutto il cavo orale. Contatto tattile strutturato e complesso quasi quanto un rosso, magnificamente assuefatto e dinamico, per cui è facile vaticinare ancora una lunga serbevolezza. Seducente e lungo il finale. Perfetto su un piatto di spaghetti a vongole ed anche su una bella frittura di pesce. Un vino sicuramente sorprendente, che non ha nulla da invidiare al suo omonimo irpino, perché nel suo Dna possiede completezza, personalità, avvolgenza, capacità di affascinare e vocazione ad un’infinita longevità.
Scheda del 15 novembre 2021
di Enrico Malgi
Il Fiano che si alleva nel Cilento, in condizioni pedoclimatiche ed orografiche molto diverse rispetto a quello coltivato nell’areale irpino, rappresenta comunque la migliore proposta extra territoriale di questa varietà. Tra queste l’etichetta Valentina Fiano Paestum Igp di Alfonso Rotolo ha consolidato nel corso degli anni la sua preminente collocazione di un eccellente prodotto.
L’ennesima conferma l’ho registrata in questi giorni, dove ho riassaggiato a distanza di quasi cinque anni e mezzo il millesimo 2015.
Il colore che si intravede nel bicchiere risalta subito agli occhi per il suo coreografico appeal giovane, lucente e dorato. Dal composito e variopinto bouquet esplodono come fuochi d’artificio leggiadri profumi di agrumi, pera, mela, susina gialla, fico, nocciola, gelsomino, biancospino, ginestra e macchia mediterranea. Input deliziosamente speziato. In bocca penetra un sorso che riesce a stupire il palato comunicando una carica di freschezza, morbidezza, eleganza. raffinatezza, finezza, avvolgenza, seduzione, sapidità e mineralità. Carattere goloso ed invitante. Gusto fruttato, armonico e dinamico e/o detentore di una rara capacità di emozionare. Ne avrà ancora almeno per altri quattro-cinque anni. Finale totalmente appagante e molto persistente. Da provare sulla classica cucina di mare cilentana, ma anche su piatti di terra un po’ più strutturati.
Scheda del 21.06.2016.
Fiano strutturato, maturato in acciaio e legno e poi affinato in boccia. Tasso alcolico di quattordici gradi. Prezzo in enoteca di diciotto euro.
Si tratta di un vino simbolo del Cilento, (dedicato alla figlia di Alfonso), di cui rappresenta degnamente la massima espressione bianchista insieme a poche altre etichette territoriali e frutto di una grande annata, che nell’avvincente colore giallo già assestato dimostra il suo spessore. E poi è segnato da un profilo olfattivo esuberante e coinvolgente, in cui convergono odorose e fluttuanti sensazioni di agrumi, di mela, di pera e di fiori di acacia, insieme ad un piglio delicatamente erbaceo. L’ingresso del sorso in bocca è morbido, elegante, dinamico, slanciato, tostato, speziato e leggermente fumé. Ottima la spalla acida che dona una voluttuosa freschezza a tutto il cavo orale. Sviluppo denso e vibrante. Seducente e lungo il finale. Gran bel vino davvero!
Sede a Rutino (Sa) – Via San Cesareo, 18
Tel e Fax 0974 830050 – Cell. 338 3839224
[email protected] – www.alfonsorotolo.it
Enologo: Alfonso Rotolo
Ettari vitati: 10 – Bottiglie prodotte: 70.000
Vitigni: Aglianico, Piedirosso, Fiano, Moscato e Malvasia bianca.
2 Commenti
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Parafrasando Veronelli ed in estrema sintesi possiamo affermare senza tema di sbagliare che questo Fiano in quest’annata generosa più che una rosa d’autunno è il canto delle nostra terra verso il Monte della Stella Ad maiora da FM https://www.youtube.com/watch?v=jgQY_atVGaQ
Bravo Francesco.