Vitigno camaiola: arriva il riconoscimento, finalmente la Barbera del Sannio si chiamerà Camaiola
di Pasquale Carlo
C’è l’ok da parte del Comitato nazionale per la classificazione delle varietà di viti al dossier presentato a supporto della richiesta di iscrizione al Registro nazionale delle varietà di viti del vitigno Camaiola. Si attende ora solo la pubblicazione del decreto del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. La notizia giunge nel Sannio per voce dell’onorevole pentastellato Pasquale Maglione, che porta a conoscenza di questo risultato storico. Storico perché dall’istituzione del Registro nazionale delle varietà di vite (1970) non era mai stato iscritto alcun vitigno coltivato esclusivamente nella provincia di Benevento. In questo caso il risultato è ancora più importante, considerato che il riconoscimento si traduce nell’iscrizione di un vitigno coltivato da sempre, in particolar modo nell’area telesina-titernina, con il suo antico nome, che era stato cancellato per essere confuso con quello del barbera di origini piemontesi, che nulla ha a che fare con questa storica varietà sannita.
Si tratta di un riconoscimento che premia il grande lavoro messo in campo dal Sannio Consorzio Tutela Vini che ha inoltrato al Ministero la richiesta di iscrizione del vitigno e ha provveduto alla stesura dell’articolato e dettagliato dossier scientifico, indispensabile per giungere a questo importante traguardo. Ora sarà sempre compito del Consorzio di tutela vini Sannio procedere con tutte le procedure successive alla registrazione del vitigno, per fare in modo che presto sulle bottiglie a denominazione si possa vedere scritto Camaiola.
Questa richiesta – ricorda Maglione – ha trovato forza nell’impegno che ha assunto direttamente sul campo il presidente della Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati, l’onorevole Filippo Gallinella, che in un incontro avuto nei mesi scorsi a Castelvenere, con alcune aziende del territorio, intuendo l’importanza che il vitigno Camaiola rappresenta per la vitivinicoltura sannita, si impegnò in prima persona, seguendo nel corso di questi mesi l’iter della pratica inoltrata dal Consorzio.
Si tratta senza dubbio di un’importante azione di valorizzazione del patrimonio vitivinicolo sannita, considerato che i vini ottenuti da questa varietà riscuotono sempre maggiore attenzione in questi ultimi anni. Il riconoscimento del vitigno camaiola, che a seguito dell’imminente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto ministeriale si vedrà inserire nel citato Registro, riveste una grande importanza anche per le sfide future: grazie agli studi sul vitigno, che vedono già impegnate alcune aziende, si acquisiranno nuove conoscenze scientifiche su questa varietà, per migliorare ulteriormente le sue caratteristiche e le sue capacità espressive, diventando una protagonista importante lungo il processo che dovrà portare i nostri produttori ad essere i protagonisti di una viticoltura sempre più sostenibile e capace di adattarsi ai cambiamenti climatici.