(Utti) Majuri 2005 Sicilia igt
TERRELI’ADE
Uva: nero d’Avola e syrah (30%)
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro franco cantina
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Daniele Cernilli nell’intervista rilasciata al Mattino e riportata anche nel sito propone una netta distinzione fra viticoltura moderna e quella tradizione indicando sostanzialmente la Sicilia e la Campania come rapprsentanti dell’una e dell’altra. Questo rosso (utti majuri è la botte più grande) è davvero un portabandiera di questo genere di vino a iniziare dal blend, nero d’Avola e syrah di cui tutta la Sicilia abbonda oltre misura e che l’azienda propone anche in purezza. Nasce nell’azienda a Sambuca del Gruppo Santa Margherita, fondata proprio nel 2001 che segnò la prima forte contrazione delle vendite sul mercato anglosassone dopo l’attentato alle Torri Gemelle. Un’altra epoca che oggi sembra impossibile da replicare: la Sicilia era infatti considerata una terra promessa e molti grandi gruppi e imprenditori decisero di investire qui giocando anzitutto sui prezzi molto più bassi dei terreni. L’impostazione enologica, favorita dalle dimensioni dell’Isola, da sola produce più della Nuova Zelanda tanto per fare un paragone, era quella di incrociare il gusto internazionale imposto dallo stile produttivo californiano e, nel suo impatto caricaturale, dai cileni: legno, legno e ancora legno. Una tendenza che ha iniziato a ripiegare dopo il 2003 con l’alleggerimento delle tostature e del tempo di elevamento in barrique, oltre che, spesso, con la vinificazione fatta in acciaio piuttosto che in legno. L’impatto di questi vinoni è comunque appagante, suadente, come entrare in una chiesa del barocco di Noto o a Lecce: si resta colpiti dalla costruzione ad alta quota di tutti gli elementi, con la speziatura dolce del legno ammagliata alla frutta intepretata nella sua dimensione più matura, al limite della surmaturazione, scottata dal sole ed esuberante, immediata. Note balsamiche, liquirizia e cacao puntano a costituire una cornice più complessa per sfuggire alla banalizzazione monocorde a cui entrambi i vitigni naturalmente propendono e il risultato da questa visuale è centratto perché il rosso gira molto al naso nel corso del tempo mentre nel contempo si beve molto agevolmente, viene da fare il classivo esempio della bottiglia che finisce. L’autoreferenzialità di questo rosso implica abbinamenti con piatti altrettanto circolari e non problematizzati da scompensi, per cui un piccione in riduzione di vino rosso, una tasca d’agnello farcita di spezie sono buoni esempi per capire cosa intendiamo: cibi strutturati, morbidi, succulenti e sapidi per legarli ai tannini. Un rosso di soddisfazione, potrete stare certi che sarà molto difficile trovare qualcuno a cui non sarà di alto gradimento. L’espressione di un colossale sforzo enologico che arricchisce la proposta commerciale del gruppo.
Sede a Sambuca, Contrada Portella Misilbesi. Tel. 0421.246281, fax 0421.246574. www.terreliade.com. Enologo: Loris Vazzoler. Bottiglie prodotte: 250.000. Ettari: 240. Vitigni: nero d’Avola, syrah, merlot, grillo, inzolia, chardonnay.