I Vini Pasetti espressione dell’Abruzzo


Verticale di Harimann annate 2000-2004-2007-2009-2012-2017

Verticale di Harimann annate 2000-2004-2007-2009-2012-2017

di Marina Betto

Il rilancio del Cerasuolo d’Abruzzo Superiore 2023, che non veniva prodotto da 13 anni, è stata l’occasione per conoscere la famiglia Pasetti e i suoi vini iconici.

La famiglia Pasetti

La famiglia Pasetti

Con Francesca Pasetti siamo alla 5° generazione che si occupa di vino e la linea Testa Rossa è dedicata a lei nata con i capelli fulvi come la sua trisavola e suo fratello Davide, enologo. Il papà Mimmo è però a mio avviso il capostipite, colui che con lungimiranza ha iniziato questa attività in modo imprenditoriale, non con pochi sacrifici, facendosi guidare dall’istinto e dalla conoscenza dei luoghi per individuare le vigne migliori da acquisire e dove piantarne di nuove.

Pasetti Testa Rossa Terre Aquilane Cerasuolo d'Abruzzo Superiore DOC 2023

Pasetti Testa Rossa Terre Aquilane Cerasuolo d’Abruzzo Superiore DOC 2023

La dinamicità di Mimmo oltre che la sua competenza in campo vitivinicolo è il motore dell’azienda a cui la moglie Laura, suo braccio destro, dà preziosi consigli e appoggio. Harimann è stato il primo vino di Pasetti, un Montepulciano d’Abruzzo DOC di cui ho assaggiato una verticale dall’annata 2000 la prima prodotta poi 2004, 2007, 2009, 2012 e 2017, esprime a pieno il percorso fatto dall’azienda. Si è partiti da una concezione di vino fortemente identitaria e classica per passare via via ad un vino più moderno e attuale senza però tradire sé stesso, un vino dove c’è struttura e potenza, note mature di frutta rossa e cioccolato, con tannino pronto che può evolvere in bottiglia per almeno 10 anni. Il Cerasuolo invece era stato accantonato “non si vendeva” racconta Laura, mentre oggi grazie alle sue qualità di freschezza e bevibilità può ritagliarsi una buona fetta di mercato. Riscoprirlo e assaggiarlo insieme al cibo locale come gli arrosticini, sulla riva del fiume Tirino, uno dei meno inquinati d’Europa, dopo una gita in canoa guidata da Massimo Pasetti (che si occupa per l’azienda dell’esportazione),è stata un’esperienza molto bella che esprime a pieno cosa significhi identità territoriale. Siamo infatti nel Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga dove i Pasetti hanno diverse tenute avendo deciso di abbandonare la costa già da diversi anni per produrre i vini in altitudine. Questa svolta produttiva avviene negli anni 2000 con l’acquisizione di varie vigne, prima a Pescosansonesco dove il Montepulciano d’Abruzzo trova il suo habitat ideale poi a Capestrano (AQ), Castiglione a Casauria (PE) e Ofena (AQ).

L'azienda Pasetti si colloca nel Parco del Gran Sasso e Monti della Laga

L’azienda Pasetti si colloca nel Parco del Gran Sasso e Monti della Laga

Essendo questi vigneti tutti dentro il Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga la cantina è autorizzata ad apporre sul retro delle sue bottiglie il logo del Parco, rappresentato da un camoscio. Il Parco è tra i più grandi d’Europa, 150 mila ettari tra Marche, Abruzzo e Lazio dove pascolavano milioni di pecore e oggi attraverso la moderna zootecnia e la viticoltura si rispetta questa vocazione del territorio la cui ricchezza un tempo era la lana.

Gita in barca sul fiume Tirino

Gita in barca sul fiume Tirino

A Capestrano nelle terre Pasetti sgorga l’acqua del Gran Sasso, i boschi e i monti sono ricchi di una biodiversità vegetazionale essenziale per l’intero ecosistema nazionale, non a caso a l’Aquila c’è la nota casa farmaceutica Dompé con prodotti di derivazione naturale e non chimica. In questo contesto naturale ci sono i 270 ettari di proprietà di Pasetti di cui 70 sono vitati. In zona si producono fiumi di vino e l’esigenza di Mimmo è sempre stata quella di distinguersi facendo emergere nel suo vino la vocazionalità del territorio e le sue caratteristiche. L’ultima avventura è stata l’acquisizione di un altro terreno in altitudine, siamo a mille metri sul livello del mare, a Forca di Penne in provincia di Teramo. Siamo sul valico montano del Tratturo Magnodominato da quest’antica torre di avvistamento poi utilizzata come luogo di esecuzione dei briganti, è su un crinale che da una parte guarda verso il mare e dall’altra verso L’Aquila, sono 150 ettari di cui 100 di bosco.

La Torre di Forca di Penne agro di Capestrano 1000 metri sul livello mare (TE)

La Torre di Forca di Penne agro di Capestrano 1000 metri sul livello mare (TE)

Qui è stato piantato Pinot Nero e Chardonnay. Sarà interessante vedere in un prossimo futuro quale sarà il timbro dei vini che ne deriveranno. Questa zona rappresenta un futuro possibile dove il rischio gelate è basso grazie al fenomeno dell’inversione termica facendogermogliare la vite tardi. Il vitigno Montepulciano è esuberante e questa sua esuberanza se contenuta tira fuori delle caratteristiche diverse, acquisisce eleganza e il Montepulciano da grosso si può dire diventa grande.

Tornando al Cerasuolo D’Abruzzo Superiore Testa Rossa 2023 è un vino dove la potenza che è l’espressione classica del Montepulciano è mitigata, la freschezza infatti è molto evidente, rendendo il sorso piacevole e beverino, un vino morbido che può essere affiancato al sapore deciso della carne alla brace, degli arrosticini ma anche alle crispelle ‘mbusse piatto tipico della zona, una sorta di crepes in brodo che si fanno anche al forno come le lasagne.

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