Tutti i nuovi vini di Marisa Cuomo in Costa d’Amalfi
di Enrico Malgi
Tutte le volte che capita di recarmi a Furore in Costiera Amalfitana a far visita all’azienda Marisa Cuomo immancabilmente mi emozioni. Impossibile abituarsi.
Come rimanere impassibili davanti ad uno scenario d’incomparabile e struggente bellezza paesaggistica, che funge da cornice alla coltivazione di viti ancora a piede franco sospese nel vuoto ed abbarbicate sui pali di sostegno di castagno piantati in verticale dentro la nuda terra vulcanica e/o in orizzontale all’interno delle “macerine” (muretti a secco)?
Un patrimonio ampelografico unico al mondo d’inestimabile valore, che sopravvive soltanto in questo territorio estremo col quale poi si confezionano vini rari ed irripetibili. Resto poi incantato davanti all’attrezata cantina scavata sotto le viscere della montagna e dall’attiva presenza della famiglia Ferraioli schierata al completo (Andrea, Marisa, Raffaele e Dora, con la bellissima figlia avuta da quest’ultima da un anno e mezzo).
Naturalmente sono venuto fin qui, a parte il piacere di rincontrare Andrea e Marisa e contemplare il magnifico panorama, per degustare le nuove annate. Ecco qua di seguito tutte le nove etichette:
Costa d’Amalfi Bianco Doc 2015.
Falanghina al 60% e saldo di biancolella. Acciaio e vetro per la maturazione. Prezzo finale di 14,00 euro.
Luccicante ed attraente il bel colore paglierino nel bicchiere. Naso ricco di nuances fruttate, floreali e vegetali. Bocca subito fresca e morbida, che accoglie poi un sorso vellutato, languido, sapido, e dinamico. Retrogusto godibile ed abbastanza lungo.
Costa d’Amalfi Rosato Doc 2015.
Fifty-fifty di aglianico e di piedirosso. Sempre acciaio e boccia. Prezzo in enoteca di 14,00 euro.
Veste corallina splendente. Profilo olfattivo ccon essenze fruttate di fragoline di bosco, di ciliegie, di melograno e di bergamotto, intrecciate poi a note di zenzero, di mirto e di bacche mediterranee. Impatto del sorso sulla lingua agile, soave, leggiadro e sapido. Finale succoso e gradevole.
Costa d’Amalfi Rosso Doc 2015.
Anche qui aglianico e piedirosso in parti uguali. Maturazione in acciaio, legno e vetro. Quattordici euro il costo della bottiglia.
Colore rubino con screziature purpuree ai bordi. Sspunti odorosi di boisé, di fiori rossi e di vegetali freschi, con accenno speziato. Ingresso del sorso in bocca connotato da un timbro caldo e leggermente tannico, affievolito da impronte fresche, infiltranti e reattive. Bene articolata la chiusura.
Costa d’Amalfi Ravello Bianco Doc 2015.
Blend di falanghina al 60% e restante di biancolella. Solo acciaio. Bottiglia che si vende a 16,00 euro in enoteca.
Tipico colore paglierino, accompagnato darimandi verdognoli. Aò naso sensazioni di frutta fresca, di fiori di campo e di guizzi salini e minerali. Affascinanti fragranze boccali che preludono ad una beva fresca, elegante, limpida, soave e felpata. Edonistico e persistente il finale che accarezza il palato.
Costa d’Amalfi Furore Bianco Doc 2015.
Sempre leggera prevalenza di falanghina e saldo di biancolella. Acciaio e vetro. Costo della bottiglia in enoteca 16,00 euro.
Colore già stabilizzato verso il paglierino, con accenni clorofillizzanti. Impatto olfattivo subito ricco di odorose sfumature floreali di ginestra, di tiglio e di zagara, innestati su soavità agrumate ed iodate. Bocca preziosa per equilibrio, leggiadrìa, freschezza, amalgama e tensione gustativa. Finale ritmato da una lunghezza persistente.
Costa d’Amalfi Furore Rosso Doc 2015.
Parità di uve di aglianico e di piedirosso. Maturazione in acciaio, legno e boccia. Prezzo in enoteca di 16,00 euro.
Colore rosso rubino, con riflessi purpurei. Appeal aromatico intenso e pervasivo che declina una grazia fruttata di bosco, una ricchezza floreale indigena ed una mini invasiva speziatura orientale. Slancio palatale vinoso, croccante, masticabile, acido, glicerico e tannicamente presente. Sequenza finale lunga e piacevole.
Costa d’Amalfi Ravello Rosso Riserva Doc 2012.
Piedirosso al 70% e saldo di aglianico. Maturazione in acciaio, legno e vetro. Prezzo della bottiglia 40,00 euro.
Rosso rubino, attraversato da lampi purpurei. Inebrianti e coinvolgenti i densi profumi che salgono al naso e che rivelano aromi di drupe e di fiori rossi, insieme a tracce erbacee, speziate e minerali. Espansione palatale calda, carnosa, fascinosa, balsamica, liquiriziosa, tostata e mentolata. Finale appagante e persistente.
Furore Rosso Riserva Doc 2012.
Qui le proporzioni sono uguali: 50 e 50 di aglianico e di piedirosso. Prezzo della bottiglia in enoteca di 42,00 euro.
Colore rubino che già vira verso il granato. Patrimonio olfattivo che segnala umori del sottobosco dei Monti Lattari; un’infiltrante vena floreale ed un timbro speziato di Oriente. In bocca entra un sorso austero, caldo e tonico. Palato nitido, sapido, raffinato, materico, e perfino elegante. Tannini già ammansiti e godibili. Retrogusto ammaliante e lungo.
Costa d’Amalfi Furore Bianco Fiorduva Doc 2014.
Blend prettamente territoriale di ripoli al 40% e parti uguali di fenile e di ginestra. Maturazione in acciaio, barrique e vetro. Prezzo in enoteca di 52,00 euro.
Un vino mitico e straordinario che si vonferma grande nonostante la difficile annata.
Foto di Enrico Malgi
Azienda Marisa Cuomo
Sede a Furore (Sa) – Via G.B. Lama 16/18
Tel. 089 830348 – Fax 089 8304014
[email protected] – www.marisacuomo.com
Enologo: Andrea Ferraioli don i consigli di Luigi Moio
Agronomo: Gaetano Carrano
Ettari vitati a conduzione: 30 – Bottiglie prodotte: 110.000
Vitigni: aglianico, piedirosso, falanghina, biancolella, ripoli, fenile e ginestra.
2 Commenti
I commenti sono chiusi.
Innanzi tutto Augurissimi (in leggero ritardo) a nonna Marisa .Daccordissimo inoltre per l’emozione:per i vini il paesaggio e…..buon terzo per Andrea.Battutacce a parte porto grande rispetto per questa famiglia che invece di adagiarsi sui grandi successi internazionali ottenuti grazie ai loro strepitosi bianchi sta facendo un grande lavoro anche sui rossi che personalmente trovo migliorati anno dopo anno.Ad maiora semper da FM.
Ciao Francesco. In effetti la Costiera Amalfitana sta facendo progressi sul versante rossista. I bianchi – e che bianchi! – come sai si sponsorizzano da loro. Mentre per i rossi, a parte i due canonici aglianico e piedirosso, a Furore si cerca di promuovere e di valorizzare il tronto, per adesso caratterizzato da una minuscola produzione e che in parte fa il verso al tintore tramontino. In futuro ne sentiremo sicuramente parlare, come mi conferma Andrea.