Trecchina, Lucania. L’Aia dei Cappellani


Contrada Maurina
Tel. e fax 0973.826937
[email protected]
Due camere doppie e un miniappartamento
Superfice aziendale: 13 ettari
Accessibile ai portatori di handicap
Dotazioni: maneggio, parco giochi
Colture: grano, ortaggi, vite, olivi
Allevamento: capre e animali di bassa corte
Ristorante: sempre aperto su prenotazione. Chiuso il martedì in inverno

Quando lasciate l’autostrada Salerno-Reggio a Lagonegro per andare a Maratea provate a fare una sosta lungo i paesini che incontrate nel percorso: le sorprese non mancano. Uno di questi piccoli gioielli è Trecchina, ex fortezza longobarda distrutta e ricostruita in epoca normanno-sveva: conserva ancora numerosi edifici ottocenteschi di buon pregio e ornati di portali in pietra scolpita e lunghe balconate sorrette dal ferro battuto. Da vedere, ancora il centro storico e i boschi di cerri, castagni, faggi, noci. A cinque chilometri la vetta rocciosa di Serra Pollino ove fu costruito nel 1926 il Santuario della Madonna del Soccorso. Dal belvedere si gode la vista di tutto il Lagonegrese, di Maratea e persino dell’isola Dino in Calabria.

L’Aia dei Cappellani è nel comune di Trecchina, lungo la strada che da Maratea sale tra questi boschi: il borgo è rinomato per la lavorazione del ferro, della ceramica, per la pasticceria e la gastronomia.

Ricavato da una vecchia casa colonica, posta a ridosso di un suggestivo paesaggio ambientale incontaminato, l’azienda deve il suo nome alla favorevole posizione dell’aia lastricata ed ancora esistente, un tempo frequentata dai massari e proprietari terrieri dei paesi limitrofi, in occasione della trebbiatura. Le strutture, stile rustico e familiare, sorgono tra campi e ulivi, c’è anche una piccola scuderia con i cavalli per fare maneggio e imparare, d’estate si mangia all’aperto su una bellza terrazza. La cucina è casereccia, tipica lucana, con gli antipasti di salumi, formaggi di capra e di pecora, le friselle con i pomodorini dell’orto, melanzane arrsto, frittelle di fiori di zucca e quant’altro offre la stagionalità dei prodotti. Tra i primi segnaliamo i fusilli al ragù di maiale, a seguire l’agnello alla brace. In abbinamento vini di territorio e regionali. Si chiude con i dolci del territorio, tra cui le rosette fritte con miele e limone grattuggiato. Si coltivano grano, ortaggi, uva e olivi, si allevano capre e animali della bassa corte.

Possibile acquistare prodotti biologici, quali vino, olio, miele, formaggi e salumi.