Tre vini e un Distillato
di Annito Abate
Solidarietà Enoica: tre Cantine ed una Distilleria uniscono forze ed ideali partecipando a Vinitaly in Associazione. Triangolazione in Irpinia tra tre Comuni (Cesinali, Montemarano e Tufo) e le tre DOCG (Fiano, Taurasi e Greco).
Un Re, Hidetora, canuto e di bianco vestito, guardava, in piedi, i suoi tre figli nella ferma volontà di dividere il suo feudo in tre parti uguali; Taro, Jiro e Saburo, aspettavano seduti tra l’erba dei colli del Giappone tinti di verde brillante, netti e vicini, prima delle alture che si stagliavano all’orizzonte con i loro colori più sbiaditi dalla lontananza. Abbigliati di blu, rosso e giallo, i giovani e fieri principi alzarono il capo quando il genitore cominciò a parlare: «una sola freccia si spezza facilmente ma se tre frecce sono legate insieme non sarà così facile; unite le forze per affrontare la sfida!».
Chissà se tre Vignerons ed un Distillatore d’Irpinia si sono ispirati, per la loro scelta del 2013, al meraviglioso film “Ran”, scritto e diretto da Akira Kurosawa nell’ormai lontano 1985.
La “Cantina del Barone” di Cesinali, l’Azienda Vitivinicola “Il Cancelliere” di Montemarano e l’Azienda Agricola “Dell’Angelo” di Tufo da quest’anno insieme a tenere unite le aste dei vessilli delle loro realtà enoiche; un bianco, un rosso ed un rosso travestito da bianco, l’acciaio, il legno ed ancora l’acciaio, il Fiano, il Taurasi ed il Greco di Tufo, le tre Denominazioni di Origine Controllata e Garantita dell’Irpinia.
La “Distilleria Carpenito” di Tufo chiude il cerchio trasformando, in maniera naturale, le vinacce delle tre Denominazioni in grappe di monovitigno, un altro modo per approfondire le note varietali delle cultivar e per comprendere, in chiave più alcolica, le differenze e le sfumature aromatiche.
Il Fiano di Avellino, grande bianco autoctono, dà il meglio di sé con il tempo, un tempo vino dolce e leggermente frizzante per le feste, oggi secco e ricco di profumi ed aromi.
DOC nel 1978, DOCG dal 2003.
Il Taurasi da Aglianico, matura tre anni (4 la riserva) di cui almeno 1 in botti di legno (18 mesi la riserva), uno dei grandi vini da invecchiamento d’Italia, da giovane chiuso ed introverso, “dolce” e “generoso” con il passare degli anni, molti anni.
DOC nel 1970, DOCG dal 1993
Il Greco di Tufo, si esprime in un’area compatta ed omogenea con terreni ricchi di minerali, lo zolfo che, spesso, ne regala i caratteri distintivi; difficile da coltivare e vinificare, molto sensibile all’ossigeno, gli aromi vanno “convinti” per esprimersi e per durare nel tempo. Per le sue caratteristiche si dice che è un “rosso travestito da bianco”.
DOC nel 1970, DOCG dal 2003.
L’unione delle forze, e degli ideali, ha spinto 4 Produttori a partecipare insieme alla 47aedizione del Salone Internazionale del Vino e dei Distillati di Verona con sviluppi positivi per le Aziende, per la Terra e per le Genti della Provincia di Avellino, una delle più blasonate d’Italia, almeno nel Mondo del Vino.
Un progetto che unisce gli intraprendenti Vignerons nella filosofia produttiva che si può sintetizzare in poche parole: metodo naturale e tempo; si lavora rispettando la natura, la vinificazione è la più tradizionale possibile ed è quella tramandata di generazione in generazione, dicendo “no” alla solforosa, “no” ai lieviti selezionati, “no” alle temperature controllate in fase di fermentazione, “no” alle chiarifiche, alle stabilizzazioni ed alle filtrazioni. Si utilizza il legno solo per il “rosso”, che non è mai nuovo ed invadente ed è, quindi, solo un contenitore per esaltare i profumi e gli aromi delle uve in modo da non “condizionare” il vino; per i bianchi solo rigoroso uso dell’acciaio e sosta, per qualche mese, su quelle che sono definite “fecce fini” al fine di “massaggiare la schiena” al futuro nettare di dioniso. Non è un caso che le vigne circondano le Cantine, un rapporto simbiotico che permette di “educare” il prodotto fin dalla “nascita” nella sua terra.
Associarsi è stata una bella idea, coraggiosa, chiara ed ordinata, possibile anche grazie all’ostinazione di un gruppo di produttori che ha studiato ed interpretato le regole di partecipazione per proporre una storia di solidarietà: «abbiamo dovuto superare problemi e difficoltà burocratiche, trovando una via d’uscita nella costituzione di una A.T.I. solo a due giorni dalla scadenza del bando».
Essere stati insieme a Vinitaly ha rappresentato un’economia a più livelli, da un punto di vista finanziario (di questi tempi non è una cattiva idea) e per i tempi (è una quattro giorni che mette a dura prova i Produttori aderenti): «abbiamo potuto dedicare alla Fiera i tempi giusti con 4 postazioni che riuscivano a soddisfare tutti i tipi di visitatori, nello stesso momento e senza attese; ognuno era preparato su tutti i prodotti in esposizione».
Già prima di questa esperienza le Cantine collaboravano per ottimizzare le loro risorse: stesso agente per le vendite, spedizioni comuni per soddisfare la clientela sulla gamma completa, ma soprattutto una grande e pluriennale amicizia (Luigi Sarno di “Cantine del Barone” è anche il brillante enologo di Angelo Muto di “Cantine dell’Angelo” che, a sua volta, è compagno e compaesano di Carpenito, c’è poi una lunga amicizia di famiglia con i Soccorso de “Il Cancelliere”).
Stare bene insieme, insomma, era scontato dato il “collaudo” da tempo effettuato: «l’esperienza raccolta è stata più che positiva e soddisfacente, da ripetere. Prossimo appuntamento insieme certamente Vinitaly 2014, pensiamo anche a TerroirVino a Genova che si farà a giugno, ma stiamo decidendo, ovviamente insieme».
Prima di andare via chiedo se pensano di organizzare anche qualcosa qui in Irpinia, una degustazione, magari nelle diverse espressioni delle differenti annate: «Bello, si può fare!»
E prima di andare via i Vignaioli mi confidano che la loro A.T.I. si trasformerà in qualcosa di stabile e permanente per continuare la bella esperienza vissuta, una filosofia dello stare uniti tra piccoli produttori con la voglia di continuare a fare 3 vini sinceri e rappresentativi delle loro rispettive Terre, dei 3 areali DOCG d’Irpinia: 3 Cantine, 3 Vigne, 3 Vini … e 1 Distillato!
I produttori ed i loro prodotti
Cantina del Barone via Nocelleto 21 Cesinali. Fondazione 1998
www.cantinadelbarone.it
Proprietà, Responsabile, Enologo Luigi Sarno
Ettari vitati 2,5
Bottiglie prod. ca 15.000
Fiano di Avellino 2011 Particela 928
Paglierino carico, profumi di fiori d’acacia, biancospino, finocchietto e nocciola che ritorna tostata agli aromi di bocca, note agrumate. Buona persistenza.
4.000 bottiglie
Il Cancelliere Contrada Iampenne 45 Montemarano. Fondazione 2005
www.ilcancelliere.it
Proprietà Rita Pizza, Responsabile Romano Soccorso, Enologo Antonio Di Gruttola
Ettari vitati 7
Bottiglie prod. ca 16.000
Taurasi Nero Né 2008
Rosso “vivo”, profumi intensi, delicate note fumé, frutti rossi, tabacco, liquirizia, cioccolato, pepe, al gusto corposo, fresco di acidità, ritorni aromatici fruttati. Persistente. 4.000 bottiglie prodotte
Cantina dell’Angelo via Santa Lucia 32 Tufo. Fondazione 1970
www.cantinedellangelo.com
Proprietà Maria Nuzzolo, Responsabile Angelo Muto, Enologo Luigi Sarno
Ettari vitati 5
Bottiglie prod. ca 20.000
Greco di Tufo 2011
Paglierino carico, riflessi oro, profumi fruttati, minerale, sapido. Buona persistenza. Tra il fruttato maturo della 2010 e la sulfurea mineralità della 2009, esprimendosi con freschezza, eleganza e buona persistenza
Distilleria Carpenito Zona Industriale Tufo
www.distilleriacarpenito.it
Questo articolo è stato pubblicato anche su “Il Corriere” di Domenica 14 aprile 2013 (www.corriereirpinia.it).
Un commento
I commenti sono chiusi.
Bravi , così si deve fare , bisogna promuoversi insieme , senze gelosie ( non premiano), io ne sono una forte sostenitrice . Mi auguro che questa vostra Associazione Temporanea Imprese , non sia , appunto temporanea e limitata al solo evento Vinitaly, ma che continuiate a fare squadra con una associazione , consorzio o ente che sia in maniera permanente , in modo da rafforzare sempre di più le sinergie magiche che mano mano vi si presenteranno . Auguri e in bocca al lupo