Tratturì: transumanza gastronomica ad Avellino, la trattoria a 40 euro dove si valorizza la gastronomia locale, contadina, pastorale e stagionale
di Antonella Amodio
Da tempo che mi ero ripromessa di andare a trovare Gerardo Urciuoli, il giovane cuoco proprietario di Tratturì, la trattoria contemporanea aperta qualche mese prima dell’inizio della pandemia.
Con una laurea in economia in tasca, perseguita di pari passo con la passione per la cucina, Gerardo non ha dubbi quando è costretto a scegliere che cosa fare da grande nella vita e sceglie la strada della cucina, dove matura piccole esperienze tra fornelli importanti, prima di rilevare un locale già esistente nel centro di Avellino.
In poco tempo lo trasforma nel suo regno, nel suo laboratorio di idee che partono dalla tipicità, basando tutto sulla semplicità dei piatti e soprattutto sulla stagionalità. Sceglie per il locale il nome Tratturì, che rappresenta il segno, il solco, lasciato dagli animali al loro passaggio al momento della transumanza, la pratica antica che testimonia le relazioni tra comunità, animali ed ecosistema.
Pochi tavoli interni, un salotto che fa molto casa, cucina a vista e un bel giardino arredato per ricevere gli ospiti che si accomodano per mangiare tante verdure stagionali, formaggi, pasta, baccalà, lumache e carne, cucinati con erbe spontanee, in un menù che per l’80% cambia ogni giorno, in base alla disponibilità del mercato.
Un lavoro non da poco, che garantisce la freschezza assoluta delle materie prime. In questo periodo è protagonista il pomodoro, sempre locale, che arriva dall’azienda agricola Padre Bio di Stanco Vittorio, che si trova a Flumeri, nella valle dell’Ufita, da dove arrivano anche parte dei formaggi, le patate, le uova, le albicocche, nonché la frutta e la verdura in generale che Gerardo utilizza per le preparazioni.
Un esempio di ciò che si mangia, anche che non troverete gli stessi piatti se decidete di andarci. L’insalata di pomodoro, abbinata alla pesca e condita con tanto origano fresco.
Poi la Zuppetta sempre di pomodori. Un mix di varietà: cuore di bue, nero di Cuma, datterini gialli, rossi e ramati – coltivati anch’essi in Irpinia – fagiolini, noce pesca alla brace, erbe aromatiche e tocchetti di pane. Tutto condito con l’olio extravergine cultivar “ravece”.
Poi la Lingua di scottona podolica alla brace, servita con peperoni alla brace e alici; Uovo, patate, funghi e tartufo estivo; Zucchine crude, albicocche e caprino; Baccalà in tempura, cipollotto fresco e peperoni; Carpaccio di picanha (codone di manzo), accompagnato con il suo grasso e una salsa alla pizzaiola e panna fresca acida.
I deliziosi Conchiglioni, prezzemolo, finferli e lumache di Forino all’arrabbiata; la classica parmigiana di melanzane, immancabile su qualsiasi tavola in questa stagione.
Per dessert, una impalpabile Millefoglie con crema pasticcera e albicocche alla brace. Irrinunciabile.
Ci piace molto Tratturì, perché è un posto vero, concreto, dove il valore della proposta giornaliera supera ogni cosa, e solo chi lavora in cucina sa quanto è davvero difficile cambiare il menù quotidianamente, vivendo una carenza di personale che crea molti problemi di gestione e organizzazione, tanto che Gerardo è costretto a rinunciare alle prenotazioni, pur di garantire un servizio fatto bene.
Sedetevi nel locale di Gerardo, e fatelo davvero con tanta umiltà, perché questo giovane cuoco ha entusiasmo da vendere, passione per la cucina e per la sua terra, fa ricerca ed ha uno sguardo rivolto al futuro. Inoltre e non ultimo, c’è un ottimo rapporto prezzo/qualità.
Carta dei vini molto irpina, ma con qualche etichetta anche fuori dalla Campania.
Costo di 3 portate €40,00
Tratturì – Transumanza Gastronomica
Via Vincenzo Sara, Avellino
Tel. 0825 1910142
Aperto la sera. Da settembre anche a pranzo. Chiuso il mercoledì