Trattoria Visconti, chiocciola Slow Food e miglior carta dei vini d’Italia secondo Osterie d’Italia 2020
di Marco Galetti
Daniele Caccia, il figlio di Giorgio e di Fiorella Visconti, oggi più che mai è visibilmente sorridente, la Trattoria Visconti di Ambivere è stata recentemente premiata da Osterie d’Italia 2020 con la chiocciola di Slow Food e anche come migliore carta dei vini d’Italia.
In occasione della premiazione al Piccolo di Milano, Carlo Petrini ha dichiarato: “La salvaguardia del patrimonio delle osterie in Italia è stata determinata in larga misura da questa guida… se per i primi 30 anni abbiamo avuto il compito di difendere le osterie dalla perdita di smalto, ora ci dobbiamo difendere dal proliferare delle finte osterie“.
Beh, questo è un vero luogo di ristoro, nel senso più ampio e confortante del termine, qualche ulteriore considerazione dopo le immagini e prima dei titoli di coda ***
Trattoria Visconti, pane e focaccia, lievitati in netto miglioramento negli anni, con ulteriore e recente salto di qualità favorito dall’utilizzo di lievito madre e dalle numerose prove di qualifica
Trattoria Visconti, insalata d’inizio autunno, insalata dell’orto (e che orto il loro orto) cavolo, pomodorini, uva, fichi, semi e fiori
Trattoria Visconti, il salame (fieramente) bergamasco servito con ortaggi in agrodolce di produzione propria, precede la splendida tartare scomposta (forse per questo non fotografata) composta da manzo battuto a coltello, acciughe, capperi, senape in grani e sale grosso
Trattoria Visconti, casoncelli della nonna Ida, il piatto che ha oltre 600 anni, ne abbiamo parlato diffusamente, c’è un pizzico di orgoglio per aver contribuito a diffondere l’amore che queste persone mettono nel piatto di famiglia che è tradizione, territorio, passato, presente e, ne sono certo, futuro.
Daniele e Roberto (dietro le quinte ma in fondo primo attore), i fratelli Caccia-Visconti al servizio delle pappardelle
Trattoria Visconti, pappardelle alle tre carni, pasta fresca all’uovo con ragù di tre carni, pollo, vitello e coniglio, con grattata di mascherpa, ricotta d’alpeggio stagionata che, nella versione fritta, non posso affermare crei dipendenza, diciamo che si sogna di notte e ci si pensa con insistenza 18 ore al giorno
Trattoria Visconti, il mais rostrato dell’isola bergamasca varietà Ambivere salvato dall’estinzione
Trattoria Visconti, polenta col nostro mais, cuore di stracchino e funghi di Borgotaro trifolati
il cuore di stracchino che ha colpito al cuore il mio ospite lasciandolo, si fa per dire, senza parole, si fa presto a dire polentoni ma anche a ricredersi subito dopo
Trattoria Visconti, formaggi di territorio, frutto (si potrà dire frutto per un formaggio) delle passeggiate in montagna che la famiglia Caccia-Visconti effettua spesso, noi volentieri assaggiamo e godiamo, col Bitto, con lo Storico Ribelle, con lo Strachitunt e con ogni piccolo assaggio di nicchia, di capra, di ricerca, di passione.
Trattoria Visconti, cioccolato e frutti di bosco
Trattoria Visconti, assaggi di tradizione bergamasca serviti col caffè
Trattoria Visconti, una parte dei vini degustati in occasione della mia recente visita
*** Qualche ulteriore considerazione dopo le immagini e prima dei titoli di coda, dicevamo.
Stavolta non sono io a dirlo ma semplicemente a ribadirlo, i recenti riconoscimenti mi confortano, persone del settore hanno avuto lo stesso sentore, siamo di fronte ad un’eccellenza senza ma e senza senza, un luogo del cuore dove si accoglie con amore.
Sono talmente contento di questi premi e attestati di stima che scrivo più liberamente del solito, il che è tutto dire.
Gioisco per loro in primis, vedendo premiati i loro quotidiani sacrifici, ma sono contento anche per me che ho sempre creduto in questa famiglia ormai un po’ amica; tutte le persone a me care alle quali ho fatto conoscere questo punto fermo dell’accoglienza e della ristorazione mi hanno detto con parole diverse ma sguardi uguali la stessa cosa, grazie Marco, qui si sta davvero bene.
Una sosta in questa trattoria bergamasca non è certamente un’esperienza unica, ma sicuramente è un’esperienza rara, in apertura di post Carlo Petrini punta il dito e l’attenzione sulle finte osterie, molto umilmente punto il dito su questo luogo affermando che nel mio girovagare da appassionato ne ho trovate poche di persone così, di luoghi come questo che hanno un’anima dove si respira un’armonia di fondo, un luogo nel quale tutto è curato nei minimi particolari, un luogo con una forte connotazione territoriale, con un’identità, nel quale ci si rasserena non appena varcata la soglia.
Piatti, ingredienti e modi, dimenticati da altri che qui non si vogliono né si devono dimenticare, costi quel che costi in termini di sacrifici, poi, però, come ho sempre pensato, tutto torna, e infatti ecco arrivare la chiocciola e il premio per la miglior carta dei vini d’Italia, alla Trattoria ma in fondo a Daniele Caccia.
Non ricordo le parole esatte che usai, anni fa, quando ancora ragazzo (lui) lo conobbi, ma non posso dimenticare il senso di quanto affermai, Daniele è un fuoriclasse nei modi, Daniele è veloce di mente, umile ma consapevole della sua forza, Daniele è attento, preparato, di bella presenza, Daniele sa di vino, di cibo e di persone, è colto, appassionato, Daniele è una persona per bene che può ben figurare in qualunque contesto (che potrebbe far crescere ma anche snaturare, e ci siamo capiti) ma come dissi a suo tempo, credo e spero sia incedibile, AUGH.
Trattoria Visconti
Via De Gasperi 12
Ambivere BG
Trattoria Visconti, il sito
dove sono correttamente riportati i prezzi
6 Commenti
I commenti sono chiusi.
D’accordissimo caro marco. Condivido in toto. Persone stupende,carine e accoglienti. E molto preparare. E poi si mangia e si beve molto bene. La chiocciola è davvero meritata. Ci vediamo tra qualche giorno, mi raccomando.
Io non c’ero ma se dovessero chiamarmi a testimoniare direi solo che i funghi sono stati sicuramente raccolti da Giorgio gran Cicerone del suo bellissimo orto e i Casoncelli direttamente dalle preziose mani di Fiorella che da grande vuol fare la merlettaia.Parlerei del miglior pranzo di questo inizio d’autunno che sa di polenta di strepitose pappardelle e grandi vini introvabili magistralmente serviti e comunicati da Daniele ma anche di eleganza ed armonia che regna sovrana in famiglia e con gli ospiti cui dedicano (a cominciare da Roberto e la sua simpatica brigata)tutte le accortezze dovute alle persone di riguardo come impone la filosofia del locale. Ad maiora semper e …..che le Stelle non stiano a guardare.FM
Mi ci devi portare,dalle foto vedo solo ottimi motivi per venirci e niente di pericoloso per me (angeli riccioluti e affini) a parte qualche formaggio di troppo….Bon, posso iniziare a preparare la valigia.
Che belle cose dalla “nostra” Lombardia! Posto stupendo e di grande tradizione e parafrasando il Marco (quello meno riccioluto) non ci sono angeli riccioluti. Un abbraccio circolare
@circolare, parafrasando Antonio, armonia, come nella serata da Feo, vi ho sempre detto che ci manca solo il mare, dici poco…
Comunque, se cogliere un Benvenuti a Nord è nelle vostre corde, acchiappate le cime che vi lancio e organizziamone qui un’altra di serata
“Scetateve guagliuni e mala vita”: non ci resta che abboccare.Vi assicuro che rimarrete a bocca aperta non appena sarà piena FM