La Locanda Gesù Vecchio a Napoli, il doppio successo di Vittorio Fortunato


La Locanda Gesù Vecchio, la sala

La Locanda Gesù Vecchio a Napoli
Due sedi: via Paladino, 26 e via Paladino, 4
Aperto a pranzo e a cena
Chiuso: Via Paladino, 26 il lunedì e Via Paladino, 4 il martedì
Tel. 0814613928
Conto medio sui 35 euro
lalocandagesuvecchionapoli.it

La storia di Napoli è anche storia di trattorie. Locali che occupano pure piccoli buchi, tra i vicoli della città, dove lo spazio è come l’aria. Non basta mai. E menu e lavagne che recitano a voce alta i piatti di una cucina ricca, varia, sontuosa. Anche quando è povera.

La Locanda Gesù Vecchio, scorcio sala

Alla Locanda Gesù Vecchio, aperta da Vittorio Fortunato nel 2019, in pieno centro storico, a due passi da San Gregorio Armeno, l’atmosfera è proprio quella che ti aspetti di trovare in una vecchia trattoria napoletana. Poche ciance nell’arredo, anche se l’ambiente è piacevolmente personalizzato, un servizio espresso ma che si muove con grande cortesia, una cantina frizzantina che rispetta tasche e territorio.

La Locanda Gesù Vecchio, le bruschette

La Locanda Gesù Vecchio, paccheri fritti

Soprattutto, un menu con tutti i crismi: dall’onnipresente pasta, patate e provola, alla genovese, dagli spaghetti alla puveriello conditi solo con la sugna, pepe, pecorino e con un uovo fritto sopra, ai mezzanelli allo scarpariello.

Naturalmente non prima di aver pizzicato qualcosa nella lista degli antipasti, che a Napoli sono sempre una cosa seria. Dimenticatevi delle tapas. E infatti ci trovate i fritti, la minestra di scarole e fagioli, la mozzarella in carrozza, la frittata di cipolle, i paccheri fritti ripieni di ragù (una goduria).
Anche le semplici bruschette semplici non sono, perchè sul pane tostato ci trovate pure la genovese e il ragù.

Locanda Gesù Vecchio, scarole e fagioli

Locanda Gesù Vecchio, mozzarella in carrozza

Locanda Gesù Vecchio, frittata di cipolle

Dicevamo dei primi piatti. Il consiglio è di provare gli ziti allardiati, con il formaggio (un po’, senza eccessi) che tiene insieme il grasso buono del lardo e la freschezza dei pomodorini. Davvero goloso. Sfiziosi anche i mezzanelli allo scarpariello mentre segue un po’ la ‘moda della cremosità’ la pasta e patate con la provola. Ben eseguita anche la genovese.

Locanda Gesù Vecchio, ziti allardiati

Locanda Gesù Vecchio, mezzanelli alla scarpariello

Locanda Gesù Vecchio, pasta, patate e provola

La Locanda Gesù Vecchio,trippa alla napoletana

La Locanda Gesù Vecchio, baccala’ in cassuola

Ottimo il baccalà, sempre prima fritto, sia che lo si scelga nella classica versione in cassuola, con capperi e olive che su una più fresca crema di scarola. E a proposito di scarole, da manuale quelle servite alla napoletana, con uvetta e pinoli. Buona anche la trippa, che chiama la scarpetta.

La Locanda Gesù Vecchio, lescarole alla napoletana

La Locanda Gesù Vecchio, baccala’ fritto su crema di scarole

Chiusura dolce con un buon tiramisù, piacevolmente casalingo, e una fetta di pastiera pasquale.

La Locanda Gesù Vecchio,tiramisu’

La Locanda Gesù Vecchio, pastiera

Nulla da dire. Vittorio è stato bravo a mantenere alto il livello della Locanda, superando una doppia sfida: la fase terribile della pandemia e la seconda apertura, nel 2023, nella stessa strada. Due locali sempre pieni, che godono da qualche anno del riconoscimento Michelin sulla guida Bib Gourmand. Ad aiutarlo, una squadra motivata di giovani anche di diversa nazionalità e un culto per la tradizione che non ha mai spento passione e curiosità.

La Locanda Gesù Vecchio, ingresso

 

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