Trattoria della Pace, Castelvetro Piacentino, la Bassa Padana in Romagna


 

Trattoria della Pace, i salumi, tra i quali spicca una coppa delle coppe, che, se avesse due grandi orecchie sarebbe una champions; mi ha ricordato, alla lontana, il capocollo di cinta senese, è un complimento, anche alla luce delle coppe plastificate che si vedono in giro…

Trattoria della Pace, i salumi, tra i quali spicca una coppa delle coppe, che, se avesse due grandi orecchie sarebbe una champions; mi ha ricordato, alla lontana, il capocollo di cinta senese, è un complimento, anche alla luce delle coppe plastificate che si vedono in giro…

di Marco Galetti

Trattoria della Pace, la torta fritta che si gioca il podio assoluto con quella della Trattoria Campanini di Busseto

Trattoria della Pace, la torta fritta che si gioca il podio assoluto con quella della Trattoria Campanini di Busseto

Questo è uno scoop.

La notizia che state per leggere per la prima volta è in contraddizione con la versione ufficiale e, come tutti gli avvenimenti destinati a cambiare il corso delle cose e il modo di pensare, sembra una bufala.

Quando Mina, con voce roca e promettente pronunciava tre volte la parolina magica “ancora”, non chiedeva di più, ma solo un altro vassoio di torta fritta, la sua foto autografata in trattoria è la prova inconfutabile.

La tigre di Cremona è un animale in via d’estinzione come questo locale di Castelvetro Piacentino che fa parte dei comuni della Strada del Po e che, geograficamente, è in Emilia Romagna ma dista solo undici km da Cremona e dal Torrazzo, che con i suoi 502 gradini è la torre in muratura più alta d’Europa.

Cremona, il Torrazzo

Cremona, il Torrazzo

La salita sulla torre campanaria allarga la vista e lo stomaco che a questo punto è pronto ad accogliere una delle portate simbolo della Bassa, la torta fritta, conosciuta altrove anche come gnocco fritto.

Angela Pisaroni, la titolare della Trattoria della Pace, gestisce il locale assieme al marito Ennio e ai figli Roberto e Barbara, la cuoca, qui ci si viene soprattutto, se non unicamente, per questo piatto di tradizione accompagnato da ottimi salumi del territorio che Ennio Guarneri ha imparato negli anni a lavorare, conoscere e stagionare, per poter offrire ai numerosi clienti, prodotti di alta qualità.

Con l’irresistibile specialità della casa, fragrante, leggera, per nulla unta e perfettamente digeribile, vengono serviti salame, coppa piacentina DOP, crudo, culatello, lardo e la strepitosa spalla di San Secondo tagliata a mano e servita tiepida come da protocollo, sia fermo che mosso il Gutturnio in accompagnamento che non ha avuto bisogno dei celebri liutai cremonesi, prevalentemente occupati con i violini di capra…

Trattoria della Pace, il lardo in casacca a strisce verticali bianche e rosa apprezzato anche dalle quote rosa

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Trattoria della Pace, altro piatto povero e di tradizione, i pisarei con i fagioli, gnocchetti di farina, pane e acqua, i migliori tra quelli provati nel piacentino

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Trattoria della Pace, i tortelli di magro, buoni ma il bianco (ricotta) prevale un po’ troppo sul verde

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Trattoria della Pace, Ennio al lavoro, la foto in bianco e nero è presa dal Web

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Trattoria della pace, sala

Trattoria della pace, sala

 

Trattoria della Pace, il telefono, come il locale, sospeso, nel tempo, a volte è un pregio…

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Trattoria della Pace, la torta fritta con la Nutella

Trattoria della Pace, la torta fritta con la Nutella

La torta fritta, dall’incredibile scioglievolezza, superiore persino a Lindor, è proposta in abbinamento al gorgonzola, al parmigiano reggiano (sembrava un ventiquattro  mesi) e, prima dei titoli di coda, anche nella versione farcita di nutella, comunque la si gusti, incuranti del colesterolo che avanza,  crea dipendenza e fa sorridere, adeguato il conto che, purtroppo, o giustamente, non è rimasto fermo nel tempo.

Trattoria della pace, insegna

Trattoria della pace, insegna

Trattoria della Pace
Via A. Bernini, 91, 29010 Castelvetro Piacentino
Tel. 0523 823330

5 Commenti

  1. Di quel che ho visto sono attratto soprattutto dai “Pisarei con i fagioli”, dal locale vintage e ovviamente da Cremona che prima o poi mi deciderò a visitare. Chissà che in quell’occasione non riesca a fare anche una capatina a Castelvetro.

  2. La vista è lunga…anche dal Torrazzo, lunga anche l’attesa per un tavolo che va prenotato per tempo

  3. Se sostieni – e sai che non posso non crederti – che questo gnocco fritto si gioca il podio con Campanini – per me il migliore – significa che è assolutamente da provare. Appuntato, o meglio, “maresciallato”.
    Grazie

  4. Sullo gnocco sono davvero bravi, purtroppo, per i tuoi parametri, la pur gentile cameriera, alla richiesta di bollicine in accompagnamento, ci ha testualmente risposto, “Vinondo” di Gutturnio frizzante e da questo punto vista la musica cambia e non è certamente quella di un DJ che inaspettatamente ritrovo qui…e sorrido

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