Trattoria da Anita a Cupramontana, la trattoria uscita dalle nebbie del tempo


io e Jole

io e Jole

di Marco Contursi

Ci sono occasioni in cui anche chi, come me, ha fatto della analisi sensoriale del cibo una professione, con 20 anni di corsi e aggiornamenti continui, si ammutolisce e ascolta. Succede quando una signora dai modi garbati e dalla chioma canuta ti serve il piatto, dall’alto di oltre 80 primavere.

C’è della poesia in chi, non più giovane, continua a stare tra i tavoli, dispensando sapori ma anche sorrisi. Con innata eleganza.

Trattoria Anita a Cupramontana, tra le verdi colline delle Marche.

Osteria Anita - il vicolo

Osteria Anita – il vicolo

Iole è la figlia di Anita, ha superato le 80 primavere, e anche il dolore di perdere le persone a lei più care, come il marito Donatello, scomparso l’anno scorso, che riforniva il locale del suo verdicchio. Che, guada caso, stava bene con tutto, dai salumi alla carne, passando per tagliatelle e vincisgrassi.

Osteria Anita - il verdicchio

Osteria Anita – il verdicchio

Iole poteva lasciare ma ha preferito continuare a stare aperta, solo a pranzo però.

La voglia di girare tra i tavoli, di servire personalmente i clienti è la stessa di 70 anni fa, quando, ragazzina, aiutava la mamma a preparare i pasti per clienti affezionati che, negli anni, sono diventati amici.

Osteria Anita - i tavoli

Osteria Anita – i tavoli

Mi accomodo senza aver prenotato, trovo una bottiglia di Verdicchio della casa e il pane già che mi aspettano, sulla tavola apparecchiata, con formaggiera e le ampolle di olio ed aceto. Mi verso due dita di vino e attendo la domanda:” Che ti faccio preparare?”.

Osteria Anita - bruschette

Osteria Anita – bruschette

“Tortelloni al ragù”, rispondo sicuro, chi mi ha mandato qui, si è raccomandato affinchè io li provassi.

Osteria Anita - tortelloni al ragù

Osteria Anita – tortelloni al ragù

Fatti in casa, sfoglia callosa, ripieno generoso, sugo saporito. E il verdicchio di Donatello scende che è un piacere.

Nel frattempo i tavoli si riempiono, basta guardarsi intorno per notare una clientela, non giovane, composta da habituè e di cui Jole conosce già i gusti.

Come succedeva nelle vecchie trattorie, quelle che vanno scomparendo perché i giovani di oggi vogliono posti fighetti, telefonino e sushi e non quattro chiacchiere, tortelli e tovaglie a quadrettoni.

Le vecchie osterie, dolmen di un passato recente, che se ce ne fossero di più, non esisterebbero uomini soli.

Infatti si fa subito amicizia con gli avventori vicini e si scambiano pareri su politica e calcio. Giurerei anche di aver visto un tortellone saltare da un tavolo all’altro, per poi essere ricambiato con un pezzo di salsiccia.

Il verdicchio invita a piacevoli chiacchiere conviviali, mentre Jole con un vassoio di portata, gira tra i tavoli e fa le porzioni “a te più grande che so che ti piace..”.

Jole che fa le porzioni

Jole che fa le porzioni

Come secondo che c’è? “Agnello, baccalà, grigliata mista”. Agnello sia, con due cicorie saltate per contorno.

Osteria Anita - cicoria saltata

Osteria Anita – cicoria saltata

Il mio piatto esce dalla cucina ma Jole lo ferma, si è accorta che una costoletta non è cotta bene, la rimanda indietro per un secondo giro di griglia, nulla le sfugge, sorprendente l’energia, il garbo e la professionalità di questa ostessa, con 70 anni di mestiere sulle spalle.

Osteria Anita - l'agnello

Osteria Anita – l’agnello

“Un dolcino lo prendi? Abbiamo una buona zuppa inglese”. Ormai completamente rapito da Jole, annuisco, con l’unica preghiera, di farsi una foto con me dopo il dolce. E lei la fa, felice quando le dico che vengo da Pompei e sono venuto apposta per provare la sua cucina.

Osteria Anita - zuppa inglese

Osteria Anita – zuppa inglese

Ho mangiato davvero bene, solo l’olio nella oliera andrebbe sostituito. Non è all’altezza di tutto il resto.

Posti come la Trattoria Anita andrebbero preservati come patrimonio immateriale della Umanità, luoghi in cui si somministra cibo e calore umano, si offre vino e sorrisi sinceri, in cui un anziano non è un peso sociale ma il motore del tutto.

In cui per: bruschette-primo-secondo-contorno-vino-acqua-dolce paghi solo 28 euro.

La lezione di vita di Jole è gratis.

Anche perché non avrebbe certo questo prezzo.

Osteria Anita - panino con la porchetta

Osteria Anita – panino con la porchetta

p.s. strada facendo mi ero fermato in un’altra osteria per un panino con la porchetta, ma solo perché sapevo che da Jole non l’avrei trovata, visto che la prepara solo il sabato. Mi dicono sia una roba assurda, buonissima. Ricordatelo quando decidete di venire.

Osteria Anita - L'insegna

Osteria Anita – L’insegna

Osteria Anita
Via Filzi 5 Cupramontana (AN)
tel  0731780311

 

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