Trattoria ‘A Lanterna ad Atripalda, robusta cucina irpina senza fronzoli


c Trattoria A' Lanterna - I Cavatelli fatti a mano con Baccala' e Porcini

Trattoria A’ Lanterna – I Cavatelli fatti a mano con Baccala’ e Porcini

di Tiziano Terracciano

Rieccoci in Irpinia, e precisamente ad Atripalda, una bella cittadina confinante con il capoluogo Avellino e bagnata dal fiume Sabato.

E proprio in una traversa accessibile dalla strada che costeggia il fiume si giunge in questa Trattoria dagli arredi semplici e ben tenuti. Una Trattoria autentica dove vengono riproposti con meticolosità i piatti della tradizione Irpina con una particolare predilezione per le pietanze a base di Baccalà che qui viene servito in tutti i modi possibili ed immaginabili accontentando nel possibile anche il cliente che chiede variazioni personali sul tema.

Ci accoglie Gerardo, il proprietario che mette subito a proprio agio i suoi ospiti e che è sempre pronto, con passione, a dare esaustive spiegazioni sulle proposte del suo locale, che ovviamente hanno delle variazioni a seconda della stagionalità e della reperibilità delle materie prime trasformate con sapienza in cucina dalla moglie Virginia.

Mentre diamo uno sguardo al menù ci vengono portati alcuni degli oli Irpini qui utilizzati da degustare sull’ottimo pane casereccio: un delicato Ravece dell’Azienda Agricola “Beatrice Fiorenza” di Montecalvo Irpino e  un inebriante Papaloia de “Il Mulino della Signora” di Frigento.

Trattoria A' Lanterna - Gli oli Irpini e il Pane

Trattoria A’ Lanterna – Gli oli Irpini e il Pane

Per cominciare ad assaporare i sapori Irpini è d’obbligo iniziare dall’antipasto della casa che stasera consta di 8 preparazioni che per la maggiore riprendono le antiche tradizioni contadine locali: -un pezzetto di Parmigiana di Melanzana; -dei Carciofi al forno con Porro e pepi Rosa e Verde fresco; -il Pancotto fatto con le verdure, quelle che una volta erano gli avanzi del giorno precedente; -il Gattoncino di patate con i Germogli di Cipolla; -la zuppa di Ceci e Castagne con farina di piselli; -la Crema di patate a pasta gialla con i Porcini Irpini; -la Verza stufata; e -il Mallone Irpino fatto con patate e foglie di broccoli, quelle più esterne e più durette che i contadini tenevano per sé quando vendevano le cime più tenere.

 Trattoria A' Lanterna - Il Carpaccio di Baccala'


Trattoria A’ Lanterna – Il Carpaccio di Baccala’

 Trattoria A' Lanterna - La Zuppa di Ceci e Castagne con farina di Piselli


Trattoria A’ Lanterna – La Zuppa di Ceci e Castagne con farina di Piselli

Trattoria A' Lanterna - I Carciofi con Porro e pepi verde e rosa

Trattoria A’ Lanterna – I Carciofi con Porro e pepi verde e rosa

Trattoria A' Lanterna - Il Gattoncino di patate con germogli di Cipolla

Trattoria A’ Lanterna – Il Gattoncino di patate con germogli di Cipolla

Trattoria A' Lanterna - La crema di Patate gialle e Porcini Irpini

Trattoria A’ Lanterna – La crema di Patate gialle e Porcini Irpini

 Trattoria A' Lanterna - Il Carpaccio di Baccala'


Trattoria A’ Lanterna – Il Carpaccio di Baccala’

Trattoria A' Lanterna - Il Mallone Irpino

Trattoria A’ Lanterna – Il Mallone Irpino

Per primo, tra l’indecisione di assaggiarlo con il Baccalà o con i Porcini, facciamo una richiesta di averlo con entrambi gli ingredienti. Virginia senza batter ciglio crea, insieme a dei Cavatelli fatti a mano e dell’olio Ogliarola della già citata Azienda “Beatrice”, un piatto strepitoso in cui ogni ingrediente esprime intensamente il proprio sapore in armonia con gli altri.

Mettendo da parte l’idea di provare l’agnello irpino per la prossima volta, continuiamo con la specialità della casa e la richiediamo senza fare alcuna richiesta specifica, venendo cosi sorpresi da un bel pezzo di Baccalà con una sorta di genovese di cipolle, una versione che nel menù non era indicata ma che ha piacevolmente e pienamente soddisfatto il nostro palato e le nostre aspettative.

 Trattoria A' Lanterna - Il Baccala' con le Cipolle


Trattoria A’ Lanterna – Il Baccala’ con le Cipolle

 Trattoria A' Lanterna - Il Baccala' con le Cipolle


Trattoria A’ Lanterna – Il Baccala’ con le Cipolle

Amando il Baccalà anche crudo e avendo confidato ciò a Gerardo mentre leggevo il menù, per finire non mi fa mancare un assaggino di Carpaccio, tre pezzetti che mi invogliano a provarli ognuno con un filo di ogni olio Irpino delle tre bottiglie lasciate sul tavolo (sul Carpaccio mi è piaciuto di più il Ravece, sul pane il  Papaloia. Perfetto l’Ogliarola per le pietanze cotte, che a crudo si colloca come intensità di profumi e sapori al centro tra gli altri due).

 Trattoria A' Lanterna - Il Carpaccio di Baccala'


Trattoria A’ Lanterna – Il Carpaccio di Baccala’

La carta dei vini è predominata logicamente da quelli Irpini. Prendiamo un bel L’Ambriana Rosso dell’Azienda Vitivinicola Angelarosa di Santa Paolina (Av), un blend di Aglianico e Piedirosso.

Trattoria A' Lanterna - Il Vino

Trattoria A’ Lanterna – Il Vino

Per concludere ci sono i liquori fatti da Gerardo tra i quali facciamo piccoli assaggi di un ottimo Nocillo e di un dolce Mirto fatto con le piante di Atripalda, oltre che del liquore di Genziana prodotto e imbottigliato sempre ad Atripalda dall’antica distilleria “Rescigno Spiriti”.

Trattoria A' Lanterna - La Genziana prodotta ad Atripalda

Trattoria A’ Lanterna – La Genziana prodotta ad Atripalda

Trattoria A’ Lanterna
Vico Piazza, 1
83042 Atripalda (AV)
Tel.  0825 610162
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4 Commenti

  1. Beato lei, Terracciano, che ha solo certezze nel recensire trattorie!! Non un dubbio, non una sbavatura, non un consiglio per migliorare qualcosa! e il costo medio del pranzo? qua due sono le cose: ho è una classica vergognosa marchetta o siamo in presenza di un incompetente! Ma la vogliamo smettere di offrire solo un “servizio” al ristoratore e trattare il lettore- cliente come uno stupido “parco buoi”? Mi può per favore esibire la fattura di quando ha (avete) effettuata la visita?

    1. Beato lei, Soviero o chi altri sia, che ha la certezza di poter calunniare le persone. Beato lei che ha la certezza di fare i conti in tasca alle persone. Intanto io mangio, pago, ringrazio e conservo tutte le ricevute di pagamento come souvenir non certo per dar conto a qualcuno. Poi se necessario sarò felice di mostrare le suddette ricevute in eventuali procedimenti messi in atto per ledere la mia onorabilità o per difendere la stessa.

  2. Sign. Terracciano, chi ha l’ambizione di scrivere di ristorazione e di cibi dovrebbe sapere che si espone facilmente a critiche e polemiche.che sono poi il sale della democrazia. Sono ormai anni che chiedo a tutti i collaboratori di Luciano Pignataro, anche a nome di tanti lettori del blog, di offrirci un servizio e non solo la (giusta) promozione di questo o quel locale. Comunque nella sua piccata e confusa replica non ha risposto alla domanda di fondo :quanto costa (ho se vuole) quanto ha pagato per quel pranzo? Cordiali saluti. A proposito mi chiamo Bruno Soviero e non sono un fantasma

  3. Sign. Soviero prima di ergersi a rappresentante dei lettori (non trovo alcuna designazione “democratica” in tal senso) moderi prima di tutto i termini con cui si rivolge alle persone, soprattutto quelle che non conosce, con termini denigrativi ( o fai marchette o sei incompetente!) e sentenzianti (lei ha già deciso autoritariamente che sia o l’uno o l’altro). Non so e non mi interessa chi siano le persone di sua conoscenza che facciano marchette e non mi interessa il suo metro di competenza. Figuriamoci se dopo tutto ciò io metta la mia corenza sotto i piedi perché lei ha reputato soggettivamente “confusa” la mia risposta e che io risponda alla sua domanda che in altre circostanze avrei tranquillamente risposto allegando senza alcuna remora la ricevuta di quanto pagato, con soldi miei, sul mio profilo Facebook “visibile a tutti”. Profilo da cui si evince anche involontariamente quando sono stato nel locale (tanto per rispondere involontariamente anche ad una delle sue precedenti domande sentenziose). Cordiali saluti.

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